Economia
L’ad Acea Palermo: “L’acqua? Risorsa...
L’ad Acea Palermo: “L’acqua? Risorsa strategica, nessun piano industrializzazione può prescinderne”
"Anche l’Intelligenza artificiale ha bisogno di acqua per non surriscaldarsi", afferma l'amministratore delegato
''Anche l’Intelligenza artificiale ha bisogno di acqua per non surriscaldarsi''. Lo afferma l'amministratore delegato di Acea, Fabrizio Palermo, intervistato da Repubblica. L'ad dell'azienda dei servizi idrici, esordisce al World Economic Forum di Davos, porta l’attenzione su una risorsa fondamentale: l’acqua. A Davos si parla di guerre, di Ai, di clima. Ma di acqua? ''Non abbastanza in Italia e in Europa, ma a livello mondiale se ne discute tantissimo e anche qui a Davos abbiamo iniziato. L’acqua è strategica, un abilitatore dello sviluppo che impatta su agricoltura, industria, energia, ma anche sui server dell’Intelligenza artificiale. Qualsiasi piano di industrializzazione, o reindustrializzazione, non può prescinderne. E alcune recenti vicende ci fanno riflettere su quanto la sua gestione debba cambiare''. Si riferisce agli effetti del cambiamento climatico? ''La recente siccità sul canale di Panama ha condizionato i trasporti mondiali. Ma mi riferisco anche all’Italia, alle alluvioni, al dissesto idrogeologico. Abbiamo dato a lungo l’acqua per scontata, siamo la generazione del rubinetto aperto, non avevamo questo problema nel Dna, ma ora sta venendo alla ribalta. Anche perché abbiamo acquedotti costruiti cento anni fa e l’ultima norma è vecchia di 30 anni''.
Gli acquedotti sono un colabrodo, con una dispersione oltre il 40%. Il Pnrr ha stanziato 4 miliardi, ma a metà 2023 la Corte dei Conti ha segnalato ritardi nei progetti. Le risorse vengono spese? ''Sì, molti sono progetti di aziende in grado di portarli avanti. Ma il Pnrr ha durata limitata e intercetta solo una parte del problema, perché servono anche grandi infrastrutture la cui costruzione richiede più tempo e sold i. Il nostro cantiere di raddoppio dell’acquedotto Peschiera, che porta l’acqua a Roma, costa un miliardo e mezzo''. Paghiamo l’acqua troppo poco per finanziare gli investimenti? ''Non è tanto una questione di prezzo, ma di gestione. Perché la risorsa va tutelata: intercettare la maggior quantità possibile di acqua piovana con sistemi efficienti di accumulo, adatti alla piogge sempre più concentrate, bisogna liberare le dighe piene di detriti, costruire un sistema di bacini a supporto dell’agricoltura, investire nelle nuove tecnologie riempiendo gli acquedotti di sensori, che consentono la manutenzione predittiva e in futuro di spostare i flussi a seconda delle esigenze. E poi c’è il tema del riuso, che in Italia è bassissimo''. Quanto basso? ''Solo il 4%. L’acqua che esce dai depuratori, pur essendo potabile, viene reimmessa nei fiumi, quando potrebbe essere reimmessa nella rete per fini agricoli''.
Il governo ha nominato un commissario sull’acqua, aiuterà? ''Sta studiando un piano di investimenti. Ma c’è anche un problema di norme: gli ambiti territoriali sono troppo frammentati, andrebbero resi almeno ragionali per integrare gli acquedotti. Il secondo problema è la quantità di operatori: sono 2500''. Acea è leader, sarete aggregatori? ''L’obiettivo è federare. Crediamo ci sia molto spazio per crescere con le competenze per farlo sia in Italia che all’estero. Abbiamo rafforzato la nostra struttura internazionale e stiamo guardando ai possibili mercati''. Parteciperete al Piano Mattei del governo per la cooperazione con l’Africa? ''Il tema acqua è già presente. Noi siamo pronti a dare una mano''. Siete favoriti nella gara per il termovalorizzatore di Roma, visto che il vostro progetto ne è la base. Vi aspettate altri partecipanti? ''Penso di sì. Ma sono convinto che il nostro sia un buon progetto e un buon raggruppamento, con Hitachi che è il principale fornitore di tecnologia, Suez e Vianini. Sarà l’impianto più moderno d’Europa”.
Economia
Caffè Moak, in 2023 fatturato a 25 mln (+36,82%)
Continua il trend positivo di crescita per l’azienda, che, con i suoi quattro marchi, esporta in oltre 50 Paesi nel mondo
Caffè Moak, azienda di caffè nata a Modica nel 1967, continua il trend positivo di crescita chiudendo il 2023 con 25 milioni di euro di fatturato, un aumento del 36,82% rispetto all’anno precedente. Un traguardo raggiunto grazie all’attenzione data alla qualità del prodotto e dei servizi, agli investimenti in ambito produttivo, logistico, marketing e comunicazione, oltre all’ampliamento del portafoglio prodotti che vanta diverse tipologie di miscele, anche monorigine, valorizzate da un merchandising iconico.
L’azienda nasce dall’intraprendenza di Giovanni Spadola che ha saputo trasmettere, con amore e dedizione, la tradizione di una delle bevande più bevuta al mondo: il caffè. Una storia di passione iniziata in un piccolo laboratorio di Modica, nella Sicilia degli anni Settanta, dove l’obiettivo primario è sempre stato di garantire una qualità elevata della materia prima, selezionando i migliori chicchi provenienti direttamente dall’America meridionale, dall’India e dall’Africa.
