Sergio Mattarella affida a un messaggio l’apertura del Salone del Leasing a Milano, indicando nella locazione finanziaria e operativa la leva che consente alle imprese, soprattutto alle PMI, di investire e innovare, accelerando la transizione verso processi più efficienti e sostenibili. Un passaggio che suona come invito concreto all’azione, nel vivo di un autunno economico denso di scelte.
Un segnale istituzionale che parla all’economia reale
Nel suo intervento scritto per l’apertura dell’edizione 2025 del Salone, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riconosce alla locazione finanziaria e operativa un ruolo decisivo: strumento di grande valore per il finanziamento delle attività economiche, capace di moltiplicare e accelerare gli investimenti delle aziende, in particolare delle piccole e medie realtà che sostengono il tessuto produttivo italiano. Il tenore del messaggio, diffuso nella mattinata del 22 ottobre, viene riportato integralmente dalle cronache economiche di Adnkronos, che sottolineano anche il riferimento alla necessità di innalzare gli standard di efficienza e sostenibilità.
Il richiamo del Capo dello Stato si completa con l’augurio agli operatori e ai partecipanti del Salone perché il settore continui a offrire un contributo crescente alla vitalità dell’economia nazionale. Una chiusura di stile che, nelle corrispondenze da Milano, viene ribadita anche da fonti ANSA, a conferma della portata istituzionale di un passaggio che valorizza una filiera finanziaria ormai centrale per la modernizzazione industriale. Un incoraggiamento sobrio, che sprona senza enfasi e chiede concretezza.
Un mercato in corsa: numeri, segmenti e traiettorie
Mentre l’attenzione cade sul messaggio del Quirinale, i dati di settore aiutano a mettere a fuoco l’orizzonte. Tra gennaio e settembre 2025, il leasing cresce del +5,2%, con quasi 26 miliardi di euro di nuovo stipulato e 558.937 operazioni: un progresso trainato dal comparto dei beni strumentali, in aumento del +15,1%, dove il leasing finanziario accelera più dell’operativo. Sono cifre diffuse in occasione della presentazione del Salone e rilanciate dalle principali testate economiche, segno di un consolidamento che non è episodico ma costruito su basi industriali.
Allargando l’angolo, l’analisi dello stipulato tra gennaio e agosto 2025 indica oltre 22,8 miliardi di nuove operazioni, con un mercato in lieve progresso e un’ulteriore conferma della tenuta dello strumentale. La fotografia, elaborata dal Centro Studi e Statistiche Assilea, mostra segmenti che si muovono a velocità diverse ma convergono su un punto: le imprese scelgono il leasing quando vogliono aggiornare impianti e tecnologie senza immobilizzare capitale. Un approccio pragmatico al rischio e al ciclo degli investimenti.
Milano, 22-23 ottobre: il Salone come cantiere di idee
Il Salone del Leasing torna a Milano per la sua ottava edizione, in programma il 22 e 23 ottobre, con undici tavole rotonde distribuite in tre sessioni tematiche. Al centro, i numeri del settore e le sue sfide, il rapporto tra finanza, imprese e pubblica amministrazione, la stagione dell’incertezza globale, la normativa prudenziale, il dialogo con l’Unione europea, la mobilità sostenibile e i fattori di cambiamento legati all’intelligenza artificiale. Il quadro è tracciato dagli approfondimenti di settore che accompagnano l’evento e ne dettagliavano, alla vigilia, struttura e temi.
Accanto agli operatori del credito specializzato, il confronto coinvolge vertici istituzionali e del sistema associativo: dagli interventi del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (in videocollegamento) al presidente ABI Antonio Patuelli, fino al management di Invitalia, alle rappresentanze di Assonime e ai vertici di Leaseurope. È la conferma di un perimetro che non riguarda solo i bilanci delle società di leasing, ma incrocia politiche industriali, geoeconomia e scelte tecnologiche che interessano l’intero sistema produttivo.
