Un viaggio scenico di grande rigore che, partendo dal Vittoriale, attraversa l’intera parabola di Gabriele d’Annunzio, raggiunge l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid e registra un riscontro significativo anche all’estero.
Il percorso dello spettacolo e il suo respiro internazionale
La nuova tappa madrilena di “Gabriele d’Annunzio – una vita inimitabile” conferma l’ampiezza del progetto firmato da Edoardo Sylos Labini, già presentato su Rai 3 e su RaiPlay. L’allestimento prende avvio simbolicamente dalla Nave Puglia del Vittoriale degli Italiani, luogo-simbolo dell’autoritratto monumentale del poeta, e guida lo spettatore lungo una trama che intreccia biografia, mito personale e memoria storica. L’obiettivo è far emergere, con chiarezza e misura, la qualità ineludibile di un protagonista della letteratura italiana, rispettandone complessità, luci e ombre, senza concessioni all’aneddotica.
Sul piano linguistico e musicale, lo spettacolo adotta un impianto sobrio e incisivo, valorizzato dalle partiture originali di Sergio Colicchio, che accompagnano e scandiscono i passaggi cruciali della narrazione. L’attenzione alla parola detta e al ritmo scenico consente di riportare in primo piano la figura di d’Annunzio nel suo divenire: dall’energia del periodo romano della giovinezza, contraddistinto dalla tenacia nel cercare il successo, fino all’ultimo capitolo al Vittoriale, quando l’autore costruisce il proprio museo di sé, trasformando la vita in opera.
Temi, testi e relazioni: il ritratto di un autore totale
La drammaturgia offre spazio ai nuclei affettivi che segnano l’esistenza del poeta: gli amori con la moglie Maria Hardouin e con Eleonora Duse, vissuti con intensità e tormento. Queste relazioni, lette nel loro portato umano e artistico, rientrano in un racconto che non separa biografia e produzione letteraria, ma le fa dialogare. Il pubblico è guidato attraverso i testi più noti, da “Il piacere” a “La pioggia nel pineto”, fino a “Notturno”, in un percorso che illumina temi, linguaggi e visioni, senza semplificazioni.
Particolare rilievo assume il capitolo dei carteggi con Eleonora Duse, che lo spettacolo propone come traccia viva di un’intesa intellettuale e sentimentale. In questo quadro, la scena rimarca la vocazione di d’Annunzio a fare della propria esistenza una forma d’arte, lasciando un lascito di parole e gesti destinati a durare. La prospettiva adottata da Sylos Labini restituisce coerenza e continuità a un autore che ha inciso nella letteratura, nella poesia e nella vita pubblica, mantenendo saldo il profilo dell’artista totale.
La tappa madrilena, l’accoglienza del pubblico e i crediti del progetto
La presentazione presso l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid ha registrato un’adesione calorosa, grazie anche alla sensibilità della direttrice Elena Fontanella. L’incontro con gli spettatori si è trasformato in un momento di condivisione, nel quale arte e convivialità hanno sottolineato l’attualità del testo e la forza interpretativa del protagonista. L’esperienza conferma la capacità dello spettacolo di dialogare con contesti diversi, mantenendo intatta la propria identità e la cura filologica delle fonti proposte in scena.
Lo spettacolo, tratto dal programma di Rai Cultura “Inimitabili” ideato da Edoardo Sylos Labini e Angelo Crespi, ribadisce la natura corale e rigorosa del lavoro, nel quale la dimensione televisiva e quella teatrale si sostengono reciprocamente. La regia di Sylos Labini e le musiche di Colicchio convergono in un esito unitario, in cui misura interpretativa e solidità narrativa si mettono al servizio della figura di Gabriele d’Annunzio. La tappa spagnola, in questo senso, rilancia la vitalità di un progetto che ha mostrato coerenza, qualità e capacità di confronto oltre i confini nazionali.
