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Cruciani contro tutti: ”Ferragni ha sbagliato, Sanremo non lo vedo, su Israele tutti Rubio’

Il conduttore all'Adnkronos, dalla crisi in medio oriente alle liti con Parenzo

Cruciani contro tutti: ''Ferragni ha sbagliato, Sanremo non lo vedo, su Israele tutti Rubio'

Il caso Chiara Ferragni? "La beneficenza si fa in silenzio, non per crearsi una immagine pubblica e una reputazione, per cui è stato tutto sbagliato sin dall’inizio. Poi ci sono stati vari errori nella gestione della vicenda come il video di scuse che ha pubblicato sui suoi social, tutti errori clamorosi di comunicazione''. Giuseppe Cruciani contro tutti. In una intervista in esclusiva all'Adnkronos il conduttore radiofonico, giornalista, opinionista e conduttore televisivo parla di tutto, dal caso Ferragni pandoro-Balocco alla crisi in Medio Oriente, alle liti con il collega David Parenzo con cui conduce da anni il programma di successo 'La Zanzara' su Radio 24.

''La beneficenza non si fa così - continua il conduttore commentando ancora la vicenda giudiziaria che sta coinvolgendo la nota influencer - non è obbligatorio fare beneficenza. Se uno vuole proprio fare beneficenza la dovrebbe fare in silenzio o prestando la propria faccia gratis, certamente non guadagnandoci sopra dei soldi''. Nonostante questo, Cruciani è contro ogni norma restrittiva sulle influencer: ''Non capisco, sulla beneficenza le norme sono già esistenti per cui a me il fatto che lo Stato debba intervenire come 'badante' del cittadino che fa beneficenza mi pare una roba folle. Ogni volta che succede un fatto di cronaca lo Stato è poi subito spronato ad intervenire per fare una legge in difesa del povero cittadino - dice ironico - che vuole fare beneficenza e non conosce le norme''.

''Non c’è bisogno - prosegue il conduttore de 'La Zanzara' - di trasformare il cittadino in una sorta di imbecille che deve essere guidato ogni volta dallo 'Stato badante' che gli deve spiegare dove vanno a finire i soldi dati in beneficenza''. Stessa cosa per gli hater: "Sono totalmente contrario a una legge che obblighi a mettere i propri documenti identificativi per iscriversi ai social - sottolinea - gli hater esistono solo per chi vuole vederli. Esiste gente che odia ma se vuoi puoi anche non vederla o restringere i commenti. Spesso gli hater vengono messi in primo piano da persone che devono costruirsi una propria immagine. Io sono da sempre contrario a ogni forma restrittiva perché si sa dove si inizia e non si sa dove si va a finire. Tanto i nomi sono rintracciabili, se la polizia postale vuole rintracciare qualcuno può tranquillamente farlo''. Cruciani interpellato anche sulla crisi israelo-palestinese ha una sua visione ben precisa di quanto sta accadendo, soprattutto sui social: ''Ormai il focus è su quanto è cattiva Israele - dice - Quello che è successo il 7 ottobre sembra che non sia mai accaduto, c’è una dietrologia per cui anche persone influenti del mondo dello spettacolo affermano che il 7 ottobre se lo sono creati gli israeliani stessi, ci si concentra solo sulla reazione di Israele a Gaza e non sulla causa scatenante di questa guerra''.

''Anche la posizione del Pd su Israele si è fatta sempre più chiara - evidenzia Cruciani - nel corso delle settimane si è passati da una situazione in cui parlava di due popoli e due stati a una posizione abbastanza netta in cui si dice che a Gaza si stanno violando i diritti umani e si parla di crimini di guerra, una posizione totalmente opposta a quella del governo italiano e decisamente pro palestinese e contro il governo Netanyahu. Ormai sono tutti sulle orme di chef Rubio - aggiunge ironico - Per me la priorità assoluta è spazzare via il terrorismo da Gaza e smantellare una organizzazione terroristica che vuole la distruzione dello Stato di Israele''.