PMI al centro: performance 2025, ripartenza dopo il rallentamento
Il rimbalzo del 2025 matura dopo un 2024 più prudente, quando il valore complessivo dello stipulato aveva segnato una flessione, pur restando su livelli elevati e con una crescente incidenza delle alimentazioni “green” nelle immatricolazioni finanziate in leasing e noleggio a lungo termine. Quella fase di attesa, fotografata dai report del settore, ha lasciato in eredità un mercato più selettivo ma meglio orientato verso progetti con ritorni misurabili e impatti energetici concreti, preparando il terreno a un 2025 di progressiva normalizzazione.
Sul terreno pratico, gli operatori evidenziano come la crescita si stia alimentando soprattutto nelle forniture di macchinari, impianti e tecnologie abilitanti, là dove la leva del leasing consente di distribuire nel tempo l’impegno finanziario. Lo ha spiegato, nel corso della due giorni milanese, il direttore generale di Assilea Luca Ziero, sottolineando che il +5,2% dei primi nove mesi nasce da credito “ampio, efficace e abbondante” alle imprese, a fronte di un’automotive in lieve miglioramento e un comparto strumentale nettamente più dinamico. La bussola resta il fabbisogno d’investimento.
Incentivi e transizioni: dove finanza e politica industriale si incontrano
La spinta agli investimenti si intreccia con il quadro degli incentivi: dal Piano Transizione 4.0 ai nuovi strumenti della Transizione 5.0, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha confermato nel 2025 la disponibilità di risorse per i crediti d’imposta destinati a beni strumentali materiali 4.0, con un percorso amministrativo scandito da comunicazioni preventive, verifiche di acconto e rendicontazione finale tramite piattaforma GSE. Un ecosistema che si integra naturalmente con la locazione finanziaria, aprendo opportunità di pianificazione e velocità esecutiva per le aziende.
La Transizione 5.0 lega il beneficio fiscale al miglioramento misurabile dei consumi energetici di impianti e processi, nel biennio 2024-2025, all’interno della cornice normativa definita dal decreto-legge 2 marzo 2024 n. 19 e successive modifiche: un disegno che mira a rendere strutturale la modernizzazione, orientando i progetti verso riduzioni di consumo di almeno il 3% a livello di struttura o del 5% sui processi interessati. Qui il leasing diventa veicolo naturale per mettere a terra investimenti complessi.
Credito, domanda e realismo: lo sfondo macro finanziario
Il rapporto tra domanda di finanziamenti e offerta bancaria ha attraversato, tra fine 2024 e inizio 2025, una stagione di cautela. Le rilevazioni territoriali della Banca d’Italia indicano come la domanda di credito delle imprese si sia indebolita nella seconda parte del 2024, complice la frenata degli investimenti e il maggiore ricorso all’autofinanziamento, mentre le politiche di offerta sono rimaste prudenti con un allentamento degli spread su nuovi prestiti. In questo contesto, la locazione finanziaria ha offerto un canale agile, ancorato a beni e progetti, per rimettere in moto i piani d’ammodernamento.
Sul fronte internazionale, la partita della mobilità elettrica evidenzia come i rischi di residuale e i prezzi in discesa dei veicoli possano mettere sotto pressione il modello operativo di alcuni grandi player del leasing, con riflessi sulle politiche di prezzo e sulle strategie di rinnovo delle flotte. È un promemoria utile: innovare significa anche gestire il rischio, senza perdere di vista l’obiettivo di lungo periodo. L’equilibrio tra sostenibilità economica e ambientale richiede scelte calibrate.
Le imprese nel mirino: identità del cliente e ruolo del leasing
Dietro i grandi numeri, c’è la quotidianità di una clientela fatta perlopiù di PMI: le analisi più recenti riportano che la larghissima maggioranza delle società stipulanti appartiene a questa categoria, con una significativa correlazione tra leasing e programmi pubblici di sostegno agli investimenti, come la Nuova Sabatini. Diverse letture di mercato, che citano elaborazioni del Centro Studi Assilea, segnalano un’incidenza molto alta del leasing sulle prenotazioni della misura, confermando la centralità di questo strumento nella modernizzazione degli apparati produttivi.
