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Gastronomia

50 Kalò porta la Campania a Roma, l’esplosione di sapori della Pizza Week

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Roma, 8 Luglio 2023

Roma, la Città Eterna, aprirà i suoi storici portali alla celebrazione di un’icona gastronomica: la pizza. Dal 10 al 14 luglio, la piazza romana vibrerà all’unisono con il fragore di forni a legna accesi e il profumo di ingredienti freschi e genuini grazie all’attesa Pizza Week, evento culinario nato dalla fruttuosa collaborazione tra il Comune di Roma e 50 Top Pizza.

E tra le luminary di questa celebrazione della pizza, brilla l’insegna della rinomata pizzeria 50 Kalò, guidata dall’esperto pizzaiolo Ciro Salvo. Questa gemma culinaria, ubicata nelle vicinanze del Quirinale, figura tra le 50 pizzerie romane più prestigiose partecipanti all’appuntamento gastronomico.

In questa cornice vibrante, Ciro Salvo celebra l’arte del fare pizza alla napoletana attraverso la creazione di tre pizze limited edition, un menu speciale che condurrà i commensali in un’avventura sensoriale attraverso i sapori campani. Tra le proposte, si distingue una Montanara all’amatriciana, un’audace rivisitazione dell’iconica pizza napoletana. La salsa all’amatriciana, preparata con le cipolle di Montoro e il pomodoro San Marzano DOP, incontra il guanciale di nero casertano croccante e il pecorino Bagnolese grattugiato, dando vita a una fusione di sapori autenticamente italiani.

Il maestro Salvo non dimentica i vegetariani: i vegetali, spesso protagonisti dei suoi topping, si fanno notare nelle altre due proposte. Una pizza che unisce papaccelle napoletane saltate con aglio dell’Ufita e olive caiazzane, mozzarella di Bufala Campana DOP e scaglie di Provolone del Monaco DOP, condite con olio extravergine Alter Ego; e una pizza con peperoncini verdi al sugo di pomodorini del Piennolo, accompagnati dalla Mozzarella di Bufala Campana DOP, scaglie di pecorino Carmasciano e olio extravergine DOP delle colline salernitane.

Una selezione di vini campani al calice suggellerà quest’esperienza di sapore e tradizione. “Per noi, la Pizza Week Roma rappresenta un’opportunità unica per far conoscere non solo la nostra visione di pizza e del brand, ma soprattutto per far scoprire i prodotti tipici del territorio campano”, ha dichiarato Salvo. “Sono felice di dare voce anche stavolta a quei piccoli produttori e fornitori campani che lavorano per preservare materie prime di alta qualità”.

Roma diventerà, per quattro giorni, un palcoscenico dove il patrimonio gastronomico campano sarà celebrato e scoperto, offrendo ai buongustai un assaggio del meglio che il mondo della pizza può offrire. Un evento imperdibile, un’occasione per gustare un’opera d’arte culinaria dal sapore autentico, firmata da Ciro Salvo e 50 Kalò.

A questo link è possibile consultare il programma ufficiale.

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La sua passione per il giornalismo lo spinge non solo a diventare giornalista ma anche a fondare una sua testata giornalistica: è così che nel 2020 nasce Sbircia la Notizia Magazine, della quale è editore e direttore responsabile.

Attualità

Uber Eats in Italia: il tramonto di un gigante della consegna a domicilio

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Uber Eats è una delle più grandi aziende al mondo che offre servizi di food delivery, che ha attraversato il panorama globale lasciando una scia inconfondibile. Nata nel cuore pulsante della Silicon Valley, l’azienda è l’emblema dell’innovazione e della modernità: una storia di successo che ha riscritto le regole del gioco nel settore della ristorazione. Da una singola città statunitense, San Francisco, Uber Eats ha esteso le sue ali in oltre 30 paesi, portando la comodità di un pasto caldo consegnato alla porta di casa a milioni di persone in tutto il mondo.

La sua entusiasmante avventura in Italia ha avuto inizio nel 2016, un’incursione coraggiosa in un mercato storicamente dominato dalla cucina locale e da un amore per la tradizione culinaria. Eppure, Uber Eats ha saputo navigare tra le onde dell’innovazione e della tradizione, creando un ponte tra la comodità della tecnologia e la passione per il buon cibo.

Ma, come un tramonto dopo una giornata luminosa, Uber Eats ha recentemente annunciato il suo ritiro dal territorio italiano a partire dal 15 luglio 2023, ponendo fine a un capitolo avventuroso nella sua storia. Nonostante una crescita esponenziale a livello globale e un modello di business che ha riscritto le regole dell’innovazione, il suolo italiano si è rivelato essere un terreno difficile. Non una sconfitta, ma un ritiro strategico, un’opportunità per ripensare, rinnovarsi e affrontare nuove sfide.

Un capitolo si chiude, ma la storia di Uber Eats è ancora in divenire. Analizziamo insieme le ragioni di questa decisione e il profondo impatto che la sua presenza ha avuto sul nostro Paese.

L’evoluzione di Uber Eats in Italia

Uber Eats ha intrapreso la sua audace espansione nel cuore del Belpaese, prendendo le mosse dalle luccicanti metropoli di Roma e Milano, per poi estendersi ad altre 60 città di media e ampia estensione, scontrandosi con le potenze rivali di Glovo e Deliveroo, nonché confrontandosi con la labirintica tessitura delle normative locali e le acrimonie riguardanti i diritti dei lavoratori.

Ciononostante, malgrado queste sfide, Uber Eats è riuscita a rivendicare un ruolo di protagonista nel teatro della consegna a domicilio, abbracciando incessantemente una filosofia di innovazione. Uber Eats, infatti, ha perpetuamente introdotto e sperimentato funzioni inedite e diversificato i propri servizi con costanza.

Un’espressione vivida di tale indole innovativa è stata l’implementazione della possibilità di ritiro in loco presso il ristorante, offerte speciali e la consegna di viveri, oltre al consueto cibo preparato, durante il periodo del lockdown dovuto alla pandemia.

