A Campagna nasce la prima Casa dell’Autonomia per donne e madri con figli vittime di violenza, affiancata dal primo Made Sociale della Sartoria per l’Autonomia della Donna. Un progetto che mette al centro libertà, lavoro e dignità, trasformando l’accoglienza in un percorso di vita che restituisce futuro.
Un impegno che diventa concreto
Non si tratta di un rifugio temporaneo: la Casa dell’Autonomia, prima esperienza del genere nella provincia di Salerno, nasce dentro l’Azienda Speciale Sele Inclusione (ASSI) con l’ambizione di ricomporre le vite interrotte. L’intervento è integrato e va oltre l’emergenza: protezione, sostegno psicologico, formazione e veri percorsi verso l’indipendenza economica per le donne e i loro figli. Restituire capacità di scelta e stabilità diventa l’orizzonte, perché l’uscita dalla violenza non finisca alla soglia dell’accoglienza ma si traduca in autonomia, dignità e possibilità di lavoro sostenibili nel tempo.
In questa cornice si inserisce il primo Made Sociale della Sartoria per l’Autonomia della Donna, pensato per trasformare le competenze in lavoro vero. L’attenzione all’artigianato e al Made in Italy dialoga con l’inclusione e con uno sviluppo sostenibile, offrendo orizzonti occupazionali che parlano anche al territorio Sele–Alburni. La cura delle mani, il rispetto dei tempi, il valore di una professione: elementi che, messi a sistema, sostengono percorsi di rinascita e ridisegnano prospettive familiari e comunitarie. In questa direzione, la sartoria si affianca ai servizi di accompagnamento, moltiplicando impatto e risultati.
Percorsi, competenze e lavoro
Sotto l’ombrello del progetto “Rinascere nella Libertà”, le beneficiarie potranno seguire percorsi di formazione professionale, maturare competenze artigianali e digitali e partecipare alla nascita di una startup sociale innovativa dedicata ai servizi alla persona e all’accoglienza, costruita insieme a partner territoriali e imprese sociali. La riqualificazione passa dall’apprendimento e dall’esperienza, per consolidare competenze spendibili e accesso al lavoro. Tutto è concepito per rendere l’autonomia una realtà concreta e misurabile, non una promessa astratta. Ogni passaggio è accompagnato da supporto dedicato, così che la formazione sfoci in opportunità occupazionali reali e stabili.
Il modello tiene insieme protezione e autonomia: dall’accoglienza sicura al sostegno psicologico, fino alla costruzione di un reddito indipendente. Il percorso coinvolge anche i figli, perché la stabilità familiare è parte della ripartenza. La Casa dell’Autonomia non si limita a offrire riparo; accompagna, forma e collega al tessuto produttivo locale, così che ogni storia trovi continuità. L’obiettivo è un futuro praticabile, fatto di scelte possibili, dignità economica e radicamento nel territorio. In questa traiettoria, la combinazione di competenze tradizionali e digitali amplia le opportunità e accorcia la distanza dal mercato del lavoro, consolidando risultati duraturi.
Una rete che unisce istituzioni e terzo settore
Nella mattina di martedì 28 ottobre 2025, nella Sala Gelsomino D’Ambrosio del Comune di Campagna, la conferenza stampa ha presentato la prima Casa dell’Autonomia per donne e madri con figli vittime di violenza e il primo Made Sociale della Sartoria per l’Autonomia della Donna. Non solo un annuncio: è stato un passaggio che ha reso tangibile l’impegno comune a promuovere autonomia e rispetto, segnando un cambio di passo nelle politiche territoriali contro la violenza di genere. Un atto che mette al centro il diritto a una vita indipendente e dignitosa.
Alla presentazione sono intervenuti il sindaco di Campagna Biagio Luongo, la presidente dell’Associazione La Crisalide in Rete contro la violenza Roberta Bolettieri, il sindaco di Contursi Terme Antonio Biscione, la coordinatrice del progetto Samantha Bianchi, il presidente della Commissione Bilancio della Regione Campania Franco Picarone e il presidente dell’Azienda Speciale Sele Inclusione Donato Guercio. L’iniziativa è promossa dai Comuni di Campagna e Contursi Terme e da La Crisalide in Rete, nell’ambito di “Rinascere nella Libertà”, finanziato da ActionAid International Italia E.T.S. e Fondazione Realizza il Cambiamento, parte del programma NORA against GBV.
Nel suo intervento, Roberta Bolettieri ha definito la Casa dell’Autonomia un luogo di rinascita, simbolo di libertà e speranza, in cui alle donne viene restituita la possibilità di scegliere, lavorare e costruire il proprio futuro. È da qui che prende corpo una comunità più giusta, inclusiva e solidale: un messaggio che sintetizza il senso dell’alleanza tra istituzioni e terzo settore e che orienta l’intero progetto verso risultati concreti e duraturi. È una chiamata a responsabilità condivisa, che chiede continuità, ascolto e impegno quotidiano per trasformare ogni storia in una possibilità reale.
