Nei mesi in cui Roma si prepara al 25 novembre, le farmacie della Capitale e della provincia regalano un piccolo scudo: un kit rapido per capire se un drink è stato manomesso. Un gesto concreto, pensato per la notte e per il quotidiano, quando il dubbio non deve mai diventare silenzio.
Un gesto concreto nei locali e nelle case
Da novembre, nelle farmacie di Roma e provincia saranno disponibili gratis stick per testare i drink e verificare l’eventuale presenza di sostanze illecite. Si chiama “Il consenso non si scioglie in un drink” ed è promossa da Federfarma Roma con Farmaciste Insieme, Telefono Rosa, Differenza Donna, PonteDonna, Lucha y Siesta, Centro Donna Lisa, Be Free e GenerAct. Gli stick CYD – Check Your Drink reagiscono a GHB, chetamina, cocaina e scopolamina, con accuratezza dichiarata fino al 98% nei test indicati.
Il controllo è rapido e discreto: basta una goccia di bevanda sull’area reattiva per osservare il cambio di colore, senza attirare attenzioni indesiderate. Il calendario delle farmacie aderenti e le date di ritiro saranno diffusi sul sito e sui canali social di Federfarma Roma. Al centro della campagna c’è un principio netto: il consenso non può essere aggirato. Informazione, ascolto e strumenti semplici possono scongiurare situazioni a rischio e responsabilizzare anche gli uomini a fare la propria parte. Senza allarmismi.
Dati che non si possono ignorare
In Italia, i numeri descrivono una realtà persistente. Istat stima che il 31,5% delle donne tra 16 e 70 anni, pari a 6 milioni e 788 mila persone, abbia subìto nella vita violenza fisica o sessuale; il 21% ha subìto violenza sessuale, il 5,4% le forme più gravi come stupro o tentato stupro. L’istituto segnala inoltre che l’aggiornamento dell’indagine è atteso entro novembre 2025, elemento che conferma l’attenzione costante su un fenomeno strutturale. A fronte di ciò, la prevenzione resta decisiva.
Lo scenario globale restituisce proporzioni drammatiche: nel 2023, le stime congiunte di UN Women e Unodc indicano che in media 140 donne e ragazze ogni giorno sono state uccise da partner o familiari, ovvero una ogni dieci minuti. Il 25 novembre segna l’avvio dei 16 giorni di attivismo fino al 10 dicembre, chiamando istituzioni e cittadini ad azioni misurabili, dalle risorse ai servizi, perché la sicurezza delle donne non sia mai demandata al caso. È un impegno che riguarda tutti.
Domande rapide per muoversi con sicurezza
Quanto è affidabile il test? Il produttore indica un’accuratezza fino al 98% per il rilevamento di chetamina, GHB, cocaina e scopolamina, ma nessun test è infallibile. Alcune bevande molto pigmentate o a base latte possono dare falsi positivi; quantità inferiori alla soglia possono non essere rilevate. Seguire le istruzioni, usare una sola goccia con una cannuccia, non immergere la striscia. Il test è uno strumento di allerta, non una diagnosi clinica o forense. Leggere le avvertenze del produttore prima dell’uso.
Se il test reagisce o mi sento improvvisamente stordita, cosa faccio? Non bere, conserva la striscia, avvisa subito amici e personale del locale, allontanati in un’area sicura e cerca assistenza medica. I sintomi di spiking possono includere confusione, perdita di equilibrio, difficoltà a comunicare, amnesia o perdita di coscienza; a volte non ci sono segnali nel gusto o nell’odore del drink. Chiedi supporto alle forze dell’ordine e valuta l’accesso in pronto soccorso il prima possibile. Agisci in fretta, proteggi te stessa.
Una promessa che parte dal banco della farmacia
In queste strisce sottili c’è più di un reagente: c’è l’idea che la sicurezza passi da gesti semplici, a portata di borsa, capaci di interrompere una spirale prima che cominci. Le farmacie, presidio quotidiano di prossimità, si trasformano in luoghi dove chiedere, informarsi, trovare un appiglio concreto. Un test non cambia il mondo, ma può cambiare una serata, restituendo libertà a chi vuole divertirsi senza paura e scegliere, sempre, con lucidità. È un segnale di cura che coinvolge l’intera comunità.
Raccontare storie così significa restare accanto a chi, ogni giorno, chiede spazio e rispetto. La cronaca scorre, ma qui contano le scelte: attraversare la città con amiche e amici che si guardano le spalle, chiedere ai locali procedure chiare, sostenere le reti antiviolenza. La cultura del consenso non si improvvisa: cresce con educazione, responsabilità e strumenti. Un kit gratuito è un inizio. Sta a tutti noi farlo diventare abitudine che protegge, senza rinunciare alla leggerezza. Anche nei gesti più semplici.
