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Salute sessuale: i maschi ancora “discriminati” per colpa...

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Salute sessuale: i maschi ancora “discriminati” per colpa di tabù e pregiudizi

La soppressione della visita di leva, che veniva effettuata verso il 17-18° anno di età del giovane adolescente, ha portato ad incrementare il gap tra i due sessi.

Gli esperti: “Chi è contro l'educazione sessuale nelle scuole di ogni ordine e grado, lavora consciamente o inconsciamente per la pornografia in rete; chi è contro l'educazione sentimentale che cambi il passo alla mentalità patriarcale, centrata sul maschio e sul suo potere rispetto alle donne e alle differenze di genere, è a favore dei violentatori e degli abusatori; chi non favorisce l'insegnamento della sessualità nelle facoltà di medicina e di psicologia, è totalmente disinteressato a qualsiasi livello di miglioramento del sapere medico”.

14 dicembre 2023 - L’approccio epidemiologico e clinico delle malattie dell'apparato sessuale e della riproduzione è nettamente differente tra i due sessi e l’evento “LA MEDICINA AL MASCHILE TRA FERTILITÀ E MALATTIE SESSUALI”, promosso da Motore Sanità, intende fare luce su questo aspetto.

IL CONFRONTO CON I COETANEI SPESSO È CONTROPRODUCENTE

“Nel sesso femminile – commenta Luigi Godi, M3 Research Consulting – la ragazza, con la comparsa del menarca, usualmente accompagnata dalla mamma, frequenta un professionista della sanità (ginecologo) e inizia un percorso di conoscenza del proprio apparato sessuale e di prevenzione delle malattie sessuali. L’adolescente di sesso maschile, invece, è un po' abbandonato a sé stesso ad affrontare l’argomento: questo è infatti ancora tabù ad essere affrontato con un genitore, il rapporto con gli altri adolescenti può essere di scherno e non collaborativo e lo scambio di informazioni e di esperienze addirittura negative. La soppressione della visita di leva, che veniva effettuata verso il 17-18° anno di età del giovane adolescente, ha portato ad incrementare questo gap, poiché non c'è più un momento clinico preventivo per il proprio apparato sessuale, se non in casi sporadici. Ecco, la tavola rotonda vuole proprio identificare per gli adolescenti di sesso maschile la disponibilità di un Professionista o di un Team di Professionisti e di una struttura sanitaria (forse il Consultorio Famigliare, che attualmente vede il 98% delle proprie presenze dedicate ad individui di sesso femminile), che si renda disponibile per intraprendere un percorso di conoscenza dell’apparato sessuale e di prevenzione delle malattie sessuali per l'adolescente maschio e anche di educazione sessuale”.