Passando dal Medio Oriente a temi meno caldi, Cruciani dice la sua anche sul Festival di Sanremo, ormai alle porte: "Non sono un fan del Festival, non è per fare lo snob - tiene a precisare - ormai Sanremo è diventato un rito per molte persone che si ritrovano a casa per vedere cosa indossa quello o cosa dice quell'altro o per sentire il monologo di quello o di quell’altro e a me di queste cose fondamentalmente non me ne frega un c… mi sembra una follia". Amadeus? ''E' un grande e straordinario professionista, perfetto per fare Sanremo perché molto poco spigoloso. E' quello che ci vuole per un programma come il Festival, Amadeus è un bravissimo conduttore che sa fare il suo mestiere, è impossibile fare alcuna critica su di lui''.

Diviso tra radio e tv, Cruciani parla del suo cavallo di battaglia, il programma 'La Zanzara': "Il segreto del successo de 'La Zanzara'? Il fatto che siamo molto camaleontici e ci adattiamo alla contemporaneità. Passiamo da temi alti come le polemiche politiche a quelli della vita quotidiana e facendo in questo modo ci siamo avvicinati anche ad un pubblico più giovane per cui abbiamo tenuto sempre largo il nostro bacino di spettatori. Io sono per dare la libertà di parola a tutti, David (Parenzo, ndr) un po' meno, perciò in trasmissione ospitiamo gente di tutti i tipi, dai complottisti agli estremisti di destra e di sinistra. Ci sono persone che passano da noi e che a volte diventano anche ospiti fissi per un lungo periodo, persone che sono un po' lo specchio dell’Italia. Il motivo per cui siamo ancora a galla, anche dopo tanti anni, è perché raccontiamo l'Italia in tutte le sue sfaccettature, anche le più estreme''.

Siete mai arrivati alle mani con Parenzo? ''Ci sono dei momenti in cui litighiamo - ammette Cruciani - ci dividiamo su tante cose e su altre andiamo d’accordo. Ci sono stati momenti, soprattutto durante la pandemia, in cui siamo arrivati a litigare in maniera anche piuttosto violenta a non parlarci per diversi giorni ma poi alla fine abbiamo sempre superato tutto'', conclude Cruciani.

(di Alisa Toaff)

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Design week, a Milano torna il party di NUL

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Ospite dell'evento sarà la cantante iraniana Nava, in programma anche una performance inedita: la danza volante a 6 metri di altezza interpretata dal coreografo e ballerino Santo Giuliano

Design week, a Milano torna il party di NUL

Installazioni immersive, live e un dj set in una location segreta che verrà rivelata solo poco prima dell’evento. In occasione della Design week torna il NUL party, uno degli eventi di culto milanesi, in programma il 19 aprile prossimo nel capoluogo lombardo. Ospite dell'evento la cantante iraniana Nava, che si esibirà in uno show tra musica e performance art. Durante la show, Nava ibrida le forme aliene degli immaginari cyber con la strumentazione ancestrale della sua terra natia. "Come nei lontani mondi del film 'Dune', visioni mistiche e futuri possibili si incrociano - spiegano gli organizzatori dell'evento -. NUL da sempre lavora su questo tipo connessioni al fine di generare immaginari inediti".

Anche nel food prevale l’ibridazione tra oriente e occidente, passato e futuro. Lo chef guest di questo evento è Eugenio Roncoroni che proporrà uno street food fusion a base vegetale. Lo chef, noto per essere stato un pioniere dell'hamburgheria di stampo americano, è ora sempre più attratto alle evoluzioni della cucina vegetale, un terreno dove sta raggiungendo alte vette di creatività. Per l'occasione ha accettato la sfida di proporre una selezione speciale di street food fusion vegano. L’identità visiva di NUL è come sempre curata da Matteo Mugnai, graphic designer indipendente mentre le installazioni video sono a cura dell’artista 4c, di base a Berlino, che lavora su forme aliene, mutanti: sculture digitali che si creano, diventano fluide e si ricompongono. L’evento, assicurano gli organizzatori, "sarà un viaggio dei corpi e delle menti lungo sette ore, ricco di contenuti e stimoli in onore alla creatività e delle connessioni rese possibili dalla Design week".

