Dal 7 al 9 novembre 2025, Viareggio accoglie la quinta edizione di Mèlosmente, festival di Alerementem-Alta formazione (ODV). Tra Teatro Eden e Villa Paolina, il tema “La Potenza del Desiderio” diventa un percorso pubblico di pensiero, arte e benessere, con grandi voci della cultura italiana pronte a guidare un confronto appassionato.
Un invito al viaggio interiore
Nel rumore di un tempo che confonde il desiderio con l’acquisto, Mèlosmente 2025 invita a fermarsi e a guardare più a fondo: qui il desiderio non è uno stimolo effimero, ma una trama che tiene insieme immaginazione, responsabilità e slancio creativo. È ciò che allarga l’orizzonte quando la vita tende a stringersi, come ricorda il pensiero di Massimo Recalcati, che sarà filo ispiratore dei dialoghi e delle conferenze. L’idea è semplice e potente: riconoscere il desiderio nella sua autenticità restituisce spazio al senso, alla scelta, alla possibilità di una vita più intensa e consapevole.
Nei tre giorni del festival, la riflessione su “La Potenza del Desiderio” si farà concreta: non più solo mancanza da colmare, ma forza generativa capace di costruire legami, visioni, opere. Dire un sì attivo alla vita è la postura che Mèlosmente propone al pubblico, con l’ambizione di rimettere al centro ciò che muove davvero l’essere umano: immaginare, creare, prendersi cura. L’esperienza non si esaurisce nel pensiero teorico: ogni incontro punta a un coinvolgimento vivo, a una partecipazione che interroga e nutre, sollecitando una domanda decisiva: cosa desideriamo, davvero?
Desiderio come forza creativa: quando la mancanza diventa movimento
La quinta edizione si struttura come un percorso che unisce rigore e apertura, ricerca e condivisione. Mèlosmente intreccia il tempo della riflessione con il tempo dell’esperienza: da una parte conferenze e dialoghi con esperti; dall’altra laboratori esperienziali pensati per adulti e bambini, oltre a spettacoli dedicati ai più piccoli. L’obiettivo è rendere accessibile un pensiero esigente senza semplificazioni, favorendo l’incontro tra linguaggi diversi. Si entra in sala per ascoltare e si esce con strumenti, domande, pratiche: è il desiderio tradotto in movimento, un’energia che da concetto diventa esercizio quotidiano.
Questo impianto tiene insieme benessere personale ed etica di comunità: l’esperienza non è confinata alla sfera privata, ma si apre allo spazio condiviso, là dove il desiderio incontra l’altro e impara a riconoscerlo. L’idea che attraversa il programma è limpida: quando la mancanza smette di essere una voragine e diventa spinta, genera cura, responsabilità, progettualità. Per questo il festival coltiva un linguaggio accessibile senza rinunciare alla profondità, creando un ambiente in cui l’ascolto reciproco e la qualità del tempo speso insieme diventano parte integrante del percorso.
Luoghi e calendario
Dal 7 al 9 novembre 2025, Teatro Eden e Villa Paolina saranno il cuore del festival. Viareggio diventa così un palcoscenico cittadino diffuso dove il pubblico, guidato dai relatori, attraversa parole, pratiche e visioni. Gli spazi scelti ospitano momenti differenti ma complementari, costruendo un itinerario che alterna approfondimento e esperienza diretta, nella cornice di una città capace di accogliere la riflessione con la stessa naturalezza con cui abbraccia l’arte e la socialità.
La quinta edizione conferma la vocazione di Mèlosmente a farsi crocevia tra discipline e sensibilità. Il calendario distribuisce i contenuti nell’arco delle tre giornate, invitando a osservare il desiderio nella sua ambivalenza: come bisogno da interrogare e come forza creativa da esercitare. Ogni tappa del percorso è pensata per tessere una narrazione coerente, in cui luoghi e tempi dialogano con il tema e ne amplificano il senso, favorendo un’esperienza immersiva e condivisa.
Voci e contenuti: una mappa per orientarsi tra pensiero, mente e società
Il programma chiama sul palco alcune tra le voci più autorevoli del panorama culturale italiano, per indagare il desiderio da prospettive molteplici. Vito Mancuso terrà una conferenza dedicata al “desiderio di pace e di verità”, aprendo un varco su etica e spiritualità. Anna Simone esplorerà “come desidera un corpo femminile”, offrendo uno sguardo che intreccia esperienza, identità e autonomia. Vittorio Gallese affronterà il “desiderio di essere riconosciuti”, portando l’attenzione sui processi relazionali che formano il sé nella reciprocità.
