Roma, luce morbida su Villa Miani, e un messaggio netto: il welfare non è un favore, è un diritto scritto nei contratti. La voce di Elisa Loberti lo ripete con chiarezza, legando il mondo dei dirigenti alla quotidianità delle loro famiglie. Parole che chiamano azioni, dentro le imprese e oltre i cancelli delle aziende.
Un impegno contrattuale che entra nella vita reale
Dal rinnovo dei contratti del 2023 arriva un cambio di passo: per il 2024 e il 2025 ogni dirigente del terziario riceve un credito welfare, con valori stabiliti dai diversi CCNL, da destinare alla piattaforma gestita da CFMT. L’intervento, previsto in misura compresa tra 1.000 e 1.500 euro, rende tangibile la promessa di un sostegno che non resta sulla carta ma entra nelle scelte di vita e lavoro. Lo attestano le pagine ufficiali di CFMT e Manageritalia.
Quel percorso si innesta su passaggi chiave: l’intesa Manageritalia–Confcommercio del 16 giugno 2021 ha rafforzato tutele e servizi, mentre il 12 aprile 2023 è stata siglata l’intesa che prevede il contributo welfare obbligatorio da convogliare sulla piattaforma contrattuale, con l’obiettivo di sostenere il benessere del dirigente e della sua famiglia. Le cronologie ufficiali di Confcommercio, CFMT e Manageritalia fissano nero su bianco date e contenuti.
La piattaforma CFMT e l’Osservatorio: servizi, dati, orientamento per le imprese
Dentro la piattaforma di CFMT, il credito può sostenere previdenza complementare verso il Fondo Mario Negri, prevenzione sanitaria tramite FASDAC, piani integrativi con la Cassa Carlo De Lellis, formazione e coaching per dirigenti e familiari, oltre a telemedicina e telemonitoraggio. Il credito non monetizzabile è ripartito in dodicesimi, si riporta al 2025 se non usato nel 2024 e, a fine 2025, se residuo, confluisce al Mario Negri salvo diversa scelta. Funziona anche per le aziende con dashboard dedicate.
A fianco dello strumento operativo, l’Osservatorio Welfare CFMT fotografa pratiche e tendenze del terziario, in collaborazione con Italian Welfare, per offrire benchmark e indicazioni di sviluppo. Eventi di divulgazione, come “L’impatto del Welfare sul lavoro che cambia”, restituiscono dati e best practice e aiutano le imprese a orientare investimenti e governance, con un approccio che mette al centro bisogni reali e risultati misurabili. Le pagine ufficiali dell’Osservatorio e degli eventi lo documentano.
Global Welfare Summit 2025, eccellenze che ispirano
Nella cornice di Villa Miani, a Roma, la seconda edizione del Global Welfare Summit (23 ottobre 2025) riunisce istituzioni, imprese, fondi sanitari e previdenziali per intrecciare politiche industriali, sostenibilità sociale ed educazione al welfare. L’appuntamento, dedicato alle “Eccellenze che ispirano”, conferma il ruolo dell’Osservatorio Italian Welfare come partner tecnico e presenta contenuti e volumi che raccontano l’evoluzione del sistema. Lo riportano comunicazioni ufficiali e agenzie.
Accanto alle sessioni di lavoro, trova spazio il riconoscimento di pratiche contrattuali e territoriali capaci di generare valore sociale, organizzativo e di comunità. La cerimonia “Global Welfare” e “Social Impact–Welfare Tech” valorizza modelli che ampliano le tutele e sperimentano soluzioni replicabili, in coerenza con il percorso tracciato da Italian Welfare e dai partner del Summit. I dettagli diffusi da testate e canali ufficiali chiariscono obiettivi e respiro dell’iniziativa.
Domande rapide e la nostra riflessione finale
Il contributo welfare è davvero obbligatorio e come si usa? Sì: per il 2024 e il 2025 ogni dirigente ha diritto a un credito minimo fissato dal proprio CCNL, da 1.000 a 1.500 euro, spendibile nella piattaforma CFMT su previdenza, sanità integrativa, formazione e servizi alla persona. Il credito è proporzionato ai mesi in forza, non è monetizzabile, può essere riportato al 2025 e, se residuo, destinato al Mario Negri salvo diversa opzione.
Qual è il beneficio concreto per dirigenti e famiglie? La piattaforma contrattuale consente di proteggere la salute con pacchetti FASDAC e servizi di telemedicina, sostenere i percorsi educativi e alleggerire costi familiari, oltre a finanziare formazione e coaching per sviluppare competenze lungo tutto l’arco della vita. È qui che il messaggio di Elisa Loberti prende forma: un welfare strutturato, con governance chiara e strumenti digitali efficaci, migliora la qualità del lavoro e della vita.
