Da Corigliano Rossano arriva un segnale chiaro: un’agricoltura capace di coniugare energia, conoscenza e reddito è già realtà. All’Azienda Agricola Gabriella Martilotti, l’agrivoltaico incontra l’innovazione digitale, offrendo risposte concrete alle sfide dei campi e aprendo la strada a un modello replicabile per l’intero territorio calabrese.
Un modello che unisce energia, conoscenza e reddito
L’incontro di divulgazione e trasferimento tecnologico ospitato dall’Azienda Agricola Gabriella Martilotti ha messo in luce, con chiarezza, come l’integrazione tra rinnovabili e gestione intelligente possa generare valore condiviso. Realizzato nell’ambito della Misura 1.2 del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Calabria, l’appuntamento ha riconosciuto l’azienda di Corigliano Rossano non solo per la qualità delle sue produzioni, ma come Hub di sapere applicato, capace di diffondere metodi e strumenti a beneficio dell’intera regione. Energia, conoscenza e reddito diventano così i tre assi portanti di un modello che mette in rete agricoltori, tecnici e istituzioni, trasformando l’innovazione in prassi quotidiana e offrendo una piattaforma concreta di apprendimento e replicabilità per il comparto.
La Azienda Agricola Martilotti rappresenta la terza generazione di una famiglia profondamente radicata nel tessuto agricolo calabrese. Nelle sue campagne nascono arance, clementine e nettarine orientate a qualità, tracciabilità e sostenibilità. Una gestione dal respiro innovativo ha introdotto tecniche di Agricoltura di Precisione, una sensoristica di monitoraggio agrometeorologico e modelli gestionali digitali, con l’obiettivo di comprimere l’impronta ambientale e di calibrare con rigore l’impiego di acqua e nutrienti. L’approccio è sistemico: ogni decisione in campo viene supportata dai dati, così da ottimizzare i processi, preservare le risorse e garantire standard produttivi coerenti con le aspettative dei mercati più esigenti.
La visione di ARSAC e la cornice del PSR Calabria
La sinergia tra istituzioni e impresa agricola trova nella collaborazione con ARSAC un punto fermo. La Direzione Generale, guidata da Fulvia Caligiuri, rimarca come l’Europa e la Calabria stiano puntando con decisione sullo scambio di conoscenze per sostenere gli agricoltori di fronte ai cambiamenti climatici e all’incremento dei costi energetici. In questa traiettoria, l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese agisce da perno della transizione, e la collaborazione con l’Azienda Martilotti — che ha introdotto un agrivoltaico avanzato supportato dai DSS di Diagram — dimostra in modo concreto che la diffusione delle migliori pratiche è decisiva per accompagnare la svolta ecologica e garantire, nel tempo, maggiore redditività, sostenibilità e resilienza alle imprese agricole del territorio. Obiettivo cardine della Misura 1.2 del PSR è proprio costruire ponti efficaci tra ricerca, innovazione e pratica di campo.
In questo quadro, il ruolo operativo di ARSAC è determinante: i risultati sperimentali vengono tradotti in protocolli applicabili, trasferibili e misurabili. L’Azienda Martilotti diventa così un polo didattico‑dimostrativo aperto agli operatori, un luogo dove osservare processi, comprendere strumenti e valutarne gli effetti su costi, rese e impatti ambientali. La replicabilità non resta un auspicio, ma una traiettoria concreta che mette in contatto aziende e tecnici, rendendo scalabili le innovazioni e moltiplicando il valore formativo per chi desidera intraprendere lo stesso percorso di trasformazione digitale ed ecologica.
L’agrivoltaico che dialoga con gli agrumi
Il cuore tecnologico del progetto è un agrivoltaico sperimentale in cui la produzione di energia solare e la coltivazione degli agrumi condividono la stessa superficie. L’impianto impiega moduli sopraelevati e distanziati, configurati per favorire l’interazione positiva con le chiome e per consentire agevolmente il passaggio dei mezzi agricoli. Non si tratta di semplice generazione elettrica: l’architettura dell’impianto è pensata per accompagnare la fisiologia degli alberi, modulare luce e ombreggiamento e, nel contempo, assicurare flessibilità operativa durante tutte le fasi colturali e le lavorazioni post-raccolta.
