Stasera, mercoledì 22 ottobre, la nuova puntata di “Chi l’ha visto?” porta in prima serata su Rai 3 un’intervista a Andrea Sempio, accanto agli aggiornamenti sui casi Mario Biondo e Mara Favro. Un racconto che chiama in causa coscienze, memorie e responsabilità, e che restituisce alle famiglie la dignità di domande ancora aperte.
Stasera su Rai 3: un appuntamento che pesa
È una serata che chiede attenzione e rispetto, quella che si apre alle 21.20 su Rai 3, dove Federica Sciarelli rimette al centro le storie che continuano a interrogarci. Le anticipazioni raccolte in mattinata indicano l’intervista a Andrea Sempio come perno della puntata, con riflessi sul nuovo filone d’inchiesta e sul clima che lo circonda, mentre spazio e voce verranno dedicati anche ai casi Mario Biondo e Mara Favro, oltre ai consueti appelli. L’indicazione d’orario e la scaletta sono state rilanciate da testate generaliste e specializzate nel palinsesto televisivo, confermando struttura e taglio della messa in onda.
Già in mattinata, una nota di Adnkronos ha fissato i contenuti essenziali della trasmissione: l’intervista esclusiva a Sempio, le novità sul procedimento legato alla presunta corruzione e il capitolo dedicato alla morte di Mario Biondo, con il riconoscimento da parte di un tribunale di Madrid che il decesso potrebbe non essere stato un suicidio, pur con gli ostacoli della “cosa giudicata”. Una cornice editoriale che comprende anche l’ultimo passaggio sul caso Mara Favro e la presenza in studio dei familiari, insieme al criminologo Fabrizio Pace.
Andrea Sempio, tra indagini e scelte difensive
Nel colloquio firmato dall’inviato Vittorio Romano, Sempio ribadisce la sua posizione: si percepisce “in trincea”, rassegnato ad attendere ogni possibile sviluppo, ma fermo nel mettere ordine fra accuse, sussurri e carte. Alcuni passaggi anticipati questa mattina aggiungono un tassello sul fronte più spinoso: la domanda, rivolta al suo ex difensore Massimo Lovati, se qualcuno avesse ricevuto denaro riconducibile alla sua famiglia. Una frase che pesa perché incrocia il filone sulla presunta corruzione in Brescia e che Sempio affida alle telecamere, senza alzare la voce.
Il quadro personale e difensivo è in movimento: dopo le polemiche esplose intorno alle uscite mediatiche del suo precedente legale, Sempio ha cambiato strategia nominando Liborio Cataliotti, penalista emiliano che affiancherà Angela Taccia. Cataliotti ha spiegato di voler parlare “solo per gli atti”, marcando un profilo sobrio e processuale. La nomina, formalizzata a metà ottobre, è stata confermata da quotidiani locali e nazionali, delineando un nuovo baricentro della difesa nel segno della continuità con la presunzione d’innocenza.
Il filone sulla presunta corruzione: ciò che sappiamo, ciò che va distinto
Le anticipazioni toccano un terreno delicato: la Procura di Brescia sta indagando sull’ipotesi di corruzione in atti giudiziari a carico dell’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, in relazione all’archiviazione del 2017 che riguardava Sempio. È un’inchiesta ancora in corso, nella quale ogni parte ha diritto di parola e di piena difesa. Venditti, comparso davanti al Riesame, ha respinto con forza ogni addebito, parlando di illazioni che avrebbero travolto la sua vita. Questo è il perimetro dei fatti, che va tenuto distinto da giudizi affrettati.
Nel frattempo, il nome dell’ex difensore Lovati è rimbalzato per giorni al centro di polemiche e smentite, fino alla revoca del mandato da parte di Sempio. Lo scarto tra dichiarazioni televisive e atti d’indagine ha spinto gli organi disciplinari forensi a valutare eventuali provvedimenti, mentre la Procura di Pavia ha contestato la ricostruzione di alcuni passaggi. La cronaca racconta il frastuono; il diritto ricorda le garanzie per chiunque sia indagato. E “Chi l’ha visto?” stasera prova a rimettere i tasselli al loro posto, con documenti e domande.
Il caso Mario Biondo: una verità che ritorna
Il capitolo dedicato a Mario Biondo, cameraman italiano trovato morto a Madrid nel 2013, torna con una novità che pesa più delle parole: la Audiencia Provincial ha riconosciuto che esistono indizi per ritenere che il decesso potrebbe non essere stato un suicidio. Nonostante questo, l’organo giudicante ha respinto l’appello dei familiari per i limiti processuali della cosa giudicata. È una pagina dolorosa, in cui la tecnica del diritto incrocia il bisogno di verità di una famiglia che non ha mai smesso di cercare.
