In provincia di Messina la mappa della cura si allarga: gli Ambulatori di prossimità entrano in nuovi territori, offrendo una presa in carico concreta a chi vive fragilità economiche e sociali. Un passo atteso, dentro il Programma Nazionale di Equità nella Salute, che trasforma l’idea di sanità pubblica in un servizio davvero vicino, accessibile, quotidiano.
Una rete che cresce dove serve
Il 22 ottobre 2025 l’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina ha annunciato l’ampliamento della rete: ai presìdi già attivi nei Distretti di Messina, Milazzo e Mistretta si aggiungono tre nuovi punti di riferimento, a Barcellona Pozzo di Gotto, Sant’Agata di Militello e Tusa. Un’estensione che nasce nell’alveo del PNES – area “Contrastare la povertà sanitaria” – e che guarda alle persone in vulnerabilità, per trasformare l’accesso a visite e servizi in un percorso semplice, guidato, a misura di comunità, quotidiana.
Il cuore operativo è fatto di équipe multidisciplinari: medici, infermieri, assistenti sociali, mediatori culturali e personale amministrativo lavorano insieme per la presa in carico e l’orientamento al Servizio sanitario nazionale. Dentro questa cornice sono previste anche cure odontoiatriche dedicate, con interventi pre‑protesici e protesici quando necessario, e il supporto dei motorhome sanitari per raggiungere le aree più periferiche, affinché nessuno resti ai margini per ragioni geografiche, economiche o culturali. Un’offerta integrata che parla di prossimità reale, non solo di intenzioni.
Il quadro nazionale e le risorse
Questa espansione provinciale si inserisce in un disegno più ampio. Il Programma Nazionale di Equità nella Salute 2021‑2027 è finanziato dalla politica di coesione europea, con risorse del FSE+ e del FESR, per una dotazione complessiva di 625 milioni di euro. L’iniziativa, approvata nell’Accordo di Partenariato dell’Italia, coinvolge sette regioni – tra cui la Sicilia – per rafforzare i servizi e rendere più giusto l’accesso alle cure dove il bisogno è più evidente. Un’architettura che unisce qualità e inclusione concreta.
La governance vede l’INMP in prima linea come Organismo Intermedio per l’area “Contrastare la povertà sanitaria”, con compiti di attuazione e supporto tecnico‑logistico; un ruolo confermato dagli atti più recenti e inserito nel sistema di coordinamento con Ministero della Salute e Regioni. È una regia che favorisce omogeneità degli interventi e circolazione di buone pratiche, mirando a risultati misurabili e replicabili nel tempo. Una cornice organizzativa che consente agli ambulatori di operare con chiarezza di obiettivi, tempi, responsabilità condivise, concrete.
Domande in pochi secondi
Chi può rivolgersi agli ambulatori di prossimità? Le porte sono pensate per chi vive una condizione di vulnerabilità socio‑economica: persone con redditi bassi, famiglie in difficoltà, migranti, cittadini senza fissa dimora, chi incontra barriere linguistiche o culturali. L’accesso avviene con presa in carico e orientamento, così da indirizzare verso le prestazioni sanitarie e sociosanitarie necessarie, evitando passaggi disordinati e tempi improduttivi per chi ha più bisogno. Il percorso è gratuito per gli aventi diritto e valutato dall’équipe in base ai bisogni.
Come informarsi su sedi e orari, oggi? I primi ambulatori dell’ASP di Messina sono entrati in funzione il 27 gennaio 2025, con giornate e indirizzi comunicati dal Ministero della Salute; il 22 ottobre 2025 la rete è stata ampliata con tre sedi aggiuntive. Per gli aggiornamenti, è sempre consigliabile contattare i Distretti sanitari competenti o consultare i canali istituzionali dell’Azienda sanitaria. Le indicazioni operative possono variare nel tempo, perciò è utile verificare le comunicazioni più recenti prima di recarsi.
Uno sguardo che unisce: perché conta davvero
Guardando ai territori, la scelta di puntare sulla prossimità restituisce dignità a chi spesso resta indietro. In Sicilia, esperienze simili stanno maturando anche altrove: a Ragusa sono stati potenziati ambulatori e distribuzione farmaci, a Caltanissetta si sperimenta un’offerta odontoiatrica dedicata. È una trama di interventi che somma presidi piccoli ma determinanti, collegati da un filo comune: portare le cure dove la distanza pesa di più. E ogni nuova apertura in provincia di Messina rafforza questa direzione, con effetti tangibili nel quotidiano.
A noi, che raccontiamo la sanità che cambia, colpisce la concretezza di un modello che nasce dal basso e si misura nelle attese ridotte, nei percorsi chiari, nella fiducia che torna. La prossimità non è uno slogan: è un impegno quotidiano, fatto di ascolto e presenze. In queste scelte c’è l’idea di un servizio pubblico che cammina accanto alle persone, senza lasciarle indietro. È una responsabilità collettiva, sanitaria e civile, che prende forma nei quartieri, negli ambulatori, lungo le strade.
