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Kaspersky: un addetto alla cybersecurity su due afferma che...

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Kaspersky: un addetto alla cybersecurity su due afferma che la formazione accademica è insufficiente per il proprio lavoro

Milano, 7 febbraio 2024 . In un contesto di grave carenza di professionisti della cybersecurity, secondo una nuova ricerca globale di Kaspersky, gli esperti di sicurezza informatica (InfoSec) mettono in dubbio la rilevanza della formazione scolastica ricevuta. L’indagine ha rivelato che in Europa il 43% dei professionisti ITnon è in grado di confermare l’utilità della propria formazione accademica quando si tratta di aiutarli nel loro ruolo. Di conseguenza, devono investire le loro risorse in ulteriore formazione per affrontare il panorama delle minacce in continua evoluzione e tenersi al passo con gli sviluppi del settore.

Secondo ISC2, la principale organizzazione mondiale per i professionisti della cybersecurity, l’attuale forza lavoro nel campo della cybersecurity deve raddoppiare per funzionare a pieno regime e sostenere l’economia globale . Per esplorare le cause dell’attuale carenza di competenze in materia di cybersecurity e della mancanza di professionisti InfoSec, Kaspersky ha commissionato uno studio globale (1) che analizza più da vicino gli aspetti formativi del problema e la loro influenza sui percorsi di carriera di questi esperti.

Molti esperti InfoSec sottolineano come il sistema educativo europeo sia lontano dalla realtà della cybersecurity, che si traduce in una mancanza di concretezza quando si tratta di esperienza lavorativa reale: quasi tutti gli altri professionisti ritengono che le conoscenze apprese durante il percorso formativo siano state in qualche modo (17%), leggermente (27%) o per nulla (24%) utili quando si trattava di svolgere i propri compiti lavorativi.

Per individuare i fattori che potrebbero rappresentare un ostacolo al settore educativo, è stato chiesto agli intervistati se:

•Il corpo docente del proprio college o della propria università era esperto di cybersecurity;

•Avevano accesso alle più recenti tecnologie e attrezzature;

•Hanno fatto pratica su incidenti reali di cybersicurezza;

•Sono stati offerti tirocini formativi con esperienze lavorative concrete;

In Europa il 39% degli intervistati ha dichiarato che il proprio programma universitario o scolastico ha offerto loro un’esperienza pratica in scenari reali di cybersicurezza attraverso progetti concreti: solo il 14% si è detto “fortemente d’accordo” con questa affermazione e il 25% “abbastanza d’accordo”. Inoltre, l’accesso alle tecnologie e alle attrezzature più recenti e la qualità degli stage sono emersi come gli aspetti più deboli della formazione in materia di sicurezza informatica per la maggior parte dei Paesi.

Il panorama a livello regionale varia rispetto al modo in cui gli intervistati percepiscono la qualità della formazione ricevuta. Secondo gli intervistati, l’area META è risultata avere la più scarsa qualità della formazione in materia di cybersecurity, ottenendo una valutazione inferiore a 3 punti su tutti i criteri, mentre la regione LATAM ha i programmi di istruzione in materia di cybersecurity con la valutazione più alta, un punteggio medio superiore a 3,7.

Se da un lato, un problema è la qualità e la pertinenza dei programmi educativi, un altro è la disponibilità di formazione in materia di cybersecurity e InfoSec in sé. Ad esempio, in Europa oggi circa la metà degli esperti di cybersecurity ritiene che la disponibilità di corsi di cybersecurity o sicurezza informatica nell’istruzione superiore sia “scarsa” o “molto scarsa”. A livello globale, tra i professionisti con 2-5 anni di esperienza, questa percentuale sale a oltre l’80%.

“La formazione in materia di cybersecurity deve affrontare alcune sfide quando si tratta di stare al passo con l’evoluzione del settore”, ha commentato Evgeniya Russkikh, Head of Cybersecurity Education di Kaspersky. “La rapida evoluzione delle minacce informatiche fa in modo che i programmi di formazione spesso fatichino a garantire contenuti aggiornati, lasciando ai professionisti della cybersecurity alcune lacune. Noi di Kaspersky aiutiamo le università a superare queste sfide e a garantire l’apprendimento e l’adattamento continuo dei giovani professionisti, integrando le competenze di punta dei nostri esperti di settore nei programmi didattici, in modo da combinare l’esperienza pratica con le conoscenze teoriche”.

Il report completo e ulteriori approfondimenti relativi all’impatto umano sulla sicurezza informatica nelle aziende sono disponibili al seguente link.