OLTRE UN TERZO DELLE INFERTILITÀ DI COPPIA DIPENDONO DA LUI

“Il maschio è responsabile di oltre un terzo delle infertilità di coppia che arrivano alla nostra attenzione”, commenta Andrea Isidori, Presidente Società Italiana Andrologia e Medicina della Sessualità (SIAMS). “La maggior parte delle problematiche maschili originano durante la fase di sviluppo puberale, intorno ai 12-14 anni. Significa che, quando una coppia giunge alla nostra attenzione perché non riesce a concepire, in genere dopo i 30-35 anni, in realtà scopriamo queste problematiche con un ritardo di oltre 10 anni. Purtroppo questo è un retaggio culturale di cui soffre il nostro Paese, e in generale la cultura occidentale, che non investe sugli interventi di prevenzione per garantire il normale sviluppo psicofisico, andrologico e riproduttivo del maschio. Non li fa perché il pediatra spesso non ha il tempo o la preparazione specifica per fare il check-up andrologico, oppure perché i ragazzi perdono il contatto con il pediatra proprio quando iniziano lo sviluppo puberale e durante l'adolescenza. La donna è più preparata e consapevole sull’importanza di effettuare i controlli di prevenzione, anche perché la figura del ginecologo è più diffusa sul territorio. Il nostro sistema educativo non spinge i ragazzi a fare i controlli, né a fare prevenzione su queste tematiche. Un esempio viene dal tumore del testicolo, che è il tumore più frequente nel maschio tra i 20 e i 40 anni e ha un’incidenza di nuovi casi pari a 10 su 100mila abitanti per anno, un’incidenza che è solo la metà del tumore al seno. Pensiamo però quanto di più parliamo di tumore al seno e quanto meno di tumore al testicolo. Ma non è solo una questione di patologia tumorale. Pensiamo al varicocele e alle infezioni a trasmissione sessuale. Il punto è che c'è un'unica soluzione in grado di risolvere questo gap culturale e socio-sanitario. I fronti sono quelli delle Campagne di sensibilizzazione che, anche grazie al Centro di Controllo delle Malattie del Ministero stiamo facendo, in particolare la campagna Amicoandrologo che si rivolge agli studenti nelle scuole, oppure all’Amicoandrologo Campus che si rivolge agli studenti che frequentano gli Atenei. Quindi la sensibilizzazione, e l’educazione nelle scuole e poi ovviamente le attività sanitarie di primo livello. Dal punto di vista dell’offerta pubblica la Regione Lazio ha da poco licenziato un PDTA, un percorso diagnostico-terapeutico assistenziale per la gestione delle patologie del testicolo e quindi speriamo, in questo modo, di riuscire ad accelerare quel percorso che a volte è lento, anche per la difficoltà di reperire gli specialisti nell'ambito dell'offerta del Sistema Sanitario Nazionale. Attraverso quest’organizzazione in Hub e Spoke dovremmo riuscire a fornire un percorso più rapido, pur riuscendo a garantire l’alta specializzazione per chi ha patologie andrologiche, quindi miriamo a ridurre quel 30% delle coppie che hanno difficoltà a concepire. Occorre però lavorare su più livelli simultaneamente: sensibilizzazione, informazione, educazione e prevenzione secondaria delle complicanze, attraverso un sistema sanitario più efficiente. Ma tutto questo deve essere inserito in un cambio culturale: dobbiamo riportare la salute riproduttiva e sessuale come centrale, come un bene della comunità. Considerando il grave tasso di denatalità nel nostro Paese, se non riportiamo all'attenzione i valori insiti in un corretto e sano sviluppo, di educazione alla riproduzione e alla sessualità, rischiamo di diventare una società non più sostenibile dal punto di vista demografico”.

SCUOLA, EDUCAZIONE SESSUALE, LOTTA AL PATRIARCATO IN OGNI FORMA E FORMAZIONE SPECIFICA DEL MEDICO

Anche Emmanuele Jannini, Presidente Accademia Italiana della Salute della Coppia (AISC), ha posto l’accento sul bisogno di una corretta informazione. “Distinguerei tra i vari livelli – ha premesso Jannini – cominciando da quello scolastico. L'educazione sessuale è un tema largamente dibattuto nel corso degli ultimi 60 anni, dove appare evidente che chi è contro l'educazione sessuale nelle scuole di ogni ordine e grado lavora consciamente o inconsciamente per YouPorn e la pornografia in rete. Senza se e senza ma. Chi è contro l'educazione sentimentale che cambi il passo alla mentalità patriarcale, centrata sul maschio e sul suo potere rispetto alle donne e alle differenze di genere, è a favore dei violentatori e degli abusatori. Senza se e senza ma. Chi non favorisce l'insegnamento della sessualità nelle facoltà di medicina e di psicologia, è totalmente disinteressato a qualsiasi livello di miglioramento del sapere medico. Vale a dire che se non si insegna agli studenti di medicina come si fanno i bambini, è del tutto evidente che riferirsi al medico come un punto di riferimento per la salute sessuale è una cialtroneria totalmente destituita di qualsiasi forma di interesse. Se c'è interesse al miglioramento della salute sessuale e riproduttiva della gente, quindi, deve essere resa ovviamente obbligatoria, la medicina della sessualità, come la cardiologia, la neuorologia, la medicina legale o l’anatomia, nelle scuole di medicina di tutta l'Italia. Chi è contrario, per qualsiasi motivo, deve tacere perché evidentemente non è interessato a nessun livello di salute sessuale e riproduttiva. Sono questi, diciamo, i concetti fondamentali: scuola, educazione sessuale, lotta al patriarcato in ogni forma e formazione specifica del medico prima di tutto, ma anche dello psicologo, a livello universitario”.

