Il prossimo capitolo di Netflix punta a cambiare il modo in cui ci sediamo sul divano: non più solo spettatori, ma partecipanti. Dalle dirette alla nuova ondata di giochi pensati per il salotto, la piattaforma prepara una stagione in cui ogni gesto, ogni voto, ogni tocco sullo smartphone può incidere sull’esperienza. È un percorso misurato, ma col passo di chi sa dove vuole arrivare.
Una traiettoria che va oltre il semplice “giocare”
Nel terzo trimestre 2025, il co-CEO Greg Peters ha chiarito la rotta: i videogiochi non sono un fine, ma il grimaldello per aprire una stagione più ampia di interattività. L’idea, spiegata durante la presentazione dei risultati, è usare il linguaggio del gaming per contaminare la narrazione classica con strumenti che rendano lo spettatore protagonista, a cominciare dal voto in tempo reale. L’orientamento, riportato da testate tecnologiche e ribadito nella call con gli investitori, descrive un’evoluzione del servizio verso esperienze ibride e partecipate, in cui l’azione del pubblico entra nel flusso del racconto senza spezzarlo.
Il quadro finanziario conferma che questa direttrice non è un esercizio di stile. Nel trimestre chiuso a ottobre 2025, Netflix ha registrato ricavi intorno a 11,5 miliardi di dollari, con un impatto negativo sugli utili dovuto a un contenzioso fiscale in Brasile; dati che hanno pesato nell’immediato sul titolo, senza incrinare una strategia di crescita che punta su pubblicità e nuovi formati di coinvolgimento. È il contesto entro cui l’azienda promette di investire “in modo giudizioso”, calibrando l’interattività come leva di engagement e tenuta del catalogo. Lo scenario è stato delineato da fonti finanziarie internazionali che hanno seguito la trimestrale in tempo reale.
Il banco di prova del voto live
L’esperimento più visibile è arrivato con Dinner Time Live with David Chang, show culinario in diretta dove gli spettatori possono esprimere preferenze durante la trasmissione. La funzione di votazione in tempo reale è spiegata nella guida ufficiale: il sistema invita a scegliere tra opzioni sullo schermo in una finestra di tempo limitata; il voto è unico per profilo e il risultato compare subito, ma solo se si guarda l’evento in diretta. Niente link esterni o complicazioni: telecomando o app mobile e si parte. È un tassello che aggancia la curiosità del pubblico in tempo reale senza fermare la narrazione.
A dare profondità a questo test c’è il ritorno di Star Search, la competizione che la piattaforma rilancia in versione live con appuntamenti bisettimanali e meccaniche interattive. I dettagli produttivi sono già stati anticipati dalla stampa di spettacolo, mentre la finestra di estensione del voto in diretta è stata indicata durante la call con gli investitori: l’obiettivo è rendere la partecipazione una parte organica del format fin dalle prime puntate. Intanto, il sito editoriale della piattaforma ha aperto i casting, segnale concreto di un progetto che nasce per dialogare con il pubblico fin dall’avvio.
Giochi in salotto: il telefono diventa controller
Parallelamente, Netflix spinge i party game direttamente sulle TV, con l’accesso dalla nuova sezione “Games” dell’app e lo smartphone come controller. È una soluzione pensata per abbassare ogni barriera: si sceglie il titolo, si inquadra un QR code, e si gioca tutti insieme sullo schermo grande. L’azienda chiarisce nelle sue pagine d’aiuto che, al momento, non sono supportati i controller fisici su TV; su browser è possibile usare tastiera e mouse, ma la via maestra resta il telefono. Un’app dedicata su iOS aiuta a collegarsi in pochi tap, segno di un ecosistema progettato per la massima immediatezza.
La prima ondata porta nomi familiari e formule social: LEGO Party!, Boggle Party, Pictionary: Game Night, Tetris Time Warp e Party Crashers: Fool Your Friends. L’obiettivo dichiarato è trasformare la serata in compagnia in un gioco condiviso, con la stessa semplicità con cui si avvia una serie. È un passaggio coerente con quanto raccontato nei mesi scorsi da dirigenti e osservatori: portare il multiplayer da divano nell’app principale, rendendo il tocco sul telefono il gesto che unisce pubblico e schermo. I media specializzati che hanno seguito il lancio lo descrivono come la prima vera espansione del gaming oltre il perimetro mobile.
