Parole lucide e senza proclami da Zeki Çelik: il terzino racconta la sua serenità a Roma, l’impatto degli allenamenti con Gian Piero Gasperini e la spinta che riceve in nazionale da Vincenzo Montella. Obiettivi netti: crescere ogni giorno, onorare l’Europa League e tenere lo sguardo rivolto alla qualificazione mondiale.
Determinazione in giallorosso
A giugno 2025 la Roma ha scelto Gian Piero Gasperini, un tecnico che ha costruito risultati europei e un’identità di gioco esigente. La nomina, ufficializzata dal club e rilanciata da Reuters ed ESPN, ha segnato un cambio di passo netto: intensità, cura dei dettagli, responsabilità in ogni seduta. Çelik racconta di sentirsi in ottima condizione e di percepire già i frutti del lavoro quotidiano: fatica vera in settimana, gambate più leggere in partita, meccanismi chiari che diventano convinzione sul campo.
Nel racconto affidato ai microfoni turchi di TRT Spor, il difensore ribadisce una regola semplice: pensare al campo, il resto seguirà. Felice a Roma, determinato a migliorare, vede negli allenamenti più duri della carriera un investimento che paga nelle scelte dell’allenatore e nella propria continuità. Lo stesso sentimento è emerso anche in conferenza alla vigilia di impegni europei, quando ha sottolineato quanto piaccia al gruppo il modo di lavorare con il “Mister”, sintesi di intensità e fiducia reciproca.
La Nazionale, il presente giovane e il traguardo che conta
Nello spogliatoio della Turchia, Çelik vede una rosa giovane, di qualità, che cresce partita dopo partita. Con Vincenzo Montella il dialogo è diretto, a tratti anche in italiano, e il terzino dice di sentirne il sostegno. In estate la Federcalcio ha confermato il progetto prolungando l’intesa con il commissario tecnico, con l’obiettivo dichiarato di spingere verso il Mondiale 2026, come raccontato da testate turche e internazionali tra cui Daily Sabah e l’agenzia Anadolu.
La spinta emotiva nasce anche dal percorso europeo recente: dall’affermazione con la Georgia all’Euro 2024 fino alle notti che hanno riportato entusiasmo e ambizione, raccontate dalla stampa internazionale tra cui il Guardian e Reuters. In questo quadro, l’obiettivo è crescere di esperienza: molti elementi giocano con continuità nei club, e la convinzione è che il passo decisivo passi dalla solidità difensiva, dalla corsa dei laterali e dalla freddezza nei momenti chiave.
Domande lampo, risposte sincere
Qual è la priorità a Roma? Restare centrato sulle prestazioni: se gioco al massimo, le opportunità arrivano. L’Europa League è parte dell’orizzonte stagionale e vogliamo percorrerla con coraggio, passo dopo passo. Sono contento qui, desidero crescere qui; la settimana mi prepara, la partita mi giudica. Nel gruppo c’è competizione sana e ogni minuto va conquistato. Le parole contano poco: a decidere sono il lavoro quotidiano, il campo e la solidità che costruiamo allenamento dopo allenamento.
Che rapporto c’è con Montella? Parliamo talvolta in italiano; all’inizio avevo un filo di timore, oggi sento il suo sostegno. La Nazionale è giovane, ha qualità e margini evidenti: serve esperienza, quella che accumuliamo nei club e che il commissario tecnico ci chiede di portare in campo. L’idea è chiara: crescere nella gestione dei momenti, restare compatti, correre insieme. Con questa bussola possiamo inseguire con serietà la qualificazione alla Coppa del Mondo.
Un cammino che pretende coraggio e misura
C’è una linea sottile che unisce il lavoro a Trigoria e l’orizzonte con la Turchia: intensità, responsabilità, attenzione ai dettagli. Çelik la interpreta da professionista: non promette, costruisce. Gli allenamenti lo induriscono, le partite gli restituiscono fiducia. In una stagione che chiede ritmo e lucidità, l’asticella resta alta: giocarsi le proprie carte a Roma, dare respiro internazionale al percorso in Europa League, non smarrire la rotta quando il calendario stringe e le energie si assottigliano.
Lo abbiamo visto altre volte: quando un gruppo trova la propria voce, il campo suona diverso. Le parole del difensore raccontano questo, senza rumore superfluo. Qui e ora, con la disciplina di chi sa aspettare il momento giusto, la sfida è trasformare la fatica di ogni giorno in prestazioni affidabili. È un impegno che parla ai tifosi: lavoro, sobrietà, ambizione. Il resto, come sempre, passa dai novanta minuti e dalla capacità di restare squadra fino all’ultimo secondo.
