Tra impegni che si accavallano, orari sfalsati e schermi sempre accesi, insegnare ai più piccoli a mangiare bene è diventato un compito decisivo. È un percorso che nasce in famiglia, cresce a scuola e trova appigli in fonti solide. Un cammino quotidiano, fatto di gesti semplici e di scelte coerenti nel tempo.
Un’abitudine che si impara a tavola
La prima palestra dell’educazione alimentare è la tavola di casa. Qui i bambini osservano, imitano, sperimentano: vedere mamma e papà mangiare frutta e verdura, assaggiare legumi, scegliere porzioni equilibrate li indirizza verso preferenze più sane. Coinvolgerli nella spesa e nella preparazione dei pasti crea curiosità e familiarità: lo conferma anche un’indagine del CREA Alimenti e Nutrizione, secondo cui l’aiuto in cucina favorisce un consumo più regolare di alimenti vegetali e riduce l’ostilità verso i cibi nuovi, soprattutto dopo gli anni della pandemia quando la condivisione dei pasti in famiglia è aumentata.
Questo dialogo quotidiano con il cibo richiede una regola semplice: niente imposizioni, più ascolto. Proporre, riproporre con pazienza, raccontare l’origine degli alimenti, spiegare perché nella giornata c’è spazio per tutto, persino per un dolce, purché con equilibrio. Le evidenze raccolte dall’ISS durante lo studio EPaS indicano che dove l’ambiente familiare sostiene ritmi regolari e momenti condivisi a tavola, è più facile contenere eccessi di snack e bibite, anche quando cresce il tempo davanti agli schermi.
Numeri che non possiamo ignorare: l’Italia e l’eccesso di peso tra i più piccoli
Le percentuali raccontano la dimensione della sfida. Nel 2023, tra gli alunni di 8-9 anni, in Italia il 19% risultava in sovrappeso e il 9,8% con obesità (inclusa quella grave), come ha presentato l’Istituto Superiore di Sanità con la sorveglianza OKkio alla SALUTE. È quasi tre bambini su dieci e coinvolge tutte le Regioni, con andamenti diversi. Il dato sul sovrappeso è in calo nel lungo periodo, ma l’obesità mostra una stabilità preoccupante.
Accanto al peso, emergono abitudini che frenano la salute: colazioni assenti o sbilanciate, merende troppo abbondanti a metà mattina, consumo non quotidiano di frutta e verdura. Nel 2023, la sorveglianza nazionale ha segnalato l’aumento delle colazioni inadeguate e merende esagerate, con un quarto dei bambini che non mangia frutta e verdura ogni giorno; oltre alle differenze sociali e geografiche, questo profilo alimentare incide su attenzione, apprendimento e benessere.
Tra social e “diete digitali”: come orientarsi
Nell’epoca delle scorciatoie virali, i genitori si trovano spesso davanti a promesse seducenti: piani “senza carboidrati”, protocolli “miracolosi”, eliminazioni arbitrarie. Il Ministero della Salute dedica un’area specifica alla smentita delle fake news sanitarie, ricordando di affidarsi soltanto a raccomandazioni basate su evidenze verificate. La regola d’oro è diffidare delle soluzioni rapide, specie quando riguardano minori, e cercare il confronto con professionisti qualificati.
La comunità pediatrica richiama alla prudenza verso le “diete di eliminazione” e gli interventi estremi seguiti senza indicazione medica, che possono generare squilibri e carenze. In occasione di un recente congresso, la Società Italiana di Pediatria ha rimarcato che togliere gruppi di alimenti o sostituire il latte con bevande alternative, in assenza di necessità cliniche, rischia di compromettere crescita e sviluppo. Le stesse Linee guida italiane ribadiscono l’attenzione alle diete e agli integratori privi di base scientifica.
La scuola in movimento: programmi, orti e merende consapevoli
Il mondo dell’istruzione è sempre più alleato delle famiglie. Le Linee guida per l’educazione alimentare promosse dal Ministero hanno aperto la strada a laboratori, orti didattici, giornate dedicate alle scelte consapevoli. Più di recente, l’educazione alimentare è stata inserita anche nelle nuove Linee guida di educazione civica, con l’obiettivo di formare cittadini capaci di scegliere nel rispetto della salute e dell’ambiente, fin dai banchi.
A questo si affianca il programma “Frutta e Verdura nelle Scuole” del Masaf, cofinanziato dall’Unione europea, che nell’anno scolastico 2024/2025 ha previsto 14 milioni di euro e il coinvolgimento di oltre 827mila alunni, con distribuzioni di prodotti freschi e attività educative per rafforzare consumi stagionali e qualità. Una misura concreta, pensata per portare in classe scelte sane e momenti di educazione che proseguano anche a casa.
