Il prezzo dell’energia all’ingrosso torna a farsi sentire nelle nostre case. Il PUN Index GME di ottobre viaggia intorno a 0,112 €/kWh (circa 112 €/MWh), un livello che incide subito sulle offerte indicizzate e, per riflesso, sui costi in bolletta. È un valore provvisorio di mese in corso, ma già abbastanza solido per comprenderne gli effetti: ci dice quanto stanno pagando i fornitori per acquistare l’energia sul mercato elettrico italiano e, di conseguenza, quale base di partenza applicano nei contratti che legano il costo al PUN.
C’è un altro dettaglio che orienta i conti: le ultime rilevazioni giornaliere mostrano un PUN intorno a 0,128 €/kWh, mentre la media di ottobre resta poco sopra 0,112 €/kWh. Vi interessa perché i contratti variabili usano la media mensile e non il picco del singolo giorno; se i prossimi giorni restassero in questa forchetta, la media di fine mese dovrebbe confermare l’ordine di grandezza. In parallelo, il PSV del gas si muove attorno a 0,350 €/Smc, un segnale da tenere d’occhio perché il gas resta il driver principale dei prezzi elettrici.
Che cos’è il PUN Index GME e perché conta adesso
Quando parliamo di PUN oggi parliamo, in realtà, del PUN Index GME: dal 2025 è l’indice di riferimento che sostituisce il “vecchio” PUN, calcolato sempre dal Gestore dei Mercati Energetici come media ponderata dei prezzi zonali scambiati nel Mercato del Giorno Prima. È lo stesso concetto, ma con regole aggiornate e una denominazione nuova che trovate negli “Esiti” ufficiali e nella sezione Indici GME.
Il cambio di nomenclatura non altera la funzione dell’indice: resta la base con cui molti contratti variabili valorizzano l’energia consumata nel mese di fornitura. Per la consultazione dei dati potete fare riferimento al portale del GME e, per il confronto delle offerte, al Portale Offerte istituzionale, che consente di comparare le proposte dei venditori utilizzando anche i vostri consumi storici.
Il numero di ottobre: intorno a 0,112 €/kWh
Entriamo nel merito. Le letture più aggiornate indicano per ottobre una media mensile in area 0,112 €/kWh (112–113 €/MWh). Più fonti convergono sullo stesso livello: una rilevazione di oggi riporta 112,57 €/MWh, mentre diversi tracker italiani riportano 0,1118–0,112 €/kWh come valore medio del mese in corso. Sono numeri coerenti tra loro e vanno letti con la dovuta prudenza: la media si consolida solo a fine mese, ma il quadro è già chiaro.
Sul fronte giornaliero, la fotografia delle ultime ore racconta un PUN in area 0,128 €/kWh (ossia 128 €/MWh), con una forchetta intraday ampia ma non eccezionale per la stagione. Non è il valore che finirà direttamente in bolletta, ma aiuta a capire il sentiment del mercato: se la giornata è alta, trascina verso l’alto la media mensile; se è bassa, fa l’opposto. Anche qui le indicazioni sono allineate tra più osservatori indipendenti.
Che effetto fa in bolletta
Per chi ha un’offerta indicizzata al PUN Index GME, l’energia in fattura viene calcolata partendo dalla media mensile dell’indice e applicando la formula prevista dal contratto: di solito PUN medio del mese + coefficienti standard di perdita (regolati da ARERA) + eventuale spread del venditore, cui si sommano le quote fisse mensili. A parte ci sono trasporto e gestione contatore, oneri generali e imposte, uguali per tutti. La meccanica dei coefficienti di perdita e le voci regolate sono descritte nei provvedimenti ARERA in vigore.
Per i clienti vulnerabili rimasti in Maggior Tutela, l’Autorità ha aggiornato il prezzo di riferimento del quarto trimestre: 28,75 c€/kWh tasse incluse per il “cliente tipo”, con una variazione di –7,6% rispetto al trimestre precedente. È un riferimento importante per chi ha diritto alla tutela, ma non si applica a chi è nel libero o nel Servizio a Tutele Graduali. Nel comunicato ufficiale trovate anche il dettaglio della scomposizione della spesa tra materia energia, trasporto, oneri e imposte.
Mercato libero, Tutele Graduali e diritti: cosa cambia per voi
Dal 1° luglio 2024 i clienti domestici non vulnerabili che non hanno scelto un fornitore nel libero sono serviti dal Servizio a Tutele Graduali, una forma di fornitura transitoria con condizioni economiche pubblicate e una durata definita fino al 31 marzo 2027. I clienti vulnerabili possono invece restare (o rientrare) in Maggior Tutela con aggiornamenti periodici decisi da ARERA. È essenziale capire in quale perimetro vi trovate, perché il PUN impatta in modo diverso a seconda del regime contrattuale.
Questa distinzione spiega perché due bollette simili possono muoversi in modo diverso a parità di PUN. Nel libero con offerte indicizzate, la vostra spesa segue la media mensile dell’indice; nella Maggior Tutela (per i vulnerabili) vale il prezzo di riferimento fissato trimestralmente dall’Autorità. Un tassello ulteriore viene dal gas: il PSV stabile o in moderato aumento tende ad alzare il costo marginale della produzione elettrica a gas e può riflettersi sul PUN; vale quindi il monitoraggio incrociato.
Offerte: variabile PUN o fisso? La bussola pratica
Se state valutando un cambio, il punto non è solo “quanto è il PUN oggi”, ma come è costruita l’offerta. Nelle variabili legate al PUN Index GME, il delta tra la vostra spesa e la media di borsa dipende da spread €/kWh e quote fisse mensili. Leggete la formula di indicizzazione e cercate la voce “PUN Index GME medio mensile” per capire esattamente quale numero verrà usato. Nelle fisse contano livello del prezzo e durata della garanzia: un fisso alto protegge poco; un fisso competitivo può convenire se temete una risalita prolungata.
Un altro dettaglio spesso trascurato: profilo orario e fasce. Il PUN è una media oraria ponderata; consumi concentrati in F1 (ore diurne dei giorni feriali) risentono di più di giornate tese; consumi serali/notturni o nel weekend hanno dinamiche diverse. Verificate se l’offerta è monoraria o bioraria e, prima di firmare, fate un passaggio sul Portale Offerte utilizzando i consumi storici: è il modo più rapido per trasformare questi concetti in euro reali, con dati ufficiali.
Cosa fare adesso: tre verifiche immediate
Primo: controllate la media mensile di ottobre (oggi attorno a 0,112 €/kWh) e il trend giornaliero (circa 0,128 €/kWh), perché determinano la base della vostra prossima fattura se siete su indicizzato. Secondo: aprite il contratto e individuate spread, quota fissa e modalità di applicazione delle perdite previste dalla regolazione. Terzo: se siete vulnerabili, confrontate la vostra spesa con il prezzo di riferimento del trimestre; se non lo siete, usate il Portale Offerte per verificare alternative migliori.
Infine, ricordiamoci che molte variazioni non dipendono da noi, ma le scelte sì. Se volete stabilità, valutate un fisso ben prezzato; se preferite seguire il mercato, un’indicizzata trasparente con costi accessori chiari può dare soddisfazioni con PUN in area 0,11–0,12 €/kWh. Fatevi guidare dai numeri e non dagli slogan: un’offerta è buona quando è chiara, documentata e adatta al vostro profilo di consumo.