Ufficio stampa Motore Sanità

Laura Avalle - 320 098 1950

Liliana Carbone - 347 264 2114

comunicazione@motoresanita.it

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Bruno Mafrici (Dongfeng): con CA Auto Bank impegno a...

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Bruno Mafrici

Per Bruno Mafrici, entrante CEO di Dongfeng Italia, l’accordo con CA Auto Bank mira a fornire soluzioni finanziarie innovative per dealer e clienti, facilitando l'accesso ai modelli avanzati come il VOYAH Free e il VOYAH Dream

Roma, 19 aprile 2024.Dongfeng Italia, guidata dal CEO entrante Bruno Mafrici, è orgogliosa di annunciare una partnership strategica con CA Auto Bank, una mossa chiave per sostenere l'espansione della presenza del marchio cinese nel mercato italiano. Questo accordo mira a fornire soluzioni finanziarie innovative per dealer e clienti, facilitando l'accesso ai modelli avanzati come il VOYAH Free e il VOYAH Dream, oltre a sostenere l'espansione di nuove linee come MHero e Nammi.

In occasione del recente Fuorisalone di Milano, Dongfeng ha infatti presentato il suo modello di punta, il SUV elettrico VOYAH Free, in un evento che ha catalizzato l'attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori. Questo debutto non è stato solo una vetrina per la nostra ultima innovazione nel settore dei veicoli elettrici, ma ha anche rappresentato un'importante dichiarazione del nostro impegno verso una mobilità più sostenibile. Il design avanguardistico e le prestazioni eccezionali di VOYAH Free hanno ricevuto elogi unanimi, posizionando il brand VOYAH all'avanguardia nella rivoluzione della mobilità elettrica.

Bruno Mafrici, Bruno Mafrici, country manager di VOYAH e Car Mobility Milano, entrante CEO di Dongfeng Italia: “Siamo entusiasti di collaborare con CA Auto Bank. Questa partnership non è solo un supporto finanziario, ma un vero e proprio pilastro strategico che ci permette di offrire ai nostri clienti un accesso privilegiato alle più recenti innovazioni nel campo dell'e-mobility. Con questa mossa, confermiamo il nostro impegno a fornire veicoli che combinano tecnologia all'avanguardia, design d'eccellenza e sostenibilità ambientale”.

Mentre Dongfeng consolida la sua presenza in Italia, l'attenzione si rivolge anche alle sfide normative e governative. Recentemente, il dialogo con il governo italiano ha evidenziato l'importanza di un approccio condiviso nel rinnovare il settore automobilistico del paese, con un focus particolare sui veicoli elettrici. In questo contesto, l'impegno di Dongfeng a collaborare strettamente con le autorità locali è fondamentale per garantire che l'innovazione e la crescita industriale vadano di pari passo con la sostenibilità e le politiche ambientali.

CA Auto Bank, riconosciuta per il suo impegno verso la mobilità sostenibile, gioca un ruolo cruciale nell'ecosistema di Dongfeng, supportando il brand nel raggiungere e superare gli obiettivi di vendita e di servizio in Italia. “L’esperienza di CA Auto Bank nel settore della finanza consumer è fondamentale per supportare Dongfeng nella realizzazione della sua visione in Italia” ha commentato Bruno Mafrici, che si è detto “pronto a mettere a disposizione le nostre competenze per facilitare la transizione verso un futuro più verde, offrendo soluzioni personalizzate che rispondono alle esigenze specifiche dei nostri clienti”.

Con questa nuova alleanza, Dongfeng Italia non solo si afferma come leader nel promuovere la mobilità sostenibile, ma stabilisce anche nuove basi per la crescita e l'innovazione nel settore automobilistico italiano.

