Nel silenzio che segue un addio, le parole cercano casa. Con un messaggio intimo e potente, l’attrice e conduttrice Bianca Guaccero ha ricordato il padre Ettore. È un racconto di amore e resistenza che attraversa ricordi, giorni sospesi e la promessa di continuare a camminare, anche quando il cuore sembra fermarsi.
Parole che diventano abbracci
Nel suo scritto condiviso sui social, Guaccero si rivolge al padre come a un interlocutore presente, affidando alla pagina digitale una confidenza che vibra di fragilità e coraggio. Le gambe che tremano, le spalle improvvisamente scoperte, il vento che passa tra le costole: immagini che raccontano il corpo del dolore e la sua irruzione nella quotidianità. Tornano dettagli minuscoli e preziosi, come il buongiorno sussurrato da una porta socchiusa e il semplice stare a tavola, quando bastava esserci per sentirsi una famiglia, sottolinea il resoconto di Fanpage.it.
La lettera diventa anche una promessa a se stessa: non temere il pianto, perché ogni lacrima è una parola d’amore rimasta in gola. Quando mi sentirò smarrita, chiuderò gli occhi e troverò la tua voce nelle scelte difficili, scrive in sostanza, affidando ai ricordi la forza per rialzarsi. Nelle righe finali richiama “Intervallo” di Emma, brano che la cantautrice ha dedicato al padre e inserito in Souvenir, uscito il 13 ottobre 2023: un riferimento che parla di pause, non di finali, come spiegato nelle interviste all’album.
Il calendario del dolore: date, luoghi, testimonianze
Le cronache locali e nazionali hanno registrato la scomparsa del padre di Bianca Guaccero venerdì 10 ottobre 2025, a 81 anni. Subito dopo, l’attrice ha affidato a una storia Instagram un saluto essenziale, “Ti amerò per sempre”, mentre il giorno seguente, sabato 11 ottobre alle 16, si sono tenuti i funerali nella parrocchia di San Leone Magno a Bitonto. Le informazioni arrivano dall’edizione di Bari di la Repubblica e sono state riprese da testate nazionali e agenzie, tra cui Sky TG24 e Adnkronos.
Nei giorni successivi, il dolore è diventato racconto pubblico: il 22 ottobre l’attrice ha condiviso un testo lungo e intimo, più vicino a una lettera che a un post, in cui affiora un mosaico di immagini domestiche e la decisione di trasformare la ferita in memoria che resta. È una pagina scritta per durare, più che per essere consumata in fretta, come ricostruito da Fanpage.it, che ha ripreso i passaggi chiave di quel messaggio.
Domande in un minuto
Quando è scomparso il padre di Bianca Guaccero e dove si sono tenuti i funerali? La morte di Ettore è stata resa nota venerdì 10 ottobre 2025. Il commiato si è svolto il giorno seguente, sabato 11 ottobre alle 16, nella parrocchia di San Leone Magno a Bitonto. La notizia, inizialmente diffusa dalle redazioni locali, è stata confermata da testate nazionali e agenzie, che hanno riportato orari e luogo delle esequie con toni sobri e rispettosi.
Cosa ha scritto Bianca nei giorni successivi e quale ruolo ha la musica nel suo saluto? Il 22 ottobre ha pubblicato una lettera intensa: la perdita è narrata attraverso gesti piccoli e quotidiani, mentre la volontà di andare avanti si appoggia alla memoria che cura. In chiusura, l’attrice richiama “Intervallo” di Emma, canzone nata dal lutto della cantante e inclusa in Souvenir: un modo per dire che la storia non finisce, conosce soltanto una pausa prima di ripartire.
Quel vuoto che diventa passo
In questa storia non c’è retorica: c’è la fatica concreta di chi perde un punto di riferimento e deve ridefinire il proprio orizzonte. La verità di Guaccero sta nella misura delle sue parole, nel coraggio di abitare la fragilità senza nasconderla. È un invito discreto a prendersi tempo, a lasciar scorrere il pianto, a permettere al ricordo di sedimentare finché smette di ferire e torna a scaldare, come una mano che stringe senza fare rumore.
Resta una promessa, semplice e tenace: continuare a vivere custodendo i nomi e i legami che ci hanno costruiti. È lì che la memoria smette di essere assenza e diventa direzione, spingendo un passo dopo l’altro verso ciò che conta davvero. In questo cammino, il dolore non scompare: cambia forma, e nella trasformazione lascia intravedere la possibilità di ritrovarsi, senza dimenticare nulla di ciò che siamo stati insieme.