La convivenza tra pannelli e agrumi produce benefici agronomici e strutturali tangibili. Nelle ore più calde, sotto i moduli la temperatura si mantiene più bassa rispetto alle zone scoperte, con una sensibile attenuazione dello stress termico e una riduzione dei danni da scottatura sui frutti. In parallelo, la struttura sopraelevata offre una protezione fisica aggiuntiva contro eventi meteorologici intensi — grandinate e raffiche eccezionali — contribuendo a preservare l’integrità degli alberi e la continuità produttiva. Resilienza e qualità procedono di pari passo, in un equilibrio progettato per i cicli mediterranei dell’agrumicoltura.
Impatto economico: costi azzerati e nuove entrate
L’installazione dell’agrivoltaico incide con forza sulla redditività, a partire dal capitolo energetico. In un’agrumicoltura che richiede molta elettricità per irrigazione — pompe e sistemi di sollevamento — e per le fasi post‑raccolta, dalle celle frigorifere alle linee di lavorazione, la produzione in sito garantisce alta autoproduzione e autoconsumo. Le analisi tecniche e i primi riscontri indicano la capacità di coprire una quota rilevante del fabbisogno annuo, con una stima di riduzione della bolletta elettrica fino al 90% a regime. Il costo dell’energia passa così da variabile imprevedibile a voce stabile e governabile, portando equilibrio ai conti aziendali.
Oltre al risparmio, l’impianto genera un secondo effetto economico: l’energia prodotta in eccesso rispetto all’autoconsumo viene immessa in rete, producendo ricavi attraverso i meccanismi di incentivazione previsti per l’agrivoltaico innovativo. Questo flusso aggiuntivo consolida la struttura finanziaria, diversifica le entrate e attenua l’esposizione dell’azienda alle oscillazioni del mercato agricolo. Energia pulita e reddito diventano alleati strategici, contribuendo a una gestione più solida e programmabile, senza snaturare la vocazione produttiva dei campi.
Dati, DSS e agricoltura 4.0 al servizio del campo
Il progetto non si esaurisce nei pannelli: è una infrastruttura digitale che governa il microclima e orienta le scelte agronomiche. Qui entra in gioco Diagram con i suoi Sistemi di Supporto alle Decisioni (DSS), alimentati da una fitta rete di sensori agrometeorologici. Grazie all’ombreggiamento parziale e ai dati su umidità e stress idrico, il DSS definisce tempi e volumi di irrigazione con precisione, riducendo in modo significativo l’evapotraspirazione. Le stime in campo parlano di un risparmio d’acqua nell’ordine del 20‑25% rispetto alle tecniche tradizionali, con ricadute positive sulla qualità delle produzioni.
La stessa piattaforma estende il supporto al controllo fitosanitario: modelli previsionali integrano l’andamento dei patogeni e degli insetti, orientando interventi mirati e puntuali. Operare solo dove e quando serve significa contenere l’impiego complessivo di agrofarmaci, salvaguardare l’ambiente e alzare l’asticella qualitativa del raccolto. Dati e pratica di campo si alimentano a vicenda, consentendo decisioni rapide, documentate e verificabili, in linea con i principi dell’agricoltura 4.0 adottata dall’azienda.
Una leadership che nasce dalla visione aziendale
La rotta imboccata dall’Azienda Agricola Gabriella Martilotti nasce da una scelta precisa: integrare innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale per rafforzare la competitività del comparto agrumicolo. Sono stati introdotti sistemi di agricoltura di precisione, sensori agrometeorologici e strumenti digitali di supporto alle decisioni per ottimizzare l’uso delle risorse e innalzare la qualità delle produzioni. L’agrivoltaico sperimentale rappresenta un ulteriore passo: consente di produrre energia rinnovabile mentre migliora il microclima degli agrumi e la resilienza delle colture, in piena coerenza con le strategie del Green Deal europeo.
Il risultato è un circuito virtuoso in cui tecnologia (DSS), sostenibilità (agrivoltaico) e conoscenza (ARSAC) lavorano all’unisono per il rilancio economico e ambientale dell’agricoltura calabrese. Dal contesto di Corigliano Rossano parte un modello capace di offrire una risposta concreta e misurabile alla crisi climatica, mantenendo al centro redditività, tutela delle risorse e tracciabilità. Questa è la direzione: trasferire saperi, standardizzare protocolli, condividere risultati, affinché l’innovazione diventi patrimonio diffuso e sostegno quotidiano alle imprese del territorio.