Bruno Mafrici e Dongfeng Motor Corporation

Dongfeng Motor Corporation, uno dei colossi dell'industria automobilistica cinese, si è distinto per il suo impegno incessante verso l'innovazione e la sostenibilità. Fondata nel 1969 e con sede a Wuhan, Dongfeng ha giocato un ruolo cruciale nello sviluppo dell'industria automobilistica in Cina e oltre. Come uno dei "Tre Grandi" del settore automobilistico cinese, Dongfeng non si è limitata alla produzione di veicoli tradizionali, ma ha espanso la sua offerta includendo veicoli elettrici e tecnologie autonome all'avanguardia. La loro visione strategica si concentra non solo sull'espansione globale, ma anche su un'impronta ecologica ridotta e su un futuro più verde. Con oltre cinquanta anni di esperienza e un impegno riconosciuto per l'eccellenza tecnologica e la responsabilità ambientale, Dongfeng si pone come un leader nel suo settore, costantemente orientato verso un'innovazione che rispetti l'ambiente e migliorare la vita delle comunità servite.

Bruno Giovanni Mafrici, entrante CEO per l’Italia di Dongfeng Motors, è consulente finanziario e aziendale con lunga esperienza in acquisizioni e fusioni aziendali, gestione di NPL e ristrutturazione del debito. Ha una visione chiara e una vasta esperienza nel settore automobilistico e finanziario, pronto a portare in Europa la tradizione di eccellenza e innovazione di Dongfeng.

Contatti: LinkedIn

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Schneider Electric lancia il programma Materialize per la...

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Materialize SMALL

Stezzano (BG), 19 aprile 2024 – Schneider Electric, il leader nella trasformazione digitale della gestione dell’energia e dell’automazione, ha presentato in occasione del suo recente Innovation Summit il programma di decarbonizzazione della supply chain Materialize, che si rivolge alle aziende del settore estrattivo e delle risorse naturali (MMM: Mining, Minerals & Materials) per aiutarle a ridurre le emissioni della loro catena di fornitura globale.

La transizione verso un mondo a emissioni net-zero e l’adozione su più larga scala delle tecnologie per l’energia pulita farà aumentare esponenzialmente la domanda di minerali e metalli. Per affrontare la richiesta senza aumentare le emissioni la collaborazione tra aziende è vitale: bisogna decarbonizzare la fornitura di energia, mitigare l’impatto ambientale dei processi altamente energivori legati a queste risorse naturali e ridurre le emissioni Scope 3 del settore.

Materialize si aggiunge ai programmi di decarbonizzazione della supply chain proposti dalla sua divisione di consulenza Sustainability Business, che fanno leva sulla forza aggregata di gruppi di aziende fornitrici per gestire su larga scala l’acquisto di energia.

Il programma Materialize incoraggerà in vari modi la più ampia catena del valore del settore minerali e metalli ad adottare fonti di energia rinnovabile accelererà l’implementazione di progetti di decarbonizzazione, stimolerà l’adozione di software a supporto di questo obiettivo e migliorerà la capacità dei fornitori di accedere a soluzioni per sfruttare su larga scala l’energia rinnovabile, quali gli accordi di fornitura (PPA – Power Purchase Agreement).

“Siamo entusiasti di lanciare Materialize, il nostro nuovo programma di collaborazione per ridurre le emissioni Scope 3. Abbiamo accumulato una forte esperienza collaborando con i nostri clienti per raggiungere i loro obiettivi di sostenibilità e con questa iniziativa vogliamo accelerare il percorso di decarbonizzazione in questo specifico ambito” ha commentato Barbara Frei, Executive Vice President, Industrial Automation di Schneider Electric. “Se vogliamo farlo, è vitale educare i fornitori che fanno parte della più ampia catena del settore dei materiali, facendo loro capire l’importanza delle loro scelte operative nel chiudere il gap tra ambizione net-zero e risultati. Materialize metterà in campo azioni fondamentali per fare sì che questa industria possa guidare la transizione”.

