Un gesto silenzioso, eppure impossibile da ignorare: tra il 21 e il 22 ottobre 2025 tre serie molto amate — Death Parade, 91 Days e Claymore — sono sparite dal catalogo di Crunchyroll, lasciando gli abbonati sospesi tra sorpresa e frustrazione. Un vuoto improvviso in un autunno già teso per la piattaforma.
Un cambio improvviso nel catalogo
L’uscita di Claymore è stata segnalata il 22 ottobre da testate internazionali, che hanno registrato la rimozione senza preavviso dal catalogo principale della piattaforma. Nel frattempo, sui social si sono moltiplicate le segnalazioni anche per Death Parade e 91 Days, con post rilanciati e discussi nelle community dedicate. In questo quadro, la notizia su Claymore ha fatto da detonatore mediatico, accendendo i riflettori su una dinamica che ha coinvolto tre titoli molto diversi, ma ugualmente centrali per il pubblico affezionato.
Oggi l’accesso legale negli Stati Uniti non è lineare: per alcuni utenti i titoli risultano ancora visibili tramite i canali ufficiali di Crunchyroll su Prime Video Channels e The Roku Channel, che richiedono abbonamenti separati gestiti dalle due piattaforme, come chiariscono le pagine di supporto della stessa Crunchyroll. Al contempo, gli aggregatori di disponibilità indicano che 91 Days non offre più un’opzione di streaming in abbonamento e resta acquistabile in digitale, mentre Death Parade figura sul canale Crunchyroll di Prime Video.
Cataloghi, diritti e tre anime simbolo
Se l’assenza di Death Parade punge per la sua delicatezza — la serie originale Madhouse del 2015 che porta il giudizio tra vita e oltre in un bar sospeso, con Decim protagonista — la mancanza di 91 Days pesa per ragioni opposte: il noir storico del 2016 firmato Shuka, nell’America del Proibizionismo, seguiva l’inarrestabile vendetta di Angelo Lagusa tra famiglie mafiose e alleanze friabili. Due opere lontane per tono e ambientazione, entrambe capaci di restare addosso, episodio dopo episodio, per scrittura e atmosfera.
Con Claymore (2007, ancora Madhouse) svanisce poi un tassello del dark fantasy contemporaneo: guerriere ibride in un mondo medievaleggiante infestato dagli yōma, la lotta di Clare contro i mostri esterni e quelli interiori, e quella sensazione di storia incompiuta che da anni alimenta discussioni e rewatch. Sul piano industriale, diverse ricostruzioni collegano questi casi a normali scadenze o riallineamenti di licenze, ipotesi che circola anche tra le analisi pubblicate in questi giorni dalle testate di settore.
Domande lampo per orientarsi
Posso ancora vedere queste serie in modo legale? In molti casi sì, ma con percorsi meno immediati. Crunchyroll è disponibile come canale aggiuntivo su Prime Video Channels e su The Roku Channel; si tratta di abbonamenti separati, con gestione e fatturazione proprie delle due piattaforme, e con piani che includono anche il livello “Fan”. Per 91 Days, gli aggregatori segnalano oggi l’acquisto digitale su Apple TV come via principale, mentre Death Parade risulta sul canale Crunchyroll di Prime Video. Nelle scorse ore, alcune testate hanno evidenziato che Claymore potrebbe restare visibile sui canali esterni solo temporaneamente.
Perché succede e cosa c’entra il dibattito sui sottotitoli? Le rimozioni spesso derivano da accordi di licenza che scadono o vengono rinegoziati; è lo scenario più citato dagli osservatori nelle cronache di questi giorni. In parallelo, la piattaforma è finita al centro di discussioni per sottotitoli di qualità contestata: Engadget ha riportato la posizione ufficiale dell’azienda su un fornitore terzo che avrebbe impiegato AI in violazione degli accordi, mentre The Verge ha documentato l’episodio dei sottotitoli con la dicitura “ChatGPT said”. Su altri siti sono circolate accuse di uso di software israeliani per la localizzazione, affermazioni rilanciate dal dibattito social e non confermate dall’azienda.
