Nel cuore di Milano, il Salone del Leasing apre la sua ottava edizione con un segnale concreto: nei primi nove mesi del 2025 il comparto cresce del +5,2%. Un dato che fotografa fiducia, impegno e credito erogato alle imprese, come spiegato dal direttore generale Luca Ziero di Assilea.
Il mercato che torna a respirare
Il passo avanti del leasing si traduce in quasi 26 miliardi di euro di stipulato e 558.937 nuove operazioni tra gennaio e settembre, numeri ufficiali diffusi dal Centro Studi Assilea in vista dell’appuntamento milanese. Sono cifre che non raccontano solo una somma di contratti, ma il ritorno di una propensione all’investimento che ha trovato nel leasing un canale affidabile per mettere in moto progetti e macchinari, rafforzare la liquidità e pianificare la crescita. I dati sono stati presentati alla stampa da fonti istituzionali e ripresi da testate nazionali, confermando la dimensione del fenomeno e il suo radicamento nelle PMI.
Nello sguardo di chi lavora a contatto con le imprese emerge un tratto netto: il leasing resta lo strumento più utilizzato dalle piccole e medie aziende per investire con pragmatismo. Lo sottolineano i vertici Assilea, evidenziando una relazione stretta tra adozione del leasing e indicatori di crescita, digitalizzazione ed export nelle imprese clienti. È una fotografia che aiuta a leggere la ripartenza del 2025 come un percorso fatto di scelte misurate e di capitali canalizzati verso obiettivi concreti, e che arriva alla vigilia dei lavori del Salone del Leasing del 22 e 23 ottobre.
Dove corre e dove rallenta il leasing: dai macchinari alle quattro ruote e agli immobili
A trainare l’insieme è il leasing strumentale, che realizza un +15,1% complessivo. Nel dettaglio, cresce con decisione il leasing finanziario (+17,8%) e, seppur con passo più contenuto, quello operativo (+1,5%). Dentro questo movimento trovano spazio anche comparti verticali vivaci: l’area aeronavale/ferroviaria segna un aumento robusto, prevalentemente legato al nautico, mentre gli impianti fotovoltaici non accatastati avanzano con percentuali a doppia cifra. È l’indizio di un capitale che si muove verso efficienza, produzioni e transizione energetica, con un’attenzione crescente a tecnologie e asset capaci di generare risultati nel medio periodo.
Più sfumata la dinamica dell’automotive, che nel leasing cresce di un +0,7% in valore e numero, mentre il mercato complessivo delle immatricolazioni in Italia resta debole: nei primi nove mesi del 2025 risulta in calo del 2,9% secondo i dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti diffusi il 1° ottobre. Colpisce, però, l’alta incidenza delle alimentazioni green nel perimetro leasing e noleggio a lungo termine, che raggiunge il 62,4%, a fronte del 55,8% del nuovo immatricolato complessivo. Anche il leasing immobiliare porta un segno più: +3,5%, con il segmento “da costruire” in evidenza.
Due giorni che fanno il punto a Milano
La cornice è quella dell’Hotel Magna Pars, dove il 22 e 23 ottobre va in scena l’ottava edizione del Salone del Leasing organizzato da Assilea. Undici tavole rotonde, tre sessioni tematiche e un’agenda che attraversa finanza per le imprese, rapporto con la Pubblica Amministrazione, normativa prudenziale, Unione Europea, mobilità sostenibile, intelligenza artificiale e i fattori di cambiamento che toccano i modelli di business del settore. Un cartellone ricco di competenze, pensato per offrire un confronto operativo a banche, intermediari e aziende che usano o offrono il leasing.
La lista dei relatori conferma la centralità della due giorni: dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (in videocollegamento) al presidente ABI Antonio Patuelli, dall’amministratore delegato di Invitalia Bernardo Mattarella al direttore generale Assonime Stefano Firpo, fino al segretario generale di Leaseurope Richard Knubben. Tra gli appuntamenti tecnici spicca anche un panel dedicato a CRR III e alle prospettive applicative per il leasing, che vede coinvolti esponenti di KPMG, ABI, Banca d’Italia e MEF. È un mosaico di voci che punta a portare a casa indicazioni pratiche.
Le aspettative sul 2026 e la leva fiscale in cantiere
Dalle parole del direttore generale Luca Ziero emerge una lettura prudente ma fiduciosa: la rilevazione condotta tra le associate indica per il 2026 una crescita “a una cifra” e un rinnovato interesse per la formula del leasing. Una prospettiva che, nel racconto del manager, si lega alla tenuta del credito e alla domanda di investimenti produttivi, con un’attenzione speciale alle PMI. Il sentiment raccolto nel Salone suggerisce un mercato pronto a mettersi alla prova, pur dentro un quadro internazionale che impone scelte misurate e tempi rapidi di esecuzione.
