Due giornate che hanno fatto incontrare gesti semplici e grandi obiettivi: all’Oriocenter di Bergamo, il 18 e 19 ottobre, i volontari di Aido Provinciale Bergamo e Cial hanno raccolto lattine con “Ogni Lattina Vale”, trasformando il passaggio fra negozi in un tempo di consapevolezza e partecipazione.
Due giornate che hanno unito gesti e visioni
L’iniziativa ha scelto il cuore pulsante di un centro commerciale per parlare a tutti, senza filtri né inviti ufficiali: allo stand informativo, famiglie, studenti e lavoratori hanno portato le proprie lattine in alluminio e si sono fermati ad ascoltare come da un oggetto apparentemente “minimo” possano nascere opportunità concrete per l’ambiente e per la salute. È il senso dell’intesa fra Aido e Cial, raccontata dalle cronache e confermata dall’agenzia nazionale che ha seguito da vicino le due giornate bergamasche.
A questa cornice operativa si è affiancato il linguaggio delle immagini: l’installazione realizzata con lattine riciclate ha offerto un colpo d’occhio capace di rendere immediata la potenza di un gesto ripetuto da molti. Il progetto internazionale “Ogni Lattina Vale” – la versione italiana di Every Can Counts – ha ricordato che la sfida si gioca soprattutto “fuori casa”, dove la raccolta può diventare abitudine collettiva. Oggi la rete internazionale del programma comprende capitoli attivi in 21 Paesi, dagli Stati Uniti agli Emirati Arabi, un’estensione annunciata nel 2024 e consolidata nel 2025.
Cinquantesimo provinciale: una storia nata a Bergamo e cresciuta nel Paese
Il traguardo dei cinquant’anni che ha fatto da filo rosso all’evento non riguarda soltanto la memoria: è l’anniversario della sezione provinciale nata a Bergamo con la prima assemblea del 16 marzo 1975, figlia di un cammino partito nel 1971 con la D.O.B., Donatori Organi Bergamo, e diventato A.I.D.O. nazionale nel 1973. Queste tappe, documentate dall’associazione e ricordate anche da realtà del terzo settore locale, spiegano perché per Bergamo il tema del dono sia innanzitutto una responsabilità condivisa.
Nel 2025 i cinquant’anni della sezione provinciale sono stati celebrati più volte, con momenti pubblici e iniziative diffuse sul territorio: una ricorrenza sottolineata anche dal livello regionale, che ha portato un saluto ufficiale alla comunità bergamasca. In questo mosaico, la raccolta di ottobre all’Oriocenter ha rappresentato la tessera capace di mettere in relazione il dono che salva vite e l’attenzione ai materiali che ogni giorno attraversano le nostre case. Non è retorica: è il modo in cui una comunità sceglie di raccontare ciò che la tiene unita.
I numeri che contano, qui e ora
La cronaca delle due giornate parla chiaro: sul territorio bergamasco sono state raccolte 2,5 tonnellate di lattine in alluminio, risultato che si inserisce in un cammino iniziato da tempo e che, dal 2009 a oggi, ha toccato quota 40 tonnellate complessive. Il dato più recente è stato diffuso dalle agenzie nazionali impegnate a seguire l’evento; il bilancio pluriennale è stato rilanciato dalla stampa locale, che ne ha raccontato volti, luoghi e perseveranza.
Per comprendere la portata di questi numeri, basta inserirli nel contesto nazionale: secondo i dati ufficiali di Cial, nel 2024 l’Italia ha raggiunto un tasso di riciclo del 68,2% per gli imballaggi in alluminio, con un risparmio di oltre 442 mila tonnellate di CO₂ rispetto alla produzione primaria. Nello stesso anno, il tasso di riciclo delle sole lattine per bevande si attesta all’86,3%, esito influenzato anche dall’aggiornamento dei criteri europei di rendicontazione.
Oriocenter come piazza di coinvolgimento
Allo stand allestito all’Oriocenter, l’incontro con i volontari ha preso la forma di un dialogo paziente: come si separa correttamente una lattina? dove finisce dopo il conferimento? quale differenza produce quel gesto nel ciclo dell’alluminio? Tra le domande e le risposte, la presenza di un manufatto interamente composto da lattine riciclate e, in altre occasioni, di oggetti simbolici come una bicicletta in alluminio, ha mostrato che il riciclo è una strada concreta, tangibile, vicina.
