Cronaca
Lopalco: “Anti-pneumococco 21 valente cambio di...
Lopalco: “Anti-pneumococco 21 valente cambio di paradigma in adulto fragile”
‘V116 protegge dall’80% delle patologie invasive ma serve un sistema per favorirne la somministrazione’
“Oggi abbiamo un vaccino disegnato su misura degli adulti che è un cambio di paradigma per la patologia pneumococcica. Il 23 valente era già presente, ma essendo glicosidico, ha un antigene più debole e deve essere rifatto a distanza di anni”. Il V116, che è 21 valente, è invece "proteico” e quindi, per l’esperienza maturata con questo tipo di vaccini, “potrebbe essere efficace con una sola somministrazione”. Inoltre, “i 21 sierotipi hanno determinato una risposta immunitaria molto simile, senza dare interferenze, coprono l’80% delle patologie pneumococciche dell’anziano e, di questi, gli 8 ceppi esclusivi proteggono questa popolazione da circa un quarto delle patologie invasive da pneumococco. Questo vaccino è quindi un game changer non solo perché disegnato su misura della popolazione adulta e fragile, ma anche perché ha funzionato bene per tutti i sierotipi. Perché però abbia un impatto sull’epidemiologia, bisogna che la sanità pubblica metta in atto un sistema che ne favorisca la somministrazione”. Così Pier Luigi Lopalco, professore ordinario di Igiene all'università del Salento, nel corso di un incontro con la stampa organizzato da Msd sui risultati di Fase 3 sul vaccino pneumococcico coniugato 21-valente sperimentale V116.
“Il fatto che esista un congresso in cui si parla solo di pneumococco - aggiunge - indica quanto sia impattante la malattia a livello globale. La novità, è il semaforo verde, con corsia preferenziale da parte dell’Agenzia del farmaco americana, Fda per V116”.
È molto “consistente il corpo di evidenze (studi Stride) presentato all’Isppd - spiega Lopalco - Parliamo di 8 trial clinici in doppio cieco che hanno messo a confronto il nuovo vaccino coniugato 21-valente con quelli che fino ad oggi sono gli standard di protezione nei confronti dello pneumococco nell’adulto. Non solo, sono stati anche inclusi in questi studi molte migliaia di soggetti appartenenti a diverse fasce d’età e fra questi alcuni particolarmente ‘fragili’ come gli individui Hiv positivi che, in una condizione di potenziale immunodepressione, sono più suscettibili alla malattia. La complessità del corpo di studi sta nel fatto che V116 è stato testato in tutte le condizioni possibili che si potranno incontrare nella vita reale. I risultati positivi presentati non erano affatto scontati perché tutti i sierotipi contenuti in questo vaccino hanno soddisfatto tutti i criteri richiesti per l’autorizzazione all’uso. Il vaccino V116 si è dimostrato non essere inferiore ai prodotti con i quali è stato messo a confronto per tutti quei sierotipi, 13, che sono in comune con gli altri vaccini con cui è stato confrontato”.
Sono “risultati sorprendenti - rimarca l’esperto - perché purtroppo fino ad oggi eravamo ben consapevoli che aggiungendo dei sierotipi a un vaccino, l’aggiunta poteva comportare alcune interferenze e, quindi, non è automatico che ad esempio un vaccino 15-valente funzioni meglio di un 7-valente, né che un 20-valente funzioni meglio di un vaccino 15-valente, anzi, a volte l’addizione di sierotipi può comportare il manifestarsi di interferenze per cui un ceppo risponde meno a causa della presenza di altri ceppi. Gli studi clinici hanno dimostrato, pertanto, che per tutti i 13 ceppi contenuti nel vaccino 21-valente, che sono in comune con i vecchi vaccini, V116 funziona allo stesso modo o meglio, ovvero non è inferiore”.
Ma la novità di V116 “è rappresentata dagli 8 ceppi - osserva Lopalco - che sono contenuti solo in questo vaccino e sono proprio quei ceppi responsabili, in alcune casistiche, fino al 30% della malattia dell’adulto. V116 è stato disegnato per proteggere specificamente l’adulto e il fragile. Non è un vaccino per il bambino che può proteggere anche l’adulto e l’anziano. Gli studi condotti sull’epidemiologia e l’ecologia dello pneumococco nell’anziano hanno dimostrato che la presenza degli 8 ceppi che non sono presenti nei vaccini per l’infanzia forniscono quella protezione aggiuntiva ed esclusiva per l’adulto a rischio e per l’anziano”.