Dove informarsi con serenità
Per i genitori che desiderano strumenti affidabili, i riferimenti non mancano. Le pagine del Ministero della Salute, l’area EpiCentro dell’ISS dedicata a OKkio alla SALUTE, le Linee guida per una sana alimentazione del CREA e le raccomandazioni dell’OMS sull’attività fisica offrono basi aggiornate e trasparenti. Una mappa di conoscenze che consente di distinguere tra ciò che aiuta davvero e ciò che fa perdere tempo e serenità.
Nel solco di questa informazione chiara si inserisce AlimentazioneBambini.it, il progetto di Coop nato per accompagnare famiglie ed educatori con contenuti accessibili, dagli esordi dello svezzamento alla gestione dei pasti in comune, fino agli strumenti per monitorare la crescita. Articoli, materiali pratici e approfondimenti convalidati da specialisti costruiscono un percorso concreto, che sostiene abitudini sostenibili nel tempo e aiuta gli adulti a dialogare con i più piccoli.
Strumenti pratici e piccoli riti quotidiani
Ci sono scelte che, giorno dopo giorno, fanno la differenza. Una colazione bilanciata, una merenda semplice, l’acqua come bevanda di riferimento; verdure presenti a ogni pasto, legumi proposti spesso, cotture essenziali. Per i bambini, l’OMS raccomanda almeno 60 minuti al giorno in media di attività fisica moderata-vigorosa, con giochi e sport adatti all’età, e di limitare il tempo sedentario ricreativo, soprattutto davanti a schermi: sono indicazioni che incidono su concentrazione, umore e sviluppo.
Anche i contesti fanno la loro parte: andare a scuola a piedi o in bici quando possibile, organizzare la spesa insieme, affidare ai bambini piccoli incarichi in cucina. Lo suggeriscono sia l’esperienza delle famiglie sia i dati raccolti in ambito regionale e nazionale, che mostrano progressi quando si curano routine e partecipazione attiva dei più piccoli ai momenti del cibo. Dove si investe su consapevolezza e movimento, cadono più facilmente le abitudini sbilanciate.
Domande per la vita di tutti i giorni
Come posso rendere la merenda più equilibrata senza scontri? Puntare su semplicità e regolarità aiuta: frutta di stagione, yogurt bianco, pane e olio o frutta secca, alternati nel corso della settimana, educano al gusto e tengono sotto controllo le quantità. Le rilevazioni nazionali ricordano che la merenda di metà mattina è spesso troppo abbondante: ridurre gli eccessi, senza proibizioni rigide, facilita il pasto successivo e sostiene attenzione e umore, soprattutto a scuola. Il riferimento alle porzioni cresce con l’età, ma la chiave è l’ascolto della fame reale.
Le “diete senza carboidrati” sono adatte ai bambini? No. Eliminazioni drastiche senza indicazione e supervisione medica possono creare squilibri e carenze, con ricadute su crescita e benessere. La comunità pediatrica mette in guardia da percorsi rigidi e “modaioli”: togliere gruppi di alimenti o sostituire il latte con bevande alternative, se non necessario, rischia di fare danni. Meglio un modello alimentare completo, ispirato alla varietà e alla qualità, calibrato sull’età e sull’attività fisica del bambino, con l’aiuto del pediatra quando serve.
Quanta attività fisica serve davvero ogni giorno? Le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità indicano, per bambini e adolescenti, una media di 60 minuti al giorno di attività moderata-vigorosa, meglio se distribuiti nella settimana e combinati con giochi che rinforzino ossa e muscoli. Non bisogna inseguire la performance: il movimento conta anche quando è gioco, cammino, bicicletta. È utile inoltre limitare la sedentarietà ricreativa, programmando pause dagli schermi e attività che coinvolgano tutta la famiglia.
Dove trovo informazioni verificate e aggiornate? Le pagine del Ministero della Salute e l’area EpiCentro dell’ISS per OKkio alla SALUTE offrono dati e materiali chiari; il CREA mette a disposizione le Linee guida italiane per una sana alimentazione; l’OMS pubblica le raccomandazioni su attività fisica e sedentarietà. Accanto a questi riferimenti, portali dedicati come AlimentazioneBambini.it, sostenuto da Coop, propongono contenuti divulgativi e strumenti pratici utili nel quotidiano.
Una chiusura che guarda al domani
Educare a mangiare bene significa, in fondo, prendersi cura del tempo: di quello presente, fatto di piccoli riti che rassicurano, e di quello futuro, che chiede ai bambini di diventare adulti liberi nelle scelte. A casa, a scuola, nei luoghi dove si cresce, investire sul cibo giusto e su una cultura dell’ascolto non è moralismo: è responsabilità, è comunità, è un modo concreto per proteggere salute, apprendimento e serenità.
Lo vediamo ogni giorno: quanto più accompagniamo i ragazzi nella scoperta dei sapori, tanto più loro imparano a riconoscere ciò che li fa stare bene. La sfida dell’educazione alimentare non è una gara a chi arriva per primo, ma un viaggio di relazione. E in questo viaggio, informazione affidabile, scuole attive e famiglie pazienti diventano compagni indispensabili.
