Un lancio che parla di industria e creatività: BAT Italia presenta glo Hilo, dispositivo scalda‑stick di nuova generazione, con consumabili interamente realizzati in Italia. La presentazione avviene mentre la filiera cresce a Trieste e una scena culturale prende forma a Roma, in un dialogo tra tecnologia, lavoro e linguaggi contemporanei che non lascia indifferenti.
Un debutto che parla italiano
Il nuovo glo Hilo arriva in uno dei primi mercati globali del gruppo, con stick realizzati nel cuore produttivo di Trieste; lo hanno evidenziato le cronache economiche di Repubblica – che riprendono una nota di agenzia – sottolineando il ruolo dell’A Better Tomorrow innovation hub. Il dispositivo introduce l’avvio in 5 secondi e una tecnologia che combina onde a infrarossi e riscaldamento a resistenza, come riportato da testate che hanno diffuso il lancio tramite circuito Italpress. Una promessa di prestazioni immediate, dentro un design pensato per un uso essenziale e quotidiano.
La prima uscita pubblica ha scelto The Circle, spazio temporaneo a Roma curato da Lux Entertainment con Italia Eventi Group; qui, tra installazioni e performance, la serata ha visto l’intervento a sorpresa di Achille Lauro, come documentato da Teleborsa e da un servizio dell’Adnkronos dedicato allo showcase. Un lancio narrato come esperienza: luci, suoni, cibo d’autore e musica hanno costruito una cornice che punta a coinvolgere il pubblico adulto con sensibilità e misura.
Trieste, l’espansione che dà sostanza alla strategia
Il percorso industriale in Friuli Venezia Giulia corre: a settembre 2025 sono state annunciate 16 nuove linee produttive, l’estensione a 30.000 m² e un piano per 150 assunzioni entro il 2026; l’investimento indicato è di circa 80 milioni, secondo i notiziari ANSA, con ulteriori dettagli ripresi dalla sezione Finanza di Repubblica. Numeri che trasformano un polo in una piattaforma manifatturiera capace di servire nuove categorie e mercati, con ricadute concrete sull’occupazione qualificata.
Alla crescita dell’impianto si affianca il fronte agricolo: è stato rinnovato il Memorandum d’Intesa con il Masaf per l’acquisto fino a 15.000 tonnellate di tabacco italiano nel triennio 2026‑2028, con impatto diretto su oltre 400 PMI e 6.000 addetti, come riportato da Repubblica/Finanza e da un dispaccio Adnkronos rilanciato dalla Gazzetta del Mezzogiorno. Filiera, territorio e industria si tengono così insieme: una scelta che punta a stabilità, qualità e responsabilità lungo tutta la catena del valore.
Domande rapide
Gli stick sono davvero Made in Italy? Sì: la produzione è legata all’hub di Trieste, dove BAT ha concentrato le attività sulle nuove categorie; la presentazione ufficiale ha rimarcato che l’Italia è tra i primi mercati a introdurre la piattaforma con consumabili nazionali, come raccontato dalla stampa economica che ha seguito l’annuncio. Questo rende il progetto un tassello industriale e non solo commerciale, con occupazione e competenze che restano nel Paese.
Che cosa introduce Hilo rispetto ai precedenti dispositivi? Velocità di avvio in circa 5 secondi e una combinazione di riscaldamento a infrarossi e a resistenza che mira a un’erogazione più stabile; sono elementi messi in evidenza nelle note diffuse via Italpress e negli approfondimenti lifestyle pubblicati in questi giorni. Nella gamma figura anche Hilo Plus, soluzione in due pezzi pensata per un uso flessibile, con funzioni dedicate all’esperienza utente e impostazioni semplificate.
Un luogo temporaneo che diventa scena condivisa
The Circle è stato concepito come spazio di incontro e creatività, in via Fornaci di Tor di Quinto a Roma, con talk, concerti e mostre temporanee. Tra le installazioni, la rassegna stampa segnala “10 Agosto” di Hyperstudio, “The Spark” di Stroboscope, i “Data Sentient Paintings” di Ouchhh e “Via Lattea” di Motorefisico, un paesaggio luminoso di circa 400 lampadine. Una grammatica visiva pensata per favorire partecipazione e dialogo con la città.
La scelta di un hub temporaneo non è solo estetica: è una postura, un modo di stare nel territorio raccontando innovazione attraverso linguaggi accessibili. La cronaca culturale ha documentato la serata inaugurale con la performance inattesa di Achille Lauro, segno di una programmazione che intreccia musica, installazioni e convivialità in un racconto unitario e riconoscibile. Qui l’industria incontra il pubblico non per slogan, ma per esperienze costruite con cura.
Una rotta che impegna l’industria
Guardando oltre l’annuncio, il senso è chiaro: valorizzare il Made in Italy non solo come firma sul prodotto, ma come catena di competenze che parte dai campi e arriva alle linee di Trieste, fino al contatto con la comunità urbana. In questa traiettoria si inseriscono glo Hilo e gli stick nazionali: una proposta che pretende di misurarsi con mercato, regolazioni e sensibilità sociali, riportando al centro il tema della responsabilità di filiera.
È una storia che seguiamo passo dopo passo: tecnologia, lavoro e cultura avanzano insieme solo se la promessa resta coerente nel tempo. Nelle prossime settimane conteranno i fatti: capacità produttiva, ricadute occupazionali, qualità percepita dai consumatori adulti e continuità dei progetti culturali. Il giudizio finale non nasce nella notte del debutto, ma nella tenuta quotidiana di una strategia che sceglie il Paese come casa e orizzonte di crescita.