La famiglia ha annunciato nuovi passi per riaprire il fascicolo in Spagna, puntando al Tribunal Constitucional e, se necessario, alla giurisdizione europea. In questa traiettoria, pesa anche la precedente decisione italiana che aveva messo nero su bianco la possibilità di una messa in scena del suicidio. La stampa spagnola ha dato conto in questi giorni delle mosse degli avvocati e della madre di Biondo, determinati a ottenere un nuovo percorso di verifica.
Mara Favro, un epilogo che non convince i familiari
Il caso di Mara Favro, 51 anni, scomparsa tra il 7 e l’8 marzo 2024 e ritrovata senza vita in un dirupo nei boschi di Gravere, è arrivato a un punto critico: la Procura di Torino ha chiesto l’archiviazione. Una richiesta che poggia su elementi insufficienti per sostenere in giudizio l’ipotesi di omicidio, come chiarito in ambienti giudiziari e ricostruito dalla stampa, mentre restano interrogativi sulle modalità con cui la donna avrebbe raggiunto quella zona, di notte, a piedi. I familiari annunciano opposizione, determinati a non lasciare in sospeso l’ultima, decisiva domanda.
In studio, accanto al fratello di Mara, è atteso Fabrizio Pace, psicologo, criminologo e presidente di Penelope Piemonte, da anni in prima linea nelle ricerche e nell’assistenza alle famiglie di persone scomparse. La sua presenza, già annunciata fra le anticipazioni, incarna una sensibilità concreta: stare accanto a chi resta e pretendere indagini robuste, come la stessa associazione ribadisce nel proprio lavoro quotidiano. Nella storia di Mara, il bisogno di verità non è un grido: è un impegno.
Domande rapide, risposte nette
A che ora va in onda “Chi l’ha visto?” stasera, mercoledì 22 ottobre 2025? L’appuntamento è fissato per le 21.20 su Rai 3, con diretta e fruizione anche su piattaforme della TV pubblica. Le anticipazioni di giornata hanno confermato la struttura della puntata e i temi principali, a cominciare dall’intervista ad Andrea Sempio e dagli aggiornamenti sui casi Mario Biondo e Mara Favro. Un palinsesto costruito per informare e, soprattutto, per dare spazio agli appelli e alle segnalazioni in tempo reale.
Andrea Sempio è stato condannato? No. Sempio è indagato nell’ambito della nuova inchiesta sul delitto di Garlasco e gode della presunzione d’innocenza. La vicenda originaria vide la condanna definitiva di Alberto Stasi, ma oggi l’approfondimento riguarda nuovi profili d’indagine che chiamano in causa Sempio, la cui difesa ha cambiato assetto in ottobre. Il compito di chi racconta è distinguere con precisione tra sentenze passate in giudicato e atti istruttori in corso, senza sovrapporre i piani.
Cosa ha stabilito la giustizia spagnola sul caso di Mario Biondo? La Audiencia Provincial di Madrid ha riconosciuto che esistono elementi per ritenere che la morte di Biondo potrebbe non essere un suicidio, ma l’appello dei familiari è stato respinto per i vincoli della “cosa giudicata”. La famiglia ha quindi annunciato iniziative per investire il Tribunal Constitucional, con l’obiettivo di riaprire gli atti e consentire nuove verifiche probatorie in Spagna.
Perché la Procura ha chiesto l’archiviazione nel caso di Mara Favro e cosa possono fare i parenti? Secondo gli atti richiamati dalla stampa, gli elementi raccolti non permetterebbero di sostenere in giudizio un’accusa di omicidio, da qui la richiesta di archiviazione. I familiari possono opporsi, chiedendo al gip di respingere l’istanza della Procura e di indicare ulteriori accertamenti. In questa fase, la domanda di giustizia dei parenti resta viva e punta a chiarire come e perché Mara sia finita in quel dirupo nella notte.
Una chiusura che guarda alle persone, prima dei casi
Ogni storia di scomparsa o di morte sospetta è, prima di tutto, una storia di legami. Stasera, davanti alle telecamere, volti e voci chiederanno di non dimenticare: un indagato che si dice “in trincea”, una famiglia che in Spagna cerca una nuova strada, dei parenti che a Torino non accettano l’idea di un capitolo chiuso. Noi scegliamo di restare qui, nel punto in cui il giornalismo incontra l’umanità, per raccontare senza compiacere e senza sconti, finché resteranno domande da porre.
