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Fratelli d’Italia, la ‘3 giorni’ a Pescara che lancia la corsa alle Europee

Dal 26 al 28 aprile la conferenza programmatica 'L'Italia cambia l'Europa'. Oltre alla premier Giorgia Meloni, che svelerà se candidarsi o meno per un seggio a Bruxelles, saranno presenti tutti i leader del centrodestra

Fratelli d'Italia, la '3 giorni' a Pescara che lancia la corsa alle Europee

La squadra dei ministri in quota Fratelli d'Italia al gran completo, il presidente del Senato Ignazio La Russa, parlamentari e sindaci, grandi nomi delle partecipate di Stato ma anche del mondo delle Pmi e -naturalmente- la leader Giorgia Meloni, la donna passata in una manciata di anni da underdog a guida del Paese, al timone di Palazzo Chigi. La conferenza programmatica di Fdi -'L'Italia cambia l'Europa', slogan scelto dal partito per le europee del 9 e 10 giugno- si apre venerdì 26 aprile a Pescara, per una 'tre giorni' finalizzata a mettere giù il programma che condurrà il partito di via della Scrofa alle europee. Con i riflettori puntati sulla premier, che proprio a Pescara svelerà quel che intende fare: candidarsi o meno per un seggio a Bruxelles, con l'obiettivo chiaro di calamitare voti. "Si prende fino all'ultimo minuto utile per decidere", assicurano dal suo staff, anche se ormai sono pochi i dubbi sulla sua discesa in campo.

Alla conferenza stampa di presentazione della kermesse, rigorosamente in via della Scrofa, il responsabile organizzazione di Fdi Giovanni Donzelli cala la carta a sorpresa: domenica a chiudere la 'tre giorni' pescarese ci sarà non solo Meloni, ma tutti i leader di centrodestra "con cui si governa insieme:, Lupi, Cesa, Tajani, Salvini verranno a dare il loro contributo'', un segnale che ''contrasta le teorie farlocche che vogliono un centrodestra che litiga, mentre siamo coesi, uniti e compatti nelle stesse battaglie".

Perché Pescara

Per la conferenza programmatica, afferma Donzelli spiegando il perché della scelta della cittadina abruzzese affacciata sul mare, "cinque anni fa avevamo scelto Torino, mentre lo scorso anno, prima delle politiche, la conferenza si era tenuta a Milano. A Roma facciamo tante iniziative, c’era quindi la volontà di coinvolgere il collegio del Sud, ci sembrava un bel segnale andare in una regione del Mezzogiorno dove c’è un buongoverno del centrodestra confermato dagli italiani”. A Pescara, ha aggiunto Donzelli, “elaboriamo le nostre proposte in vista delle europee” attraverso una ventina di appuntamenti di approfondimento. Con la chiusura di domenica che vedrà, oltre a Meloni e i leader di centrodestra arrivare a Pescara, anche il presidente del Senato La Russa rispondere alle domande di Bianca Berlinguer.

La 'tre giorni' si svolgerà in un teatro allestito “sul mare, con tre sale” alle spalle della centralissima nave di Cascella, punto di ritrovo della città: Sala Vienna 1683, Sala Budapest 1956, Sala Milano 1848. Venerdì la kermesse si aprirà alle ore 15, con l'inaugurazione e l'apertura della Conferenza programmatica. La prima tavola rotonda, moderata dal direttore de Il Secolo d’Italia Antonio Rapisarda, vedrà la presenza di Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo, Etel Sigismondi, senatore di Fratelli d’Italia e coordinatore per la Regione Abruzzo, i deputati Luca Sbardella e Guerino Testa, il sindaco di Pescara Carlo Masci e Nicola D’Ambrosio, presidente di Azione Universitaria.

Alle ore 16, in Sala Budapest 1956, dibattito su 'Le radici d’Europa', con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il Sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri Alfredo Mantovano, il sottosegretario di Stato al ministero della Cultura Gianmarco Mazzi, il deputato Fratelli d’Italia e Presidente della Commissione Cultura Federico Mollicone, il direttore del Maxxi Alessandro Giuli. Modererà la tavola rotonda Alessandro Amorese, deputato di Fratelli d’Italia e Responsabile dipartimento iniziative editoriali.

