Al Diego Armando Maradona il Napoli piega l’Inter 3-1 e rimette le mani sulla vetta. È sabato 25 ottobre 2025: partita intensa, episodi pesanti, nervi a fior di pelle. Decidono De Bruyne, McTominay e Anguissa; per i nerazzurri segna Calhanoglu dal dischetto. Una serata che sposta equilibri e lascia il segno.
Segnali da capolista
Il 3-1 maturato a Fuorigrotta vale il primato: gli azzurri volano a 18 punti, i nerazzurri restano a 15. La classifica si muove anche perché il Milan è stato frenato dal Pisa la sera prima, dettaglio che amplifica il peso della vittoria. Apre Kevin De Bruyne su rigore al 33’, poi esce dolorante alla coscia; nella ripresa raddoppia Scott McTominay, l’Inter accorcia con Hakan Calhanoglu dal dischetto, quindi chiude i conti Frank Zambo Anguissa. Lo raccontano le cronache internazionali di Reuters.
La partita è stata un concentrato di tensione e orgoglio: a bordocampo scintille e cartellini, con Antonio Conte ammonito tra gesti e parole incrociate, mentre la sensazione in tribuna è che il Napoli stia ritrovando una durezza mentale che pesa quanto i gol. La nota stonata è l’infortunio di De Bruyne, che si aggiunge a un elenco di assenti pesanti. È il rovescio della medaglia di una notte da prima della classe, come evidenziato da Reuters.
Tracce del primo tempo
L’avvio racconta un’Inter più sciolta nel palleggio e un Napoli corto e attento, pronto a ribaltare campo appena può. L’occasione più nitida è di Lautaro Martínez al 15’: errore in uscita degli azzurri, l’argentino si presenta davanti a Milinkovic-Savic, bravissimo a restare in piedi e a dire di no. È un episodio che fotografa il filo del match: i nerazzurri arrivano, ma i padroni di casa non si spezzano. Questi passaggi emergono dal live ufficiale del club nerazzurro.
La svolta arriva al 33’: Di Lorenzo viene steso da Mkhitaryan, rigore che De Bruyne trasforma prima di chiedere il cambio; Conte ridisegna inserendo Olivera. Il parziale resta in bilico: al 41’ Bastoni stampa la traversa, in pieno recupero Dumfries scheggia il palo. Nel mezzo, proteste per un potenziale secondo giallo a Gilmour mai estratto. Dettagli confermati tra il resoconto di Reuters e le note del live nerazzurro.
Secondo tempo e crocevia
Ripresa, stesso copione di intensità. Al 54’ il lancio di Spinazzola taglia il campo e trova McTominay, che si coordina e infila di prima sul secondo palo: è il 2-0. L’Inter reagisce subito e, dopo on-field review, ottiene un rigore per un tocco di mano di Buongiorno; Calhanoglu spiazza Milinkovic-Savic al 59’ e riapre. Sono minuti in cui si gioca sui dettagli, fra letture tecniche, coraggio e gestione dell’inerzia. Gli episodi sono descritti da Reuters e dal live ufficiale.
Poco dopo, il nervo scoperto si vede a bordo campo: volano parole, Conte viene ammonito, la gara diventa una prova di carattere. L’ultimo strappo è azzurro: al 66’ Anguissa parte, attacca lo spazio e chiude con decisione sul palo lungo, oltre Sommer. L’Inter tenta il forcing, ma non punge quanto vorrebbe. Gol, tempi e dinamica dei momenti chiave combaciano con il quadro tracciato da Reuters e dagli highlights televisivi di Sky Sport.
Domande lampo per capire
Quanto pesa questo 3-1 nella corsa? La risposta sta nei numeri: 18 punti per il Napoli, 15 per l’Inter. È un sorpasso che porta ossigeno ai campioni di Conte e obbliga i nerazzurri a risintonizzarsi in fretta, con il calendario alle porte. L’aggancio al primo posto arriva anche perché il Milan si è fermato sul pari contro il Pisa. A fine ottobre, il segnale è chiaro: la vetta è affare di nervi e continuità.
Quali episodi hanno spostato l’equilibrio? Tre immagini: il riflesso di Milinkovic-Savic su Lautaro al 15’, i legni di Bastoni e Dumfries nel primo tempo, e la freddezza di Calhanoglu dopo la revisione al VAR. In mezzo, il lancio di Spinazzola per McTominay e l’accelerazione di Anguissa che chiude la notte. Le statistiche raccontano un’Inter più produttiva (56% di possesso, 15 tiri a 7), ma il Napoli più concreto. Qui, più che altrove, la partita diventa racconto di personalità.