Ridurre le emissioni nel settore estrattivo e delle risorse naturali è un compito complesso, a causa della complessità della catena del valore, della disponibilità e affidabilità dei dati e della difficoltà a definire i “confini” di ciò che determina le emissioni Scope 3.

I fornitori non hanno competenze specifiche relative alla decarbonizzazione e sono ostacolati da barriere quali i costi e la disponibilità delle soluzioni. Con il programma Materialize, gli esperti del Sustainability Business di Schneider Electric potranno coinvolgere simultaneamente centinaia di fornitori del settore attraverso piattaforme digitali, e guidarli nel rimuovere queste barriere.

Heather Edine, CEO dell’istituzione di settore Global Mining Guidelines Group (GMG), ha detto: “Collaboriamo e innoviamo in partnership con Schneider Electric con l’obiettivo di rivoluzionare la supply chain nel settore minerario, aumentandone la sostenibilità. I membri di GMG lavorano per spostare il limite di ciò che è possibile fare e Materialize sarà uno strumento importante per disseminare conoscenza su larga scala e per individuare dei percorsi chiari per aiutare la nostra industria a diventare più sostenibile”.

Materialize potenzialmente può offrire anche a aziende esterne al settore un modo per decarbonizzare i loro più ampi ecosistemi di fornitura, permettendo di scegliere fornitori di materiali che danno priorità a metodi di produzione sostenibili e a basse emissioni di CO2.

“Misurare le emissioni scope 3 mette al centro dell’attenzione le catene di fornitura e rafforza l’importanza della circolarità, Materialize aiuterà a aumentare la circolarità dentro e fuori il settore e questo è un obiettivo che vogliamo supportare” ha commentato Kunal Sinha, Global Head of Recycling di Glencore.

Gli altri programmi di Schneider Electric sono Energize, un’iniziativa collaborativa nel settore farmaceutico che coinvolge già oltre 500 aziende della fornitura, e Catalyze, rivolta al mondo dei semiconduttori. Entrambi sono stati creati per conivolgere simultaneamente migliaia di fornitori, così da spingere ad agire in modo rapido e misurabile per ridurre le emissioni Scope 3 delle aziende sponsor dei programmi.

Le attività si basano sulla principale iniziativa di Schneider, The Zero Carbon Project, che offre risorse e strumenti per guidare l’azione dei partecipanti al programma, e li incoraggia a fissare ambiziosi obiettivi di sostenibilità mettendo in campo un piano di azione per ottenerli.

Per maggiori informazioni sul programma Materialize program, visitare: Materialize | Metals & Mining Supply Chain Decarbonization (sustainabilityse.com )

Schneider Electric

L'obiettivo di Schneider è consentire a tutti di sfruttare al meglio le energie e risorse a disposizione, coniugando progresso e sostenibilità. Questo è ciò che chiamiamo Life Is On. La nostra missione è essere il Partner digitale per la sostenibilità e l'efficienza. Guidiamo la trasformazione digitale integrando tecnologie di processo e per la gestione dell’energia, leader a livello mondiale, connettendo dall’end-point al cloud prodotti, controlli, software e servizi, lungo l'intero ciclo di vita, consentendo una gestione integrata di abitazioni, edifici, data center, infrastrutture e industrie. Siamo la più locale delle aziende globali. Sosteniamo standard aperti ed un ecosistema di partner appassionati dei nostri valori di inclusività e valorizzazione delle persone. www.se.com/it

Contatti stampa

Prima Pagina Comunicazione

Caterina Ferrara, Ivonne Carpinelli, Cristiana Stradella

caterina@primapagina.it; ivonne@primapagina.it; cristiana@primapagina.it

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Winter Garden a Merlata Bloom Milano, un’opera...