L’arte performativa è da sempre una caratteristica degli eventi NUL che per questa occasione proporrà una performance inedita: la danza volante a 6 metri di altezza interpretata dal coreografo e ballerino Santo Giuliano. I dj che si alternano sono Anasbri, Dj Dax e Tyler Ov Gaia. Dub, acid house e avanguardie sonore saranno mixate per guidare il pubblico attraverso gli stati emotivi della scoperta, della danza e della perdita delle inibizioni. Direttore artistico del progetto è il Tyler Ov Gaia, dj e ricercatore culturale che si esibisce tanto nel circuito dei club underground quanto nei luoghi dell’arte contemporanea, dalla Biennale di Venezia a Manifesta, portando la sua idea di musica come pratica liberatoria e anti-gerarchica.

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Torna il festival Partirò per Bologna

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Sabato 20 aprile all’Estragon la sesta edizione dell’evento con decine di band punk, ska e reggae. Sul palco Bluebeaters, Banda Bassotti, Bunna e molti altri

Torna il festival Partirò per Bologna

Torna la sesta edizione festival Partirò per Bologna, che deve il suo nome alla celebre canzone della Banda Bassotti. Dopo il successo delle precedenti edizioni dove hanno partecipato decine di artisti da tutta Europa, migliaia di persone da tutta Italia, Francia e Germania, l'appuntamento è per sabato 20 aprile all'Estragon di via Stalingrado a Bologna, con i migliori artisti italiani e internazionali tra punk, ska e reggae. L’apertura della serata è affidata alla band Montelupo. Un progetto volto al recupero del canto anarchico italiano che nasce nel 2012 da un’idea di Daniele Coccia (Il Muro del Canto), Eric Caldironi e Alessandro Marinelli. un repertorio anarchico con arrangiamenti moderni assieme a Nicoló Pagani e Lavinia Mancusi.

A seguire la formazione street punk bolognese Zona Popolare che si esibirà accompagnata da Rude. La band formata nel 2009 dopo vari cambi di formazione ha trovato il suo equilibrio con Rude, ex membro dei Ghetto 84 e figura di riferimento della scena italiana e internazionale. Si prosegue con Bunna, componente della storica formazione reggae Africa Unite, che salirà sul palco accompagnato dalla band ska rocksteady soul The Magnetics. Insieme daranno vita a uno show speciale proponendo i grandi classici dal repertorio giamaicano a base di ritmi in levare. Sarà poi la volta dei Gang, band storica del rock italiano nata all’inizio degli Anni '80. Con decine di album all’attivo, eredi italiani delle sonorità del periodo punk londinese, sono nati dal progetto dei fratelli Severini, Marino e Sandro, nativi di Filottrano in provincia di Ancona.

Segue la formazione romana Dalton, attiva dal 2015 mescola punk, pub rock rock’n’roll, beat e cantautorato 70s, con richiami agli Sham 69, Slade, Battisti e Ivan Graziani. Nei loro testi esperienze personali e spaccati di vita. In scaletta poi il power trio The Uppertones, band che grazie alla combo trombone, voce, piano e batteria, portano in scena il suono della Giamaica degli Anni ’50. Una ricerca dove il genere mento si fonde con lo swing, il boogie e il calypso creando un mix poi definito bluebeat o jamaican boogie. Sul palco poi The Bluebeaters, storico collettivo ska composto di sette elementi. La loro musica si muove tra blue beat, ska, reggae e rock steady senza tralasciare aperture al pop.

Tra vari cambi di formazione ha pubblicato anche numerose hit come 'Wonderful Life', 'Che cosa c'è' con Gino Paoli o 'Messico e nuvole'. Ospiti internazionali dalla Francia la Brigada Flores Magon. Nati nel 1998 a seguito dell'incontro di differenti persone della scena alternativa degli anni '80 e del movimento anarco-punk parigino degli anni '90. Il quintetto Oi! street punk si dichiara fortemente antifascista e anticapitalista. In chiusura poi i rappresentanti più longevi del combat ska punk Oi!, ovvero la storica Banda Bassotti. Dal 1987 marchio di fabbrica per le loro canzoni generalmente antifasciste e politicamente impegnate. Nove elementi con fiati, sezione ritmica e chitarre porteranno sul palco dell'Estragon il meglio della loro produzione musicale.