Per affrontare la carenza di competenze nel campo della cybersecurity, Kaspersky suggerisce un approccio su più fronti, concentrandosi su settore accademico, forza lavoro nel campo dell’InfoSec e aziende:

•Gli istituti di istruzione superiore possono aggiornare i propri percorsi di studio collaborando con gli attori della cybersecurity e integrando le più recenti conoscenze del settore. Kaspersky ha un programma speciale per consentire alle università di integrare le competenze in materia di cybersicurezza: Kaspersky Accademy Alliance che offre l’accesso a conoscenze di livello mondiale sulle minacce informatiche, a lezioni e sessioni di formazione, nonché alle tecnologie più recenti.

•I giovani professionisti possono integrare la formazione accademica con un’esperienza lavorativa svolgendo uno stage in un dipartimento di sicurezza informatica o di ricerca e sviluppo. Seguite le notizie sulla pagina LinkedIn di Kaspersky per essere aggiornati sulle offerte di stage.

•Anche le competizioni internazionali gestite da varie aziende e organizzazioni offrono ai professionisti della sicurezza informatica la possibilità di sviluppare le proprie competenze risolvendo varie sfide di sicurezza informatica. Kaspersky organizzala Secur’IT Cup, una competizione globale per gli studenti di tutto il mondo e con diversi background accademici. I partecipanti hanno la possibilità di competere per aggiudicarsi un premio e allo stesso tempo di capire cosa significhi lavorare nel settore.

•I professionisti della cybersecurity possono decidere di seguire un percorso di apprendimento continuo, frequentando ulteriori corsi di formazione e ottenendo certificazioni aggiuntive. Kaspersky fornisce un’ampia gamma di conoscenza sulla sicurezza informatica per i professionisti IT, offrendo sia formazione professionale individuale che formazione aziendale.

(1)La ricerca ha coinvolto 1.012 professionisti dell'InfoSec in 29 Paesi: USA, DACH (Germania, Austria, Svizzera), Regno Unito, Francia, Italia, Spagna, Benelux (Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo), Brasile, Messico, Argentina, Colombia e Cile, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Turchia, Sudafrica, Nigeria, Egitto, India, Giappone, Cina, Malesia, Singapore, Indonesia, Russia.

Informazioni su Kaspersky

Kaspersky è un’azienda globale di sicurezza informatica e digital privacy fondata nel 1997. Le profonde competenze in materia di Threat Intelligence e sicurezza si trasformano costantemente in soluzioni e servizi innovativi per proteggere aziende, infrastrutture critiche, governi e utenti in tutto il mondo. Il portfolio completo di sicurezza dell’azienda comprende una protezione leader degli endpoint e diverse soluzioni e servizi di sicurezza specializzati e soluzioni Cyber Immune, per combattere le sofisticate minacce digitali in continua evoluzione. Oltre 400 milioni di utenti sono protetti dalle tecnologie Kaspersky e aiutiamo 220.000 aziende a tenere al sicuro ciò che più conta per loro. Per ulteriori informazioni è possibile consultare https://www.kaspersky.it/

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“Autistic City”, dal 23 al 28 aprile la mostra fotografica...

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“Autistic City”, dal 23 al 28 aprile la mostra fotografica a Palazzo Braschi

Uno shooting ispirato a Wes Anderson che vede protagonisti ragazzi autistici.

Evento organizzato dall’Associazione Modelli si Nasce e da Accademia del Lusso di Roma con il patrocinio dell’Assessorato di Roma Capitale a grandi eventi, turismo, moda e sport

Roma, 18 aprile 2024.Il 23 aprile si inaugura “Autistic City – Exploring youth different minds unique world”, la mostra fotografica nata dalla partnership tra Accademia del Lusso di Roma e l’Associazione Modelli si Nasce. Accademia del Lusso ha messo a disposizione Carolina Turra, docente di Styling, che ha coordinato il lavoro insieme agli studenti del corso, e una fotografa di moda, Marta Petrucci, per la realizzazione di uno shooting ispirato ai film di Wes Anderson. Oltre alle fotografie, per tutta la durata della mostra sarà proiettato un video, ideato e realizzato da Accademia del Lusso, che racconta i momenti salienti dello shooting e del backstage consentendo allo spettatore di seguire la trama visiva in cui ciascuna fotografia può essere l’inizio o la fine di un racconto.

