Salute e Benessere
Salute del futuro tra sfide e opportunità professionali,...
Salute del futuro tra sfide e opportunità professionali, convegno alla Sapienza
Industria e università insieme per 'Health4U Stem University J&J Bootcamp', progetto di formazione promosso da Fondazione J&J e Sapienza
Immaginare la sanità del futuro con le opportunità e professionalità che si possono aprire grazie all'innovazione e alla transizione digitale nel mondo della salute. E' il fil rouge del convegno 'Le sfide del mondo della Salute del futuro - prospettive e scenari: il ruolo dell'Università e dell'Industria', che si è tenuto questa mattina all'Università La Sapienza di Roma. Un appuntamento che chiude l'edizione 2024 di 'Health4U Stem University J&J Bootcamp', il progetto di formazione sostenuto dalla Fondazione J&J insieme all'ateneo romano, rivolto alle studentesse e agli studenti che hanno scelto una Facoltà in area Stem (chimica, medicina, biologia) per mostrare reali aspetti e applicazioni del mondo industriale J&J. Durante il corso, i referenti di Johnson & Johnson hanno presentato i ruoli aziendali e le professioni nel mondo dell'healthcare caratterizzato dalla digital transformation.
La tavola rotonda - alla quale hanno preso parte Alberto Pastore, pro rettore al Placement, Scouting, Fundraising e Incubazione d'impresa; Domenico Alvaro, preside della Facoltà di Medicina e Odontoiatria; Gabriele Fischetto, presidente Fondazione J&J e amministratore delegato Johnson & Johnson MedTech, e Alessandra Baldini, direttrice medica Johnson & Johnson Innovative Medicine - ha fatto il punto proprio sulle professioni sanitarie e sulle nuove professionalità rese necessarie dall'introduzione dell'innovazione nel sistema sanitario in particolare quale sarà la sanità del futuro e quali le professioni più richieste.
In una società che invecchia sempre di più e in cui si registra una forte carenza di personale medico sanitario (nei prossimi anni si prevede mancheranno circa 65.000 infermieri e 20.000 medici nel Servizio sanitario nazionale) - è emerso dall'incontro - è forte la necessità di rimanere al passo con i progressi tecnologici, ormai sempre più indispensabile per valorizzare al massimo il contributo della tecnologia in un ambito, quello della salute, che vede le relazioni umane come un punto centrale dei percorsi di cura. La convergenza uomo-tecnologia sarà dunque fondamentale per delineare un futuro di eccellenza del sistema sanitario grazie ai più recenti sviluppi della digitalizzazione della sanità come l'intelligenza artificiale, le stampanti 3D, la realtà virtuale e aumentata, la nanotecnologia e la robotica.
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Covid Italia, Rt sotto soglia epidemica: dati ultima...
Il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità: Basilicata, Calabria e Bolzano non segnalano casi
L'Rt, l’indice di trasmissibilità Covid calcolato con dati aggiornati al 17 aprile, in Italia "risulta sotto la soglia epidemica, pari a 0,96 (0,79–1,15), in leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente (Rt 1,01); l’incidenza di casi diagnosticati e segnalati (8-14 aprile) è pari a 0,82 casi per 100.000 abitanti, sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente; l’incidenza settimanale ha un andamento eterogeneo nelle diverse regioni e province rispetto alla settimana precedente. L’incidenza più elevata è stata riportata in Lombardia (1,6 casi per 100.000 abitanti), non sono stati segnalati casi dalle regioni Basilicata, Calabria e provincia autonoma di Bolzano. I dati delle ultime due settimane possono variare in quanto soggette a consolidamento". Lo evidenziano i dati del monitoraggio settimanale Covid dell'Istituto superiore di sanità (Iss).
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Malattie rare, Uniamo: “Con diario fari accesi su...
Scopinaro, "Vademecum per pazienti e specialisti che vogliono conoscere patologia misconosciuta"
“L’anemia emolitica autoimmune da anticorpi freddi (Cad) è una malattia ultra-rara e di conseguenza molto poco conosciuta. Il fatto della rarità comporta anche che non ci sia una diagnosi appropriata e di conseguenza i pazienti devono attraversare un iter diagnostico che passa dal momento della comparsa dei primi sintomi a un'effettiva diagnosi che può tardare anche anni con una situazione di incertezza, di non comprensione, di frustrazione, a volte anche di rabbia”. Lo ha detto Annalisa Scopinaro, presidente Uniamo Federazione italiana malattie rare in occasione della presentazione del Diario “Una vita senza inverno” con storie di pazienti e caregiver nato da una iniziativa di Sanofi in collaborazione FB&Associati, e con il contributo di Cittadinanzattiva e Uniamo Federazione italiana malattie rare.
Il diario “è una sorta di vademecum - sottolinea Scopinaro - un libro a disposizione dei clinici che vogliono approfondire la patologia ma anche di altri pazienti che possono trovare una similitudine nelle storie che leggono e quindi avere poi il desiderio di unirsi in comunità perché sarebbe anche molto importante che queste persone potessero trovare una comunità di riferimento proprio per tutte le nuove diagnosi". Davvero, "mi auguro che questo diario, dedicato ad una patologia misconosciuta possa essere fonte di informazione per gli specialisti, di sensibilizzazione per tutti e di stimolo per le istituzioni per cercare, anche per queste persone, i migliori percorsi per rendere la loro vita meno difficile” conclude.
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Malattie rare, ematologa Sau: “Per anemia emolitica...
‘Diagnosi tardiva tra i 50 e i 70 anni ma esordio patologia avviene prima. Aspettativa vita pazienti ridotta per mancanza terapie’
“L'età in cui viene diagnosticata per la prima volta” l’anemia emolitica autoimmune da anticorpi freddi (Cad) è in genere “tra i 50 e 70 anni, ma probabilmente l'esordio” della malattia ultra-rara del sangue “avviene in età più giovanile”. La difficoltà nella diagnosi “ritarda la stessa e quindi abbiamo un'incidenza della malattia nella popolazione più anziana. L'aspettativa di vita dei pazienti con Cad è chiaramente ridotta soprattutto perché ancora oggi mancano terapie specifiche approvate”. Lo ha detto Antonella Sau del Dipartimento di Ematologia Ausl Pescara, intervenendo oggi a Roma alla presentazione di 'Una vita senza inverno', il diario che racconta il desiderio dei pazienti con Cad.
È una malattia “invalidante perché presenta sintomi che difficilmente possono essere curati – spiega l’ematologa – ovvero, astenia, debolezza, malessere generale. Inoltre, questi pazienti risultano essere molto più a rischio di eventi tromboembolici che mettono in pericolo la loro stessa vita”. Caratteristica della Cad è soprattutto “la fatica cronica che non è solo correlata al grado di anemia ma anche alla patogenesi della Cad, un’astenia profonda che rende difficile fare le normali attività quotidiane, compreso lavorare”. I paziente con Cad sono “stanchi, anemici, se si espongono al freddo hanno dei dolori anche lancinanti alle estremità di mani e piedi”, una condizione “che li costringe spesso anche a non uscire più di casa, se non nelle ore più calde” conclude.