Dieci anni dopo l’addio a Sebastiano Vassalli, una guida entra nel suo laboratorio di scrittura e lo rende visibile. Il 31 ottobre arriva in libreria Raccontare l’Italia di Roberto Cicala, un percorso critico e biografico che rimette al centro l’autore della Chimera e de La notte della cometa, con lo sguardo puntato sull’Italia reale.
Dentro una bottega di carta
Il volume, in uscita il 31 ottobre 2025 per Il Mulino, raccoglie materiali inediti emersi dall’archivio custodito nella casa dello scrittore tra le risaie novaresi, con una presentazione di Paolo Di Paolo. L’edizione è proposta a 25 euro e conta 424 pagine, secondo i cataloghi editoriali e le librerie che ne segnalano la pubblicazione nella collana Percorsi. Lo anticipano Adnkronos e i principali store librari, che fissano la data e i dettagli dell’edizione, insieme alla nota sull’introduzione firmata dallo scrittore romano.
Non è un semplice repertorio: è l’ingresso ordinato nell’officina di un autore spesso semplificato alla sola Chimera, ma attraversato da prove sperimentali, indagini storiche e impegno civile. Tra le carte ricompaiono snodi di biografia editoriale: il periodo di disincanto in cui Vassalli pensò al commercio ambulante antiquario; l’intervento di Giulio Bollati che lo riportò alla narrativa; l’approdo in Einaudi favorito da Giorgio Bárberi Squarotti più che da Edoardo Sanguineti; e persino un contrasto con Luca Ronconi per un testo teatrale poi non messo in scena. Tutti elementi documentati nel libro.
Prove, titoli mancati e carte riscoperte
Nelle pagine affiora il metodo, paziente e ostinato. Si scopre che La chimera avrebbe potuto intitolarsi “L’albera dei ricordi”, richiamando l’albero destinato alla pira della giovane accusata di stregoneria; tra i rifiuti editoriali spunta un dizionario fantascientifico a tema sessuale, segno della stagione più audace del giovane Vassalli, che incuriosì Italo Calvino. E ancora: le lettere a Maria Corti, e una missiva a una tredicenne sulla pace che invita a guardare i piccoli gesti quotidiani prima della politica, restituendo una lezione etica inattesa.
Ci sono i taccuini del viaggio in Sicilia nei giorni di via D’Amelio, in vista de Il cigno; l’intervento “Odiare è di destra?” con i materiali preparatori; un’introduzione mai pubblicata sulla “ricerca del carattere nazionale” pensata per L’italiano; e, in chiusura, un dialogo leopardiano sulla guerra. Dalle carte emerge l’ossessione analitica per l’odio come motore antropologico e politico, ma anche l’idea della letteratura come responsabilità pubblica, una postura che attraversa l’intera produzione e che questa guida rimette in circolo con rigore documentario.
Perché Vassalli ci riguarda ancora
La chimera, pubblicata nel 1990, si impose con il Premio Strega e consolidò la via del romanzo storico come strumento per leggere l’Italia, accanto a titoli come La notte della cometa, Marco e Mattio e Cuore di pietra. Quel successo non fu un episodio: nacque da un progetto letterario che intreccia storia, memoria e presente, riconosciuto anche dalla critica istituzionale. Lo ricordano le schede enciclopediche e le sintesi biografiche dedicate allo scrittore scomparso nel 2015.
L’uscita di Raccontare l’Italia entra in una stagione di studi e incontri: a Milano, il 12 novembre 2025, l’Università Cattolica dedica un appuntamento al “caso” Vassalli, con conclusioni affidate a Roberto Cicala. Anche i materiali editoriali confermano la collocazione del volume nella serie Percorsi e la presentazione di Paolo Di Paolo, segnando l’intenzione di parlare a un pubblico largo, non solo accademico.
Domande in tasca
Che cosa rende nuova questa guida? La natura delle fonti: taccuini, lettere, stesure alternative, perfino progetti rifiutati che mostrano l’“officina” di Vassalli in movimento. Il libro non celebra, ricostruisce: definisce genealogie editoriali (da Bollati a Squarotti), scioglie equivoci, racconta scelte e rinunce, riportando alla pagina la trama di una vita intellettuale. A confermarlo sono le anticipazioni giornalistiche e le schede dei cataloghi che accompagnano l’uscita del volume.
A chi parla il libro? A chi ha amato La chimera e vuole andare oltre, agli studenti che cercano una bussola affidabile, ai lettori curiosi di capire come un autore costruisce romanzi e idee. L’impianto critico è pensato per essere accessibile: la collana Percorsi lo suggerisce, e gli eventi universitari lo collocano dentro un dibattito vivo, non museale, sul racconto dell’Italia attraverso la narrativa.
Un passo oltre la pagina
Riaprire quelle cartelle significa rientrare nei paesaggi bassi della pianura novarese, nelle sue voci e nelle sue ferite, per misurare quanto ancora ci parli la scrittura di Vassalli. Questa guida non cerca l’effetto speciale: pretende attenzione, chiede tempo, offre strumenti. In un Paese che cambia in fretta e si dimentica in fretta, restituire la complessità di un autore è un atto di responsabilità civile, prima ancora che critica, e un invito a leggere con occhi nuovi.
Ci piace pensare che ogni lettore troverà un dettaglio diverso: un appunto a margine, un ripensamento, un titolo scartato, il dubbio su una parola. È lì che si riconosce una letteratura che non si accontenta, che interroga il presente senza ammiccare. Se c’è un’eredità, sta in questo gesto semplice: tornare ai libri per capire chi siamo, e farlo senza sconti, con passione e misura.
