Quando Bice entra in scena, le regole saltano. E questa volta l’idea non è una delle sue trovate folkloristiche: è un piano vero, pericoloso e – forse – risolutivo. La posta in gioco? I soldi che Lello Troncone le deve, l’equilibrio di Guido e Mariella e la tranquillità dell’intero condominio.
La settimana si accende su un’idea semplice e sfacciata: se Troncone non restituisce il denaro, Bice prova a stanarlo dall’interno. Non è solo caparbietà; è il riflesso di chi non accetta umiliazioni e non sopporta più promesse mancate. Accanto a lei c’è Mariella, combattuta tra l’istinto di proteggere la famiglia e la tentazione di assecondare l’amica per chiudere una volta per tutte questa faccenda. L’operazione prende corpo attorno a una “insospettabile” complice: un volto che non attirerà sospetti, utile ad avvicinarsi al bersaglio senza far scattare allarmi.
La notte dell’infiltrata
Il colpo d’occhio è quello delle grandi serate: telefoni in silenzioso, passi leggeri, cuori che battono più forte del dovuto. L’“infiltrata” muove i primi passi mentre Guido cerca di mantenere la rotta, diviso tra la prudenza del vigile e l’ansia dell’uomo che ha già pagato caro le intemperanze di Bice. Mariella è la cerniera emotiva di questo azzardo: sa che basta un dettaglio fuori posto per trasformare una bravata in un pasticcio, e proprio per questo decide di esserci, di vigilare, di tenere insieme impulsi e conseguenze. È il momento in cui la commedia di UPAS indossa la maschera: non ci sono inseguimenti, ma ogni sguardo è una prova, ogni sospiro un rischio.
Il piano, però, non si ferma a una manciata di informazioni rubate. C’è un luogo preciso — la villa di Troncone — che torna come un ritornello. Lì, secondo Bice, qualcosa è stato nascosto con cura. È la fase due dell’operazione: trasformare qualche indizio in una pista concreta, portare alla luce quel che manca per chiudere il cerchio. L’obiettivo non è solo scoprire, ma costringere Troncone a smettere di giocare a nascondino. Se la mossa riuscirà, non cambierà soltanto il destino dei soldi: cambieranno i rapporti di forza e le coscienze di chi, per amore o per amicizia, ha scelto di spingersi un po’ più in là.
“Sasà, ci dai una mano?”: quando la squadra fa la differenza
Nel vortice delle prossime puntate, Bice capisce che servono orecchie allenate e nervi saldi. E c’è un nome che rimbalza con affetto e timore: Sasà. Il Cerruti è quella figura capace di addolcire il rischio con una battuta e, insieme, di reggere la scena quando la realtà bussa forte. Il suo eventuale coinvolgimento non è solo un espediente comico: aggiunge peso specifico alla missione, perché introduce regole, metodo, responsabilità. Se Sasà dirà sì, l’“Operazione Bice” diventerà una partita ancora più interessante, dove il confine tra giustizia fai‑da‑te e intelligenza pratica si farà sottilissimo.
In controluce resta la coppia: Guido e Mariella camminano su una linea sottile. Lei sente il dovere di proteggere l’amica e insieme, la famiglia. Lui vede i rischi prima degli altri. Non è un braccio di ferro, è una negoziazione continua. Perché l’amore, a Un posto al sole, funziona così: sopravvive quando diventa squadra, si rompe quando si trasforma in gara. E una missione da infiltrata mette alla prova entrambi. UPAS è in onda su Rai 3, dal lunedì al venerdì alle 20:50.
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