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Sostenibilità

2030: 40 % di deficit di acqua dolce

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Il mondo sta affrontando un’imminente crisi idrica, con una domanda che si prevede supererà l’offerta di acqua dolce del 40% entro la fine di questo decennio. E’ quanto emerge dalle dichiarazioni alla vigilia di un cruciale vertice delle Nazioni Unite proprio sul tema dell’acqua. Secondo gli esperti i governi devono urgentemente smettere di sovvenzionare l’estrazione e l’uso eccessivo dell’acqua attraverso sussidi all’agricoltura mal indirizzati, mentre le industrie dovrebbero essere costrette a rivedere le loro pratiche per evitare sprechi. 

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Sostenibilità

L’influenza aviaria uccide i leoni marini del Perù

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(Adnkronos) – La variante H5N1 dell’influenza aviaria sta devastando la popolazione di leoni marini sudamericani, che in Perù conta circa 105.000 esemplari. Questo mese, il servizio parchi nazionali del paese sudamericano, il Sernanp, ha registrato la morte di 3.487 leoni marini, il 3,29% del numero totale, e di cinque foche da pelliccia (Arctocephalus australis), molto meno comuni, in sette aree protette lungo la costa. Ma gli scienziati stimano che il numero reale di morti per influenza aviaria sia probabilmente molto più alto. 

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Sostenibilità

Mobilità in città tra smart working e sharing, il progetto Pollicino

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(Adnkronos) – Una foto della mobilità in città grazie all’app Pollicino che utilizza la Future Mobility Survey, una tecnica d’indagine basata sulla collaborazione dei cittadini che registra gli spostamenti e il mezzo di trasporto utilizzato tramite l’app installata sul proprio smartphone. Pollicino, un progetto pilota tra i primi in Europa che è nato dalla collaborazione fra la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, il ministero dei Trasporti e il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, sperimentato per la prima volta a Bologna, è stato presentato a Milano dall’Osservatorio Sharing Mobility con il supporto di Nordcom, la delegazione del Québec e il patrocinio della Commissione Europea.  

La partecipazione al progetto richiede di mettere a disposizione i dati sui propri spostamenti e sul mezzo utilizzato, per 7 giorni e 24 ore su 24, che vengono registrati in forma anonima dall’app senza mai essere messi in relazione con i dati sensibili e identificativi del partecipante. Il tracciamento delle persone per almeno 7 giorni consente di cogliere tutti gli spostamenti fatti da un individuo con qualunque modalità, sia quelli brevi che lunghi, quelli svolti durante i giorni lavorativi o feriali, di giorno e di notte e per ogni tipo di motivazione (lavoro, studio, tempo libero ecc…). Questo aspetto consente di cogliere come cambi la mobilità degli individui o, per esempio, quelli di una città, non solo in funzione del contesto territoriale ma anche nel tempo. 

Primo esperimento a Bologna. Circa 1000 cittadini hanno partecipato all’indagine di Bologna facendo registrare tutti i loro spostamenti per 7 giorni. L’analisi dei dati dei ‘Pollicini’ bolognesi ha fatto emergere che la mobilità in città, anche a seguito delle pratiche di smart working, è divenuta molto meno regolare e quindi molto meno prevedibile. In particolare: non è più scandita dal recarsi quotidianamente a studiare o lavorare e la maggioranza delle percorrenze non avviene nei giorni lavorativi, come in passato, ma nel weekend; gli spostamenti cosiddetti non sistematici e per motivazioni diverse da lavoro e studio sono nettamente predominanti.  

L’effetto pandemia ha consolidato, infatti, lo smart working e l’apprendimento a distanza, tanto che ormai la percentuale delle persone che si spostano 5 giorni a settimana per lavoro è meno di un quarto del totale (23%) e, se sommata a quella che si sposta solo quattro giorni a settimana, non supera la metà del campione, indice di una quotidianità che non è più scandita da questa tipologia di spostamenti. Questa nuova struttura della mobilità tende a premiare la flessibilità dell’auto privata (e questo non va a vantaggio dell’ambiente), penalizza l’uso del trasporto pubblico ma fa anche intravedere la potenzialità dei servizi di sharing mobility e la possibile espansione della mobilità attiva, soprattutto quella in bicicletta. Il modal share poi cambia radicalmente in funzione della motivazione dello spostamento: quando si tratta di andare al lavoro l’auto si attesta intorno al 24,9% e l’autobus al 20%, ma se si tratta di fare acquisti l’auto raggiunge il 40,9% e il mezzo pubblico scende al 7,1%.  