Da metà anni Novanta, ha fatto ingresso in azienda la seconda generazione Spadola, Alessandro - primogenito e oggi ceo del gruppo - insieme ad Annalisa - oggi direttore Marketing & Comunicazione - traghettandola verso un’espansione considerevole sul territorio italiano e verso il raggiungimento di mercati esteri. Uno sviluppo scandito da diversi investimenti atti a modificare assetti organizzativi, a partire dall’introduzione di un sistema tecnologico integrato Erp (Sap), per garantire controllo e stabilità dei dati, passando poi alla formazione delle competenze e arrivando quindi a definire modelli di business in grado di supportare i molteplici cambiamenti del mercato.
A livello nazionale, le acquisizioni di Mokafè (Alba) e di Caffè Circi (Roma), nel 2022, hanno portato l’azienda ad un capillare potenziamento sul mercato piemontese e laziale: oltre che in termini di fatturato e di volume anche di visibilità del marchio Moak, dovuto alla distribuzione tramite i canali di vendita Circi. Per il consolidamento della marca nei mercati esteri, in particolare degli Emirati Arabi, è stata creata una NewCo a Dubai: la Caffè Moak Trading Llc, con la volontà, però, di mantenere concentrata in una sola sede a Modica l’attività produttiva, di logistica, le funzioni amministrative e di controllo.
Oggi l’azienda, con i suoi quattro marchi, Moak, Marsalì, Circi e Mokafè, esporta in oltre 50 Paesi nel mondo e vanta 4 sedi all’estero in Germania, Grecia, Malta e Stati Uniti. Particolarmente focalizzata nel settore ho.re.ca., Caffè Moak Spa possiede una capacità produttiva di 60 tonnellate giornaliere, accuratamente controllate dal laboratorio chimico interno che, da più di 20 anni, analizza la qualità dalla materia prima al prodotto finito, migliorando così tutti i processi produttivi e qualitativi. Il caffè è un’arte racchiusa in una tazzina che necessita di esperienza e di cura: è così che l’azienda investe quotidianamente, oltre che sul prodotto, anche sulla formazione professionale, predisponendo corsi specifici, presso la sede di Modica, e diverse aule in tutta Italia e all’estero.
Economia
Trasporti, Costa (Arriva Italia): “Carenza di autisti...
L’amministratore delegato di Arriva Italia al convegno “I trasporti a 360° - Un anno di sfide e un futuro di obiettivi”: “Fenomeno di portata europea”
"Credo che la sfida principale sia la carenza di autisti, è un fenomeno di portata europea. Per quanto riguarda la nostra realtà stiamo parlando di una mancanza del 10% della forza lavoro ed è un trend che non tende a migliorare”. Lo ha dichiarato Angelo Costa, amministratore delegato Arriva Italia, intervenuto al convegno “I trasporti a 360° - Un anno di sfide e un futuro di obiettivi” organizzato dall’assessorato ai trasporti di Regione Lombardia. Arriva Italia vanta “Una presenza estremamente importante in Lombardia dove copre diverse province e un volume di popolazione di circa 3 milioni di abitanti”, ha illustrato Costa che ha aggiunto: “Parliamo di oltre 900 dipendenti delle province di Brescia, Bergamo, Lecco, Cremona e Como, dove oltre ai 500 dipendenti impegnati, siamo partner con Fnm”.
Per fronteggiare la mancanza di autisti, l’a.d. ha illustrato alcune iniziative messe a terra da Arriva Italia: “Abbiamo attivato delle Academy che consentono alle persone di prendere la patente attraverso un percorso formativo e aprono alla possibilità di un lavoro. Abbiamo anche stretto un interessante accordo col Ministero della Difesa per reclutare e formare ex militari in congedo. È una sfida decisamente rilevante, ma l'impegno che tutte le nostre aree, i nostri ispettori stanno mettendo è davvero encomiabile”.
Guardando invece al futuro, per Costa “il tema più significativo” che tocca da vicino la Regione è “il percorso di revisione della legge 6” rispetto al quale per l’ad è necessario rendere attrattivi gli investimenti fornendo certezze contrattuali sulla disponibilità delle “risorse in termini di tempistica”.
Economia
Trasporti, Caradonna (Ferrovienord)”Idrogeno grande...
"Sarà la prima realtà funzionante in Italia"
"La grossa sfida è l'idrogeno. Stiamo parlando di treni che stanno già facendo addirittura collaudi, stiamo parlando di cantieri che si stanno aprendo, cantieri conclusi, come il deposito di Rovato e altri che stanno partendo. Un lavoro ambizioso e molto complicato che ci dovrà vedere impegnati tutti. Al di là dell’aspetto ecologico, ci troveremo davanti alla prima realtà funzionante in Italia". Sono le parole di Fulvio Caradonna, presidente Ferrovienord, intervenuto al convegno 'I trasporti a 360° - Un anno di sfide e un futuro di obiettivi' organizzato dall’assessorato ai trasporti di Regione Lombardia.
L’idrogeno rappresenta la 'grossa sfida' del futuro, come ha detto il presidente di Ferrovie Nord, ma volgendo lo sguardo ai risultati ottenuti Caradonna ha fatto sapere: "Ci stiamo concentrando soprattutto sul recupero, ad esempio, delle stazioni periferiche che soprattutto in alcune realtà sono è parte del paese. Abbiamo sulla rete 154 stazioni, il tentativo è anche quello di ridare vita a queste realtà rendendole ambienti assolutamente frequentabili e utilizzabili al di fuori dell'utilizzo standard delle stazioni", ha concluso.