L’innovazione per Uber Eats

Già nel 2019, l’azienda aveva annunciato l’intenzione di utilizzare droni per le consegne a domicilio all’insegna della velocità e della tecnologia. Ha anche avviato una collaborazione con Apple e Google, offrendo come modalità di pagamento rispettivamente ApplePay e GooglePay. Sempre nel rispetto del suo spirito pionieristico, Uber Eats ha anche introdotto l’opzione di preordine per cenare direttamente nel ristorante, tuttavia questa funzionalità non è mai arrivata in Italia.

Ha sostenuto l’industria della ristorazione nel Paese collaborando con migliaia di ristoranti e permettendo loro di espandere la propria clientela, fornendo allo stesso tempo nuove opportunità di business.

L’impatto di Uber Eats sul mercato italiano

Pur considerando il ritiro, l’effetto di questa azienda sul nostro mercato è stato ed è tuttora significativo perché ha cambiato in modo in cui le persone hanno iniziato a richiedere il cibo pronto direttamente nelle proprie case. Ma ha anche creato nuove opportunità di lavoro per i consegnatari e nuovi canali di vendita per i ristoratori.

Le positive innovazioni hanno però anche sollevato questioni sui diritti e la sicurezza dei Riders e controversie sulla struttura fiscale delle commissioni.

Perché Uber Eats ha cessato di operare in Italia

Nonostante il successo, l’azienda ha affrontato nel nostro Paese numerosissime sfide, prima tra tutte la concorrenza con le altre applicazioni di consegna. Ma non bisogna dimenticare anche la complessità delle leggi locali e le controversie circa i diritti dei lavoratori e i contratti non adeguatamente definiti. L’azienda ha dichiarato in un comunicato stampa ufficiale di aver avuto sempre come modello quello di un business sostenibile, ma le prospettive di crescita non hanno rispecchiato le aspettative originali. L’insieme di questi fattori ha contribuito alla decisione finale di chiudere l’operatività nel nostro Paese.

Le conseguenze per i ristoratori e per i dipendenti

Il fatto che Uber Eats si sia ritirato dal mercato ha avuto un forte impatto sui lavoratori coinvolti e sui ristoratori che collaboravano con l’applicazione. Da una parte i fattorini che hanno dovuto cercare piattaforme alternative di consegna per continuare l’attività e i ristoratori che hanno iniziato a cercare altri canali per raggiungere nuovi clienti o quelli già acquisiti attraverso la app. Sono circa 40 i dipendenti che lavorano negli uffici di Milano ad essere stati licenziati e migliaia i rider sparsi in tutta Italia.

Qual è il futuro delle consegne di cibo a domicilio

Con la partenza definitiva di Uber Eats, il panorama delle consegne a domicilio nell’ambito food si prepara a un nuovo cambiamento. Aziende come Deliveroo e Glovo possono sicuramente consolidare la propria posizione per coinvolgere gli utenti orfani di Uber Eats ma allo stesso tempo potrebbero apparire nuovi attori sul mercato, nel tentativo di approfittare di questo nuovo “spazio” vacante.

Gig economy e diritti del lavoro

L’esempio di Uber Eats ha sollevato l’attenzione sulle questioni relative a un modello di lavoro basato su contratti flessibili e a chiamata, ma senza la tipica protezione dell’impiego tradizionale. Questo dibattito è destinato a intensificarsi e arricchirsi anche dal punto di vista normativo, per cercare un maggiore equilibrio tra flessibilità e sicurezza per i lavoratori temporanei.

Uber Eats e crescita sostenibile

Ma nella pratica, come e perché è stata raggiunta la decisione di uscire dal mercato? Lo studio circa la sostenibilità del business necessita di dati e indicatori che gli esperti di project management utilizzano per valutare le performance. Lo studio può includere analisi dei trend di crescita dei ricavi ma anche i costi necessari per acquisire clienti, le spese sostenute e le previsioni relative al mercato.

Come molte altre aziende della delivery, Uber Eats ha un modello di business con margini ristretti e a questo deve corrispondere necessariamente una crescita rapida e costante per coprire tutti i costi ed essere redditizio. In Italia, tuttavia, questo tipo di mercato è altamente competitivo e con protagonisti consolidati: la crescita così diventa più difficile.

E se la base di clienti di Uber Eats non sembra destinata a crescere in modo sufficientemente rapido o se l’acquisizione dei nuovi clienti rivela costi eccessivi (ad esempio attraverso sconti e promozioni che riducono ulteriormente i margini), la conseguenza è una ulteriore pressione sul profitto complessivo.

Cosa rimane di Uber Eats in Italia

Uber è la società madre che, prima di Uber Eats, si è inizialmente proposta come servizio di car sharing e quindi nel settore della mobilità, dove continua e continuerà ad essere protagonista anche nel nostro Paese. 

Uber garantisce diversi servizi che consentono agli utenti di prenotare viaggi in auto con un conducente direttamente da un’applicazione sullo smartphone, con la possibilità di scegliere anche la tipologia di aiuto. Anche questi servizi hanno dovuto affrontare diverse problematiche, tra cui si sono evidenziate le proteste da parte dei tassisti professionisti e la necessità di rispettare tutte le normative locali. L’azienda ha comunque continuato ad investire nel servizio di mobilità riconoscendo il potenziale di crescita. Ad esempio, in alcune città, gli utenti possono già scegliere di viaggiare con auto elettrica o ibrida ed inoltre l’azienda sta cercando ulteriori modalità per migliorare il proprio impatto ambientale.

L’uscita dal mercato di Uber Eats segna la fine di un’epoca ma il suo impatto sarà duraturo, offrendo riferimenti importanti sia nel settore della food delivery che della gig economy, per quanto riguarda le innovazioni nel mondo del lavoro flessibile e delle consegne a domicilio.

Il vuoto incolmabile che lascia Uber Eats nel nostro Paese

A dispetto di queste possibili prospettive, un senso di perdita pervade i cuori di tutti quegli italiani che hanno utilizzato la piattaforma in questi anni. La verità è che Uber Eats, con il suo servizio impeccabile e la sua presenza ubiqua, lascerà un vuoto che sarà difficile da colmare.

