Uno spazio aperto al dialogo sul presente: La leggenda di Kaira ha ringraziato la Lazio Film Commission per averle offerto la casa giusta dove portare un messaggio universale sui diritti delle donne e sull’inclusione. Un progetto firmato da Emanuela Del Zompo che sceglie il cinema per parlare, senza filtri, di riscatto e dignità.
Un racconto di riscatto e inclusione
Il cinema, quando è visione e responsabilità, sa portare lontano le parole. Con La leggenda di Kaira, la regista-autrice Emanuela Del Zompo affida a un progetto fantasy il racconto di una protagonista che lotta per il proprio riscatto sociale e per quello di tutte le donne colpite da abusi e violenze. In questo itinerario narrativo, l’attenzione non si ferma al tema femminile: il lavoro mette in primo piano anche i diritti dei disabili, intrecciando immaginazione e coscienza civile in un percorso che invita a riconoscere dignità, ascolto e partecipazione.
La storia si sviluppa come un viaggio alla scoperta della donna nella società e del suo territorio, tra identità, appartenenza e responsabilità. A Roma, Del Zompo ha condiviso il progetto con il pubblico presentando il cortometraggio e la mostra fotografica ispirata all’omonimo fumetto da lei stessa firmato. Accanto a lei i critici Armando Lostaglio (CineClub De Sica Cinit) e Franco Mariotti, l’attrice Roberta Garzia e Graziano Marraffa, in un incontro che ha unito sguardi diversi attorno a una stessa urgenza narrativa.
Sguardi critici e ringraziamenti, tra entusiasmi e amarezze
Nel confronto pubblico, il critico Armando Lostaglio ha letto il cinema di Emanuela Del Zompo come un’astrazione capace di parlare del reale: un gesto che evoca sogno e fiaba, ma colpisce per naturalezza e chiarezza. Autrice, regista e attrice, Del Zompo costruisce mondi onirici con mezzi essenziali, ricordando che spesso il cinema premia i sognatori meno di quanto dovrebbe. Lostaglio ha richiamato Antonin Artaud e La coquille et le clergyman, sottolineando come il cinema agisca sulla “pelle” delle cose e trascini lo spirito oltre i confini consueti. Concetti che, per il critico del CineClub De Sica Cinit, rimandano a sentimenti di purezza e dignità, in una memoria diffusa e in movimento che il lavoro di Del Zompo riesce a toccare con misura.
Nel suo intervento, Emanuela Del Zompo ha espresso gratitudine alla Lazio Film Commission per l’ospitalità offerta nella propria sede, ringraziando gli attori che hanno creduto nel progetto e i fotografi coinvolti. Un grazie speciale a Franco Mariotti, Graziano Marraffa e a Roberta Garzia, che ha portato sul set due giovani interpreti, segno del valore educativo che Kaira vuole suggerire alle nuove generazioni. Con altrettanta franchezza, la regista — che segue la Festa del Cinema di Roma da vent’anni come giornalista — ha denunciato la mancata attenzione ricevuta da una kermesse promossa da Fondazione Cinema per Roma e Comune di Roma. Pur richiamando inclusività e temi sociali, per lei resta un ambito ristretto, quasi di casta o “partito”, dove entra chi aderisce a regole implicite: la cultura, ricorda, dovrebbe essere sinonimo di democrazia.