“I risultati in termini di immunogenicità sono stati realmente eccezionali, perché non c’è stata alcuna non risposta da parte di ciascun ceppo. Riguardo alla sicurezza, i vaccini pneumococcici sono ormai utilizzati da moltissimi anni e hanno dimostrato di essere sempre ben tollerati. V116 negli studi clinici ha confermato la safety rispetto ai vecchi vaccini, quindi, non sono emerse sorprese per la sicurezza e la tollerabilità. Oltre agli studi clinici, è stato presentato al Congresso uno studio epidemiologico molto interessante condotto negli Stati Uniti, uno studio cosiddetto sul “campo”, in real world che ha coinvolto oltre 2 mila soggetti adulti/anziani affetti da polmonite per i quali è stata effettuata la sierotipizzazione dei ceppi circolanti e ha mostrato come in questi individui la protezione con il 21-valente sarebbe potuta arrivare fino all’84%, evitando così oltre l’80% dei casi di patologie pneumococciche in questi soggetti. In definitiva - conclude - dai dati che suggeriscono una copertura superiore all’80% grazie agli 8 ceppi esclusivi di V116, che è stato disegnato specificamente per l’adulto e l’anziano, possiamo affermare che questo vaccino realmente potrebbe rappresentare una svolta nella prevenzione a 360 gradi della malattia pneumococcica dall’infanzia alla terza età”.
Cronaca
Moda, nel centenario della nascita Roma si...
Alessandro Onorato, 'Se Roma è capitale della moda, dell'arte, della cultura è anche grazie alle sue intuizioni e al suo lavoro'. La figlia, 'mio padre un’icona di stile dall’animo puro e l’entusiasmo di un fanciullo'.
Omaggio nella capitale, il 3 e il 4 maggio, a Renato Balestra, il grande couturier scomparso il 26 novembre 2022, nel centenario della nascita. La città, ed in particolare i luoghi del cuore che ha 'abitato' nel corso della sua lunga esistenza, Piazza del Campidoglio, la Scalinata di Trinità dei Monti e Porta Pinciana in via Veneto, saranno illuminati e 'rivestiti' con il classico Blu Balestra, colore icona dei suoi abiti, delle sue creazioni e delle sue sfilate, una sorta di marchio di fabbrica, personalissimo.
"Abbiamo voluto rendere omaggio a Renato Balestra nel giorno del centenario della sua nascita - annuncia Alessandro Onorato, assessore Moda, Sport, Turismo e Grandi Eventi del Campidoglio - L'amore del maestro con Roma è stato lungo e intenso. Si sono piaciuti fin da subito e si sono valorizzati a vicenda. Questa città l'ha accolto a braccia aperte e si è lasciata incantare dalla sua creatività. Se Roma è la capitale della moda, dell'arte e della cultura è anche grazie alle intuizioni e al lavoro di Balestra, che dagli anni Cinquanta ha portato in alto il nome della città, rendendola attraente per artisti, modelli e attori".
"Ha rappresentato e rappresenta ancora la qualità dell’artigianato made in Italy, un patrimonio che tutto il mondo ci invidia e che dobbiamo valorizzare ogni giorno - continua Onorato - L’esempio di Balestra deve indirizzare tanti giovani a inseguire il proprio sogno. Siamo contenti di avergli reso omaggio con il sindaco Gualtieri. Prima di annunciare la notizia dei monumenti illuminati abbiamo consegnato alla famiglia Balestra, alle figlie Fabiana, Federica e alla nipote Sofia, una targa celebrativa di Roma Capitale”
"Renato Balestra è stato un pioniere della moda italiana nel mondo, capace di conquistare sin dalla fine degli anni ’50 del secolo scorso il jet set internazionale con il suo stile elegante e raffinato - spiega Federica Balestra - Un’icona di stile dall’animo puro e l’entusiasmo di un fanciullo. La sua fantasia e le sue emozioni si riflettono nelle sue creazioni trasformandole in opere d’arte e sogni da indossare. Con il blu sempre nel cuore, negli occhi e nei suoi abiti indimenticabili".
Cronaca
Pestaggi al carcere minorile Beccaria, pm: “Sistema...