È un vuoto che va oltre la semplice assenza di un servizio di consegna cibo. È un vuoto che risuona con l’eco di momenti condivisi, di serate tra amici salvate da un pasto inaspettato, di incontri a tarda notte con il solo conforto di un pasto caldo portato alla porta. È un vuoto che parla di innovazione, di cambiamento, di una rivoluzione silenziosa ma palpabile nel modo in cui viviamo e consumiamo.

La partenza di Uber Eats è, in realtà, molto più di una perdita commerciale: è una ferita nell’anima del nostro Paese, un taglio profondo nel tessuto della nostra quotidianità. Si tratta di una perdita di ciò che era diventato un elemento così integrato nelle nostre vite da sembrare quasi scontato.

Non è solo una questione di convenienza, ma di connessione. Un po’ come un sentimento di familiarità, di un senso di comunità che viene meno. Un servizio che, pur essendo globale, ha sempre avuto il potere di farci sentire a casa, ovunque fossimo.

Certo, il mondo non si fermerà. Nuovi servizi emergeranno, vecchi servizi si adatteranno e la vita continuerà. Ma quel vuoto, quel senso di mancanza che Uber Eats ci lascia, sarà difficile da riempire.

E così, mentre ci prepariamo a dire “arrivederci” a Uber Eats, ricordiamoci di quello che era e di come ha cambiato il modo in cui mangiamo, di come ha unito le persone, di come ha toccato le nostre vite. Ricordiamoci di Uber Eats, non solo come un servizio di consegna di cibo, ma come un amico, un compagno, un pezzo del cuore del nostro Paese. Ad maiora!

Concludiamo questo articolo con la nota ufficiale pubblicata sul sito ufficiale, uber.com.

«Il nostro viaggio con Uber Eats è iniziato a Milano nel 2016. Nel corso di questi sette anni abbiamo raggiunto oltre 60 città in tutte le regioni italiane, lavorando con migliaia di ristoranti partner che hanno potuto beneficiare dei nostri servizi per ampliare la loro clientela e le loro opportunità di business, specie in periodi critici come quello dovuto al Covid. In questi sette anni migliaia di corrieri e delivery partner hanno avuto la possibilità di guadagnare attraverso la nostra app in modo facile e immediato. In questi anni, purtroppo, non siamo cresciuti in linea con le nostre aspettative per garantire un business sostenibile nel lungo periodo. Ecco perché oggi siamo tristi di annunciare che abbiamo preso la difficile decisione di interrompere le nostre operazioni di consegna di cibo in Italia tramite l’app Uber Eats. Il nostro obiettivo principale è ora quello di fare il possibile per i nostri dipendenti, in conformità con le leggi vigenti, assicurando al contempo una transizione senza problemi per tutti i nostri ristoranti ed i corrieri che utilizzano la nostra piattaforma. Nonostante questa difficile decisione vogliamo ribadire il nostro impegno verso l’Italia, che non intendiamo assolutamente abbandonare: questa decisione ci consentirà di concentrarci ancora di più sui nostri servizi di mobilità, dove stiamo registrando una crescita importante. Grazie al servizio Uber Black e all’accordo con It Taxi, infatti, ad oggi siamo presenti in 10 città italiane: negli ultimi 12 mesi oltre un milione di italiani e turisti ha utilizzato l’app Uber per muoversi nelle città dove operiamo e quasi 10 mila autisti, tra NCC e taxi, hanno avuto la possibilità di realizzare almeno una corsa sempre attraverso la nostra app. Non solo: dopo il lancio del servizio Taxi in Sardegna annunciato la settimana scorsa, prevediamo di aumentare ulteriormente la nostra presenza nel Paese e di lanciare quattro nuove città entro la fine dell’anno. Vogliamo ringraziare tutti quelli che, in questi anni, ci hanno dato la loro fiducia, collaborazione, affetto, dedizione e passione. Grazie a tutti.»

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Curiosità

Quali sono le torte più amate dai bambini? Le 10 più gettonate

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I più piccoli, si sa, amano i dolci. Non esiste un solo bambino che davanti a una torta o a un biscottino non abbia la tentazione di assaporarlo il prima possibile. È pur vero che i gusti dei bambini sono gusti semplici, che solitamente prevedono l’utilizzo del cioccolato, della crema, o magari di qualche base di frutta semplice e non troppo elaborata. Ci sono tanti modi per far felice il tuo piccolo con delle preparazioni casalinghe: dalla semplice crostata con crema alla nocciola a un tiramisù senza caffè con i Pan di Stelle al posto dei savoiardi e tanto altro ancora. Ecco alcune idee per conquistare il cuore (e la gola) dei più piccoli con preparazioni semplici a prova di palato esigente.

Crostata con crema di nocciola

La crostata è un classico: facile da preparare e deliziosa da decorare per una merenda in famiglia o per un pomeriggio di gioco con gli amici. La sua versione con crema spalmabile alla nocciola o crema spalmabile al latte e fondente è una garanzia di successo per i più piccoli.

Tortini di arancia e carote

Se si cerca di far mangiare meno cioccolata ai propri bimbi, si può provare a preparare dei tortini (muffin) a base di arancia e carote, osando con delle lamelle di mandorle qualora il piccolo le gradisca. Dolcissime e davvero saporite, sono dei dolcetti che nella loro mini-porzione sono una tentazione irrinunciabile.

Torta Paradiso

Un tripudio di soffice impasto ricoperto da tanto zucchero a velo: la torta paradiso è un dolce semplicissimo che prevede ingredienti che tutti hanno in casa (burro, zucchero, uova) e che piace tanto ai più piccoli. Può essere gustata così, oppure tagliata a metà e riempita di marmellata.

Torta allo yogurt

Nei multipack ci sono sempre dei vasetti di yogurt alla frutta che nessuno vuole mangiare. Per eliminarli dal frigo senza sprecarli si possono utilizzare per realizzare una morbidissima torta allo yogurt, perfetta per la merenda. Per renderla più gustose, come detto, si può utilizzare uno yogurt al naturale zuccherato oppure uno alla frutta, e decorarla come più piace.