Alle ore 16, in Sala Vienna 1683, dibattito dal titolo 'Forte, libera e sovrana', politica estera comune e difesa della libertà europea. Interverranno Guido Crosetto, ministro della Difesa, Isabella Rauti, sottosegretario di Stato al ministero della Difesa, Giulio Tremonti, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Affari esteri e comunitari, Bruno Frattasi, direttore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Stefano Pontecorvo, presidente di Leonardo. Modererà la tavolo rotonda Davide Desario, direttore dell'Adnkronos.

Nel programma centrali i temi del lavoro, ma anche pesca e agricoltura

Si prosegue con 'L’Europa del lavoro - Investire sulle imprese e sulla formazione per creare occupazione', alle ore 18 in Sala Vienna 1683. Presenti Marina Elvira Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Walter Rizzetto, deputato Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Lavoro, Roberto Capobianco, presidente Conflavoro Pmi, Francesco Greco, presidente nazionale del Consiglio Nazionale Forense, Luigi Sbarra, segretario Generale Cisl. Modera la tavola rotonda Marta Schifone, deputata di Fratelli d’Italia e responsabile dipartimento Professioni.

Alle ore 19, in Sala Budapest 1956, dibattito su 'Difendere i confini d’Europa. Lotta ai trafficanti di esseri umani e protezione delle frontiere esterne dell’UE. Intervengono Wanda Ferro, sottosegretario di Stato al ministero dell’Interno, Alberto Balboni, senatore Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Affari Costituzionali, Sara Kelany, deputata Fratelli d’Italia e responsabile dipartimento Immigrazione, Fausto Biloslavo, giornalista e reporter di guerra, Laura Lega, capo dipartimento per le libertà civili e immigrazione. Modera Mario Giordano.

Sempre alle ore 19, ma in Sala Milano 1848, dibattito 'Dalla parte degli agricoltori - La via italiana per garantire la sovranità alimentare dell’Europa'. Introduce Patrizio La Pietra, sottosegretario di Stato al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, e intervengono Francesco Lollobrigida, ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Giovanni Bernardini, vicepresidente Copagri, Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, Cristiano Fini, presidente Cia, Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, Maria Grazia Lungarotti, consigliere Federvini, UIV, Museo di Torgiano, Carlo Piccinini, Alleanza Cooperative, Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, Paolo Tiozzo, presidente Confcooperative Fedagripesca. Modera Luca De Carlo, senatore Fratelli d’Italia e presidente Commissione Agricoltura.

 Sabato si riparte alle 10, in Sala Budapest 1956 con 'L’Europa libera dal fondamentalismo - La libertà religiosa alla prova del radicalismo: l’Europa a difesa delle minoranze perseguitate'. Intervengono Emanuele Prisco, sottosegretario di Stato al ministero dell’Interno, Tommaso Foti, capogruppo Fratelli d’Italia Camera dei deputati, Ester Mieli, senatrice Fratelli d’Italia e Responsabile dipartimento pari opportunità, Augusta Montaruli, deputata Fratelli d’Italia, Yahya Sergio Yahe Pallavicini, presidente del Coreis, Sandra Sarti, presidente Aiuto alla Chiesa che Soffre – Onlus. Modera Pietro Senaldi, condirettore di Libero.

Sempre alle ore 10, in Sala Vienna 1683, "Stop alla concorrenza sleale - Equità e competitività per imprese e prodotti europei". Intervengono Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle finanze, Lucio Malan, capogruppo Fratelli d’Italia Senato della Repubblica, Guido Liris, senatore di Fratelli d’Italia, Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano DOP, Marco Granelli, presidente Confartigianato. Modera il giornalista Roberto Inciocchi.

