Alle prime luci, al Quarticciolo, la Polizia Locale di Roma Capitale è entrata in azione per recuperare due alloggi popolari occupati senza titolo. Un’operazione affidata alle unità SPE e GSSU, mentre il sindacato Sulpl annuncia per il 28 ottobre una protesta per chiedere “pari diritti” con le altre forze.
Quarticciolo, tra ferite e controllo del territorio
Negli ultimi mesi il Quarticciolo è diventato una frontiera delicata per i controlli interforze. A febbraio, vasti servizi hanno setacciato cortili e pianerottoli con centinaia di operatori, trovando dosi nascoste tra seminterrati e tubature; i controlli hanno riguardato anche alloggi e aree comuni, in sinergia con gli enti competenti. Queste operazioni hanno consolidato un metodo: presenza capillare, verifica degli stabili, contrasto a occupazioni e spaccio, in un quadrante urbanamente fragile ma centrale nella mappa cittadina.
La cronaca recente racconta perché l’intervento richieda reparti specializzati: scontri tra gruppi legati allo spaccio, una donna ferita da un proiettile vagante, un venticinquenne colpito a luglio e, a distanza di mesi, un arresto per tentato omicidio. A marzo e a settembre, inoltre, operazioni notturne hanno portato a decine di arresti per droga. Un mosaico di episodi che restituisce la pressione criminale su strade e piazze del quartiere.
L’intervento di stamattina: obiettivi e reparti
Oggi l’azione dei “caschi bianchi” è mirata al recupero di due appartamenti di edilizia popolare occupati irregolarmente. È cominciata alle sei del mattino, con il coordinamento delle unità specialistiche SPE e GSSU, scelte per l’esperienza maturata nei contesti più complessi. L’iniziativa nasce anche alla luce delle aggressioni e delle sparatorie registrate di recente nell’area, elementi che innalzano la soglia di rischio per gli operatori impegnati sul campo.
In operazioni analoghe, la macchina istituzionale ha coinvolto Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, personale ATER e la Sala Operativa Sociale, con controlli negli alloggi e nelle aree comuni. Questo approccio congiunto ha l’obiettivo di ripristinare legalità e sicurezza, tutelando gli assegnatari e prevenendo nuove occupazioni in un quadrante considerato tra i più esposti della città.
Domande rapide e uno sguardo avanti
Cosa prevede il blitz di oggi al Quarticciolo? Secondo una nota diffusa il 24 ottobre dal Sulpl, è in corso un’operazione della Polizia Locale di Roma Capitale per recuperare due alloggi popolari occupati, iniziata all’alba e affidata alle unità SPE e GSSU. La scelta risponde al contesto: nei giorni scorsi il quartiere è finito di nuovo sotto i riflettori per sparatorie e aggressioni a danno degli operatori impegnati sul territorio.
Perché il 28 ottobre il sindacato scenderà in piazza e cosa chiede? Il Sulpl annuncia un presidio a Roma, nei pressi della sede di Fratelli d’Italia, per chiedere l’equiparazione dei diritti e delle tutele con le altre forze, inclusa la classificazione del lavoro tra quelli “usuranti”. L’organizzazione contesta l’esclusione dalla misura e sollecita la riforma della Polizia Locale, tema ribadito in questi giorni anche dalle agenzie nazionali.
Un caso che pesa nel dibattito: cosa è accaduto a Milano? Nel femminicidio di Luciana Ronchi, avvenuto a Milano il 22 ottobre, gli investigatori della Polizia Locale hanno tracciato l’ex compagno Luigi Morcaldi dopo la riattivazione del telefono, individuandolo e conducendolo agli uffici per l’interrogatorio dei magistrati. Un fatto che il sindacato richiama per evidenziare il perimetro operativo reale degli agenti locali.
Che clima sociale attraversa il quartiere mentre proseguono gli sgomberi? Accanto alle operazioni, realtà civiche hanno denunciato fragilità e casi di particolare durezza durante gli sfratti. All’inizio di ottobre, comitati di zona hanno segnalato criticità legate alla gestione di persone vulnerabili, chiedendo percorsi di accompagnamento e soluzioni abitative adeguate. Una domanda di protezione sociale che interroga istituzioni e politiche urbane.
Tra legalità e dignità è la linea sottile su cui si muove questa storia. Le strade del Quarticciolo chiedono sicurezza, ma anche attenzione alle vite che le abitano: guarire le fratture senza creare nuove ferite, dare risposte rapide senza smarrire ascolto e misura. È una sfida concreta, che si gioca casa per casa, scala per scala, nel silenzio operativo di chi lavora all’alba.
Da questo incrocio di esigenze nasce lo sguardo con cui raccontiamo la città: umano, vicino ai fatti, capace di tenere insieme il peso degli interventi e la delicatezza delle persone coinvolte. Se la promessa è sicurezza, il banco di prova è la coerenza: regole chiare, tutele per chi le fa rispettare, percorsi di sostegno per chi non ce la fa. Solo così le notti difficili possono lasciare spazio a mattine più giuste.