Torta in tazza

Le “mug-cake” (torte in tazza) sono un’idea simpaticissima che diverte sempre molto i più piccoli. Basta prendere una tazza da colazione abbastanza capiente e inserire ingredienti come farina, uova, cioccolata e un pizzico di lievito. In pochissimi minuti la torta “lieviterà” in microonde e sarà pronta da gustare.

Torta ai biscotti

Tutti amano i biscotti, che siano al cioccolato o no: perché non utilizzarli allora per realizzare una torta a strati? Sbriciolando i biscotti e unendoli a strati di panna e cioccolato spalmabile, il risultato sarà una torta dal gusto esplosivo che i bambini ameranno fin dal primo morso.

Torta al latte caldo

La torta al latte caldo è una nuvola di sapore morbido e soffice con ingredienti poveri ma che, in questo contesto, trovano la loro ragion d’essere. Un impasto vellutato, cremoso, adatto a bimbi di qualsiasi età e perfetta anche come base per torte di compleanno da decorare in maniera creativa con ganache di cioccolato o con personaggi di pasta di zucchero.  

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Cultura

Giornata mondiale dell’alimentazione: cos’è, quando si celebra

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Il 16 ottobre più di 150 nazioni celebrano la Giornata mondiale dell’alimentazione, un evento istituito nel 1979 dai Paesi membri della FAO.

L’obiettivo di questa giornata è quello di sensibilizzare ad una maggiore attenzione verso i temi della sicurezza alimentare, della povertà e della malnutrizione. Il miglioramento delle condizioni di vita dell’individuo è alla base dei 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile che le Nazioni Unite hanno stabilito di realizzare entro il 2030.

I temi annuali della FAO

Ogni anno la FAO incentra la Giornata mondiale dell’alimentazione su una tematica specifica, avvalendosi di uno slogan. La prima celebrazione di questo giorno – avvenuta nel 1981 – ha visto come motto L’alimentazione prima di tutto, ponendo l’argomento al centro dell’attenzione mediatica.

L’importanza di questa data è stata celebrata da una moneta commemorativa di 200 lire, raffigurante Villa Lubin, edificio scelto perché sede dell’Istituto Internazionale dell’Agricoltura. Infatti, uno dei temi su cui verte il 16 ottobre è l’importanza del settore primario che, insieme all’istruzione e alla sanità, è l’unica strada percorribile per il miglioramento delle condizioni relative all’alimentazione sostenibile e alla povertà di molti Paesi.

Nonostante questo sia il settore trainante di molte economie mondiali, il problema maggiormente riscontrato per l’agricoltura è la scarsità di investimenti.

Quest’anno, lo slogan scelto dalla FAO per celebrare la Giornata mondiale dell’alimentazione è Non lasciare nessuno indietro. Con questa frase, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura ha messo in risalto alcuni temi fondamentali, primo fra tutti quello di permettere ad ogni essere umano una dieta equilibrata.

Il benessere è un concatenarsi di eventi: da un ambiente migliore, scaturisce una nutrizione più sana e – di conseguenza – condizioni di vita più dignitose. Nel video realizzato dalla FAO alcuni bambini mettono in evidenza – attraverso una canzone intonata in più lingue – l’importanza di riciclare, riutilizzare e ridurre la plastica.

Un altro argomento trattato è quello del cambiamento climatico, che va contrastato attraverso un attivismo consapevole che riduca l’inquinamento e prevenga situazioni ambientali irrimediabili.

“A chi fa più fatica, a chi è più fragile, a chi resta indietro”: l’appello della FAO

Con questa affermazione, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura pone particolare accento su tutti coloro che, trovandosi in un contesto di disagio economico e sociale, abbiano bisogno di aiuto.

La pandemia di COVID-19 e l’avanzare della guerra in Ucraina hanno causato effetti devastanti, portando ad un’elevata inflazione e al collasso di tante realtà già provate dal loro stato di indigenza.

Inoltre, sono molte le parti del mondo soggette a continui conflitti nazionali: basti pensare alla Siria, all’Etiopia e allo Yemen, in cui – oltre alla guerra – è presente un’alta soglia di povertà.

Per questa ragione, l’obiettivo della Giornata mondiale dell’alimentazione è ricordarsi del valore della solidarietà, unico strumento per fronteggiare realmente i momenti di crisi. Infatti, parlare di sostenibilità è possibile solo se tutti hanno pari opportunità.

Cosa fare come società?

Innanzitutto, i governi possono incoraggiare una produzione non inquinante, che permetta ai terreni e alle acque di non subire danni e migliorare i diritti dei lavoratori. Gli istituti accademici – invece – possono orientare la loro attività di ricerca verso una produzione più sostenibile e una distribuzione più intelligente, mentre il settore privato può finanziare servizi ed infrastrutture e creare posti di lavoro.

Infine, i cittadini possono informarsi sugli eventi, ricordando che non si è mai troppo lontani dal resto del mondo. È possibile donare alle organizzazioni di soccorso, garantendo così i beni di prima necessità nelle zone di emergenza umanitaria.

Un altro strumento per contrastare la fame e la povertà nel mondo è partecipare a programmi di raccolta: effettivamente, capita che i rifugiati di guerra portino con sé lo stretto necessario, lasciando la maggior parte degli effetti personali nel loro Paese.

Anche favorire l’apertura di scuole per agricoltori è un modo per condurre la società verso un’agricoltura sostenibile. Infatti, confrontarsi sulle tecniche di coltivazione permette di sprecare meno risorse, riducendo il consumo del carburante per il trasporto, evitando l’utilizzo di pesticidi e rendendo possibile un maggiore consumo di frutta e verdura a chilometro zero.

Giornata mondiale dell’Alimentazione per i Giovani

Oltre alle industrie, come cittadini è possibile impegnarsi per ottenere una società più equa e attenta al prossimo e, per fare questo, molte sono le iniziative create ad hoc. In particolare, in onore del 16 ottobre, il Ministero dell’Istruzione e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale hanno deciso di istituire delle giornate celebrative all’interno degli istituti scolastici.

