Napoli oggi parla con la voce di Totò. In città si apre un racconto che non ha bisogno di cornici: la Sala Belvedere del Palazzo Reale ospita “Totò e la sua Napoli”, un percorso espositivo che mette al centro il legame tra Antonio de Curtis e la città che lo ha formato, ispirato, contraddetto e infine consacrato. La rassegna è aperta al pubblico e nasce nell’anno delle celebrazioni di Neapolis 2500, con un progetto che proseguirà in primavera a New York.
Mentre le sale del Palazzo accolgono documenti, immagini e memorie, arriva anche un segnale importante dal Rione Sanità: il Consiglio comunale ha dato il via libera formale all’acquisizione dell’immobile di via Vergini 19 dentro Palazzo dello Spagnuolo, tassello decisivo nell’iter del Museo di Totò. È un atto votato in aula che riporta a casa, anche fisicamente, la storia del “Principe” dove tutto era iniziato.
Dentro l’omaggio al Palazzo Reale
Il progetto espositivo è curato da Alessandro Nicosia e Marino Niola, con l’organizzazione di C.O.R. – Creare Organizzare Realizzare. È promosso dal Comitato Nazionale Neapolis 2500 insieme al Ministero degli Affari Esteri e al Palazzo Reale (Ministero della Cultura), con la partecipazione degli Eredi Totò. Un percorso pensato a Napoli come prima tappa di un itinerario internazionale che porterà la mostra a New York.
A colpirci è la costruzione del racconto: sezioni tematiche che ripercorrono origini e Rione Sanità, il teatro e il cinema, le poesie e le canzoni, fino al saluto della città. Tra i materiali figurano documenti, costumi, fotografie, manifesti, installazioni mediali e contenuti audiovisivi; nel percorso si ascolta anche “’A livella” e viene proiettato un raro episodio di “Tutto Totò a Napoli” del 1967. Non è nostalgia: è un modo di tenere viva una lingua, un gesto, uno sguardo.
Come visitarla: orari, biglietti, informazioni utili
La mostra “Totò e la sua Napoli” è aperta fino al 25 gennaio 2026, tutti i giorni tranne il mercoledì, dalle 9 alle 19 con ultimo ingresso alle 18. Prenotazione facoltativa. Sede: Sala Belvedere, Palazzo Reale di Napoli, Piazza del Plebiscito 1. Telefono: 081 580 8255. Se vi chiedete quando passare, il consiglio è semplice: scegliete un’ora lenta, lasciate spazio alle voci.
Biglietti: intero 10 €, ridotto 8 € (under 26 e over 65), scuole 6 €; potete acquistarli su TicketOne o in biglietteria. Non ci sono giri complicati: si entra, si ascolta, si guarda. E si esce con qualcosa di Napoli addosso.
Totò, Napoli e il filo che non si spezza
Totò nasce nel Rione Sanità nel 1898 e da quella matrice porta con sé una napoletanità ironica e malinconica che la mostra mette a fuoco senza retorica. È un’identità che si fa maschera e carne: un modo di stare al mondo che ancora oggi ci riguarda. Non c’è museo che basti, se prima non esiste uno sguardo: quello dei vicoli, delle piazze, dell’umorismo che consola.
In queste sale il racconto entra nel presente: archivi pubblici e privati dialogano con la città. Ci sono Rai Teche e Archivio Storico Luce, ci sono i materiali di scena e i piani di lavorazione, c’è il lavoro di curatela che ricompone pezzi di vita in un’unica, grande biografia urbana. Voi, in fondo, che cosa aspettate di incontrare? Un volto, un gesto, una battuta? O un’idea di Napoli che non smette di parlare?
Il museo nel Rione Sanità: il cantiere della memoria
Sul fronte del Museo di Totò, il Consiglio comunale ha approvato la delibera n. 477 che esercita il diritto di prelazione per l’acquisizione dell’immobile di via Vergini 19 dentro Palazzo dello Spagnuolo, destinazione prevista del museo. È un passaggio amministrativo pesante, discusso in aula e riportato dagli atti ufficiali, che rimette al centro il quartiere natale dell’artista. Non una promessa in più: un atto che sblocca l’iter.
Sullo stesso tema convergono più riscontri pubblici: i cronisti cittadini raccontano l’iter e il voto, i dettagli di sede e obiettivi, ribadendo che il museo troverà spazio nel cuore del Rione Sanità. Un progetto atteso da anni che, con questo passaggio, si avvicina alla fase operativa. Niente cifre qui: contano i fatti, e il fatto è che la sede c’è e l’atto è stato approvato.
Una città che si guarda allo specchio
Questa doppia traiettoria – la mostra al Palazzo Reale e il museo che avanza nel Rione Sanità – racconta una città che decide di trattare la propria memoria come un bene vivo, non come una teca. Non è solo celebrazione: è educazione sentimentale collettiva. Uscire da Sala Belvedere e attraversare piazza del Plebiscito, poi tornare con la mente ai Vergini, è un viaggio breve che vale più di molte lezioni.
C’è spazio anche per chi arriva da fuori: Napoli chiede tempo, attenzione, orecchio. In queste settimane l’omaggio a Totò è un invito ad attraversare la città e a guardarla con gli strumenti che lui ci ha lasciato: intelligenza, misura, pietà umana. Se vi lascerete guidare, la mostra farà il resto.