Già nel titolo della mostra è chiaro il riferimento al film Asteroid City, ultima fatica dell’acclamato regista statunitense. La scelta di ispirarsi a Wes Anderson è di carattere estetico in riferimento alle atmosfere retrò e ai colori pastello tanto amati dal regista, ma è, soprattutto, riferita all'audacia e all'ambizione di Anderson di affrontare temi seri e, anche, molto toccanti con sensibilità e fantasia. Nei suoi film ciò che esiste dentro il racconto e ciò che esiste fuori, sembrano due mondi in cui il confine è solo apparente.

Allo stesso modo e con l’obiettivo di celebrare la diversità e di costruire una realtà dove ogni individuo è libero di essere sé stesso, nel progetto fotografico intrapreso con i ragazzi autistici di Modelli si Nasce ogni partecipante è rappresentato come un personaggio unico, evidenziato da un vezzo esteriore che riflette la sua caratteristica interiore. Attraverso un’empatia senza giudizio, le immagini catturano la bellezza e l’individualità di ciascun soggetto, trasmettendo la volontà di giocare e di esplorare insieme.

“Per noi questa esperienza è stata importante - commenta Laura Gramigna, direttrice di Accademia del Lusso Roma - ed è importante anche come messaggio, perché dimostra che con questi ragazzi splendidi si può collaborare in modo professionale e proficuo. È la riprova che l’autismo non è una barriera e si possono creare bellissime sinergie anche nell’ambito della moda”. “Le foto della mostra - secondo Silvia Cento, presidente di Modelli si Nasce - sono sorprendenti, ti immergono immediatamente in una “Autistic City” che non ti aspetti. I visitatori potranno finalmente comprendere che l’autismo può essere un mondo di colori, bellezza, arte e fashion, ma soprattutto di capacità e competenze. Capacità di relazionarsi con l’obiettivo della macchina fotografica, capacità di assumere pose non usuali, capacità di indossare outfit complicati ed impegnativi. Capacità e competenze acquisite dai 29 fotomodelli, ognuno con abilità diverse, durante il percorso formativo di Modelli si Nasce, che hanno permesso a Carolina Turra e Marta Petrucci, con tutto lo staff di Accademia del Lusso di lavorare con serenità e mettere a frutto le loro doti artistiche ed umane”.

About:

Modelli si Nasce è un’associazione no profit nata a Roma nel 2018 grazie all’intraprendenza e all’impegno di alcuni genitori di ragazzi autistici. Modelli si Nasce è la prima ed unica associazione in Italia ad offrire percorsi formativi personalizzati che preparano i ragazzi autistici ad entrare nel mondo della moda come modelli e fotomodelli. Nei suoi cinque anni di vita, l’associazione ha visto aumentare la base associativa con famiglie provenienti da tutta Italia ed è cresciuto il numero di ragazzi (ad oggi circa 60) che sono pronti ad affrontare le loro prime esperienze lavorative nel settore della moda. Fino ad oggi, l’Associazione ha operato a Roma anche se i ragazzi provengono da tutta Italia. Da marzo 2024, sono stati avviati percorsi formativi anche in Calabria. L’obiettivo è quello di incrementare le sedi regionali per evitare ai tanti ragazzi e alle loro famiglie spostamenti troppo lunghi e faticosi.

Accademia del Lusso nasce nel 2005 in via Montenapoleone, a Milano, come Scuola esclusiva per giovani talenti che intendono intraprendere la loro carriera nel comparto della moda e del lusso in Italia e all’estero. Ha la sua sede di rappresentanza in Via Montenapoleone 5, a Milano, nel cuore del quadrilatero della moda, luogo simbolo del Fashion in Italia. Sempre a Milano, in Via Chioggia, il Luxury Lab è divenuto la sede attiva di laboratori, seminari e altre attività teorico-pratiche indirizzate agli studenti. Nella Capitale, Accademia del Lusso oltre alla storica sede in Via Matera 18, ha inaugurato una nuova scuola in Piazza di Spagna 9, dove gli studenti hanno l'opportunità di conoscere la grande tradizione sartoriale italiana.

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Donne e tecnologia, oltre il 70 per cento sottolinea la...

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Donne e tecnologia, oltre il 70 per cento sottolinea la fatica ad avere un riconoscimento economico

Preparate, dedite al lavoro anche in termini orari, ma spesso faticano a ottenere un riconoscimento salariale e di carriera. Soprattutto se madri.