Sensibilizzare i giovani all’interno delle scuole, permettendo loro di sviluppare un maggiore senso critico, è un processo fondamentale per assicurare l’evoluzione della società. In uno degli eventi a cui possono aderire gli studenti sarà possibile creare un poster – entro il 4 novembre 2022 – che mostri cosa si possa fare per non lasciare nessuno indietro e per permettere un’alimentazione sana e accessibile a tutti.

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Attualità

A Casaprota (RI) l’estate si festeggia con le fettuccine ai funghi porcini

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Uova, farina, funghi porcini e l’immancabile olio extravergine di oliva è sufficiente per far festa a Casaprota? Certo che si! Dal 12 al 13 agosto le fettuccine, fatte rigorosamente a mano, ti aspettano in uno dei borghi più belli della Sabina. Se sei alla ricerca di fresco, relax e soprattutto buon cibo, Casaprota è il luogo giusto per te!

Un tuffo nel cuore delle tradizioni più autentiche della Sabina, nelle fresche serate estive di questo tratto incontaminato del Lazio. Da oltre 40 anni, Casaprota propone un’irresistibile alternativa alle spiagge affollate! 

La Sagra delle fettuccine ai funghi porcini rappresenta l’evento più atteso dell’estate nel piccolo borgo reatino, appartenuto un tempo all’Abbazia di Farfa.

A Casaprota il primo piatto tipico della tradizione contadina sarà preparato con le migliori materie prime del territorio: i gustosi funghi porcini che crescono abbondanti sui Monti Sabini e l’olio dal colore giallo dorato con leggeri toni di verde, l’ingrediente che sublima il gusto della pasta fatta in casa; un prodotto dal sapore intenso e aromatico apprezzato già dagli antichi abitanti dell’Urbe al pari dei “suillus”, con la loro caratteristica polpa bianca e il gusto inconfondibile.

Lo stand gastronomico aprirà alle 19 e, insieme alle fettuccine, saranno proposte tante altre gustose tipicità locali, mentre ogni serata sarà animata da spettacoli musicali dal vivo. La Sagra delle fettuccine ai funghi porcini è la kermesse di punta del “Ferragosto Casaprotano” che sarà inaugurata dal concerto banda musicale Filarmonica Giuseppe Verdi di Casaprota e si articolerà in divertenti giornate all’insegna della musica, dello sport, degli spettacoli e della buona tavola. Giocoleria, arte circense, passeggiate a cavallo, caccia al tesoro e molto altro ancora.

Addossato a un antico Castello, il borgo di Casaprota sorge al km 56 della via Salaria tra scorci mozzafiato e coltivazioni rigogliose tipiche della Sabina, con alberi secolari di ulivo che circondano l’abitato disegnando sulle colline particolari geometrie. La porta di accesso al paese, di età rinascimentale, mostra gli alloggiamenti in pietra per i cardini del portone e la copertura interna con una volta a botte, mentre l’antico palazzo signorile – oggi Filippi – che si erge nella parte più alta dell’abitato, presenta una facciata essenziale nella quale si aprono finestre cinquecentesche, sulla quale si staglia una torre circolare. Di epoca romana sono i primi insediamenti presenti nel territorio, dove i reperti delle ville e le iscrizioni sono sparse un po’ ovunque: per chi vuole dedicarsi alle escursioni, gli emblemi di un passato glorioso testimoniate da rovine romane e medievali saranno l’ambientazione degli itinerari da percorrere a piedi, in mountain bike o a cavallo.

Informazioni

Data – 12/13 agosto

Località: Casaprota (RI)

info@fuoriporta.org

www.fuoriporta.org

www.facebook.com/fuoriportaweb
www.instagram.com/fuoriportafortravel

Area Sosta Camper: Area Attrezzata Comunale – Casaprota Rieti Lazio.

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Gastronomia

Piatti dal sapore delicato con la ricotta

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La ricotta è un prodotto fresco, un latticino molto goloso e versatile, molto utilizzato nelle preparazioni in cucina. Grazie al suo sapore particolarmente delicato, si sposa bene con tanti tipi e formati di pasta, ma è perfetta anche in creazioni dolciarie, particolarmente gradite ai palati più esigenti. Ci sono poi tante gustose idee per preparare le torte salate con la ricotta insieme a tante altre ricette deliziose. 

Esistono ricotte ottenute da latte vaccino, dal gusto più delicato rispetto a quello ovino, ma esistono anche ricotte prodotte a partire da latte caprino o addirittura di bufala, così come ci sono ricotte ottenute da un mix di più tipologie di latte. 

La ricotta, una lavorazione antica 

La produzione della ricotta è una lavorazione molto antica, un procedimento che è rimasto più o meno invariato nel corso dei secoli. Ma come viene prodotta la ricotta? Il procedimento è questo: si riscalda il siero a circa 80 – 90 gradi Centigradi e si aspetta che affiorino i fiocchi in superficie. Attraverso questa lenta lavorazione, si ottiene un prodotto caseario delicato, leggero, dal gusto unico e facile da usare in cucina. La ricotta si può mangiare al naturale o si può inserire nelle pietanze; è perfetta usata negli antipasti, nei primi, nei secondi e nei dolci. Vediamo adesso alcune delle ricette che vengono valorizzate grazie alla ricotta.

Piatti dal sapore delicato con la ricotta: la pasta con la ricotta

La pasta con la ricotta, è un piatto dal sapore molto delicato, che piace a grandi e piccini. Una ricetta molto semplice ma ricca di gusto che si realizza utilizzando solo la ricotta appunto, un po’ di parmigiano grattugiato, delle erbe aromatiche, e sale e pepe quanto basta. 

La pasta usata per la realizzazione di questo primo, può essere sia corta che lunga, ma anche fresca. Per un perfetto risultato è bene utilizzare ricotta freschissima che va resa ancora più cremosa aggiungendo un pochino di acqua di cottura.

Piatti dal sapore delicato con la ricotta: pasta ricotta e tonno e pasta ricotta e piselli

La pasta ricotta e tonno, o ricotta e piselli, sono duericette estive realizzate con il condimento preparato a freddo. Due primi ideali per un pasto delicato e leggero. Bisogna mettete la ricotta in una ciotola e lavorarla con un cucchiaio fino a renderla simile ad una crema, poi si fa sgocciolare il tonno e lo si riduce a pezzetti. 

