Profumi e identità di Calabria si intrecciano con visioni di sviluppo al convegno promosso da AIC e UCAI a Roma. La regia del gusto è affidata a Laura Barbieri, che guiderà un viaggio sensoriale tra eccellenze tipiche e DOC, mentre il dialogo tra impresa, istituzioni e territori guarda a nuove filiere condivise.
Un ponte tra gusto e cooperazione
In questa occasione, la Calabria si propone come protagonista del gusto e dell’identità italiana, portando in primo piano un patrimonio gastronomico che parla di territori, artigianalità e relazioni economiche responsabili. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Italiana Coltivatori e dall’Unione delle Comunità Africane in Italia, nasce per unire idee e persone intorno alla crescita della filiera agroalimentare e per intrecciare esperienze che guardano oltre i confini. Non è solo un confronto tra addetti ai lavori: è l’invito a riconoscere nell’eccellenza alimentare uno strumento concreto di dialogo, conoscenza reciproca e prospettiva condivisa.
In questo quadro, il contributo del gusto diventa una componente essenziale del racconto. Curare il palato significa costruire un linguaggio comune, capace di accogliere differenze e avvicinare visioni. A firmare questa esperienza sarà Laura Barbieri, chiamata a interpretare con sensibilità contemporanea la ricchezza della tradizione calabrese. Figlia del rinomato Enzo Barbieri, ambasciatore della cucina di Calabria nel mondo, porta con sé una storia familiare che sostiene con autorevolezza il messaggio dell’evento: valorizzare ciò che siamo per aprire nuove strade di cooperazione.
Roma, 6 novembre 2025 all’Auditorium di Via Rieti: il convegno AIC-UCAI mette al centro filiere e territori
A Roma, il 6 novembre 2025, l’Auditorium di Via Rieti ospita il convegno “Africa centrale e Italia: nuove opportunità nello sviluppo della filiera agroalimentare”. Promosso da AIC e UCAI, l’appuntamento riunisce istituzioni e imprese per confrontarsi su modelli di collaborazione sostenibili tra Italia e Africa centrale. L’attenzione è rivolta alla costruzione di percorsi condivisi lungo tutta la catena del valore, con l’obiettivo di generare sviluppo, occupazione e competenze. Un tavolo di lavoro dove strategie economiche e cultura del cibo procedono insieme, riconoscendo al settore agroalimentare un ruolo chiave nel dialogo tra comunità.
Il programma si articola lungo l’intera giornata in tre focus tematici, pensati per trasformare le idee in cantieri operativi. Si parlerà della creazione di un polo agroalimentare nell’Africa centrale, per strutturare filiere che uniscano territori e mercati; di capacity building e formazione continua, pilastri per la crescita delle competenze; e di buone pratiche per un’agricoltura multifunzionale giovanile, in grado di generare opportunità. Ogni sessione favorirà il confronto tra esperienze, con l’intento di far emergere metodi, strumenti e strategie utili a una cooperazione duratura e misurabile.
La firma di Laura Barbieri
La cucina di Laura Barbieri entra in scena come racconto vivo di un territorio che sa emozionare e convincere. La chef, erede della scuola di Enzo Barbieri, mette a disposizione la propria sensibilità per tradurre in sapori la qualità di una regione che non ha paura di mostrarsi nella sua autenticità. Ogni preparazione è pensata per creare un legame tra chi assaggia e la storia che sta dietro un prodotto, nel segno di un Made in Italy capace di coniugare tradizione, cura del dettaglio e visione contemporanea.
Per l’occasione, la chef guiderà un percorso sensoriale nella Calabria più genuina, costruito su prodotti DOC, tipici e di altissima qualità. Le materie prime e le specialità provengono dalla storica azienda Barbieri, realtà da sempre impegnata nella valorizzazione del territorio e nella promozione della cultura gastronomica locale. Un itinerario che unisce sapori, memoria e responsabilità, dove la selezione accurata e la realizzazione artigianale diventano il modo più efficace per raccontare identità e futuro.