Secondo i magistrati a favorire le gli abusi il "contributo concorsuale omissivo e doloso di una serie di figure apicali con posizione di garanzia effettiva nei confronti dei detenuti"
Nell'istituto minorile Beccaria di Milano c'era "un sistema consolidato di violenze reiterate, vessazioni, punizioni corporali, umiliazioni e pestaggi di gruppo realizzati dagli indagati" appartenenti alla polizia Penitenziaria "ai danni dei detenuti per la maggior parte minorenni". Ne sono convinte le magistrate - la procuratrice aggiunta Letizia Mannella e i pm Cecilia Vassena e Rosaria Stagnaro - che hanno firmato la richiesta di misura cautelare per 21 agenti, 13 finiti dietro le sbarre e 8 sospesi dal servizio per reati che vanno dai maltrattamenti e alle lesioni aggravate fino alla tortura.
Un sistema "consolidato, nel corso degli anni", che coinvolgeva gli agenti in turno di servizio "e il resto del personale fuori servizio, convocato specificamente per la partecipazione ai pestaggi". Presunte violenze che hanno avuto come "principale fondamento" il "contributo concorsuale omissivo e doloso di una serie di figure apicali con posizione di garanzia effettiva nei confronti dei detenuti", un presunto 'aiuto' che "ha consapevolmente agevolato e rafforzato le determinazioni criminose dei suoi sottoposti".
Si parla di una diffusione "sistematica della violenza" che ha determinato nei detenuti "la maturazione di un concetto di 'normalità' della stessa" come dimostrano i loro racconti e i rudimentali metodi di prevenzione rispetto ai pestaggi come la scelta di insaponare il corpo per sfuggire alla presa o di indossare molti strati di abiti per attutire i colpi.
Al via gli interrogatori degli agenti indagati
Oggi sono iniziati i primi interrogatori degli indagati. Sei gli agenti del Beccaria sentiti in carcere dal gip di Milano Stefania Donadeo. Gli agenti, detenuti a Bollate, alcuni difesi dallo stesso legale, potrebbero decidere di avvalersi della facoltà di non rispondere di fronte ad accuse molto pesanti. Gli interrogatori proseguiranno nel pomeriggio, mentre gli altri sette arrestati saranno sentiti nei prossimi giorni.
Le intercettazioni degli agenti
Nell'inchiesta sono riportate diverse intercettazioni telefoniche che, a dire della procura di Milano, rappresentano un grave indizio contro gli indagati. In una conversazione, risalente allo scorso 9 marzo, riportata nella richiesta di misura cautelare, uno degli agenti sospeso confida a un collega, rispetto a un pestaggio di cui è accusato uno degli arrestati: "Le immagini sono veramente disastrose, non sono a favore di Giovanni. (...) Nelle immagini non si vede che gli sputa sangue addosso (il minorenne, ndr), ma si vede ben altro e quello che si vede è veramente grave. Non solo schiaffi, schiaffi, calci, pugni...quello a terra. Perciò ti dico che non è un bel vedere diciamo, dai".
All'aggressione sarebbero stati presenti altri tre agenti, ma le immagini sembrerebbero restituire solo la violenza di uno. "E' caduto per terra gli ha dato due calci, due pugni e l'ha distrutto! Si vede chiaramente", dice l'agente che confessa: "Le immagini le ho viste solo io stamattina".
Cronaca
Roma, la denuncia: drogata e stuprata dopo appuntamento su...
Una ragazza di 20 anni ha denunciato di essere stata narcotizzata e violentata da due persone che aveva conosciuto su Instagram
Una ragazza di 20 anni ha denunciato di essere stata narcotizzata e stuprata da due persone che aveva conosciuto su Instagram, dopo essere stata portata con l'inganno in un appartamento alla periferia di Roma. La violenza sarebbe avvenuta il 17 aprile scorso. La ragazza è stata rintracciata davanti a un bar di via di Torrenova, in zona Torre Angela, dal fidanzato il giorno successivo grazie alla localizzazione tramite cellulare. Il giovane l'aveva chiamata molte volte ma lei non aveva più risposto al telefono.
La 20enne dopo aver conosciuto sul social i due ragazzi si sarebbe data appuntamento con loro per un aperitivo. I due si sarebbero poi offerti di darle un passaggio alla metro ma l'avrebbero invece portata in un appartamento dove si sarebbe consumata la violenza. La giovane è stata visitata al policlinico Tor Vergata e dimessa con una prognosi di 40 giorni. Sono in corso le indagini della polizia del commissariato Casilino per ricostruire quanto accaduto.