Bisogna poi aggiungere il tonno alla ricotta e unire il basilico tritato, il sale, l’olio extravergine di oliva e mescolare bene. Una volta cotta la pasta in acqua bollente e salata, bisogna scolarla al dente, tenendo da parte un po’ di acqua di cottura. 

Bisogna poi unire il condimento alla pasta, mantecare e aggiungere se necessario, un po’ di acqua di cottura per ottenere una maggiore cremosità. Una variante che prevede la stessa preparazione, può essere la pasta con ricotta e piselli, questi ultimi devono essere cotti a parte e poi aggiunti in un secondo momento. 

Piatti dal sapore delicato con la ricotta: conchiglioni ripieni di ricotta e spinaci

Per la realizzazione di questa ricetta, i conchiglioni, che sono una tipologia di pasta speciale e dal formato grande, sono riempiti uno alla volta con una morbida farcia a base di ricotta e spinaci, dopo essere stati appena sbollentati in acqua salata. 

Devono essere poi ricoperti da sugo di pomodoro o besciamella, spolverizzati con del parmigiano abbondante e messi in forno per qualche minuto, in modo da far amalgamare i sapori.

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Curiosità

Al contadino non far sapere… tutti i benefici e le ricette delle pere

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Le pere sono un frutto molto versatile, che può essere consumato tutto l’anno perché facilmente reperibile. Generalmente, quelle appena colte arrivano dal Sudamerica, mentre in Italia crescono soprattutto al nord. Possono essere consumate anche fuori pasto, contenendo poche calorie, e sono ricche di vitamine, fibre e potassio.

Benefici delle pere

Per quanto riguarda le proprietà benefiche, bisogna evidenziare il fatto che le pere hanno un potere energizzante, a fronte della ricchezza di zuccheri e vitamine B1 e B2, che favoriscono il recupero delle forze.

In estate rappresentano un toccasana, perché il glucosio aiuta a contrastare lo stress fisico dato dalle alte temperature, sempre più in aumento. Le fibre presenti nelle pere favoriscono, inoltre, le funzioni intestinali, mentre la lignina aiuta a prevenire i tumori al colon. Il sorbitolo, poi, previene le carie, mentre la pectina svolge un ruolo lassativo, e tiene e a bada il colesterolo cattivo.

La vitamina A contrasta l’invecchiamento della pelle, mentre il levulosio riduce l’iperglicemia (eccesso di zuccheri nel sangue). Le fibre presenti, inoltre, forniscono un effetto saziante, molto utile nelle diete, mentre il potassio e l’acqua favoriscono la diuresi. Essendo ricca di fruttosio e di sali minerali, è ancora oggi indicata per lo svezzamento dei neonati, e per chi pratica molto sport.

C’è anche un buon apporto di acido folico, cosa che rende consigliabili le pere per chi è in gravidanza e per chi soffre di gotta, per eliminare l’acido urico. La pera, per via della vitamina C, è antiossidante, e riduce lo stress. Molte ricerche, inoltre, dimostrano che il consumo di pere riduce i problemi cardiaci.

Qualche ricetta

Andiamo a vedere alcune ricette che si possono realizzare a base di pere. Intanto, bisogna evidenziare che con le pere si possono preparare ottimi dolci, ma sono ottime anche per condire piatti salati: è infatti noto il proverbio ‘al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere’. In particolare, vale la pena degustare il binomio ricotta e pere, come si può leggere nel blog dei Fratelli Orsero, utilizzabile in numerose ricette.

Per i primi piatti, da segnalare il risotto, da condire con pere e formaggio fresco e cremoso, magari con l’aggiunta di una nota croccante, data dall’aggiunta di noci. Gli stessi ingredienti possono essere usati per antipasti, come crostini salati od omelette. Una volta tagliate a tocchetti, le pere possono essere usate per prelibate insalate estive.

Per quanto riguarda i dolci, si possono preparare dei dessert davvero unici, oppure andare sul classico, sfruttando l’abbinamento tra pere e cioccolato per guarnire la torta allo yogurt. Con la marmellata di pere, inoltre, si può farcire una bella crostata. Si possono anche cuocere nello zucchero per ottenere una crema con la quale creare una mousse spumosa, oppure un’originale cheesecake. Le pere sono perfette per una macedonia, con l’aggiunta di zucchero e limone.

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Curiosità

Tonno in scatola, quale scegliere? Ecco la classifica!

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Il tonno in olio d’oliva è una preparazione semplice, a base di tonno, olio d’oliva, sale e acqua.

La storia della conservazione del tonno ha le sue origini nella Roma Imperiale, quando il pesce veniva messo in salamoia o olio e conservato in anfore. Tuttavia, fu solo nel 1810 che il francese Nicolas Appert introdusse l’uso di vasi di vetro sigillati con tappi di sughero cerati. Nel 1850 l’inglese Bryan Donkin fu il primo ad utilizzare barattoli di ferro, chiusi dopo la cottura a bagnomaria… Nacque così il classico confezionamento del tonno sott’olio, che si usa ancora oggi. Leggero, igienico e resistente.

Di facile esecuzione, questa antica tecnica di conservazione del pesce conserva il gusto e le proprietà nutritive del tonno fresco, ricco di proteine ​​nobili, di grassi insaturi tra cui gli omega 3, di vitamine essenziali, in particolare B, P e A, e di sali minerali (fosforo, ferro, calcio, potassio e sodio).