 Alle ore 12, in Sala Milano 1848, “Superare l’austerity - Modello Italia: serietà, affidabilità e crescita per far ripartire l’economia europea". Protagonisti della tavola rotonda Ylenja Lucaselli, deputata Fratelli d’Italia, Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei, le Politiche di coesione e il PNRR, Marco Osnato, deputato Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Finanze, Marco Scurria, senatore Fdi, Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo, Barbara Kolm, vicepresidente della Banca Nazionale Austriaca. Modera il giornalista Andrea Bignami. Alle ore 12, in Sala Vienna 1683, “Difendere l’ambiente dalle eco-follie - Case green, auto elettriche e industria: fermare la deriva ideologica della sinistra europea". Intervengono Nicola Procaccini, co-presidente Ecr, Guido Castelli, senatore Fratelli d’Italia e Commissario straordinario del Governo per la riparazione e la ricostruzione sisma 2016, Mauro Rotelli, deputato Fdi e presidente della Commissione Ambiente, Antonio D’Amato, presidente e ad della Seda International Packaging Group, Giancarlo Quaranta, Commissario straordinario Acciaierie d’Italia, Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia. Modera Fabio Dragoni.

Tra i partecipanti anche l'attrice Claudia Gerini e lo zio di Giulia Cecchettin

Contemporaneamente, in Sala Budapest 1956, si parlerà de “L’Europa delle donne - Garantire le pari opportunità per contrastare la violenza di genere". Intervengono Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani, Maddalena Morgante, deputata di Fdi e responsabile dipartimento famiglia e valori non negoziabili, Valerio De Gioia, magistrato e consulente giuridico della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, l'attrice Claudia Gerini, Federica Picchi Roncali, managing Director Dominus Production Group, Marina Terragni, editorialista de Il Corriere della Sera e Presidente del GEAC. Modera la tavola rotonda la giornalista Laura Tecce e sarà presente anche lo zio di Giulia Cecchettin, Andrea Camerotto.

 Alle ore 14.30, in Sala Milano 1848, spazio a “8.000 campanili, un’unica grande storia - Assemblea degli eletti di Fratelli d’Italia". Coordina l'appuntamento Pierluigi Biondi, sindaco di L’Aquila e Responsabile dipartimento coordinamento autonomie locali. Sempre alle 14.30 di sabato, ma in Sala Budapest 1956, “Generazione Amore: le nostre proposte per l’Italia e per l’Europa - Assemblea di Gioventù Nazionale". Coordinano Chiara La Porta, deputata Fratelli d’Italia e Vicepresidente di Gioventù Nazionale, e i due vicepresidente di Gioventù Nazionale Stefano Cavedagna e Francesco Di Giuseppe.

Alle 14.30, in Sala Vienna 1683, “Italianità all’estero, un patrimonio per l’Europa e per il mondo - Assemblea del Dipartimento Italiani nel mondo". Coordina l'appuntamento Roberto Menia, senatore di Fratelli d’Italia e Responsabile dipartimento Italiani nel mondo. Saranno presenti Giangiacomo Calovini, deputato di Fratelli d’Italia e Capogruppo in Commissione Affari esteri e comunitari, e Andrea Di Giuseppe, deputato Fratelli d’Italia eletto all’estero.

Sempre sabato, alle ore 16 in Sala Milano 1848, “La sfida dell’indipendenza tecnologica - Sovranità hi-tech, autonomia strategica e materie prime: costruire una competitività europea. Intervengono: Adolfo Urso, ministro delle imprese e del Made in Italy, Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera dei Deputati e Responsabile dipartimento formazione, Francesco Acquaroli, presidente Regione Marche, Maria Chiara Carrozza, presidente CNR e High Level Expert Group on Horizon Europe, DG Ricerca, Commissione Europea, Flavio Cattaneo, amministratore Delegato Enel, Emma Marcegaglia, Chair B7, Giuseppe Notarnicola, presidente di STMicroelectronics. Modera l'evento Raffaele Speranzon, senatore FdI e vicecapogruppo vicario al Senato.

Contemporaneamente in Sala Vienna 1683 si fa il punto sull'“L’Europa blu - Economia del mare: una rotta da condividere". Introduce Gianluca Caramanna, deputato di Fratelli d’Italia e Responsabile dipartimento turismo, e intervengono Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Daniela Santanché, ministra del Turismo, Galeazzo Bignami, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Guido Grimaldi, presidente di ALIS, Pierroberto Folgiero, ad Fincantieri, Massimo Perotti, presidente e amministratore delegato di Sanlorenzo S.p.A.. Modera Francesco Giubilei, coordinatore editoriale di The Conservative, magazine online di ECR.