La prospettiva settoriale si completa osservando come la crescita 2025 sia maturata malgrado i nodi ancora irrisolti in alcuni comparti: l’automotive regge ma non guida, mentre il capitolo strumentale si afferma come protagonista naturale della trasformazione tecnologica. A sorreggere la tendenza sono le filiere della meccanica e dell’automazione, l’aggiornamento energetico degli impianti e la messa in sicurezza digitale dei processi. È qui che il leasing mostra la sua natura di strumento operativo, vicino alla fabbrica e ai cantieri dell’innovazione.
Domande in tasca agli imprenditori
Che cosa ha voluto dire davvero il Presidente? La frase chiave del messaggio istituzionale mette al centro la locazione finanziaria e operativa come “moltiplicatore” degli investimenti, soprattutto per le PMI. Dietro l’enfasi misurata c’è l’idea di uno strumento che accelera decisioni e tempi di realizzazione, spingendo il tessuto produttivo verso efficienza e sostenibilità. È un riconoscimento pubblico alla funzione pro-investimenti di un mercato nato per accompagnare la crescita, non per sostituirsi all’impresa. Una chiamata alla responsabilità condivisa tra finanza e industria.
Tradotto nella pratica quotidiana, ciò significa poter programmare l’acquisto di macchinari, impianti e tecnologie con piani finanziari aderenti ai flussi di cassa, liberando risorse per capitale umano e sviluppo commerciale, senza sacrificare la qualità del progetto.
Perché il leasing è così usato dalle PMI? Perché riduce le barriere d’ingresso agli investimenti e allinea costi e benefici nel tempo. La prevalenza di PMI tra le società stipulanti e l’elevata incidenza del leasing nelle prenotazioni della Nuova Sabatini mostrano come questo strumento sia diventato il percorso naturale per aggiornare il parco tecnologico e aumentare la produttività senza appesantire il bilancio. È la scelta di chi vuole crescere mantenendo margini di manovra.
In altre parole, il leasing aiuta a superare l’incertezza: tempi certi, bene a garanzia, fiscalità definita e la possibilità di innestare gli incentivi di politica industriale, dal 4.0 al 5.0, costruendo progetti dove la riduzione dei consumi energetici non è promessa ma obiettivo misurabile.
Quali numeri descrivono lo stato dell’arte nel 2025? Il mercato italiano registra nei primi nove mesi un +5,2% per quasi 26 miliardi di euro di stipulato e oltre 558 mila operazioni; nei primi otto mesi si superano 22,8 miliardi, con beni strumentali in forte ascesa. Non sono solo percentuali: raccontano investimenti reali, capannoni che cambiano pelle, linee produttive che diventano più flessibili, uffici tecnici che rimettono mano ai processi. È la sostanza di una ripartenza basata su scelte concrete.
Accanto ai volumi, contano i dettagli: dove l’automotive rallenta, lo strumentale tira; dove il credito tradizionale procede cauto, la locazione finanziaria costruisce corsie veloci, ancorando il finanziamento al bene e ai ritorni attesi, con piani che parlano il linguaggio dell’operatività.
Uno sguardo avanti: la responsabilità di crescere bene
Questo appuntamento milanese restituisce un’immagine nitida: il leasing non è più un capitolo tecnico confinato ai reparti amministrativi, ma una componente viva delle strategie industriali. L’invito del Presidente chiama il settore a fare ciò che sa fare meglio: sostenere investimenti utili, misurabili, che alzino l’asticella di qualità, efficienza ed equilibrio energetico. È un patto implicito tra imprese, finanza e istituzioni, che, se ben onorato, può tradursi in competitività di lungo periodo e lavoro qualificato.
La nostra lettura è semplice e testarda: contano i progetti che si vedono in officina e in cantiere, le fabbriche che diventano più sicure e meno energivore, i team che imparano tecnologie nuove. Qui la locazione finanziaria trova la sua misura: vicina alle aziende, concreta nei tempi, capace di trasformare un’intenzione in un macchinario acceso, un capannone rinnovato, una linea che riparte. Se il 2025 ha acceso una traccia, ora tocca a tutti seguirla con responsabilità.
