Una svolta attesa dai pazienti celiaci prende forma nella bozza della legge di Bilancio 2026: la circolarità dei buoni digitali per la terapia senza glutine promette accesso ovunque, non solo nella regione di residenza, semplificando la vita di chi si sposta per studio, lavoro o turismo.
Una semplificazione attesa dai pazienti
La Associazione Italiana Celiachia (AIC) accoglie con profonda soddisfazione la previsione di circolarità dell’assistenza per i pazienti celiaci inserita nella bozza di manovra. Questa misura consentirà di ottenere i prodotti senza glutine necessari alla terapia anche lontano dalla propria residenza abituale. Per famiglie e pazienti significa meno ostacoli, più serenità nel quotidiano e un accesso più semplice grazie alla digitalizzazione. L’impatto riguarda in modo diretto chi è costretto a muoversi, ma tocca anche chi vive con la malattia nella routine di tutti i giorni, restituendo tempo, libertà e una sensazione concreta di equità sul territorio. La decisione si inserisce in un percorso di semplificazione che valorizza il ricorso a strumenti digitali e punta a rendere uniforme l’assistenza.
Il cuore dell’intervento è l’estensione dell’utilizzo del buono digitale nazionale per i prodotti senza glutine, così da consentire l’approvvigionamento anche fuori dalla propria regione di residenza. In questo modo la circolarità dell’assistenza diventa realtà per studenti, lavoratori e viaggiatori. La previsione, inserita nella bozza della legge di Bilancio 2026, si colloca nel solco del rafforzamento del Sistema Sanitario Nazionale verso una maggiore efficienza. Digitalizzare e semplificare non è uno slogan, ma una risposta diretta alle necessità di chi convive con la celiachia, riducendo passaggi burocratici e differenze operative tra territori. A sottolinearne la portata è intervenuta anche Rossella Valmarana, presidente di AIC.
Dalla bozza di legge di Bilancio 2026 al decreto attuativo: i prossimi passaggi
Con l’approvazione della manovra, si aprirà la fase cruciale dei provvedimenti attuativi: il decreto da parte del Ministero della Salute e del Ministero dell’Economia darà forma operativa alla circolarità dei buoni digitali. AIC si è già resa disponibile a contribuire a questo percorso a fianco del Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, offrendo competenze e ascolto delle esigenze dei pazienti. Trasformare una previsione normativa in pratica quotidiana richiede precisione, tempi certi e collaborazione, perché ogni passaggio tecnico determinerà la reale semplicità di utilizzo per chi dovrà accedere alla terapia senza glutine lontano da casa.
La stessa bozza di legge di Bilancio 2026, recentemente approvata dal Consiglio dei Ministri con l’obiettivo dichiarato di rendere più efficiente il Sistema Sanitario Nazionale, esplicita il percorso che seguirà. È un risultato che AIC promuove da tempo e che ha incontrato l’attenzione del Sottosegretario Marcello Gemmato, ringraziato per l’impegno dedicato. L’auspicio è che il testo trovi rapida concretezza nella legge, così da garantire tempi certi all’attuazione e dare alle persone celiache una risposta che sia all’altezza delle aspettative create dalla digitalizzazione e dalla promessa di una reale uniformità di accesso.
Il ruolo di AIC e delle istituzioni
Da anni la Associazione Italiana Celiachia sostiene la necessità di introdurre la circolarità dell’assistenza, individuandola come passaggio chiave per garantire pari opportunità di cura in ogni area del Paese. Il risultato oggi delineato nasce anche dal lavoro con il Ministero della Salute, che ha consentito di tradurre in un intervento concreto l’esigenza di semplificazione e uguaglianza nell’accesso alla terapia. Rendere fruibili i buoni digitali su tutto il territorio nazionale significa ridurre barriere amministrative e disomogeneità, mettendo al centro la continuità di cura legata alla dieta senza glutine.
Nel messaggio dell’AIC c’è la volontà di accompagnare ogni fase, ribadendo la piena disponibilità a collaborare con tutte le istituzioni competenti affinché i passaggi operativi siano effettivi nei tempi stabiliti. Si tratta di un impegno concreto che parla alle oltre 265 mila famiglie interessate dalla celiachia, a cui viene restituita una prospettiva di normalità nella gestione quotidiana della terapia. La collaborazione con il livello istituzionale resta dunque il cardine per portare rapidamente la misura dalla norma alla vita reale dei pazienti.
Mobilità per studio, lavoro e turismo: perché la circolarità conta
Il valore della circolarità dei buoni digitali si coglie soprattutto quando la vita costringe a spostarsi. Studiare lontano, accettare un incarico in un’altra città, organizzare un viaggio: situazioni ordinarie che, per chi è celiaco, possono trasformarsi in ostacoli se l’accesso ai prodotti senza glutine è legato alla sola residenza. L’estensione dell’utilizzo del buono digitale nazionale permette di superare questo limite, offrendo una possibilità di approvvigionamento ovunque. È un segno tangibile e concreto di attenzione alle persone e alle loro necessità.
AIC vede in questa scelta un passo nella direzione giusta e, auspicando che la bozza trovi presto concretezza nella legge, parla di una buona notizia per le oltre 265 mila famiglie dei pazienti celiaci. La circolarità dell’assistenza, resa possibile dalla digitalizzazione, non è un dettaglio tecnico: è la promessa di un quotidiano più semplice, in cui l’accesso alla terapia senza glutine non dipenda più dal confine amministrativo della propria residenza ma segua la persona, ovunque si trovi.