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Merlata_bloom_©Ughi

By Rubner Grandi Strutture In Legno

Milano, 19 aprile 2024 – Praticamente una serra bioclimatica che garantisce un comfort ottimale grazie a un ambiente a temperatura controllata, caldo d’inverno e fresco d’estate. Situato nel cuore dell’innovativo lifestyle center “Merlata Bloom Milano” sviluppato dalla società Merlata Mall e gestito da Nhood Services Italy, il Winter Garden (Giardino d’inverno) di Merlata Bloom Milano è il fiore all’occhiello del progetto al centro del più grande progetto di trasformazione urbanistica in Italia, nel quadrante nord ovest di Milano.

Il Winter Garden, posizionato al primo piano del mall, è firmato Rubner Grandi Strutture in Legno che ha progettato, prodotto e assemblato la struttura in collaborazione con Rossetti Engineering (Gruppo ImmobiliarEuropea), Cantieri Commerciali e Gualini, su disegno dello studio di architettura Callison RTKL di Londra: si tratta di una suggestiva architettura che, con le sue ampie vetrate e gli affacci sugli spazi esterni, offre una continua connessione con il paesaggio circostante e un’abbondante pervasività della luce naturale negli spazi coperti.

“Protagonisti assoluti della struttura – spiega Peter Rosatti, ceo di Rubner Grandi Strutture in Legno - sono i portali in legno lamellare che, con una luce massima di 34 metri e un'altezza massima di 15 metri, non solo ne plasmano la forma avveniristica che integra soluzioni all'avanguardia nel campo dell'ingegneria e dell'architettura, ma rappresentano anche un esempio eccellente dell’enorme potenziale che un materiale sostenibile come il legno gioca nel plasmare il futuro delle città. Il legno, infatti, non solo immagazzina le emissioni di CO2 e consente riutilizzo e riciclo, ma assicura anche meno costi di produzione in termini di energia e di smaltimento”.

Estendendosi per oltre 300 metri, la struttura si distingue non solo per le sue imponenti dimensioni, ma soprattutto per la sua geometria complessa e innovativa. La copertura, in particolare, evoca l'immagine di una superficie rigata, in un gioco dinamico e armonioso di inclinazioni che variano continuamente lungo la sua estensione. La struttura è contraddistinta da una forma a due curve in pianta e con una linea di colmo e di gronda ad altezza variabile. Questa forma così particolare ha quindi richiesto la progettazione costruttiva di 106 portali in legno lamellare diversi.

L’approccio progettuale computazionale adottato, sapientemente integrato con i normali processi consolidati, ha rappresentato una soluzione rivoluzionaria permettendo di risparmiare tempo prezioso oltre che di assicurare una impeccabile coerenza e precisione lungo tutta l'estensione dell'edificio.

Realizzato con 2.500 m³ di legno lamellare e 500 m³ di X-LAM in soli 11 mesi, Winter Garden è stato progettato coerentemente con i principi definiti dalla tassonomia Europea del DNSH (Do No Significant Harm) con cui è stato realizzato l’intero complesso. Obiettivo: risparmiare circa 9.400 le tonnellate di CO2 al 2050 rispetto i limiti imposti dagli Accordi di Parigi del 2015 e una roadmap che si propone di arrivare a Net Zero Carbon entro la stessa data.

Nato a Chienes, in provincia di Bolzano, da una segheria ad acqua, il Gruppo Rubner impiega circa 1400 persone, conta 18 stabilimenti tra Italia, Austria, Germania e Francia e il 55% dei ricavi lo sviluppa oltre i confini nazionali. Le soluzioni spaziano da case e porte sino alla progettazione e realizzazione di grandi opere strutturali realizzate in legno lamellare come edifici multipiano, scuole, capannoni, stabilimenti industriali e uffici, centri commerciali, centri congressi, palestre, stadi, depositi e magazzini, hotel. Le aziende del Gruppo Rubner coprono tutta la filiera produttiva dalla produzione di segati e semilavorati in abete fino alla produzione di porte, finestre, case e grandi opere architettoniche in legno. Rubner Grandi Strutture in Legno rappresenta il settore più dinamico e tecnologicamente avanzato del Gruppo, specializzato in grandi opere in legno ingegnerizzate.

Email: holzbau.brixen@rubner.com

Sitoweb: https://www.rubner.com/it/costruzioni-legno/

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