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Riccardo Muti torna all’Opera di Roma alla guida della Chicago Symphony Orchestra
La Banca del Fucino: "Orgogliosi di offrire il concerto ai clienti e alla città"
Riccardo Muti torna sul podio dell’Opera di Roma per la tappa conclusiva della sua ottava tournée europea alla guida della Chicago Symphony Orchestra, di cui è Direttore musicale dal 2010 e di cui è stato nominato, da settembre 2023, anche Direttore musicale emerito a vita. Ultima data del tour italiano dell’orchestra americana – dopo il 26 gennaio all’Auditorium del Lingotto di Torino e il 27 alla Scala di Milano – il concerto, in programma al Teatro Costanzi lunedì 29 gennaio 2024 alle ore 20.00, è offerto dalla Banca del Fucino in occasione del centenario della sua fondazione. La banca è Mecenate della Fondazione del Teatro dell’Opera di Roma dal maggio del 2020, così in questa speciale occasione, e in coerenza con il suo impegno al rilancio e valorizzazione della scena artistica della Capitale, rende disponibili al pubblico della città 700 biglietti gratuiti, 110 dei quali destinati ai licei che abitualmente partecipano alle attività del Teatro.
"La Banca del Fucino è particolarmente orgogliosa di offrire alla città e ai suoi clienti è il concerto che segna il ritorno all'Opera di Roma del Maestro Riccardo Muti per dirigere la Chicago Symphony Orchestra nella tappa conclusiva della sua ultima tournée europea", fa sapere l'istituto.
Fondata da Theodore Thomas nel 1891, la Chicago Symphony Orchestra (Cso) è considerata una delle migliori orchestre al mondo. Nel corso dei suoi oltre cento anni di storia, alla sua guida si sono susseguiti direttori come Fritz Reiner, Sir Georg Solti e Daniel Barenboim; Pierre Boulez, Carlo Maria Giulini e Claudio Abbado ne hanno inoltre ricoperto la carica di direttori ospiti principali. Con un repertorio che spazia dal barocco al contemporaneo, la Cso si esibisce in più di 150 concerti l’anno presso il Symphony Center di Chicago e il Ravinia Festival, mentre le sue registrazioni discografiche – insieme a quelle del Coro e comprese le recenti pubblicazioni su Cso Resound, l’etichetta indipendente dell’Orchestra nata nel 2007 – hanno ottenuto ben 64 Grammy Awards. La compagine possiede inoltre una lunga tradizione di tournée internazionali: dal 1982 ne ha effettuate 63, toccando fino a 29 paesi. L’ultimo suo concerto all’Opera di Roma risale al 2012, con il Maestro Muti sul podio.
Come suo decimo direttore musicale, Riccardo Muti si è distinto per la forza del proprio legame artistico con l’orchestra e per la dedizione nell’esecuzione di opere tanto del passato quanto del presente: nel corso di questi anni ha diretto con l’ensemble sedici prime mondiali e registrato dodici album. Un lavoro che ha trovato esito in prestigiosi riconoscimenti: alla 53ma cerimonia annuale dei Grammy Awards nel 2011, la sua esecuzione dal vivo della Messa da Requiem di Verdi con la Chicago Symphony Orchestra e il Coro ha vinto due premi come Miglior Album Classico e Migliore Performance Corale. Con la Cso Muti ha compiuto sette tour europei, l’ultima nel 2020.
La tappa romana della tournée della Chicago Symphony Orchestra si apre con Il lago incantato (Poema sinfonico, Op. 62. 1909) di Anatolij Ljadov: estratto di un’opera mai completata, questa scena da favola – come la definisce il suo autore – si ispira alle acque del lago Illmen, in Russia, evocandone lo scorrere placido e indolente delle onde; è la descrizione di uno spazio immobile, misterioso, talvolta mistico. A questa composizione segue la suite dal balletto L’uccello di fuoco (L’Oiseau de feu) di Igor Stravinskij, eseguito nella seconda versione del 1919. Il lavoro rielabora in musica la fiaba del principe Ivan che, con l’aiuto di una penna dorata dell’Uccello di Fuoco da lui catturato, dovrà liberare dal mago Kascej – protagonista di una celebre danza poliritmica e ribollente – la principessa Vassilissa.
A conclusione del concerto, poi, un’altra nota pagina sinfonica, questa volta di Richard Strauss: la fantasia sinfonica in Sol maggiore op. 16 del 1886 Aus Italien (Dall’Italia). Suddivisa in quattro quadri (Nella campagna romana, Tra le rovine di Roma, Sulla spiaggia di Sorrento e Vita popolare di Napoli) è il primo esperimento straussiano di musica a programma: opera musicalmente coloratissima, intreccio di temi e frammenti di natura descrittiva, dalle tarantelle alle canzonette napoletane (di cui il finale Funiculì Funicolà è il più noto esempio).
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Stefania Zambrano anima di un progetto cinematografico: le...