Spazio anche alla "sfida dell’intelligenza artificiale - Opportunità e responsabilità da condividere: se ne parla alle ore 16 in Sala Budapest 1956. Sul tema, interverranno Salvatore Deidda, deputato FdI e presidente della Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni, Alessio Butti, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’Innovazione, Paolo Benanti, consigliere di Papa Francesco sui temi dell’intelligenza artificiale e dell’etica della tecnologia, Gianfranco Basti, professore ordinario di filosofia della natura e della scienza presso la Pontificia Università Lateranense, Roberto Cingolani, ad di Leonardo, Vincenzo Esposito, ad di Microsoft Italia, Francesca Rossi, IBM AI Ethics Global Leader, Valeria Sandeim, ad di Almawave. Modera Tommaso Cerno, direttore responsabile de Il Tempo.

Alle 17 in Sala Milano 1848 si parla di “L’Italia avanguardia nella lotta al crimine - Riforme della giustizia e contrasto alla criminalità: l’Italia è un modello per l’Europa". Intervengono il Guardasigilli Carlo Nordio, Andrea Delmastro Delle Vedove, sottosegretario di Stato al ministero della Giustizia, Chiara Colosimo, presidente della Commissione Antimafia, Rosario Aitala, giudice della Corte penale internazionale, Aldo Ingangi, membro Nazionale ad interim per l’Italia EuroJust, Antonino Monteleone, giornalista. Modera l'evento Manlio Messina, deputato di Fratelli d’Italia e Vicecapogruppo vicario alla Camera.

Sempre alle 17, in Sala Budapest 1956, si parla di “Salute, diritti e libertà - L’Europa dopo il Covid 19: per una sanità efficiente al servizio della persona". Intervengono il deputato di Fdi e responsabile del dipartimento sanità Matteo Rosso, Orazio Schillaci, ministro della Salute, Marcello Gemmato, Sottosegretario di Stato al ministro della Salute, Franco Zaffini, senatore Fratelli d’Italia e Presidente Commissione Sanità, Rocco Bellantone, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Francesco Borgonovo, vicedirettore della Verità e responsabile della Verità digitale. Modera il senatore di Fdi Marco Lisei.

Si prosegue alle ore 18 in Sala Budapest 1956 con il “Modello Piano Mattei - La via italiana per un nuovo rapporto tra Europa ed Africa". Intervengono Edmondo Cirielli, viceministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Carlo Fidanza, capo delegazione Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo, Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di ENI, Marco Minniti, già ministro degli Interni e presidente della Fondazione Med-Or, il giornalista Federico Rampini. Modera l'evento Mario Sechi, direttore responsabile di Libero.

Sempre nella giornata di sabato, alle ore 18 in Sala Vienna 1683, “Obiettivo natalità -L’Europa al bivio: nella crescita demografica la chiave del futuro". Intervengono Eugenia Roccella, ministro della Famiglia, Carolina Varchi, deputata Fratelli d’Italia e Responsabile dipartimento politiche per il mezzogiorno, Gian Carlo Blangiardo, Statistico già presidente ISTAT, Cristina Riccardi, vicepresidente Nazionale Forum delle Associazioni Familiari, Maria Rachele Ruiu, Board di ProVita&famiglia. Modera la tavola rotonda la giornalista Hoara Borselli.

 Domenica si riparte alle 9.30. Il primo appuntamento della giornata conclusiva è in Sala Milano 1848, con il deputato Francesco Filini, responsabile dipartimento programma, Fabio Roscani, presidente di Gioventù Nazionale, e Donzelli.

Alle 10, sempre in Sala Milano 1848, il presidente Ignazio La Russa verrà intervistato da Bianca Berlinguer, mentre alle 11 sarà la volta dei leader di centrodestra: Lorenzo Cesa, Maurizio Lupi, Antonio Tajani e Matteo Salvini. Alle ore 11.45, dunque, l'intervento di Meloni, mentre a seguire avranno luogo l'Assemblea Nazionale e la Direzione Nazionale, con le relazioni introduttive di Antonio Giordano, Sergio Berlato, Pietro Fiocchi, Chiara Maria Gemma, Giuseppe Milazzo, Vincenzo Sofo, Denis Nesci.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Europee, sondaggio: Fratelli d’Italia si conferma...