Ma carissimi Lettori di Sbircia la Notizia Magazine, sapete che è possibile realizzare il tonno sott’olio anche in casa? Ve ne sveliamo la ricetta:

PREPARAZIONE

Tagliare la testa, togliere le interiora e la pelle al tonno.
Tagliare a fette grandi quanto un barattolo.
In una casseruola fate bollire acqua e sale e aggiungete i tranci di tonno.
Cuocere per circa 90 min.
A fine cottura scolare il tonno e lasciarlo raffreddare, quindi rimuovere le lische con una pinzetta.
Lasciare asciugare in un panno pulito per 48 ore in un luogo asciutto (cambiare il panno dopo 24 ore).
Sterilizza i vasetti.
Aggiungere i pezzi di tonno nei vasetti e riempire con olio d’oliva.
Lasciate riposare le fette nei vasetti per una notte.
Chiudere bene e mettere i vasetti in una pentola abbastanza capiente piena d’acqua.
Lasciare bollire per 15 minuti quindi togliere dall’acqua, asciugare e conservare in un luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce.
Consumare entro 9-12 mesi.
Noi personalmente, preferiamo acquistarlo già pronto, non avendo sufficiente tempo a disposizione né dimestichezza nell’arte culinaria e affini.
Per tal motivo vi rendiamo partecipi della classifica dei migliori tonni sott’olio, secondo una nota rivista.
Naturalmente solo e solamente a voi la giusta scelta e il ponderato giudizio finale.

CLASSIFICA

1⁰) As do Mar all’olio d’oliva (Prezzo medio 4,13 €)
2⁰) Selex all’olio di oliva (Prezzo medio 2,55 €)
3⁰) Callipo all’olio di oliva (Prezzo medio 4,10 €)
4⁰) Fratelli Carli all’olio di oliva (Prezzo medio 3,40 €)
5⁰) Rio Mare all’olio di oliva pescato a canna (Prezzo medio 5,00 € )
6⁰) Consorcio in olio di oliva (Prezzo medio 7,40 € )
7⁰) Conad Piacersi leggero in una goccia di olio di oliva (Prezzo medio 3,71 €)
8⁰) Nostromo all’olio di oliva (Prezzo medio 3,20 €)
9⁰) Angelo Parodi in olio di oliva (Prezzo medio 4,25 €)

Mi dicevano che ai pesci l’amo o la rete non dava affatto noia e che, avendo il sangue freddo, non sentivano dolore. Tuttavia, a dirmi tutto ciò non erano certo i pesci.” (Heywood Campbell Broun)

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Attualità

Olio d’oliva, aumentano i consumi nel mondo: quali sono i benefici sul corpo umano

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L’Italia è un paese splendido, apprezzato in tutto il mondo, e non solo per le sue bellezze paesaggistiche, per la sua storia e per la sua cultura. La Penisola, infatti, è uno dei paesi più amati per via dei suoi prodotti enogastronomici, per la sua cucina e per alcune prelibatezze tipiche del made in Italy. Non solo artigianato, non solo vino e non solo “pizza e mandolino”, perché anche l’olio di oliva rientra in questo vastissimo elenco. Ecco perché oggi studieremo insieme i dati relativi al settore dell’olio d’oliva, insieme ai benefici che quest’ultimo garantisce alla nostra salute.

Aumenta il consumo di olio di oliva in Italia e nel mondo

C’è poco da fare: quando si parla di esportazioni made in Italy, l’olio di oliva rappresenta un assoluto must, che piace in tutto il mondo. Come sempre ci pensano i dati a confermare il successo del prodotto. Nello specifico, i consumi nel 2020 sono cresciuti del 7% circa nella Penisola, con un clamoroso +15% per quel che riguarda le esportazioni a livello mondiale (addirittura +24% se si parla dell’export in Europa). Le stime degli esperti sono rosee, al punto che – entro il 2026 – il valore complessivo dell’olio di oliva dovrebbe superare quota 1.815 milioni di dollari, se si chiama in causa il mercato globale.

Con gli e-commerce, poi, è possibile acquistare l’olio extra vergine di oliva anche online, su alcune piattaforme specializzate. In questo modo si avrà la possibilità di scegliere il prodotto e il brand che piacciono di più. Quali sono i paesi esteri che, più di tutti gli altri, apprezzano e ordinano l’olio d’oliva made in Italy? In questa classifica spiccano ad esempio l’Australia e il Brasile, con il podio chiuso dal Canada. Infine, in Italia l’olio d’oliva viene consumato regolarmente dal 90% delle famiglie.

I benefici dell’olio d’oliva per l’organismo umano

Ci sono molti benefici per la salute associati al consumo di olio extravergine d’oliva. Per prima cosa, si tratta di una buona fonte di grassi monoinsaturi, che possono aiutare ad abbassare i livelli di colesterolo e a diminuire il pericolo di complicazioni cardiache.

In secondo luogo, l’olio d’oliva è una preziosa miniera di elementi antiossidanti, che possono aiutare a proteggere le cellule dai danni causati dai radicali liberi e dall’invecchiamento precoce, oltre a ridurre il rischio di alcune malattie croniche. Alcune ricerche hanno anche dimostrato che l’olio d’oliva può aiutare a migliorare le funzioni cognitive, e a ridurre la portata delle infiammazioni.

Di conseguenza, è chiaro che l’olio d’oliva può offrire una serie di importanti benefici per la salute, ed è dunque un bene che in Italia quasi tutte le famiglie lo consumino con regolarità, come spiegato nel paragrafo precedente.

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Gastronomia

Quali sono i macchinari indispensabili per una pasticceria

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Chi gestisce una pasticceria non si può permettere il lusso di perdere troppo tempo con le attività manuali: per questo motivo, ha bisogno di macchinari professionali grazie ai quali potrà organizzare il lavoro in laboratorio in maniera più efficace, assicurando un salto di qualità alla propria produzione. La planetaria professionale è un tipico esempio di macchinario indispensabile, e in un certo senso può essere ritenuta il fulcro di qualunque laboratorio in questo settore. Vi si può ricorrere per creare impasti di qualunque genere; per un utilizzo professionale, è essenziale che la planetaria riesca a garantire i più elevati standard di sicurezza, risultando robusta e al contempo affidabile. Sarebbe auspicabile, inoltre, che il dispositivo fosse facile da pulire.