Questo l’identikit delle professioniste dell’ambito tecnologico che emerge dalla ricerca condotta da Milano-Bicocca in sinergia con l’Associazione Women&Tech® ETS, che propone anche misure di contrasto ai gap ancora esistenti

Milano, 18 aprile 2024 – Le professioniste? Preparate, dedite al lavoro anche in termini orari, ma la maggior parte di loro fatica a ottenere un riconoscimento salariale e di carriera: questo l’identikit delle professioniste dell'ambito tecnologico che emerge dallo studio “Donne e Tecnologia: un’indagine quali-quantitativa” condotto in collaborazione sinergica tra l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, tramite il Comitato Unico di Garanzia (CUG), e Women&Tech® ETS - Associazione Donne e Tecnologie. Oltre il 71% delle intervistate afferma, infatti, di avere percepito o esperito un trattamento salariale diverso rispetto ai colleghi uomini e l’11,4 per cento preferisce non rispondere.

I risultati dell’indagine sono stati presentati oggi, durante l’evento “Donne e STE(A)M. Tra passato e futuro” al quale sono intervenute Alessia Cappello (Assessora sviluppo economico e politiche del lavoro, Comune di Milano), Maria Grazia Riva (Pro-Rettrice all’Orientamento, alle Politiche di genere e Pari opportunità), Patrizia Steca (presidente CUG di Milano-Bicocca) e Silvia Penati (professoressa di Fisica e componente del Comitato Pari Opportunità).

Tra le ospiti della mattinata, Amalia Ercoli Finzi (professoressa emerita del Politecnico di Milano), Elvina Finzi (dirigente Essilor Luxottica), insieme a Gianna Martinengo (Presidente dell’Associazione Women&Tech® ETS).

«L’Università di Milano-Bicocca ha da sempre mostrato un grande interesse al tema delle carriere femminili, sia nell’ambito accademico che in quello professionale. – ha detto Patrizia Steca, presidente del Comitato Unico di Garanzia di Milano-Bicocca - L'Ateneo è impegnato in un monitoraggio costante delle scelte del percorso universitario. Queste mostrano ancor oggi un significativo sbilanciamento di genere: i ragazzi sono molto più presenti nei corsi di laurea a carattere scientifico e tecnologico, mentre le ragazze scelgono maggiormente percorsi umanistici ed educativi. Una situazione simile è osservabile nella composizione dei nostri Dipartimenti. Nonostante siano ravvisabili dei miglioramenti, è evidente come sia importante lavorare ancora nel sostenere scelte che vadano oltre i tradizionali stereotipi di genere. La possibilità di collaborare con realtà esterne, come Women and Tech – ETS, è un’occasione per conoscere maggiormente i contesti aziendali e le sfide che questi pongono soprattutto alle giovani donne. Questo ci consente di avere informazioni preziose anche al fine di migliorare i nostri percorsi di formazione, di orientamento e di job placement».

L’indagine presentata ha dedicato un focus specifico alla tematica “donne e tecnologia” con l'obiettivo di raccogliere informazioni e dati sulle esperienze delle lavoratrici all’interno del network di aziende e persone associate. In particolare, sono state analizzate cinque dimensioni: genere e settore ICT; soddisfazione lavorativa; armonizzazione delle sfere di vita; gap di genere percepiti e possibili misure a contrasto.

La ricerca - realizzata attraverso la somministrazione di un questionario online sulla piattaforma Qualtrics nel periodo novembre-dicembre 2023 - ha coinvolto quasi 200 professioniste delle aziende associate a Women&Tech® ETS che lavorano in realtà professionali “ad alta intensità lavorativa” - in prevalenza (70 per cento ) impiegate nel Settore Tech, Software e Internet - di età tra i 30 e 45 anni (nel 46,9 per cento) e laureate (62 per cento).

In particolare, il 30 per cento di loro è in possesso di un titolo di studio in discipline STEM e il 24,6 per cento ha conseguito uno o più master.

Dal punto di vista dell’onere lavorativo medio giornaliero, il 39,7 per cento delle partecipanti dichiara un impegno pari a 9h50’, al quale si aggiungono straordinari e trasferte. Oltre la metà di loro (53 per cento ) si dichiara madre, il 20 per cento genitore single.

Per quanto riguarda la soddisfazione lavorativa, il 41,8 per cento delle donne del campione si dichiara abbastanza soddisfatta del proprio lavoro. Nel 12 per cento dei casi è molto soddisfatta e nel 28,9 per cento si ritiene soddisfatta.

I risultati della ricerca – interpretati con un’attenzione alla dimensione di genere - mettono in luce come l’interconnessione tra i dati occupazionali registrati a livello nazionale e la distribuzione dei carichi di lavoro, retribuito e non, contribuisca a dettagliare i contorni e le forme che assumono le esperienze di queste donne.

