Una nuova voce accompagna il ritorno di Report: la sigla porta la firma di Enrico Melozzi. In un passaggio atteso e carico di senso, la musica d’apertura si rinnova per incontrare lo sguardo del pubblico, mentre il programma si prepara a ripartire con la sua energia inconfondibile.
Un’identità sonora che si rinnova
Il compositore e direttore d’orchestra Enrico Melozzi entra nella squadra di Report con una sigla che nasce da una rilettura profonda del tema storico. Non una mera replica, ma una rigenerazione che conserva il nucleo riconoscibile e lo trasforma in un’architettura più energica e pulsante, con timbri che lambiscono il nu metal e un coro che scandisce la parola Report, come evidenziato dalle anticipazioni diffuse da testate abruzzesi come Ekuonews. Una scelta che parla al pubblico e sostiene il respiro della trasmissione.
Nel concepire il nuovo tema, Melozzi ha scelto di proiettare nel presente una melodia diventata memoria collettiva, salvaguardandone il DNA e facendola rinascere con un passo più deciso e contemporaneo. È un lavoro pensato per dialogare con immagini e ritmo del racconto televisivo, con attenzione alla tensione narrativa. Nelle prossime puntate sono previsti brani originali a supporto di servizi e transizioni, come spiegato a Ekuonews nel giorno dell’annuncio. Una coerenza che tiene insieme storia, sguardo e presente, con misura, sempre.
Domande a bruciapelo
Quando ascolteremo per intero la nuova sigla? Negli spot di Rai3 la musica è già riconoscibile; l’appuntamento completo arriva domenica 26 ottobre 2025, alle 20.30, in apertura della nuova stagione di Report. La data è stata rilanciata da Rete8, mentre l’orario emerge dalle comunicazioni di lancio e dai canali informativi collegati alla trasmissione. È uno spazio d’apertura che restituirà alla domenica il respiro dell’inchiesta, rimettendo al centro il legame tra suono e immagini, un richiamo che il pubblico aspetta in televisione italiana.
Il brano si ascolterà integralmente in apertura, ma chi segue gli spot ha già percepito la nuova impronta: pulsazioni più tese, una tessitura corale che ritorna come marchio sonoro, un’energia studiata per accompagnare l’ingresso in studio. È la porta d’ingresso a un disegno musicale che prevede, nelle settimane successive, altri inserti originali per servizi e passaggi, a sostegno del racconto orchestrato ogni domenica. Una trama che si adatta ai tempi del programma, senza sovrastare il peso dell’inchiesta e della cronaca.
Perché questa sigla pesa di più adesso? L’annuncio arriva dopo la notte del 16 ottobre, alle 22.17, secondo quanto ricostruito da Sky Sport, quando un ordigno rudimentale è esploso davanti all’abitazione del conduttore a Pomezia. Le indagini dell’Antimafia e i rilievi del Ris sono in corso, mentre la politica e le istituzioni hanno espresso una condanna netta e trasversale, come riportato da ANSA. Una scelta che restituisce coesione e orientamento al lavoro quotidiano redazionale.
Per il pubblico non è solo una musica: è un segnale. Nonostante l’intimidazione, il conduttore ha confermato il ritorno di Report domenica 26 ottobre, alle 20.30 su Rai3, anticipando sui social i temi d’apertura, dalla guerra a Gaza alle stragi di mafia. La vicenda è entrata anche nelle cronache internazionali, con ricostruzioni pubblicate da testate come The Guardian ed El País, mentre in Italia la solidarietà istituzionale si è fatta forte e immediata. Una cornice che dà contezza della posta in gioco, per tutti.
Una partitura che guarda avanti
Nel gioco di sguardi tra immagini e suono, questa partitura fissa un’idea semplice: ripartire senza tradire. Il tema conserva il carattere che gli spettatori associano a Report, ma lo spinge in avanti con una grana contemporanea, coerente con la narrazione e con la sua urgenza civile. Non c’è ricerca del clamore: c’è mestiere, disciplina, ascolto. È così che una sigla diventa racconto, compagno discreto di una storia che si scrive in diretta, a ogni inizio, a ogni rientro, a ogni respiro.
Ci colpisce l’idea di trasformare un segno sonoro in promessa: restare saldi, raccontare con rigore, trovare il ritmo giusto anche quando l’aria si fa pesante. Lo spirito di una redazione si sente anche da qui, dal modo in cui sceglie la propria colonna sonora. Ed è da qui che passa un patto con chi guarda: informare bene, con responsabilità, perché le storie che contano meritano attenzione, silenzio e rispetto, anche quando il contorno urla e distrae, nell’arena della cronaca quotidiana.