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Movimento 5 Stelle scende al 16,8% dopo aver perso lo 0,8% dall'ultima rilevazione

Giorgia Meloni - (Fotogramma)

Fratelli d'Italia si conferma saldamente primo partito nel Paese con il 27,2% dei consensi, in aumento dello 0,3% rispetto alla scorsa rilevazione dell'8 aprile. Lo dice un sondaggio del 24 aprile realizzato da Euromedia Research per Porta a Porta in vista delle prossime elezioni europee. Al secondo posto troviamo il Partito democratico con il 20,3% (+0,6%) seguito dal Movimento 5 Stelle che scende al 16,8% dopo aver perso lo 0,8% dall'ultimo sondaggio. Nelle successive posizioni Euromedia Research colloca gli altri due principali partiti dello schieramento di centrodestra: Forza Italia e Lega Salvini premier, rispettivamente all'8,7 e all'8,5%. La lista Stati uniti d'Europa viene data al 4,4%, mentre Alleanza Verdi Sinistra-Europa Verde-Sinistra italiana al 4%. Sotto la soglia di sbarramento del 4% necessaria per l'ingresso nell'Europarlamento ci sono Azione (3,8%), la lista Libertà di Cateno De Luca (2,5%), Pace terra dignità (2%), altri partiti (1,8%). Gli indecisi o astenuti sono il 38,5%.

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Europee, Salvini conferma candidatura generale Vannacci:...

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"Tra 44 giorni si sceglierà tra Ue o colonia sino-islamica", ha detto il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini alla presentazione del suo libro a Milano

Il generale Vannacci  - (Fotogramma)

“Sono contento che il generale Vannacci abbia deciso di portare avanti le sue battaglie di libertà insieme alla Lega alle prossime elezioni europee”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini intervenendo alla presentazione del suo libro ‘Controvento. L’Italia che non si arrende’, a Milano, ufficializzando la candidatura di Roberto Vannacci alle elezioni europee.

“Tra 44 giorni c’è un referendum sul futuro dell’Europa; si sceglierà se l’Europa esisterà ancora o se quella che lasceremo ai nostri figli sarà una colonia sino-islamica”, ha aggiunto il vicepremier.

Parlando del suo rapporto con Giorgia Meloni, Salvini ha poi ribadito che "più ci conosciamo e più il rapporto diventa personale; non siamo stati quasi mai in guerra, dal momento che i rapporti erano quasi sempre alternativi e competitivi. E da un anno e mezzo, da quando cioè siamo al governo insieme, abbiamo entrambi caratteri tosti, ma sicuramente abbiamo capito che nostro dovere è mantenere la parola con gli italiani e dunque nostro impegno sarà quello di portare a termine la legislatura, il nostro governo durerà 5 anni”. “E poi -aggiunge- il mio successo è il suo successo e viceversa. Fuori da Palazzo Chigi, poi, quando siamo a cena insieme o in viaggio, giochiamo anche lunghe partite a Burraco. Anzi, più che altro sua sorella e la mia compagna, che si ricorda le carte che hai in mano. E allora -conclude- questo per dire che più ci danno per finiti e più ci allungano la vita”.

Salvino ha poi rivelato di fare "sempre più fatica a dire ‘ho piena fiducia in magistratura libera e indipendente’. Detto questo, la cosa peggiore che potrebbe capitarmi è di essere condannato. Mi dispiacerà per i miei figli e per Francesca, spero di riuscire almeno a inaugurare prima il Ponte sullo Stretto o almeno le Olimpiadi di Milano-Cortina. Scherzi a parte, penso che finché non ci sarà una riforma seria e una magistratura libera da correnti politiche, nessun italiano può dirsi tranquillo a casa sua”.