Strategia, prudenza e impatto sull’esperienza
In filigrana, la scommessa è semplice: più interazione significa più tempo speso, più ritorno sui contenuti e una relazione più salda con il catalogo. È lo stesso Peters ad aver sottolineato che le funzioni interattive possono sostenere retention e abitudine alla piattaforma, purché introdotte con criterio e misurate sui risultati. Il principio guida resta l’investimento prudente, mentre la trimestrale conferma lo spazio per crescere tra pubblicità, eventi dal vivo e formati che invitano a tornare, settimana dopo settimana, per essere parte del gioco e della storia.
A noi interessa soprattutto ciò che accade nel momento in cui lo spettatore sente che la sua presenza cambia qualcosa. Un voto espresso al volo, una sfida sul divano con gli amici, la sensazione di incidere sull’andamento di un’esibizione: sono dettagli che contano, perché legano emozioni e memoria. Se l’interattività resta essenziale, discreta e ben integrata, questo cambio di postura non snatura la narrazione; la accompagna, la rende più vicina, più condivisa, più viva. È qui che la promessa di Netflix diventa misurabile nel quotidiano di chi guarda.
Cosa cambia per chi guarda, davvero
Immaginate una diretta che non chiede solo attenzione, ma anche una scelta. Il sistema di voto in tempo reale nasce per favorire decisioni immediate e visibili, con finestre chiare e risultati mostrati nello stesso flusso della trasmissione: tutto accade senza interrompere la visione, con la leggerezza di un gesto sul telecomando o sul telefono. L’importante è esserci in quel preciso istante: chi recupera dopo non troverà la stessa porta aperta, perché la partecipazione ha bisogno del tempo presente.
Nei party game da TV, invece, la scena è domestica e rumorosa quanto basta: risate, bluff, sfide lampo, mani che si alternano sul telefono, schermi che mostrano punteggi e animazioni. La novità non è l’idea del gioco in salotto, ma il fatto che ora conviva dentro l’app dove già vivono serie e film. Il passaggio è culturale prima ancora che tecnico: un’unica casa digitale che sa offrire il titolo da binge e la partita con gli amici, senza cambiare dispositivo, app o linguaggio.
Tre risposte per orientarsi adesso
Come si vota durante una diretta e quali sono i limiti? Il meccanismo è concepito per essere intuitivo: quando arriva il momento, lo schermo invita a scegliere e indica il tempo a disposizione; si conferma con il telecomando o con l’app mobile. Il voto è unico per profilo, non si può modificare dopo l’invio e ha valore solo se si sta guardando l’evento in diretta, perché la finestra si chiude insieme al momento narrativo. Sono regole semplici, scritte per favorire chiarezza, rapidità e trasparenza del risultato durante l’episodio stesso.
Quali giochi posso provare subito sulla TV e come collego il telefono? La selezione iniziale comprende titoli social come LEGO Party!, Boggle Party, Pictionary: Game Night, Tetris Time Warp e Party Crashers: Fool Your Friends. Si entra dal tab “Games” dell’app su TV, si inquadra il QR code, e lo smartphone diventa il controller. Al momento, i controller fisici non sono supportati su TV; su browser si può usare tastiera e mouse, ma la via più diretta resta il telefono. L’app “Netflix Game Controller” su iOS accelera l’abbinamento in pochi passaggi e aggiorna regolarmente la compatibilità.
Quando parte Star Search e che ruolo avrà chi guarda? La nuova versione in diretta andrà in onda due volte a settimana e integra il voto del pubblico come elemento strutturale dell’eliminazione progressiva. La stampa di intrattenimento ha raccontato il reboot e la sua impronta interattiva, il sito editoriale della piattaforma ha aperto i casting, e in call gli executive hanno indicato l’estensione del voto live a partire da gennaio. È un progetto costruito per coinvolgere fin dal primo episodio, con la platea chiamata a scegliere chi prosegue la corsa.
Il nostro sguardo, tra partecipazione e misura
Dietro i numeri e le funzioni resta una domanda: questa interattività migliora davvero la nostra esperienza? La risposta non sta in un annuncio, ma nella sensazione che ci porta a tornare. Se il voto live accende le dirette e i party game tengono insieme amici e famiglie sullo stesso schermo, allora la strada è quella giusta. A patto di non correre per mode, ma di dosare con cura: la promessa dell’intrattenimento che accoglie chi guarda e lo rende parte della storia vale solo se resta umana, concreta, necessaria.
