La ristorazione italiana si apre a un nuovo orizzonte di inclusione: FIPE-Confcommercio e Progetto Itaca lanciano un percorso che intreccia competenze, sensibilità e opportunità, usando il cibo come linguaggio condiviso. “La mente e il cuore con il cibo” mette al centro persone, storie e relazioni, trasformando la formazione in occasione concreta di riscatto.
Un’alleanza per l’inclusione
Con un impegno rinnovato sui temi sociali, FIPE-Confcommercio, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, avvia insieme a Progetto Itaca una proposta che unisce inclusione sociale, formazione professionale e cultura dell’accoglienza. “La mente e il cuore con il cibo” nasce per coniugare crescita personale e apprendimento di competenze tecniche, mostrando come il cibo possa farsi strumento di relazione, consapevolezza e riscatto. L’obiettivo è valorizzare le persone e accompagnarle in un percorso che dà senso al lavoro di sala e di cucina come spazio di incontro, cura dell’altro e partecipazione attiva alla comunità. È un tassello che si inserisce nel solco dei progetti sociali e formativi che FIPE porta avanti da anni, mettendo al centro le persone.
Da oltre venticinque anni la Fondazione Progetto Itaca opera per la tutela della salute mentale con programmi di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti alle persone e alle famiglie. In questa sinergia con FIPE, la forza relazionale della ristorazione si unisce all’impegno contro lo stigma, promuovendo benessere psicosociale e coesione. L’iniziativa punta a combattere pregiudizi e ad aprire strade concrete a chi vive situazioni di difficoltà, offrendo opportunità di crescita personale e di possibile inserimento lavorativo costruite su competenze, dignità e responsabilità condivise. La visione condivisa è che la ristorazione non sia soltanto un settore produttivo, ma un attore attivo di inclusione e sensibilizzazione sociale.
Il corso: calendario, guida e contenuti
Il percorso, curato dal docente e “cronista del cibo” Matteo Scibilia, prenderà il via il 18 novembre 2025 presso la sede di Progetto Itaca Milano. L’itinerario didattico intreccia teoria e pratica, professionalità e sensibilità, per restituire alla ristorazione il suo profilo più umano. Dalla costruzione dell’ospitalità al valore del dettaglio, i partecipanti saranno accompagnati a riconoscere nel lavoro quotidiano un modo per tradurre rispetto, cura e responsabilità, imparando a leggere il contesto e i bisogni dell’ospite con consapevolezza e misura.
Il piano formativo abbraccia l’intera esperienza di sala e di cucina: marketing dell’ospitalità, mise en place, accoglienza dell’ospite, gestione della comanda, servizio, cultura del gusto e sicurezza alimentare. Al centro resta la dimensione umana e relazionale della ristorazione, pensata come spazio di incontro e inclusione. Il percorso si chiuderà a dicembre con un pranzo simulato, momento in cui gli allievi potranno tradurre in pratica le competenze maturate e ricevere l’attestato rilasciato da FIPE, a testimonianza di un cammino condiviso e autentico.
Le parole dei promotori
Il presidente di FIPE, Lino Enrico Stoppani, rimarca che la ristorazione non può ridursi a tecnica o economia: è relazione, accoglienza, attenzione, condivisione. Il cibo, sottolinea, è un veicolo straordinario di inclusione e di coesione sociale. Con Progetto Itaca l’obiettivo è proporre percorsi capaci di generare fiducia e competenze. Formazione e responsabilità sociale devono procedere insieme per dare forma a un futuro più sostenibile e profondamente umano, in cui il valore delle persone sia messo davvero al centro, ogni giorno.
In questa direzione si inserisce anche il pensiero del presidente di Progetto Itaca Milano, Alessandro Dubini, che definisce “La mente e il cuore con il cibo” non solo un corso, ma un progetto che apre possibilità di crescita, inserimento lavorativo e, soprattutto, inclusione. La collaborazione con FIPE-Confcommercio rappresenta per lui un esempio virtuoso: competenze e sensibilità diverse si sommano per produrre un cambiamento concreto, nato dalla valorizzazione delle persone e orientato a una società più accogliente, solidale e capace di non lasciare indietro nessuno.