La ricognizione si amplia con la lezione di Silvia Lippi su “una forma paradossale del desiderio: il sintomo”, per entrare nella grammatica delle contraddizioni che abitano la psiche. Angelo Gemignani offrirà “l’amore oltre il desiderio” dalla prospettiva delle neuroscienze, toccando affetto, cura e legame. Ermanno Cavazzoni presenterà “la legge del desiderio”, mentre Marco Aime si concentrerà su “l’Altro, tra paure e desiderio”, sondando il terreno in cui immaginario, scontro e incontro si misurano.
Serate tra palcoscenico e pensiero
Al calare della sera, il festival apre lo spazio alla scena. Sabato 8 novembre è in programma “IL MATTO 3. La terza Repubblica” di Massimiliano Loizzi, una performance che attraversa il presente con il passo dell’ironia e l’urgenza del teatro civile. È un invito a riflettere senza rinunciare al corpo vivo della rappresentazione, dove la parola incontra ritmo e presenza, e la partecipazione del pubblico diventa parte della scrittura scenica.
Domenica 9 novembre, la conferenza-spettacolo “PIACERE, DENARO!” di Azzurra Rinaldi e Antonella Questa mette in corto circuito arte ed economia. Il dialogo tra palco e contenuto richiama il cuore del festival: comprendere come il desiderio si muove tra piacere e valore, tra ciò che chiediamo alla vita e ciò che il sistema tende a restituire. Una chiusura che rilancia il senso del percorso con uno sguardo lucido, coinvolgente, necessario.
Formazione, scuole e opportunità per i più giovani
La mattinata del 7 novembre al Teatro Eden è interamente dedicata agli studenti delle scuole superiori: MèloStudenti apre il festival alle nuove generazioni, offrendo un contesto pensato per ascoltare, porre domande, prendere parola. Non è un semplice prologo: è l’idea che il desiderio, per essere forza del presente, debba passare da chi quel presente lo sta costruendo ora, con occhi capaci di vedere possibilità dove gli adulti talvolta scorgono confini.
Il percorso formativo si estende anche all’università, con tirocini per assistenti all’organizzazione e alla comunicazione del festival, attivati in convenzione con il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere – Università di Pisa. Un’esperienza che unisce pratica e responsabilità, permettendo agli studenti di misurarsi con la progettazione culturale sul campo. Imparare facendo, accanto ai professionisti, significa entrare nel cuore dei processi e trasformare il desiderio di conoscere in competenza viva.
Una rete che rende possibile
Mèlosmente cresce dentro una comunità che lo sostiene. Con il contributo del Comune di Viareggio e la collaborazione organizzativa dell’Ufficio Scolastico di Lucca e di Massa-Carrara, il festival consolida un’alleanza tra istituzioni, scuola e cittadinanza. È un progetto collettivo che mette in relazione competenze diverse e le orienta verso un obiettivo condiviso: promuovere benessere, pensiero e responsabilità, facendo del desiderio una risorsa pubblica e non solo un’esperienza individuale.
Determinante anche il supporto economico di iCARE, main sponsor della manifestazione, che consente di rafforzare la qualità del programma e l’accessibilità delle iniziative. Questa rete di sostegno non è semplice cornice, ma parte integrante del significato del festival: quando attorno a un’idea si crea un’alleanza, la cultura diventa pratica civica, possibilità concreta, spazio in cui la partecipazione prende forma e incide sulla vita di una comunità.
Desiderare, non consumare: il messaggio al centro
Nel cuore del progetto risuona una convinzione, espressa da Sonia Cortopassi: in un mondo che promette tutto, il gesto davvero controcorrente è scegliere di desiderare, non di consumare. Il desiderio autentico, dice il suo pensiero, è ciò che ci sveglia, ci mette alla prova e ci spinge a creare un’esistenza degna. È una chiamata alla responsabilità del sentire, a un modo di stare al mondo che non si accontenta delle risposte facili, ma cerca il senso che nasce dall’impegno e dalla cura.
“La Potenza del Desiderio” è dunque proposta e promessa: trasformare la mancanza in possibilità, l’inerzia in scelta, la paura in incontro. Mèlosmente 2025 porta a Viareggio un cammino collettivo che intreccia saperi e emozioni, teoria e pratica, per restituire al desiderio la sua dignità più profonda. Chi attraverserà le sue giornate troverà domande, strumenti, prospettive: un invito a dire un sì attivo alla vita e a farne, insieme, un bene condiviso.
