Un museo che si lascia toccare, ascoltare, immaginare. Alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, l’arte di Sandro Tomassini diventa esperienza condivisa: un invito a partecipare, a riscrivere con le mani e con lo sguardo la forma delle opere, in un dialogo aperto tra inclusione, movimento e design.
Un invito a partecipare
In un pomeriggio di fine ottobre, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea apre i suoi spazi didattici a un percorso che rompe gli schemi della fruizione tradizionale. Il 29 ottobre 2025, alle ore 17:00, sarà presentato al pubblico il progetto ideato dall’artista umbro Sandro Tomassini, con la partecipazione della direttrice Renata Cristina Mazzantini, della storica dell’arte Giovanna Coltelli e dello stesso autore. Un appuntamento pensato per condividere processi, non solo risultati: l’incontro tra persone, opere e ambienti diventa parte integrante dell’esperienza.
Le opere cinetiche e interattive invitano visitatori vedenti, non vedenti e ipovedenti a entrare in relazione con l’arte attraverso tatto, sguardo e immaginazione. Qui, arte e design parlano la stessa lingua dell’inclusione: forme che si muovono, moduli che cambiano, superfici che raccontano. L’atto di toccare diventa interpretazione, il gesto genera nuovi significati. La centralità dell’arte cinetica emerge come connessione viva tra percezione e movimento, un terreno condiviso in cui chi visita non è spettatore, ma parte attiva della creazione, coinvolto in un’esperienza che si rinnova a ogni interazione.
Tomassini Arredamenti e il design come impegno sociale e accessibile
Partner attivo dell’iniziativa, Tomassini Arredamenti ha contribuito all’allestimento museale portando nella capitale la propria competenza nel design contemporaneo e nella progettazione accessibile. Da oltre cinquant’anni l’azienda umbra promuove un’idea di progetto come valore culturale e sociale, sostenendo percorsi che riducono le barriere sensoriali e ampliano la partecipazione. Il CEO Roberto Tomassini rimarca una visione chiara: il design come pratica che mette in relazione persone e spazi, capace di costruire interazioni e di offrire al pubblico l’occasione di diventare autore della propria esperienza estetica.
La collaborazione con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea conferma il ruolo di Tomassini Arredamenti nella cultura del design Made in Italy, dove sperimentazione, arte e inclusione convergono in un disegno condiviso. Specializzata in marchi iconici come Cassina, Poliform, Poltrona Frau e B&B Italia, l’azienda sviluppa progetti di interior design in Italia e all’estero. In questa occasione, il team ha curato l’allestimento del museo romano, mettendo la propria esperienza progettuale al servizio di accessibilità e fruizione, con soluzioni pensate per accogliere pubblici diversi senza rinunciare alla qualità estetica.
Opere, biografia e un museo da vivere con tutti i sensi
L’iniziativa nasce con una precisa vocazione inclusiva: i lavori sono progettati per essere goduti anche da persone non vedenti o ipovedenti, grazie a superfici tattili, materiali differenti e percorsi guidati che attivano memoria e percezione. Le opere si abitano: manipolare un modulo, spostare una forma, ruotare un pannello cambia il risultato di volta in volta. In mostra compaiono 10 x 10, Problem Solving, OTI – Oggetti Trasformabili Interattivi, Opera d’Arte Contemporanea (finalista Premio Arte Mondadori 2023), Sondrat 1 della serie Immagini Variabili, Vari Momenti di Tristezza e Linee e quadretti grigio e nero.
Sandro Tomassini (Ronciglione, 1945 – vive e lavora a Terni) è artista e designer che intreccia ricerca cinetica e partecipazione. Dopo una lunga attività nella progettazione di mobili, con presenze al Salone del Mobile di Milano negli anni Settanta e Ottanta, ha orientato il proprio lavoro alla sperimentazione, trasferendo nel linguaggio artistico l’approccio del design. Ha esposto in sedi come Palazzo Reale, La Permanente e la Fabbrica del Vapore a Milano. Un’arte da vivere, costruita nel gesto, nell’ascolto e nell’inclusione, con attenzione al riuso di materiali non convenzionali: questa la cifra che anima il suo percorso.