Un’indagine approfondita ha riguardato l’utente abituale di sharing mobility rispetto al ‘tipo’ non utente. Questa analisi ha permesso di verificare che chi sceglie regolarmente di spostarsi in bikesharing e carsharing, tende ad utilizzare meno l’auto anche per gli altri spostamenti, e preferisce il mezzo pubblico e muoversi di più a piedi, rispetto a chi non usa regolarmente queste soluzioni di mobilità. 

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Sostenibilità

L’Australia in lotta contro i grandi inquinatori

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(Adnkronos) – Il governo australiano ha compiuto un passo importante verso l’attuazione di una politica climatica chiave, che costringerebbe i principali inquinatori di gas a effetto serra a ridurre le loro emissioni. Il Partito laburista ha dichiarato che le riforme del cosiddetto Meccanismo di Salvaguardia sono essenziali per il raggiungimento dell’obiettivo di ridurre le emissioni del 43% rispetto ai livelli del 2005 entro la fine del decennio. Le riforme creeranno un tetto alle emissioni del Paese e costringerebbero i 215 maggiori impianti inquinanti australiani a ridurre le emissioni climalteranti. 

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Sostenibilità

I berlinesi bocciano il referendum sul clima

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(Adnkronos) – Domenica i cittadini di Berlino hanno bocciato un referendum che avrebbe vincolato la città a sforzarsi di essere neutrale dal punto di vista climatico entro il 2030, lo ha dichiarato il sindaco della città Franziska Giffey in un comunicato. La misura avrebbe costretto il nuovo governo locale conservatore a investire pesantemente nelle energie rinnovabili, nell’efficienza degli edifici e nei trasporti pubblici. Se fosse passata, Berlino sarebbe stata una delle poche grandi città europee con un obiettivo legalmente vincolante di diventare neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio entro sette anni. 

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Sostenibilità

Australia, la barriera corallina continua a perdere biodiversità

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Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature, nell’ultimo decennio sono diminuite più di 500 specie comuni di pesci, alghe, coralli e invertebrati che vivono nelle barriere coralline australiane. Il riscaldamento climatico globale è stato probabilmente il principale responsabile del calo, spiegano gli esperti, a causa di ondate di calore marine e un aumento delle temperature medie oceaniche. Lo studio, ha monitorato 1.057 specie e ha rilevato che il 57% di esse è diminuito e che quasi 300 di queste si stanno riducendo a un ritmo tale da essere considerate specie minacciate. 

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Sostenibilità

India, urgono investimenti per abbandonare il carbone

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Se l’India smettesse di bruciare carbone domani, oltre cinque milioni di persone perderebbero il lavoro. Ma con un investimento di circa 900 miliardi di dollari nei prossimi 30 anni, il Paese può effettuare una transizione energetica verso un futuro green. E’ quanto emerge da un report del “Forum internazionale per l’ambiente, la sostenibilità e la tecnologia”, noto con l’acronimo iFOREST che spiega come l’India debba pensare al suo futuro senza mettere a repentaglio i mezzi di sostentamento di milioni di persone, che ancora lavorano nelle miniere di carbone e nelle centrali termoelettriche. 

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Sostenibilità

Navi cargo alimentate dal vento

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Le auto, i camion e gli aerei vengono accusati di contribuire alla crisi climatica, ma anche il trasporto marittimo è estremamente inquinante, perché le navi utilizzano olio combustibile pesante a basso costo. Una soluzione è l’utilizzo di navi a energia eolica, una nuova propulsione ad alta tecnologia che può essere installata sulle navi per ridurre il loro consumo di carburante, per una quota compresa tra il 10% e il 90% del fabbisogno energetico. Esistono inoltre software che utilizzano algoritmi sofisticati per tracciare il viaggio più veloce e più efficiente in termini di carburante. 