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East Market celebra il Record Store Day

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L’evento del vintage milanese si unisce alle celebrazioni internazionali con migliaia di vinili, cd e musicassette

East Market celebra il Record Store Day

East Market, l’evento del vintage milanese dedicato a privati e professionisti, dove tutti possono comprare, vendere e scambiare, si unisce alle celebrazioni internazionali del Record Store Day. Assieme alle centinaia di migliaia di negozi musicali indipendenti in tutto il mondo, East Market in occasione del Record Store Day ha allestito una speciale area con oltre 20 espositori musicali specializzati. L’appuntamento è per domenica 21 aprile, negli spazi di via Mecenate, assieme ai consueti 300 selezionati venditori da tutta Italia con migliaia di oggetti insoliti e stravaganti.

Tanta musica dal passato in linea con la filosofia del vintage di East Market, ma anche novità contemporanee per gli amanti della musica di tutti i generi. Rock, pop, jazz, elettronica senza dimenticare l’Hip-Hop e i grandi classici italiani. Tra i più ricercati capi d'abbigliamento vintage, artigianato, complementi d'arredo e tutte le particolarità di East Market, avranno uno spazio dedicato migliaia di dischi tra cd, musicassette, vinili tra Lp, 45’’, picture, flexi, rarità e edizioni speciali per i semplici amanti della musica come per i più esigenti collezionisti.

Tra questi i collezionisti Giovanni Misuraca e Andrea Bertolucci, che propongono una vasta gamma di generi dal jazz al funk, dalla new wave al cantautorato italiano. Per l’occasione porteranno all’evento una copia autografata de 'L’Albero' di Jovanotti del 1997, una versione ancora sigillata con sovracopertina nera di 'Wish You Were Here' dei Pink Floyd e la prima stampa di 'Requiem' dei Verdena. Tra gli altri pezzi anche un cofanetto in edizione limitata e numerata del 2016, composto da 15 Lp in formato mono con tutta la discografia dei Rolling Stones. Stefano e Cristina Costanza propongono uno stand con una selezione di grandi classici del rock anni '60/'70/'80/'90 e dell'Hip-Hop classico, oltre a colonne sonore di film cult come 'Beetlejuice' di Tim Burton. Molte edizioni d'epoca tra cui una prima stampa brasiliana di 'Nevermind' dei Nirvana e la prima edizione americana di 'Depression Cherry' dei Beach House pubblicato da Sub Pop.

Lorenzo Pittan di Amarcord Records, con esperienza trentennale nel mondo del vinile, è specializzato nel jazz e nel rock degli anni ‘60/’70/’80, si distingue per la qualità dei dischi vintage proposti, sempre in perfette condizioni. Tra le sue proposte due album iconici del 1965: 'A love supreme' di John Coltrane e 'Studio Uno' di Mina. Francesco Galli titolare del negozio New San Francisco di Milano porterà oltre mille vinili tra cui una prima stampa in vinile bianco del 1968 del 'White Album' dei Beatles e la prima stampa originale Uk di 'Their Satanic Majesties Request' dei Rolling Stones del 1967 completa del celebre ologramma tridimensionale.

Accompagnano il market le aree food & beverage. East Market Diner, dove si trova la caffetteria e la bakery con prodotti da forno dolci e salati, due bar sempre aperti per tutta la durata della manifestazione e la food area. In quest'ultima sono a disposizione del pubblico numerosi truck con un'offerta sempre diversa di cucina internazionale e street food, senza dimenticare la tradizione italiana e anche molte proposte per vegani, celiaci e kids. East Market adotta la politica #plasticfree ovvero una policy ecologista che bandisce completamente tutta la plastica nel food e beverage. Per cibi e bevande, infatti, sono disponibili solo materiali eco friendly e riciclabili. Completano la manifestazione i dj set con il meglio delle selezioni musicali del momento e del passato.

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