Nel cuore di Wuhu, il 20 ottobre, il nuovo marchio globale di Chery ha scelto la strada più trasparente: aprire al pubblico un programma di prove che mette al centro la sicurezza. La protagonista è la Lepas L8, chiamata a misurarsi con test duri, visibili, replicabili, pensati per la guida reale.
Il debutto dei test in chiaro
Il palcoscenico non è casuale: il Chery International User Summit ha animato Wuhu dal 17 al 21 ottobre, sotto il tema “Co-Create • Co-Define”, diventando un crocevia internazionale dove tecnologia e utenti si incontrano. In questo contesto, l’apertura dei test di sicurezza ha assunto un valore simbolico oltre che tecnico, dando corpo alla promessa di affidabilità del nuovo brand Lepas davanti a una platea globale di ospiti, media e appassionati. Secondo i materiali ufficiali del Summit, l’evento ha riunito oltre 1.200 partecipanti da più di 100 Paesi, confermando la vocazione internazionale dell’iniziativa.
Lepas ha impostato l’operazione con un approccio netto: dimostrare prima ancora di raccontare. La scelta di rendere pubbliche le prove, anticipata nei programmi del Summit con l’espressione “open safety experiments”, ha voluto sottolineare un impegno verificabile, dove i risultati non restano chiusi nei laboratori ma diventano parte di un dialogo aperto con chi guiderà l’auto. È un gesto che parla di metodo, oltre che di marketing, e che valorizza la trasparenza come elemento di fiducia.
Tra acqua, urti e ribaltamenti: il percorso di prova
La L8 è stata portata su superfici irregolari e tratti volutamente difficili per sollecitare il sottoscocca, verificare la tenuta dei punti di fissaggio e, soprattutto, mettere alla prova la protezione del pacco batteria. Il cuore del test non era la spettacolarità, ma la capacità del veicolo di garantire isolamento e continuità di servizio secondo standard internazionali severi. In questo passaggio, il messaggio è arrivato chiaro: sicurezza significa prevedere gli imprevisti, e prepararvi la vettura con procedure misurabili, ripetibili, documentabili.
Lo scenario si è fatto ancora più concreto con il guado in acque profonde, in cui la L8 ha affrontato un livello fino a 600 millimetri, soglia superiore alla media dei parametri di settore, per controllare la totale assenza di infiltrazioni e cortocircuiti. Infine, il banco prova più atteso: il crash test con ribaltamento, eseguito con manichini di corporature differenti—femminile, maschile e infantile—per restituire scenari familiari verosimili. A emergere è stata la rigidità della struttura a sei celle e la prontezza dei sei sensori di collisione, che comandano l’attivazione istantanea degli airbag e del sistema E-CALL. Secondo quanto illustrato in sede di prova, l’obiettivo è la massima tutela per tutti gli occupanti.
La visione ingegneristica dietro L8
Lepas ha costruito la L8 come manifesto tecnologico: piattaforma dedicata alle nuove energie, design scolpito e un sistema ibrido evoluto per coniugare efficienza e percorrenza. Dai dati diffusi dal costruttore emergono riferimenti precisi: efficienza termica fino al 44,5%, consumo in modalità a batteria scarica di 4,2 l/100 km e autonomia combinata oltre i 1.400 km. Sono numeri che raccontano un progetto pensato per ridurre i costi d’uso senza sacrificare comfort e margine di sicurezza operativa nei lunghi tragitti.
La firma estetica—chiamata “Leopard Aesthetics”—si traduce in forme tese e dettagli funzionali, come le maniglie semi a filo, in linea con le esigenze aerodinamiche dei veicoli a nuova energia. La taglia si colloca nell’area dei D-SUV, con misure comunicate in occasione della prima uscita internazionale in Indonesia: lunghezza 4.688 mm, larghezza 1.860 mm, altezza 1.695 mm, passo 2.800 mm, informazioni rilanciate dalla stampa specializzata.