Degustazioni, show cooking e networking: un percorso tra accrediti e light lunch
Le degustazioni accompagneranno i momenti chiave della giornata: sono previste in accoglienza, durante gli accrediti, e nel light lunch, con l’aggiunta di uno show cooking che renderà visibile, passo dopo passo, la cura dedicata a ogni piatto. Questi appuntamenti nasceranno come spazi di incontro, dove imprenditori italiani e rappresentanti istituzionali africani potranno dialogare con naturalezza, mentre il cibo diventa mediatore. La cooperazione agroalimentare si fa esperienza concreta, ponte reale tra culture, competenze e opportunità economiche condivise.
In questo ritmo scandito da assaggi e conversazioni, la qualità dei prodotti e la loro storia offriranno una chiave di lettura immediata del messaggio del convegno. Ogni proposta culinaria sarà un capitolo di un racconto più ampio, con la Calabria a fare da trama e il confronto euro-africano come orizzonte di senso. La scelta di momenti diffusi durante la giornata permetterà a ospiti e delegazioni di incontrarsi con tempi adeguati, favorendo conoscenze, intese e idee che possano proseguire oltre l’evento.
Eccellenze in esposizione
Nella sede del convegno saranno allestite postazioni dedicate alla presentazione delle eccellenze gastronomiche prodotte dal brand Famiglia Barbieri e da aziende associate all’AIC. Sarà uno spazio pensato per mettere in luce il lavoro di chi trasforma la materia prima in valore culturale ed economico, in coerenza con i temi al centro dell’incontro. La visibilità data ai prodotti racconta un metodo: far parlare l’esperienza, mostrare la qualità, condividere il senso di una filiera che cresce quando si confronta.
A impreziosire l’area espositiva, una selezione di scatti del fotografo Domenico Longo, realizzati per e con gli Chef Barbieri. Immagini che sembrano rivolgersi direttamente al palato, capaci di evocare profumi e consistenze e di suggerire, in un colpo d’occhio, la cura che accompagna ogni preparazione. La fotografia diventa un’altra forma di degustazione, offrendo ai visitatori un percorso emotivo che affianca quello dei sapori e rende ancora più immersiva l’esperienza della giornata.
Un progetto con obiettivi chiari e un orizzonte condiviso
Durante il convegno sarà presentato un progetto fortemente voluto dal Presidente AIC Giuseppino Santoianni e dal Presidente UCAI Otto Bitjoka. Tre gli obiettivi dichiarati: sviluppare filiere agroalimentari nell’Africa centrale con l’Italia come partner strategico; promuovere il modello AIC come riferimento replicabile per cooperazione e formazione; rafforzare il ruolo dell’Italia come hub mediterraneo nel dialogo euro-africano. Una direzione chiara, che mette a sistema competenze, territori e relazioni istituzionali per generare risultati tangibili.
La presenza di Laura Barbieri nel cuore di questo percorso è il segno di come la tradizione culinaria possa dialogare con l’innovazione e con la diplomazia economica. In un contesto dove il cibo parla di identità e futuro, la sua partecipazione dà corpo a un’idea di collaborazione fondata su qualità, formazione e ascolto reciproco. È nella convergenza tra tavola, impresa e istituzioni che si costruiscono opportunità capaci di valorizzare persone, territori e intere comunità.
Modalità di partecipazione
L’accesso all’evento è gratuito fino a esaurimento posti, con iscrizione richiesta tramite modulo online. Una formula pensata per favorire la massima partecipazione, garantendo al tempo stesso un’organizzazione puntuale degli ingressi e dei tempi della giornata. Prenotare per tempo significa assicurarsi la possibilità di vivere il confronto da vicino, seguire i lavori e prendere parte a quei momenti informali che spesso accendono idee e prospettive inedite.
Il convegno si annuncia come un’occasione da non perdere per chi opera nell’agroalimentare e per quanti guardano alla cooperazione come motore di crescita. Tra contenuti, testimonianze e degustazioni curate, l’appuntamento promette un’esperienza completa, capace di unire competenze e sensibilità. Mettere in comune sapere e sapori è il modo più sincero per costruire fiducia e futuro, partendo da ciò che ci unisce: la qualità del lavoro e la cultura del cibo.
