Una pedalata di fine giornata, la statale che costeggia il Tirreno, il traffico che scorre. Poi l’impatto. A Scalea, lungo la strada statale 18, un uomo è morto dopo essere stato investito mentre era in bicicletta. È accaduto nella periferia del comune del Cosentino, in un tratto nei pressi del depuratore; la collisione ha coinvolto una Fiat Panda. I soccorsi sono arrivati subito, ma non c’è stato margine: l’uomo è deceduto sul posto. Le verifiche sulla dinamica sono in corso.
Il sinistro è avvenuto intorno alle 21 di ieri. La vittima — un 47enne di origini romene — procedeva in bici quando si è scontrato con l’auto. Alla guida c’era una donna; gli accertamenti tecnici dovranno chiarire i passaggi esatti dell’impatto e le eventuali responsabilità. Il punto è poco illuminato e lontano dal centro abitato, dettaglio che torna nei primi resoconti e che fotografa le criticità dei tratti extraurbani dove pedali, fari e tempi di reazione contano quanto un metro di asfalto in più.
La dinamica ricostruita finora
Le informazioni raccolte convergono su alcuni elementi chiave: lo scontro è avvenuto sulla SS 18, in zona periferica, e ha coinvolto una bicicletta e una Fiat Panda. L’uomo è stato sbalzato sull’asfalto, i tentativi di rianimazione non hanno avuto esito. La fascia oraria serale e la scarsa illuminazione sono due fattori che emergono con costanza nei resoconti iniziali, mentre gli inquirenti stanno vagliando tracce e rilievi per stabilire velocità, traiettorie e campo visivo al momento dell’impatto.
Soccorsi e forze dell’ordine sono intervenuti nell’immediato. Sul posto hanno operato Polizia Stradale e Carabinieri per i rilievi e la gestione della viabilità; il personale sanitario del 118 ha tentato ogni manovra utile. In queste prime ore non vengono avanzate ipotesi ufficiali sulla causa: ci sono misure, distanze, segni di frenata e testimonianze da allineare prima di poter dire, con esattezza, come siano andate le cose.
Il luogo e i soccorsi
Quel segmento della Tirrenica che taglia Scalea rimane un’arteria di passaggio continuo tra centri vicini e innesti a mare. Proprio nei pressi del depuratore comunale la carreggiata corre in un ambito poco illuminato. I racconti concordano: in quell’area ieri sera la visibilità non era ideale. Un dettaglio che non spiega da solo un impatto, certo, ma aiuta a inquadrare il contesto in cui un ciclista e un’utilitaria si sono trovati sullo stesso metro d’asfalto.
L’emergenza è scattata subito: pattuglie, ambulanze, traffico che rallenta e riparte a strappi. La scena che molti di voi avranno incrociato almeno una volta passando su una statale la sera. Polizia Stradale e Carabinieri hanno messo in sicurezza l’area e avviato i rilievi; il personale sanitario ha lavorato a lungo senza riuscire a strappare il ciclista alla morte. La cronologia operativa — arrivo dei mezzi, delimitazione, misurazioni — seguirà ora il suo corso nei verbali.
La vittima e gli accertamenti
Dell’uomo sappiamo il necessario e nulla di più: 47 anni, origini romene. Non diffondiamo elementi identificativi finché non saranno le autorità competenti a farlo nelle forme dovute. È un dovere di attenzione che vale in ogni caso, ancor di più quando una famiglia deve essere informata con tatto e precisione. Gli atti di queste ore serviranno a fissare tempi, posizioni in carreggiata, eventuali residui di frenata o contatto.
Resta un fatto semplice e duro: un ciclista ha perso la vita in una collisione con una Fiat Panda guidata da una donna, in un punto della statale riconosciuto come poco illuminato. I test su mezzi e dispositivi (luci, freni, pneumatici) e l’analisi degli eventuali filmati privati — se disponibili — potranno offrire un quadro più nitido. Fino ad allora, non c’è spazio per scorciatoie narrative.
Una giornata nera sulle strade calabresi
Il lutto di Scalea arriva a poche ore da un altro incidente mortale sulla SS 682 Jonio–Tirreno, nel Reggino, dove tre persone hanno perso la vita in uno scontro fra auto e pullman. Le cronache confermano la drammaticità di quella scena e il dolore di intere comunità. Un quadro che, messo accanto, ci chiama a guidare e pedalare con un’attenzione ancora più alta, soprattutto al calare della luce.
Quando ci si sposta di sera su arterie extraurbane, il confine fra prudenza e azzardo si assottiglia in fretta. Se guidate, riducete la velocità in prossimità di tratti bui e laterali senza protezione; se pedalate, luci attive e materiali rifrangenti devono diventare abitudine, come il casco. Sono gesti che non riscrivono da soli una storia, ma possono evitare che una deviazione di un istante si trasformi in una linea spezzata.
Se siete transitati sulla SS 18 a Scalea ieri sera e disponete di elementi utili (dashcam, testimonianze), rivolgetevi agli inquirenti. In casi come questo, anche un dettaglio apparentemente minimo può aiutare a definire con esattezza la sequenza degli eventi.