“Per qualche grande ex giudice o pm -afferma Salvini- ci sono solo colpevoli in attesa di essere scoperti, che è una cosa culturalmente folle. Per me invece, chiunque, fino a prova contraria, è un presunto innocente e io lo tratto da persona perbene. Anche perché se parto dal pregiudizio che in questa sala ci sono centinaia di presunti colpevoli e prima o poi li becco, non rendo un buon servizio al mio Paese”.

In ogni caso, riflette, “tornando indietro rifarei la stesa cosa, consapevole che poi un pezzo di Parlamento ha portato a processo una parte politica, che è un precedente pericolosissimo. Perché un domani, chiunque trovi un magistrato consenziente potrà mandare a processo un ministro. Allora -conclude- io dico che la politica deve ritrovare l’orgoglio e l’indipendenza di fare buona politica”.

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25 aprile, Meloni: “Con fine fascismo poste basi...

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La presidente del Consiglio Meloni all'Altare della Patria a Roma con il capo dello Stato: "Con fine fascismo poste basi democrazia. Salvini: "Sempre onorato senza sbandierarlo, questo governo antifascista"

Il presidente Mattarella a Civitella in Val di Chiana - (Quirinale)

"Senza memoria, non c’è futuro". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 25 aprile, celebrando l'anniversario della Liberazione a Civitella in Val di Chiana, in Toscana, dove nel 1944 i nazisti trucidarono 244 persone. "Aggiungo - utilizzando parole pronunciate da Aldo Moro nel 1975 - che 'intorno all’antifascismo è possibile e doverosa l’unità popolare, senza compromettere d’altra parte la varietà e la ricchezza della comunità nazionale, il pluralismo sociale e politico, la libera e mutevole articolazione delle maggioranze e delle minoranze nel gioco democratico'", ha affermato il capo dello Stato.

"All’infamia della strage di Marzabotto, la più grande compiuta in Italia, seguì un corollario altrettanto indegno: la propaganda fascista, sui giornali sottoposti a controlli e censure, negava l’innegabile, provando a smentire l’accaduto, cercando di definire false le notizie dell’eccidio e irridendo i testimoni. Occorre – oggi e in futuro - far memoria di quelle stragi e di quelle vittime e sono preziose le iniziative nazionali e regionali che la sorreggono. Senza memoria, non c’è futuro".

"Con queste barbare uccisioni, nella loro strategia di morte, i nazifascisti cercavano di fare terra bruciata attorno ai partigiani per proteggere la ritirata tedesca, di instaurare un regime di terrore nei confronti dei civili perché non si unissero ai partigiani, di operare vendette nei confronti di un popolo, considerato inferiore da alleato e, dopo l’armistizio, traditore. Si trattò di gravissimi crimini di guerra, contrari a qualunque regola internazionale e all’onore militare e, ancor di più, ai principi di umanità", ha affermato.

"Nessuna ragione, militare o di qualunque altro genere, può infatti essere invocata per giustificare l’uccisione di ostaggi e di prigionieri inermi. I nazifascisti - ha ricordato il capo dello Stato - ne erano ben consapevoli: i corpi dei partigiani combattenti, catturati, torturati, uccisi, dovevano rimanere esposti per giorni, come sinistro monito per la popolazione. Ma le stragi di civili cercavano di tenerle nascoste e occultate, le vittime sepolte o bruciate. Non si sa se per un senso intimo di vergogna e disonore o per evitare d’incorrere nei rigori di una futura giustizia, o, ancora, per non destare ulteriori sentimenti di rivolta tra gli italiani".

"Una lunga di scia di sangue ha accompagnato il cammino dell’Italia verso la Liberazione - ha sottolineato quindi il capo dello Stato - Il sangue dei martiri che hanno pagato con la loro vita le conseguenze terribili di una guerra ingiusta e sciagurata, combattuta a fianco di Hitler nella convinzione che la grandezza e l’influenza dell’Italia si sarebbero dispiegate in un nuovo ordine mondiale. Un ordine fondato sul dominio della razza, sulla sopraffazione o, addirittura, sullo sterminio di altri popoli. Una aspirazione bruta, ignobile, ma anche vana. Totalmente sottomessa alla Germania imperialista di Hitler, l’Italia fascista, entrata nel conflitto senza alcun rispetto per i soldati mandati a morire cinicamente, non avrebbe comunque avuto scampo. Ebbe a notare, con precisione, Luigi Salvatorelli: 'Con la sconfitta essa avrebbe perduto molto, con la vittoria tutto…'" .

