Nel cuore di Ostia Antica nasce un progetto che invita ad ascoltare il passato: Mosaico di voci, il nuovo canale podcast su Loquis, racconta l’antico porto di Roma unendo narrazione e competenze. Realizzato dal Parco Archeologico di Ostia Antica, l’itinerario sonoro accompagna il pubblico tra luoghi, storie e persone che hanno costruito l’identità del sito.
Un canale per ascoltare Ostia Antica
Un canale pensato per restituire vita ai luoghi: Mosaico di voci approda su Loquis, la prima piattaforma al mondo di travel podcast geolocalizzati. Nato in collaborazione con il Parco Archeologico di Ostia Antica, il progetto concentra lo sguardo sui luoghi e sulle genti dell’antico porto di Roma, offrendo un racconto coerente e appassionato. L’obiettivo è semplice e ambizioso insieme: far emergere una memoria condivisa, ricostruendo attraverso il suono la trama quotidiana di una città nodale della storia antica, dove ogni pietra dialoga con il presente e sollecita domande, emozioni e nuove prospettive di visita.
Le puntate sono essenziali e incisive, con una durata di circa sette-otto minuti, un formato ideale per l’ascolto in movimento o come guida sul posto. La narrazione dell’autrice si intreccia con interventi di esperti e archeologi, creando un’architettura sonora chiara e coinvolgente, utile tanto al neofita quanto a chi conosce già il sito. La voce diventa strumento di orientamento e di scoperta, capace di coniugare rigore e immediatezza per avvicinare il pubblico ai dettagli che spesso sfuggono a un’osservazione frettolosa, restituendo una visione viva e accessibile dei luoghi e delle persone che hanno scritto questa storia.
Dalle necropoli ai quartieri: tredici tappe di un itinerario sonoro
Tredici episodi, altrettante soste in un viaggio che attraversa monumenti, necropoli e quartieri residenziali: è questa la mappa costruita da Mosaico di voci per raccontare la straordinaria vitalità economica e culturale di Ostia tra II e III secolo d.C. Emergono la sua natura profondamente cosmopolita, frequentata da mercanti, funzionari e cittadini da ogni parte dell’Impero, e la sua identità di grande snodo commerciale e di centro abitativo “di lusso” della Roma antica. È un percorso che ascolta le stratificazioni e restituisce continuità a luoghi che ancora parlano.
L’itinerario sonoro abbraccia spazi iconici e meno noti: dall’ingresso monumentale di Porta Romana al Piazzale delle Corporazioni, dai quartieri residenziali alle necropoli di Pianabella e Laurentina, fino al Castello di Giulio II e al Museo delle Navi. Ogni tappa è una tessera che si unisce alle altre, componendo una “mappa” in cui archeologia, storia e memoria si illuminano a vicenda. Camminare e ascoltare diventano un unico gesto, capace di restituire un paesaggio storico in cui i dettagli architettonici e le vicende umane si richiamano l’un l’altro con naturalezza.
Voci e competenze al microfono
Il racconto alterna registri e punti di vista, intrecciando la narrazione dell’autrice con le voci di studiosi e operatori del patrimonio: tra queste, quelle del Direttore del Parco Alessandro D’Alessio e della funzionaria archeologa Marina Lo Blundo. Il risultato è una prospettiva corale che avvicina luoghi e biografie in modo diretto, senza filtri didascalici. L’autorevolezza delle competenze si fa confidenza, guidando l’ascoltatore tra tracce materiali e memorie condivise, con un linguaggio rigoroso ma immediato, pensato per chi cerca un’esperienza di qualità e, allo stesso tempo, inclusiva.
Mosaico di voci è scritto e raccontato dall’archeologa e giornalista radiofonica Chiara Boracchi, che orchestra ritmi e timbri per creare un’andatura narrativa avvolgente. Per il pubblico internazionale è prevista anche una versione in lingua inglese, così da permettere a visitatori e appassionati di tutto il mondo di fruire dei contenuti con la stessa intensità. L’ascolto diventa così un invito a comprendere, un ponte che unisce prospettive, sensibilità e lingue diverse, senza perdere la precisione del dettaglio né la dimensione emotiva del racconto.
La presentazione e la visione di Loquis
Il progetto è stato presentato agli addetti ai lavori durante la Borsa Archeologica del Turismo da Cristian Iovino, Direttore Commerciale di Loquis. In quell’occasione è stata sottolineata la centralità di una collaborazione capace di tenere insieme produzione, promozione e distribuzione, offrendo al settore museale e alle aree archeologiche all’aperto un partner unico. Non un semplice contenitore, ma un ecosistema editoriale in grado di portare l’esperienza d’ascolto nel quotidiano delle persone, aprendo varchi di conoscenza lungo itinerari urbani e paesaggi culturali.
La visione alla base dell’iniziativa nasce da un desiderio condiviso con il Parco Archeologico di Ostia Antica: rendere accessibile a tutti la ricchezza storica e umana di una delle aree archeologiche più importanti d’Italia. Il formato podcast accorcia le distanze, avvicina e accompagna, trasformando la visita in esperienza emozionale e culturale: un patrimonio non solo da vedere, ma da ascoltare e vivere. In questo quadro, Loquis conferma la propria versatilità e la capacità di far dialogare pubblico, istituzioni e territorio attraverso un linguaggio attuale.
Come ascoltare il nuovo podcast
Mosaico di voci è già disponibile online nella versione desktop e tramite l’app Loquis, scaricabile gratuitamente da tutti gli store. L’accesso è immediato e pensato per integrarsi tanto con l’esperienza di visita quanto con i tempi dell’ascolto quotidiano. È un invito a tornare, con le cuffie, laddove la storia incontra i passi: una fruizione che si adatta al ritmo di ciascuno, senza rinunciare alla qualità editoriale né alla cura con cui sono stati costruiti contenuti e percorso.
Con questo canale, Loquis ribadisce una missione precisa: non limitarsi a promuovere i luoghi, ma raccontarli, preservandone identità e memoria attraverso le storie di chi li ha abitati e di chi continua a farli vivere. Ogni canale diventa così spazio di conoscenza ed emozione, dove il racconto è strumento di valorizzazione culturale e di connessione profonda tra persone e territori. L’ascolto, qui, è un atto di cura, e il viaggio sonoro un modo per restituire alla comunità il senso pieno del patrimonio condiviso.