Dal campione emerge, infatti, come lavoratrici madri full-time e madri single esprimano maggiori difficoltà nel conciliare e armonizzare diverse sfere di vita e dichiarino maggiore fatica a godere di tempo libero. Significativo il fatto che la quota di lavoratrici “a orario ridotto” presente all’interno del campione (10 per cento) sia composta per il 90,5 per cento da donne madri e che in questo gruppo non si registri la presenza di donne che ricoprono ruoli apicali.

Oltra alla già citata diffusa percezione di ineguaglianze a livello salariale, il 51,4 per cento delle lavoratrici del campione dichiara che “spesso“ o “sempre” sia successo nella propria esperienza professionale di percepire maggiori difficoltà, rispetto ai colleghi uomini, nell’ottenere credibilità e riconoscimento.

Sebbene il 37 per cento delle donne dichiari una progressione di carriera negli ultimi 5 anni, il 19,5 per cento del campione dichiara che il suo genere abbia “spesso” giocato un ruolo negativo nel vedersi accettare una possibilità di miglioramento di carriera.

Tra le possibili misure a contrasto di questi gap, secondo il 71,6 per cento delle donne che fanno parte della realtà associativa Women&Tech® ETS, sarebbero necessarie misure a favore della conciliazione e del supporto alla genitorialità e il 40,2 per cento suggerisce la promozione di collaborazioni e sinergie tra aziende ed enti formativi, scuole e università.

«Women&Tech® ETS è stata fondata nel 2009 come evoluzione del mio progetto Women&Technologies ideato nel 1999 sulla base di una intuizione: le tecnologie sono di grande aiuto alle donne per poter conciliare famiglia e lavoro, ma le donne sono indispensabili nei processi di ideazione, progettazione e produzione delle tecnologie. Donne e Tecnologie: un binomio vincente. Oggi questa intuizione è la realtà. Le donne con la loro visione olistica delle tecnologie danno un contributo fondamentale all’innovazione tecnologica e sociale”. Ha dichiarato Gianna Martinengo, Presidente dell’Associazione Women&Tech® ETS, che ha aggiunto: “tuttavia, come ci mostrano i risultati di questa ricerca, siamo ancora lontani dalla parità: di opportunità, retribuzione e presenza stessa delle donne nelle professioni tecnologiche e scientifiche. Oggi più che mai, innanzi alla velocità con cui si sta evolvendo e affermando l’AI generativa, siamo quindi chiamati a un intervento su più fronti e che ci riguarda tutti: mondo dell’istruzione, aziende, istituzioni e associazioni».

Per approfondimenti:

●Estratto dell’indagine “Donne e tecnologia”

Per maggiori informazioni:

Ufficio stampa Università di Milano-Bicocca

Maria Antonietta Izzinosa 02 6448 6076 – 338 694 0206

Veronica D’Uva 02 6448 6373 – 335 168 5364

Chiara Azimonti 02 6448 6353 – 335 709 8619

ufficio.stampa@unimib.it

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Aborto. Pro Vita Famiglia: Stupiti da astensioni Lega su...

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Aborto. Pro Vita Famiglia: Stupiti da astensioni Lega su ordine del giorno Pd. 22 giugno Manifestazione Nazionale per la Vita a Roma

Roma, 18 aprile 2024. “Ci stupisce che oggi alla Camera parte della Lega si sia astenuta su un vergognoso ordine del giorno del Partito Democratico che accusa il Governo di aprire i consultori ad associazioni anti-abortiste per fare “violenza psicologica” sulle donne, avallando l’assurda polemica sulla collaborazione tra consultori e associazioni di aiuto alla maternità già prevista dall’articolo 2 della Legge 194. La maggioranza ha fatto benissimo a respingere questo ennesimo pretesto polemico della Sinistra, che vuole impedire alle donne in difficoltà di ricevere aiuti per rimuovere le cause che potrebbero indurle o costringerle ad abortire.

Migliaia di persone sono attese da tutta Italia alla Manifestazione Nazionale per la Vita che si svolgerà a Roma sabato 22 giugno, per ribadire la dignità umana del concepito e chiedere con forza allo Stato di garantire la tutela sociale della maternità e il diritto delle donne di ricevere alternative concrete all’aborto.”

Lo afferma in una nota Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.

Ufficio Stampa Pro Vita e Famiglia Onlus

t.: 0694325503

m.: 3929042395

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