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FederlegnoArredo promuovere l’uso a cascata del legno

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Malgrado la notevole estensione delle foreste italiane, circa 11 milioni di ettari pari a circa il 36,5% della superficie nazionale, solo una piccola parte delle aree forestali è oggi pianificata, e meno del 10% è coperta da certificazioni di gestione forestale sostenibile. La sfida con cui si misura la filiera legno-arredo è quindi quella di valorizzare il bosco italiano promuovendone una gestione sostenibile e attiva, nel pieno rispetto dell’ambiente, auspicando che possa ridursi la quota di legno che attualmente siamo costretti a importare dall’estero a favore del legno italiano messo a disposizione. Se ne è parlato nel corso del convegno organizzato da FederlegnoArredo in collaborazione con Regione Emilia Romagna ‘Stato dell’arte e possibili prospettive delle filiera del legno. Life CO2Pes&Pef – Un Life per fornire strumenti operativi’, che si è tenuto presso la sede di FederlegnoArredo a Milano nell’ambito del progetto Life CO2Pes&Pef. 

L’evento ha visto dialogare le imprese della filiera legno-arredo con l’Assessorato Parchi e forestazione della Regione Emilia-Romagna, la Direzione del servizio Foreste e Corpo Forestale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’Università degli Studi di Milano, Legambiente, Crea, Pefc Italia, con le conclusioni affidate ad Alessandra Stefani, direttrice della Direzione generale dell’economia montana e delle foreste – ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.  

Il progetto Life CO2Pes&Pef,di cui FederlegnoArredo è partner, è cofinanziato dalla Commissione Europea e intende supportare i sistemi forestali nello stoccaggio di CO2, nella mitigazione del rischio idrogeologico e nella prevenzione dei rischi di incendio e schianti. FederlegnoArredo partecipa al progetto per analizzare e valutare i servizi ecosistemici forestali, definire metodologie di contabilizzazione del carbonio nei segati, misurare e migliorare l’impronta ambientale dei prodotti legnosi e contribuire alla definizione di uno standard di certificazione dei servizi ecosistemici.  

“La filiera del legno-arredo sostiene con forza il principio dell’uso a cascata del legno, privilegiando gli utilizzi in grado di creare maggiore valore aggiunto – spiega Alessandro Calcaterra, presidente di Fedecomlegno e delegato FederlegnoArredo alle Foreste e Certificazioni forestali. La cura dei boschi rappresenta anche una grande opportunità di sviluppo economico e sociale per le comunità delle aree montane e rurali, con la possibilità di ricostruire filiere del legno che sono scomparse in Italia da decenni a vantaggio di altri Paesi Ue dove invece rappresentano uno dei punti di forza dell’economia nazionale. Dobbiamo privilegiare forme di filiera corta e questo richiede uno sforzo collettivo che permetta di incidere su una pluralità di figure, pubbliche e private”.  

Sul tema dell’uso a cascata del legno FederlegnoArredo è impegnata da tempo. L’Italia è infatti il primo Paese che si è reso virtuoso nella capacità di riutilizzare il legno, con tecnologie innovative: oggi il 95% della produzione nazionale di pannello truciolare è fatta al 100% con pannello truciolare di riciclo. Il riciclo del legno in Italia raggiunge vette di eccellenza, con 2,6 milioni di tonnellate di rifiuti di legno riciclati all’anno, e permette di prolungare ulteriormente la vita del prodotto. 

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Sostenibilità

In Europa ancora milioni di auto super-inquinanti

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Tredici milioni di auto diesel, che producono livelli “estremi” di inquinamento atmosferico tossico, sono ancora in circolazione in Europa e nel Regno Unito. E’ quanto emerge da un report dell’International Council on Clean Transportation (ICCT), che ha rivelato nel 2015 come molte auto diesel fossero altamente inquinanti, emettendo molti più ossidi di azoto su strada rispetto ai test ufficiali. Sulla base di test approfonditi, l’ICCT ha ora rivelato che circa 13 milioni di veicoli diesel altamente inquinanti venduti dal 2009 al 2019 sono ancora in circolazione. 

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Sostenibilità

Tutti contro l’inquinamento delle navi

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Cresce la pressione sull’industria marittima affinché accetti un’imposta sulle emissioni di carbonio delle navi. La Banca Mondiale è tra coloro che spingono maggiormente per approvare la misura nell’ambito dell’incontro dell’Organizzazione marittima internazionale, che si riunisce questa settimana a Londra. Una tassa sulle emissioni incoraggerebbe le compagnie a migliorare le proprie flotte, a gestirle in modo più efficiente e a cercare carburanti più puliti. Il trasporto marittimo è responsabile di oltre il 3% delle emissioni globali, ma è considerato uno dei settori più difficili da decarbonizzare. 

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