Settantacinque anni, un sorriso che fa abbassare le difese e la stessa curiosità di sempre. Mara Venier festeggia un traguardo rotondo senza cambiare passo: famiglia al centro, lavoro in primo piano, la capacità — rara — di restare vicina al pubblico anche quando la tv corre. Nel giorno del compleanno le candeline le ha spente tra affetti, messaggi e abbracci: l’eco degli auguri è arrivata dagli studi televisivi e da casa, dove la tavola imbandita ha fatto il resto. La zia ha scelto semplicità, come da stile.
C’è stato spazio per una dedica lieve, «Auguri ragazza», e per una sorpresa dietro le quinte, prima di un brindisi in camerino e poi in salotto, con amici e colleghi a moltiplicare i ricordi. Nelle ore successive la festa è continuata tra le mura domestiche: luci calde, risate, un via vai di volti noti e di famiglia, un clima che racconta più di mille interviste chi è davvero Mara quando spegne i riflettori. Un compleanno che ha unito studio, social e Roma, confermando un legame speciale con chi la segue da decenni.
Radici, nome, famiglia: il ritratto vero
Veneziana, all’anagrafe Mara Olga Povoleri, ha sempre portato la città d’acqua nel cuore e nella parlata. La storia personale è nota: un esordio nel cinema, poi la lunga scia in televisione. Ma il profilo, per chi la guarda la domenica, passa anche da un lessico familiare che negli anni si è allargato: «ragazzi», «amore», «mamma», «nonna». Un modo diretto, quasi domestico, di costruire relazione.
La famiglia è il perno. Due figli — Elisabetta e Paolo —, nipoti amatissimi e Nicola Carraro, compagno di vita dal 2006. Un matrimonio lungo, attraversato insieme anche nelle difficoltà recenti di salute di lui, con segnali di ripresa condivisi pubblicamente nelle scorse settimane. Sono dettagli che spiegano quella tenerezza che spesso vedete affiorare in diretta quando le storie degli ospiti toccano corde simili.
La nuova stagione: una Domenica In con squadra
La stagione 2025–2026 di Domenica In ha una novità che si vede: Mara non è sola. Attorno a lei una squadra pensata per allargare il racconto e rendere il pomeriggio più corale. In studio Tommaso Cerno porta un punto di vista sull’attualità, Teo Mammucari gioca con il varietà e i numeri di magia, Enzo Miccio accende emozioni e costume. Un disegno chiaro: intrattenere, e discutere, senza perdere calore.
Questo assetto ha trovato subito concretezza nelle puntate di ottobre: talk su temi sensibili, come il contrasto alla violenza contro le donne, alternati a musica e interviste. Nel salotto degli Studi Fabrizio Frizzi si sono incrociati ospiti e storie diverse, con Cerno al fianco della conduttrice nel segmento d’attualità e Mammucari e Miccio a modulare ritmo e leggerezza. È la Venier di sempre, ma con un respiro di squadra.
Record e continuità: 17 edizioni al timone
C’è un numero che pesa, più di tanti slogan: diciassette edizioni di Domenica In guidate da Mara. Un primato costruito in tre decenni, tra pause e ritorni, che fotografa la fiducia del pubblico e della rete. La stagione in corso coincide con l’edizione numero 50 dello storico programma, un anniversario che spiega perché “la signora della domenica” sia diventata un pezzo di memoria collettiva.
Il conteggio non è solo statistica. Significa saper cambiare restando riconoscibile. Significa passare dal varietà classico ai salotti più contemporanei senza smarrire tono, linguaggio e misura. Significa, pure, saper dire “basta” a fine stagione e poi ritrovarsi a settembre con lo stesso sorriso. Voi lo conoscete bene quel momento: l’annuncio dell’addio, la promessa di occuparsi di più della vita privata, e poi la scelta di rientrare perché la domenica pomeriggio, per tanti, ha il suo volto.
Compleanno tra studio e casa: il senso di una festa
Il compleanno racconta un metodo. Prima la tv, con una sorpresa in camerino e gli auguri a microfoni accesi; poi la festa a casa, cucina fatta in proprio, amici e parenti stretti. È un modo di stare al centro restando normale, di unire lavoro e affetti senza alzare barriere. Ed è anche un messaggio implicito: il futuro si costruisce tenendo insieme le persone, non solo i progetti.
Molti hanno scritto e telefonato. Tra i messaggi pubblici, quelli di volti popolarissimi; tra i privati, quelli che contano davvero. La foto e la caption essenziale — «Auguri ragazza» — sono rimaste in cima al feed per ore, alimentando un’ondata di affetto che dice molto sul rapporto tra Mara e chi la guarda: vicinanza, linguaggio semplice, gratitudine reciproca.
Perché continua a funzionare
La risposta, in fondo, è nel suo sguardo. La Venier ascolta, accompagna, non giudica. Sa quando fermarsi e quando incalzare. Tiene in mano i tempi senza farlo pesare. In una tv che spesso corre, lei rallenta il giusto, lascia respirare i racconti, accetta l’imprevisto. È quel miscuglio di ironia e cura che, da anni, vi fa sentire a casa. E nell’ultima stagione, con una squadra intorno, questa cifra è persino più evidente.
Cosa aspettarsi ora? Continuare su questa linea: un salotto che accoglie e discute, capace di passare dai ricordi alla cronaca senza strappi, con le spalle larghe di chi ha già visto tutto ma mantiene la curiosità di chi ricomincia. Il compleanno, per lei, è un segnalibro. Si volta pagina, sì, ma la storia resta la stessa: esserci la domenica, con rispetto e calore.
