Le vendite europee di Stellantis sono tornate a correre: a settembre il gruppo segna +11,5% nel perimetro UE30 rispetto a un anno fa, con una lieve crescita della quota e un terzo trimestre in rialzo. Il segnale non vive da solo nei numeri: in Basilicata, a Melfi, lo stabilimento si prepara ad avviare la produzione della nuova Jeep Compass, tassello industriale che pesa sul presente del sito e, soprattutto, sul suo futuro. Due piani che si incrociano: il mercato che risponde e una fabbrica che riparte con un modello chiave.
Nel quadro europeo, Stellantis conferma la leadership nelle ibride (quota 15,2% del segmento) e accredita una spinta di gamma che ha fatto bene agli ordini privati. Al tempo stesso, la nuova Compass entra nell’equazione industriale italiana: scelta non simbolica, perché la piattaforma e le alimentazioni multiple (“multienergy”) sono pensate per tenere insieme domanda reale e transizione. Sono segnali concreti, che chiedono continuità nelle prossime settimane quando la produzione a Melfi si accenderà.
Europa: numeri che contano, modelli che spingono
Guardiamo il dettaglio. A settembre le vendite di vetture passeggeri UE30 crescono dell’11,5% e la quota si muove di +0,1 punto: un’onda trainata in modo visibile da Citroën (+0,3 pp), Fiat (+0,1) e Opel (+0,1). Nello stesso trimestre, le immatricolazioni passeggeri del gruppo toccano 422.000 unità (+4,4% su base annua). Non sono fiammate isolate, ma l’effetto combinato di prodotto, posizionamento prezzi e lancio di dieci novità pianificate nell’anno.
La dinamica dell’elettrificazione in Europa resta selettiva: mentre full electric e plug‑in tornano a crescere, le ibride rimangono l’acquisto “di pancia” di molte famiglie e flotte. Il mercato di settembre segnala un rimbalzo delle auto elettrificate nel continente e restituisce spazio alle proposte “concrete”: utilitarie e SUV compatti con listini accessibili e costi d’uso sotto controllo. È qui che Stellantis ha spinto con la sua strategia “smart car” (C3/C3 Aircross, Grande Panda, Frontera), intercettando domanda reale e spingendo gli ordini B2C.
Melfi, settimane decisive: via libera alla nuova Compass
Dentro la fabbrica lucana il tempo torna a battere forte. Dopo l’incontro con le rappresentanze sindacali a Torino, l’amministratore delegato Antonio Filosa ha visitato Melfi confermando che nelle prossime settimane partirà la produzione della nuova Jeep Compass. È un passaggio operativo, non un annuncio di facciata: lo stabilimento si prepara a inserire in linea il SUV che, per volumi e mix, può dare ossigeno a turni e indotto. La cornice resta industriale, non solo comunicativa.
Il territorio segue con il fiato sospeso. Tra Regione Basilicata, sigle sindacali e testate locali il messaggio è univoco: Compass è la cartina di tornasole della centralità di Melfi nella mappa italiana del gruppo. Dalle testate regionali alle note delle organizzazioni dei lavoratori, l’“avvio imminente” è descritto come segnale concreto verso occupazione e filiera, con l’impegno – più volte ribadito – a garantire continuità produttiva.
Perché Compass a Melfi: piattaforma e alimentazioni
La nuova Compass è stata concepita su piattaforma STLA Medium e proposta con un ventaglio di alimentazioni, elettrica e ibride incluse: una scelta di architettura che consente di seguire da vicino la reale disponibilità di infrastrutture e incentivi nei singoli Paesi. È esattamente il tipo di flessibilità che un polo come Melfi può sfruttare, combinando competenze, volumi e modularità di processo.
Sul fronte commerciale, gli ordini sono aperti per diverse versioni in Italia (e‑Hybrid e full electric), con informazioni e promozioni attive sui canali ufficiali del marchio. È il ponte naturale tra linea e rete: configuratore online, campagne di lancio, prime disponibilità ai clienti. La fabbrica, in parallelo, alza la saracinesca produttiva.
L’Italia nell’equilibrio del gruppo
Il rafforzamento di Melfi si inserisce in una fase in cui Stellantis dice di voler tenere l’Italia al centro della propria geografia industriale, mentre in Europa si ricalibra il mix tra elettrico puro e ibrido. Il quadro resta sfidante – e ben lo sanno i distretti che hanno sofferto negli ultimi trimestri – ma il ritorno di un modello di peso sulla linea lucana è un segnale che parla chiaro: qui si investe per costruire.
Per i lettori la domanda è semplice: cosa aspettarsi adesso? In Europa il gruppo ha rimesso in moto fatturato e volumi con un perimetro prodotti che incontra la domanda reale; in Italia la bussola è puntata su poli in grado di garantire qualità e scala. Compass a Melfi è la tessera che mancava per rimettere ritmo a un sito simbolo dell’automotive nazionale. Sta alle prossime settimane trasformare l’avvio in cadenza.
