Ottobre in Brasile ha dato una cornice concreta a un’idea che l’Italia coltiva da sempre: il valore del bello che diventa economia. Tra São Paulo e Rio de Janeiro, la nautica italiana ha accompagnato la 13ª edizione di Esportare la Dolce Vita, un racconto di stile, manifattura e visione che parla ai mercati con la forza dei dati e delle partnership.
Tra São Paulo e Rio, la rotta del Bello e Ben Fatto
Sabato 18 ottobre a São Paulo e mercoledì 22 ottobre a Rio de Janeiro, Confindustria Nautica ha affiancato la presentazione del rapporto curato dal Centro Studi di Confindustria con SACE, sostenuto da ANFAO, Confindustria Accessori Moda, Confindustria Moda, Federalimentare e FederlegnoArredo. Il lancio in Brasile, dentro e oltre la Fashion Week paulistana, ha messo in dialogo imprese e istituzioni, trasformando due città in platee naturali per il Made in Italy di qualità.
Il cuore del dossier è il Bello e Ben Fatto (BBF): la regia delle “3F” – Fashion, Food, Furniture – a cui si aggiunge la Nautica come vetrina dei saperi italiani. Il BBF vale oltre 170 miliardi di euro e mostra un potenziale ulteriore di 27,6 miliardi, con opportunità sia nei mercati maturi (Stati Uniti, Germania, Francia, Regno Unito, Spagna) sia negli emergenti (Cina, Emirati Arabi Uniti, Turchia).
Numeri, mercati e traiettorie
Nel primo trimestre 2025, l’Italia ha primeggiato nella nautica (+26,7%) e nella chimica–farmaceutica–cosmetica (+9,8%), mentre la pellicceria ha segnato un +3,7% in un contesto volatile e con il forte rimbalzo francese. L’indirizzo è chiaro: la componente ad alto contenuto di design e cura del dettaglio resta leva competitiva e anticiclica, capace di leggere i mercati e riorientare l’offerta senza tradire identità e qualità.
Nell’area America Latina e Caraibi la domanda di BBF è cresciuta in media del 10% l’anno tra il 2018 e il 2024, sostenuta anche da comunità di origine italiana che favoriscono affinità culturali e fiducia. In questo scenario si inserisce l’intesa UE–Mercosur, con negoziati chiusi a dicembre 2024 e il via libera della Commissione nel 2025: riduzione di circa 4 miliardi di dazi, tutela di 57 indicazioni geografiche e prospettive di +1,1 miliardi di export aggiuntivo a pieno regime.
Domande a colpo d’occhio
Che cosa cambia per la Nautica italiana dentro il BBF? La Nautica agisce da moltiplicatore: un settore che esprime tecnologia, estetica e artigianalità e che, per tre anni consecutivi, ha segnato crescite a doppia cifra. Nel primo trimestre 2025 l’export nautico italiano è salito del 26,7%, confermando lo slancio. La barca diventa esperienza e stile di vita, capace di trainare altri comparti del BBF con un racconto coerente e riconoscibile.
Dove l’Italia è più competitiva in ALC oggi? Nei comparti di punta: Nautica con il 15,5% di quota (2023), Occhialeria al 26,6% e Gioielleria–oreficeria al 29,4%. Insieme valgono il 71,5% del totale italiano nell’area. La spinta di un accordo UE–Mercosur in avanzata fase di approvazione, con dazi in forte calo e maggiori tutele, potrebbe ampliare ulteriormente le corsie di scambio e investimento.
Un filo rosso tra industria e desiderio
Le parole di Fabio Planamente – design, stile, cura del dettaglio come identità – restituiscono l’ossatura del progetto: non solo imbarcazioni, ma una cultura produttiva che attraversa carena, cabina e materiali fino a diventare emozione. È quella Dolce Vita che il pubblico internazionale cerca e riconosce, dal molo brasiliano alle rotte globali, quando l’oggetto parla di chi l’ha pensato e di chi saprà viverlo.
Guardando avanti, la sfida è consolidare partnership di lungo periodo, rendendo più integrate e responsabili le catene del valore tra Europa e America Latina. Il dossier indica un sentiero concreto: meno barriere, più tutele per le eccellenze e una narrativa industriale credibile. È il nostro modo di raccontare l’Italia: con la schiena dritta dei numeri e il passo caldo di chi sa trasformare il gusto in crescita condivisa.