"Generazioni di giovani italiani, educati, fin da bambini, al culto infausto della guerra e dell’obbedienza cieca e assoluta, erano stati mandati, in nome di una pretesa superiorità nazionale, ad aggredire con le armi nazioni vicine: le 'patrie degli altri' come le chiamava don Lorenzo Milani - ha detto ancora Mattarella - Nella disastrosa ritirata di Russia, sui campi di El Alamein, nelle brutali repressioni compiute in Grecia, nei Balcani, in Etiopia, nelle deportazioni degli ebrei verso i campi di sterminio, nel sostegno ai nazisti nella repressione della popolazione civile, si consumò la rottura tra il popolo italiano e il fascismo. Si verificò -scrisse ancora Salvatorelli- 'una crisi morale profonda, una disaffezione completa rispetto al regime, un crollo disastroso dell’idolo Mussolini'. Il fascismo aveva in realtà, da tempo, scoperto il suo volto, svelando i suoi veri tratti brutali e disumani".

In mattinata Mattarella accompagnato dai presidenti del Senato, Ignazio La Russa, della Camera Lorenzo Fontana, del Consiglio Meloni, della Corte costituzionale Augusto Barbera, dal ministro della Difesa Guido Crosetto, e dalle alte cariche militari, ha reso omaggio all'Altare della Patria, deponendo una corona di alloro sulla tomba del Milite ignoto, in occasione della Festa della Liberazione.

Meloni: "Con fine fascismo poste basi democrazia"

"Nel giorno in cui l’Italia celebra la Liberazione, che con la fine del fascismo pose le basi per il ritorno della democrazia, ribadiamo la nostra avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari. Quelli di ieri, che hanno oppresso i popoli in Europa e nel mondo, e quelli di oggi, che siamo determinati a contrastare con impegno e coraggio". Lo scrive su Instagram la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "Continueremo a lavorare - aggiunge- per difendere la democrazia e per un’Italia finalmente capace di unirsi sul valore della libertà. Viva la libertà!".

Salvini: "Sempre onorato senza doverlo sbandierare"

“Io ho sempre onorato Il 25 aprile senza doverlo sbandierare e senza politicizzarlo”. Queste le parole del vice premier e ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini arrivando al Sacrario dei Caduti di Milano per la deposizione delle corone di alloro in occasione delle celebrazioni per la giornata della liberazione insieme al sindaco di Milano Giuseppe Sala e al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

“Non ho detto che sarei venuto qui fino all'ultimo per evitare che ci fossero quelli che invece di celebrare il passato perché non ritorni, vanno in giro a creare problemi”, ha spiegato. Del resto “vedevo stamattina da Roma delle immagini vergognose, scandalose di aggressione alla Brigata ebraica. Ecco - ha concluso - io spero che in un giorno troppo lontano, il 25 aprile sarà una giornata di unità nazionale”.

“Questo è un governo scelto dai cittadini. Poi l’antifascismo sì, mi sembra evidente”, ha aggiunto sottolineando: “Ma poi qualcuno ha nostalgia del fascismo? Spero di no”.

Schlein: "Giusto rinnovare impegno lotta per difesa nostra Costituzione"

“Il 25 aprile è la festa della Liberazione e di tutta la Repubblica, la festa in cui si ricorda chi ha dato la vita e con tanto sacrificio ha costruito le basi per la democrazia e per la libertà di questo Paese e per la difesa dei valori della nostra Costituzione”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein arrivando al corteo milanese per le celebrazioni del 25 aprile. “Questa - aggiunge Schlein - è una giornata in cui va rinnovato l’impegno della lotta per la difesa della nostra Costituzione e per la sua piena attuazione. Per questo dobbiamo ricordare la Resistenza che ci ha liberato dai nazifascisti".

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25 aprile, presidio pro Palestina in una piazza Duomo piena

I giovani manifestanti pro Palestina hanno tentato di sfondare il cordone di sicurezza. Carica della polizia. Dieci le persone accompagnate...