In una mattina di fine ottobre, a Milano, il dialogo tra chi anima le fiere e chi tiene aperte le saracinesche delle vie commerciali ha preso forma concreta. Dall’incontro tra Fondazione Fiera Milano e Confcommercio Milano è nata una rotta condivisa: consolidare il legame tra sistema fieristico, imprese del terziario e territorio, con uno sguardo operativo e un respiro più ampio.
Un patto che mette in moto città e imprese
Ieri, 28 ottobre 2025, il presidente Giovanni Bozzetti e il segretario generale Marco Barbieri, insieme ai rappresentanti delle associazioni di filiera, hanno fissato i punti di un’alleanza che mira a generare ricadute tangibili sull’economia locale. L’iniziativa s’innesta nel progetto “Alleanza per il Made in Italy”, presentato nelle scorse settimane. Nel perimetro di questa cornice rientrano i dati ricordati da Bozzetti: oltre 8 miliardi di indotto nazionale, più di 4 miliardi in Lombardia e 4,5 milioni di presenze annue attorno alle manifestazioni fieristiche.
Dal confronto sono emerse proposte concrete: coordinare i calendari delle rassegne con gli eventi cittadini per moltiplicare l’attrattività complessiva; valorizzare gli spazi fieristici anche nei periodi senza kermesse; allungare l’esperienza dei visitatori oltre i padiglioni, portandola tra botteghe, ristorazione e servizi. La prospettiva è quella di una “fiera diffusa” capace di abbracciare Monza Brianza, Lodi e l’intero territorio lombardo, con un’attenzione speciale all’accoglienza dei buyer internazionali e al loro coinvolgimento nella vita urbana.
Dalla fiera ai quartieri: esperienze connesse e legacy olimpica
La cerniera tra fiere e città passa anche dalla legacy dei Giochi Milano-Cortina 2026. A Fiera Milano Rho i padiglioni 13-15 e 22-24 vengono riconfigurati per ospitare lo speed skating e l’hockey su ghiaccio: un cantiere che sta trasformando spazi espositivi in arene temporanee, pensate per pubblico e atleti e poi riutilizzabili per eventi. La recente visita del ministro Andrea Abodi, insieme a Bozzetti, ha fotografato l’avanzamento dei lavori e la natura modulare dell’intervento, chiave per il dopo Olimpiadi.
Nelle ultime settimane è stato indicato un progresso sostanziale: le attività nei padiglioni sono all’80%, con configurazioni che prevedono migliaia di posti a sedere e un test internazionale under 20 a fine novembre, passo indispensabile per l’omologazione. Dopo i Giochi, gli spazi riadattati torneranno a ospitare sport, musica e intrattenimento, estendendo nel tempo i benefici dell’investimento e offrendo nuove opportunità di programmazione a favore del tessuto commerciale.
Domande rapide, risposte operative
Che cosa cambia per le attività commerciali durante le manifestazioni fieristiche? La differenza la fa il coordinamento: se calendario cittadino e calendario fieristico dialogano, la permanenza dei visitatori si allunga, i buyer trovano occasioni per vivere i quartieri e la spesa si distribuisce tra negozi, ristorazione e servizi. L’obiettivo condiviso è un’esperienza integrata che parta dai padiglioni e arrivi nelle strade, generando valore per imprese e residenti senza disperdere l’energia dei grandi eventi.
Qual è la funzione dell’“Alleanza per il Made in Italy” in questo percorso? È il tavolo stabile dove operatori, organizzatori e associazioni definiscono priorità comuni: promozione delle filiere, supporto alle imprese, visione unitaria per la competitività. In questo contesto è stata inaugurata anche la prima “Casa del Made in Italy” in fiera, segnale di un approccio che mette insieme istituzioni e sistema fieristico per dare continuità alle iniziative oltre la singola manifestazione.
Il passo avanti che chiediamo alla città
Non basta portare pubblico ai tornelli: serve che quell’onda entri nei quartieri, parli con chi apre le serrande ogni mattina, rispetti i ritmi della città. In questo dialogo riconosciamo il valore delle proposte emerse: più coordinamento, più servizi, più occasioni per restare. Solo così la fiera diventa esperienza di comunità, e l’indotto non si misura soltanto in numeri, ma in relazioni che durano.
Da cronisti che percorrono Milano a piedi, sappiamo che l’identità di un territorio si riconosce nei dettagli: una vetrina accesa, un menù in più, un sorriso dato a chi arriva da lontano. L’intesa tra Fondazione Fiera Milano e Confcommercio può trasformare questa quotidianità in strategia. È una responsabilità condivisa: tenere insieme crescita e qualità della vita, facendo delle fiere un ponte stabile tra imprese, cittadini e futuro.