Su questo orizzonte s’innesta il capitolo Manovra 2026: la bozza allo studio del governo prevede il ritorno di super e iper-ammortamento, con effetti anche sui canoni di locazione finanziaria. La misura, se confermata in Parlamento, varrebbe per gli investimenti del 2026 con possibilità di completamento entro il 30 giugno 2027 a specifiche condizioni, e punta a riattivare la spinta agli acquisti di beni strumentali, inclusi quelli con obiettivi di efficienza energetica. Per una platea ampia di PMI significherebbe accelerare piani già sul tavolo, con un potenziale riflesso positivo sullo stipulato leasing.
Imprese, cosa tenere a mente
Dentro numeri e prospettive c’è un messaggio semplice: il leasing funziona quando serve a trasformare un progetto in capacità produttiva. Per le imprese significa distribuire nel tempo l’onere dell’investimento, proteggere la liquidità e mantenere flessibilità nella gestione degli asset. Nel 2025, la crescita dello stipulato e la vivacità dei beni strumentali raccontano proprio questa necessità: investire con disciplina, senza rinviare decisioni che hanno un ritorno misurabile nel ciclo operativo. È questo il terreno su cui il Salone chiama a confronto operatori e aziende.
Resta però una condizione essenziale: legare gli investimenti a obiettivi chiari e verificabili. Il rallentamento dell’auto nel cumulato delle immatricolazioni invita alla prudenza nelle previsioni, così come la volatilità di alcuni mercati chiave. D’altra parte, la spinta verso soluzioni green nel leasing e nel noleggio a lungo termine suggerisce dove si sta orientando la domanda. Noi leggiamo qui il compito di questi mesi: saper scegliere i dossier più coerenti con le strategie industriali e difendere la qualità del credito, senza forzature e senza passi indietro.
Domande rapide, risposte essenziali
Che cosa sta crescendo di più nel leasing 2025? I beni strumentali: il comparto segna +15,1%, con il leasing finanziario a +17,8% e quello operativo a +1,5%. È la conferma che le imprese stanno rimettendo mano a impianti e tecnologie per produrre meglio e di più. La tendenza si riflette anche in segmenti specifici, come il fotovoltaico non accatastato, in aumento robusto nel periodo considerato.
E l’auto? Che lettura dare ai nove mesi 2025? Nel perimetro leasing il comparto automotive cresce di +0,7%, ma le immatricolazioni totali in Italia restano in terreno negativo: -2,9% nel cumulato gennaio–settembre. Un dato che pesa sulle scelte delle flotte e delle imprese, pur con un segnale incoraggiante: nel leasing e nel noleggio a lungo termine le alimentazioni green toccano il 62,4%, superando la media dell’immatricolato complessivo.
Che impatto potrebbe avere il super/iper-ammortamento della Manovra 2026? Se la bozza sarà confermata, la maggiorazione del costo ai fini di ammortamenti e canoni di leasing varrà per gli investimenti effettuati nel 2026, con completamento possibile entro il 30 giugno 2027 alle condizioni previste. In pratica, per molte PMI significherebbe ridurre il costo effettivo dell’investimento e anticipare decisioni oggi in stand-by, con benefici attesi anche sui volumi di stipulato.
Qual è il sentiment per il 2026 rilevato tra le associate? La rilevazione interna citata da Luca Ziero indica una crescita “a una cifra” e un rinnovato interesse per il leasing come leva tecnica. È una previsione prudente, che tiene conto delle incognite macro e delle scelte di politica industriale in arrivo, ma che segnala una domanda reale di strumenti finanziari vicini ai bisogni produttivi delle imprese.
Un autunno di scelte concrete
Il dato del +5,2% non è un trofeo da esibire, ma un invito a fare bene l’ultimo miglio del 2025. Nelle sale del Magna Pars, tra taccuini e strette di mano, passa la stessa convinzione: oppure si investe con metodo, oppure si resta fermi. Il leasing, oggi, offre l’architettura giusta per diluire il rischio e concentrare le risorse dove servono davvero. A patto di mantenere alta l’attenzione su qualità del credito e cantieri che generano cassa.
La nostra lettura è semplice e, insieme, esigente: mettere al centro progetti con ritorni misurabili e tempi certi. È qui che si gioca la differenza tra una ripartenza di superficie e un percorso capace di lasciare segni reali nei bilanci e nei territori. Il Salone del Leasing nasce per questo: aiutare chi decide a scegliere la strada giusta, con dati, competenze e responsabilità condivise. E da Milano, oggi, questo impegno si percepisce nitido.