Nel cuore di Bruxelles, l’Unione europea chiude la procedura scritta e approva il 19esimo pacchetto contro la Russia, intervenendo sul Gnl e affiancando la stretta varata dagli Stati Uniti su Rosneft e Lukoil. Un passo politico che parla anche di futuro: sostegno finanziario all’Ucraina e sicurezza energetica. Sullo sfondo, le sirene della regione di Kharkiv ricordano il prezzo umano della guerra.
Una stretta coordinata tra Ue e Stati Uniti
La presidenza di turno danese ha comunicato che la procedura scritta si è chiusa senza obiezioni: il 19esimo pacchetto entra in vigore con un divieto graduale alle importazioni di Gnl russo, sei mesi per i contratti a breve e stop dal 1° gennaio 2027 per i contratti a lungo termine. La decisione punta anche alla “flotta ombra”, con l’inserimento di 117 navi che portano il totale a 558, e prevede nuove limitazioni ai movimenti dei diplomatici russi, secondo ricostruzioni concordanti della stampa internazionale.
All’avvio del Consiglio europeo, Volodymyr Zelensky ha salutato l’intesa Ue e la stretta Usa come un segnale perché altri Paesi si uniscano alle sanzioni, insistendo sulla necessità di colpire anche la rete marittima che aggira i divieti. Dal canto suo, il presidente del Consiglio europeo António Costa ha annunciato la decisione politica di coprire i bisogni finanziari dell’Ucraina per il 2026 e il 2027, inclusi gli acquisti di equipaggiamenti.
Gnl, flotta ombra e nuove strette: cosa cambia davvero
Il pacchetto europeo agisce sulle entrate energetiche con la tempistica del Gnl, rafforzando i divieti commerciali e finanziari e ampliando i criteri per contrastare i trasferimenti da porti di Paesi terzi usati per eludere le misure. La linea si inserisce nel percorso normativo di REPowerEU, che conferma l’obiettivo di eliminare le importazioni di gas russo entro l’inizio del 2028, con una fase transitoria per i contratti esistenti. L’asse politico, qui, è la prevedibilità delle regole.
Sull’altra sponda dell’Atlantico, Washington ha imposto sanzioni ai due colossi petroliferi russi Rosneft e Lukoil. Il Dipartimento del Tesoro ha definito “necessaria” la misura per ridurre i ricavi energetici di Mosca; il presidente Donald Trump ha auspicato che siano misure di breve durata, pur cancellando un incontro con Vladimir Putin. L’allineamento transatlantico è il messaggio politico, ma molto dipenderà dall’applicazione e dalla tenuta delle filiere globali.
Domande rapide, risposte chiare
Che cosa cambia per la Russia oggi? L’insieme di divieti sul Gnl e il giro di vite sulla flotta ombra rendono più costoso e rischioso il commercio energetico di Mosca, mentre le sanzioni statunitensi contro Rosneft e Lukoil aggrediscono direttamente il cuore delle entrate petrolifere. L’efficacia dipenderà da enforcement, coordinamento con i partner e chiusura delle scappatoie, inclusi servizi di assicurazione e trasbordo marittimo.
Qual è l’impatto per l’energia in Europa? La scadenza del 2027 per i contratti Gnl a lungo termine e il traguardo di REPowerEU per l’inizio 2028 fissano un orizzonte certo: più diversificazione, più risparmio, più rinnovabili. Sul breve periodo servirà gestire logistica, stoccaggi e prezzi, ma la traiettoria è chiara: ridurre in modo strutturale la dipendenza dai combustibili russi e blindare la sicurezza energetica europea.
Volti e ferite: la cronaca che non avremmo voluto scrivere
Nella regione di Kharkiv, mentre i leader discutevano, un raid ripetuto ha colpito i soccorritori accorsi a Zelenyi Hai, nel distretto di Kupiansk: è morto il 49enne Yuriy Chystikov, cinque vigili del fuoco sono rimasti feriti, riferiscono i servizi d’emergenza ucraini. Un nome, un’età, un mestiere: oltre i numeri delle sanzioni, la guerra continua a bussare alla porta delle comunità locali con un dolore che non fa rumore, ma resta.
Qui sta il senso della scelta europea: alzare la pressione su chi ha scatenato il conflitto, rafforzare il sostegno a Kiev e costruire un percorso di sicurezza credibile. La stretta sul Gnl, l’azione contro la flotta ombra e la mossa americana sulle compagnie petrolifere definiscono un perimetro nuovo. La politica ha parlato; ora serviranno disciplina, unità e costanza perché quelle decisioni producano effetti misurabili nel tempo.