Sigma, marchio di riferimento

Qualora si abbia la necessità di comprare una planetaria professionale ci si può rivolgere a Sigma avendo la certezza di trovare un ricco e variegato catalogo di soluzioni, con diverse linee progettate e sviluppate per andare incontro a ogni esigenza. Leader nel settore dei macchinari professionali per la pasticceria e per la panetteria, Sigma è un’azienda nata nella prima metà degli anni Settanta: per questo, con un’esperienza di quasi mezzo secolo, è un punto di riferimento imprescindibile per tutti gli addetti ai lavori. I macchinari da pasticceria di Sigma sono estremamente sicuri grazie alla loro robustezza: per questo incrementano il livello di professionalità dei laboratori in cui vengono inseriti, contribuendo ad automatizzare le procedure ovviamente in conformità con quanto previsto dalle norme europee.

Le sfogliatrici

Ma le planetarie da sole non sono sufficienti per soddisfare le necessità tipiche di una pasticceria: anche le sfogliatrici rappresentano uno strumento indispensabile, dal momento che permettono di stendere qualunque tipo di pasta da usare nel settore della pasticceria, anche con spessori molto ridotti, senza che vi sia il rischio di rotture o di grinze. La meccanica molto resistente è un aspetto peculiare delle sfogliatrici di Sigma, che per di più si fanno apprezzare per la loro funzionalità, per la praticità della loro estetica e per la semplicità di manutenzione.

Gli altri macchinari da pasticceria

Nel novero degli altri macchinari di cui ci può essere bisogno in una pasticceria va citato il cuocicrema, grazie a cui è possibile realizzare prodotti artigianali dalla straordinaria genuinità. Questo dispositivo, in particolare, permette di preparare qualunque crema a caldo ottimizzando ogni fase di lavorazione: si riscalda in tempi brevi e può essere svuotato in maniera molto semplice, permettendo di realizzare creme deliziose nel modo più comodo. I cuocitori elettrici sono consigliati sia per coloro che realizzano creme in grandi quantità, sia per la produzione di torroni, di impasti per i bignè, di latte condensato o di marmellata. Stiamo parlando di strumenti altamente sicuri e che sono muniti di un raschiatore sia sul fondo che sul lato della vasca; il che consente di prevenire qualunque rischio di incollamento o di dispersione del prodotto. Utile è anche la raffinatrice da pasticceria, a cui si può far riferimento per raffinare e macinare prodotti dolciari di qualunque tipo.

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Attualità

Come si prepara il panettone e quale scegliere? Scopri la classifica

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Natale è alle porte, il Panettone lo si ritrova ovunque volgiamo lo sguardo ormai. Ma vogliamo spiegarvi quante ore di lavoro richiede la sua complessa preparazione.

Un processo lungo, meticoloso, che richiede l’utilizzo di una pasta madre relativamente acida, il cui sapore caratteristico profumerà di aromi antichi il prodotto finito. La lievitazione può richiedere fino a diversi giorni, conferendo al dolce la sua caratteristica consistenza alveolata. Il metodo di produzione del Panettone tipico della tradizione artigiana milanese segue i seguenti passaggi:

  • Preparazione del lievito naturale: un impasto costituito da acqua, farina di grano duro, viene acidificato dall’attività fermentativa di lieviti e batteri lattici derivati ​​da un impasto madre.
  • Preparazione della pasta lievitata: le proporzioni degli ingredienti aggiunti e le condizioni di fermentazione, durata, temperatura, umidità, variano a seconda del produttore. Questa scelta basata sull’esperienza e sulla tradizione contribuisce a creare una varietà di gusti, aromi, profumi e consistenze che costituiscono la specificità e la ricchezza della produzione. L’impasto subisce un primo impasto, poi, la fermentazione viene interrotta, successivamente l’impasto viene rimesso a lievitare. In questa fase, subisce una seconda “gramolatura” che interrompe nuovamente la fermentazione. Infine, l’impasto viene rimesso nuovamente a lievitare.
  • Formatura: la fase di formatura condiziona l’aspetto finale del prodotto, viene tradizionalmente effettuato grazie alle seguenti operazioni:
    1) la spezzatura, la pasta lievitata finale viene divisa in porzioni,
    2) la pirlatura, i pezzi di pasta vengono modellati in palline.
    3) stendendo i pirottini, l’impasto viene messo negli stampi da forno.
  • Fermentazione finale: la fermentazione finale avviene nello stampo da forno, la durata così come le condizioni di temperatura e umidità dipendono dal prodotto finale che si vuole ottenere. Durante la lievitazione si procede alla scarpatura, la superficie superiore dell’impasto viene incisa con una croce.
  • Cottura: la cottura dura circa 40 min a 170 °C per un Panettone da un chilogrammo.
  • Raffreddamento: in questa fase il Panettone viene capovolto per fare in modo che non perda la sua classica gorma bombata. Al termine del raffreddamento, il Panettone è pronto per essere confezionato e raggiungere le tavole bandite a festa nel periodo natalizio…

TEST prova d’assaggio

  1. Al 1°posto, troviamo il panettone Maina. L’azienda fondata a Torino nel 1964 riceve un punteggio di ben 71 punti.
  2. Al 2°posto, il panettone di Milano firmato Vergani, solo che il Maina, a parità di peso, un chilogrammo, costa letteralmente la metà, circa 5,32 euro contro i circa 13,95€ di Vergani.
  3. Al 3°posto con 70 punti, c’è il panettone classico della Coop, per un chilo il prezzo è di circa 5,17 euro.
  4. Al 4° posto per il veronesissimo Bauli, 68 punti, circa 5,75 al chilo.
  5. Al 5°quinto posto troviamo il Galup, che al chilo costa circa 16 euro.
  6. Al 6° posto un altro classico della storia del panettone italiano il capostipite Motta.
  7. Al 7° posto, valutazione non proprio top si direbbe, per un prodotto dal brand e dalla lavorazione ricercata come il panettone Tre Marie.
  8. Seguono a pari passo nelle ultime posizioni del test i panettoni classici Paluani e Balocco.

A Natale, quella notte non farò nulla di diverso, nulla che io non faccia sempre… Proprio come quando ero bambina… Al limite si cambiava stanza, si andava dalla camera al tinello per vedere se era arrivato Gesù e per mangiare il tanto sospirato Panettone, che allora si chiamava ‘El pan de Toni’…
(Alda Merini)

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