La collaborazione con Cial ha aggiunto competenze e metodo. A guidare il consorzio è oggi Stefano Stellini, direttore generale dal 2024, che ha richiamato più volte il valore di progetti capaci di coinvolgere le persone là dove vivono e si muovono. L’alleanza con Aido Bergamo si inserisce in questa visione: moltiplicare i risultati mettendo insieme il linguaggio del dono e quello del riciclo, senza sovrapporli ma rendendoli complementari nel quotidiano.
Prospettive e responsabilità condivise
“Ogni Lattina Vale” in Italia è promosso da Cial, ma è parte di un disegno più ampio che coinvolge aziende, istituzioni e territori in molti Paesi. Dall’annuncio dell’apertura del capitolo statunitense all’avvio della collaborazione negli Emirati Arabi, il programma ha esteso la propria presenza ben oltre i confini europei. Il punto non è collezionare bandierine, bensì rendere più semplice il gesto giusto in spazi di vita reale: stadi, piazze, festival, centri commerciali.
Accanto alle cifre, restano le storie: gruppi parrocchiali, oratori, famiglie che negli anni hanno riempito sacchi e furgoni di lattine, affidandole a una filiera industriale in grado di rimetterle in circolo. In questo intreccio, figure come Everardo Cividini, presidente del gruppo Aido Grassobbio, hanno coordinato con discrezione e costanza la rete provinciale, ricordando che il dono è un atteggiamento che si impara insieme, passo dopo passo, raccolta dopo raccolta.
Domande in tasca
Quanta alluminio è stato raccolto nel Bergamasco con questa iniziativa negli anni? Il percorso è lungo e misurabile: dal 2009 ad oggi, le raccolte coordinate dalla sezione provinciale hanno raggiunto circa 40 tonnellate. Il dato è stato raccontato dalla stampa locale all’indomani dell’ultimo appuntamento, mettendo in fila l’impegno di gruppi, oratori e famiglie che hanno trasformato una buona pratica in abitudine diffusa nel territorio bergamasco.
Qual è il quadro aggiornato del riciclo degli imballaggi in alluminio in Italia? Nel 2024 il tasso di riciclo degli imballaggi in alluminio si è attestato al 68,2%, con oltre 442 mila tonnellate di CO₂ evitate grazie al riciclo. Per le lattine per bevande, il dato specifico del 2024 è l’86,3%. Queste percentuali, diffuse durante l’assemblea pubblica del consorzio, consentono un confronto trasparente con i target europei già centrati e documentano un sistema organizzato ed efficace.
Dove opera oggi il programma internazionale Every Can Counts? Il progetto nato nel Regno Unito quindici anni fa è cresciuto fino a contare 21 capitoli operativi nel mondo. L’annuncio dell’apertura negli Stati Uniti ha seguito di pochi mesi il lancio negli Emirati Arabi, a conferma di una strategia che guarda ai luoghi dove le persone vivono e si spostano, per facilitare la raccolta delle lattine consumate fuori casa.
Chi guida oggi Cial e quale ruolo ha avuto nell’iniziativa? La direzione generale del consorzio è affidata a Stefano Stellini dal 2024. La collaborazione con Aido Bergamo rientra nella linea d’azione che la struttura porta avanti: portare il tema del riciclo in luoghi e momenti di grande passaggio, in sinergia con realtà sociali radicate, per valorizzare il gesto del conferimento e trasformarlo in beneficio ambientale e culturale misurabile.
Un patto che cresce, dal gesto di oggi al domani di tutti
In quelle ore all’Oriocenter è successo qualcosa di semplice e potente: persone diverse hanno condiviso una scelta, mettendo insieme lattine, storie e intenzioni. Ci siamo fermati a osservare come un’azione alla portata di tutti possa diventare promessa reciproca: custodire la vita, tutelare le risorse, dare un significato profondo al tempo trascorso in un luogo di passaggio. Non retorica, ma consapevolezza che si allarga, come cerchi nell’acqua.
Guardando avanti, la strada è tracciata: proseguire con costanza, misurare i risultati, raccontarli con onestà, cercare nuovi spazi dove l’impegno possa attecchire. È qui che la nostra voce giornalistica trova il suo posto: nel mostrare ciò che accade quando una comunità decide di prendersi cura del bene comune, senza protagonismi, con la calma determinazione di chi sente che ogni lattina e ogni “sì” contano davvero.