Un nuovo ed interessante progetto vede come ideatrice Stefania Zambrano, l’organizzatrice di Miss Trans Europa, volto di vari eventi della comunità LGBTQ+. Attualmente, è infatti la produttrice del docufilm La Cultura Non E’ Camorra. Dallo scorso 18 aprile, Stefania è impegnata sul set per dare vita a diverse scene per dare un tocco in più ai racconti e far vedere quello che realmente succede a Napoli. E, ovviamente, al centro del racconto non poteva mancare la sua comunità, quella dei transessuali, anche loro vittime della camorra, proprio come indicano i media, attraverso la prostituzione.
Il documentario, pieno di momenti dolorosi ed emozionanti, ha come obiettivo principale quello di trasmettere alla nuova generazione ciò che succede, al fine di sensibilizzarla. Stefania Zambrano ha deciso, infatti, di parlare di una tematica molto forte, e sicuramente difficile da raccontare, per far comprendere ai giovani che la camorra non è cultura.
Sul set, Stefania ha voluto fortemente le sue Miss: in primis la vincitrice di Miss trans Europa 2023 Raffaela Di Andrea, Miss TX Italia 2024 Magda Mara De Martino e, per chiudere, la Miss di tutte le Miss del mondo Sara Finizio. Tutte e tre interpreteranno un ruolo molto importante.
“Per me è la prima volta che tocco questa tematica per dare vita ad un progetto del genere. Progetto che è in fase di studio già da qualche anno . Adesso mi sono decisa a metterlo in atto per cercare di fare un buon lavoro”, sono state le parole della Zambrano, che ha come mission quello di portare il film nelle sale almeno per qualche giorno.
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‘La fisica dell’amore’, Schettini...
Il programma stroncato da TvBlog, la risposta del divulgatore scientifico
Il professore Vincenzo Schettini, famoso sui social con la pagina 'La fisica che ci piace', ha debuttato in televisione con 'La fisica dell’amore' nella seconda serata di Rai2 registrando ottimi ascolti. Tuttavia, la nuova veste del professore non è piaciuta a tutti e incassa la stroncatura di TvBlog. Secondo il sito specializzato, infatti, il divulgatore scientifico esploso sui social non convince nel suo primo programma televisivo: il programma presenta pochi contenuti di fisica e "quando il docente mostra alcuni esperimenti sfocia inevitabilmente in discorsi motivazionali da reel di Instagram". E non solo: "Il nostro - scrive ancora TvBlog - gesticola pesantemente davanti alle telecamere e sfoggia una dizione che risente troppo delle sue origini baresi, nemmeno fossimo su Telenorba".
Il professore Schettini pubblica lo stralcio della recensione sui suoi profili social e chiede: "Ditemi la vostra. Accento e gesti sono così fastidiosi?". I suoi sostenitori insorgono e tra loro c'è anche qualche vip, come Flora Canto ("la tua dizione non si tocca") e Anna Pettinelli che scrive: "Benvenuto nel mondo dei critici tv. Inutile veleno visti i risultati ottenuti. Falli parlare amico mio". Il programma in seconda serata, infatti, ha ottenuto ottimi ascolti. Solo la prima puntata ha registrato 600.000 spettatori e uno share del 7,3%, battendo programmi storici della fascia.
La protesta social per la stroncatura ha portato l'autore dell'articolo di TvBlog a chiarire le sue parole: "Il sottoscritto, cresciuto a pane e Telenorba, intendeva semplicemente rilevare un problema di prossemica nell’eccessivo gesticolare del conduttore e nella dizione, ma avrebbe dovuto esprimersi meglio e di questo si scusa spontaneamente con chi legge e il professore". Tuttavia, aggiunge, "va ricordato al professore che su queste pagine sono state stroncate persone con un curriculum molto più corposo del suo", senza che pubblicassero lo stralcio di una recensione "dandola in pasto ai propri follower, con la possibilità di risalire al nome e cognome dell’autore". "Forse il professore era in buona fede, ma chi invita Big Mama per condannare il bullismo dovrebbe tenere a mente questi aspetti", lamenta concludendo l'autore dell'articolo.
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Spotify lancia la quarta edizione di Radar, prima volta in...
Negli spazi di Arca Milano si è tenuta la quarta edizione di Radar, il programma globale di Spotify nato per supportare i talenti emergenti. Tony Boy, okgiorgio, Coca Puma, STE, Sally Cruz e centomilacarie sono i sei artisti della playlist editoriale dedicata Radar Italia e beneficeranno di uno speciale supporto editoriale e di un piano marketing personalizzato. Nelle passate 3 edizioni infatti Spotify aveva puntato sulla promozione in piattaforma degli artisti facenti parte del progetto, da blanco a big mama, diventati in breve tempo noti al grande pubblico. Quest’anno, Radar ha voluto celebrare i sei artisti anche con il primo live di Spotify ad Arca Milano.