Il ritorno dei Pooh sui grandi palchi ha un sapore speciale: è la festa dei sessant’anni. Un traguardo che non si festeggia con una data simbolica e via, ma con un percorso vero, cucito addosso alla loro storia e ai ricordi di chi li segue da una vita. Il titolo dice tutto, “POOH 60 – La nostra storia”: da settembre a ottobre 2026 la band attraverserà l’Italia con 14 serate nei palasport, doppia data per ogni città e una doppia “data zero” a Bergamo, per un totale di sette piazze toccate. È un progetto ampio, scandito e già definito nel calendario ufficiale.
C’è anche un’ammissione, limpida e quasi liberatoria, che suona come un patto con il pubblico: «Si cambia idea, è un segnale di intelligenza… Non diremo più “questo è il nostro ultimo tour”». È una frase che abbiamo ascoltato da Dodi Battaglia quando l’annuncio è diventato realtà: la band non si nasconde dietro formule prudenti, sceglie la verità e sale di nuovo sul palco. È questo il cuore del messaggio: nessuna posa, solo il desiderio di ritrovarsi sotto le luci, ancora una volta.
Il ritorno che nessuno si aspettava
Quello che nel 2016 era sembrato un addio definitivo oggi si trasforma in una nuova stagione. Il sessantennale non è un pretesto: è l’occasione per prendere in mano una storia lunga, piena di canzoni che hanno incrociato generazioni diverse, e riaccenderla dal vivo nei luoghi dove i Pooh hanno fatto scuola, i palasport. L’impianto è chiaro: due serate per città, con sfumature di scaletta diverse, così che chi vorrà potrà vivere due esperienze non sovrapponibili.
Il filo emotivo lo riconoscete al volo: una band che ha attraversato cinque decenni di costume italiano e torna a dividere la festa in capitoli, per non ridurla a un solo brindisi. È una scelta che guarda al pubblico e alla memoria condivisa, senza farsi intimidire da ciò che è stato detto in passato. «Mai dire “mai più”», dicono ora. E a questo punto la domanda è naturale: voi in quale città li aspetterete?
Date, città e palasport: il calendario
La mappa è puntuale. Si parte da Bergamo con due “date zero” alla ChorusLife Arena, 25 e 26 settembre 2026. Poi Firenze (Nelson Mandela Forum, 2 e 3 ottobre), Torino (Inalpi Arena, 10 e 11 ottobre), Roma (Palazzo dello Sport, 15 e 16 ottobre), Assago–Milano (Unipol Forum, 18 e 19 ottobre), Eboli (Palasele, 27 e 28 ottobre) e Bari (Palaflorio, 30 e 31 ottobre). Quattordici notti in tutto, due per ogni città, con l’avvio bergamasco a fare da prologo tecnico e simbolico.
Se cercate un riferimento unico e ufficiale per organizzare il vostro viaggio, il comunicato della band e la pagina del promoter riportano l’intero calendario in blocco, mentre i portali musicali hanno riaffermato le stesse tappe, includendo anche gli orari serali tipici da palasport. La cornice è quella che conoscete: grandi arene indoor, accessibilità, servizi e quella ritualità da “sera importante” che un anniversario così merita.
Chi sale sul palco e con quale spirito
Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian e Riccardo Fogli tornano insieme, dichiarando esplicitamente che questo viaggio è una celebrazione del loro cammino: sessant’anni di musica e amicizia da ripercorrere con lo sguardo dell’oggi. È la formazione che il pubblico ha ritrovato negli appuntamenti più recenti, pronta a rimettere al centro le canzoni che hanno accompagnato la vita di milioni di persone.
L’idea registica è nitida: grafiche, scenografie e immagini costruite per attraversare l’intera storia del gruppo, con una drammaturgia visiva pensata per l’arena. E, dettaglio non secondario, le due serate in ogni città non saranno identiche: alcuni brani cambieranno per dare un assaggio diverso a chi vorrà vivere il bis. È un modo concreto per dire “grazie” a chi ha voglia di esserci due volte, senza trasformare la seconda in una replica fotocopia.
Biglietti e informazioni pratiche
I biglietti sono già in vendita sul circuito ufficiale TicketOne, con indicazione per ogni data di settore, mappa posti e policy di cambio nominativo. Sulle stesse schede trovate anche le informazioni aggiornate su eventuali disponibilità residue. Attenzione ai canali ufficiali: per un tour così atteso è l’unico modo per avere garanzie su prezzo, posto e condizioni di accesso.
Per alcune tappe sono previsti special package dedicati, evidenziati dal promoter del tour, oltre alla normale vendita dei biglietti: una formula pensata per chi desidera un’esperienza più completa all’interno dell’arena. Prima di confermare l’acquisto, controllate sempre la voce “TICKETONE SPECIAL PACKAGES” nell’area del tour.
«Abbiamo cambiato idea»: cosa c’è dietro quelle parole
La frase di Dodi Battaglia non è uno slogan: è una presa di coscienza maturata nel tempo. «Si cambia idea, è un segnale di intelligenza… Non diremo più “questo è il nostro ultimo tour”», ha detto. È un modo per sciogliere l’ambiguità che accompagna ogni ritorno: non c’è un “piano B”, c’è solo la voglia di stare sul palco finché ha senso farlo, con la stessa cura per il suono e le storie che li hanno resi familiari a tre generazioni.
E poi c’è il valore del sessantesimo: non un traguardo da museo, ma un invito a rimettere in circolo la memoria. Il 2026 sarà anche un anno di uscite discografiche celebrative: materiale antologico, ristampe e progetti pensati per ripercorrere decenni di carriera, a supporto di una tournée che punta a essere non solo spettacolo, ma racconto. Due serate per città – con differenze in scaletta – aiutano proprio a dilatare quel racconto, a farlo respirare.