Dalla strada al pubblico: un Summit cucito sugli utenti
La narrazione della L8 è passata anche per un viaggio a tappe, la “Global Journey of Elegant Driving (China Stop)”, che ha tagliato il traguardo a Wuhu il 16 ottobre. Media e creatori di contenuti hanno percorso oltre 900 chilometri tra città e paesaggi, sperimentando su strada l’equilibrio tra persone, veicolo e ambiente che il brand vuole mettere al centro. Questo itinerario ha fatto da anteprima alle giornate del Summit, collegando l’esperienza reale alle dimostrazioni in area test.
Nelle stesse date, il Summit ha raccolto i marchi del gruppo e un pubblico internazionale, con sessioni di guida, workshop e confronti diretti per trasformare la “co-creazione” in pratica quotidiana. È in questa cornice che gli “open safety experiments” hanno trovato la loro ragion d’essere: non un esercizio di stile, ma un invito ad assistere da vicino alle procedure che determinano la sicurezza complessiva del veicolo, dal comportamento strutturale ai protocolli d’emergenza.
Un marchio globale, un banco di prova reale
La proiezione internazionale di Lepas non è teorica. Al GIIAS di Jakarta, il brand ha presentato la famiglia di modelli e raccolto i primi ordini oltre confine, consolidando l’ingresso nelle piazze chiave del Sud-Est asiatico. Questo passaggio ha fissato l’agenda: contenuti tecnici solidi, un’identità di design riconoscibile e una rete che parla ai mercati emergenti con linguaggi e servizi su misura per gli utenti.
La strategia si intreccia con l’idea di un ecosistema partecipato: boutique esperienziali, programmi con i partner dello stile di vita e giornate dedicate alle tecnologie del brand. Sono tasselli che, nelle intenzioni del costruttore, devono trasformare la relazione con chi guida in un percorso di definizione condivisa del prodotto. In questo mosaico rientra anche la decisione—non banale—di mettere in piazza i test di sicurezza, affinché qualità e affidabilità non restino concetti astratti ma assumano la forma di prove osservabili.
Quando la sicurezza fa la differenza
Per comprendere il peso dell’iniziativa, vale uno sguardo al lavoro più ampio del gruppo. In primavera, durante una conferenza internazionale a Wuhu, Chery ha condotto prove estreme su altri modelli della famiglia: collisione frontale tra due veicoli al 100% e ribaltamento a spirale ad alta velocità. È un contesto di test severo, pensato per riprodurre scenari realistici e mettere alla frusta energia d’impatto, abitacolo e protocolli di protezione. Questi precedenti spiegano la continuità dell’approccio mostrato con L8.
La stessa coerenza emerge dai risultati nelle valutazioni indipendenti: a metà ottobre, i Tiggo 7 CSH e Tiggo 8 CSH hanno ottenuto le cinque stelle Euro NCAP, con punteggi elevati in protezione adulti, bambini e sistemi di assistenza. Non sono la L8, certo; ma indicano una direzione progettuale e industriale che dà priorità alla sicurezza trasversalmente alla gamma, e che rende plausibile la scelta di condividere pubblicamente le procedure di collaudo.
Le risposte in un colpo solo
Quando e dove si sono svolti i test pubblici? Il 20 ottobre 2025, nell’area prove allestita a Wuhu, nel quadro del Chery International User Summit. L’apertura ai visitatori si inserisce nel programma “Co-Create • Co-Define”, che ha animato la città dal 17 al 21 ottobre. La scelta di rendere visibili le prove nasce dall’idea di condividere processi e risultati con chi guiderà la vettura, come ribadito nei comunicati diffusi alla stampa internazionale.
Che cosa è stato mostrato in concreto? Un percorso a difficoltà crescente: sollecitazioni al sottoscocca su fondi irregolari, guado fino a 600 millimetri per verificare tenuta e isolamento del pacco batteria, quindi un crash test con ribaltamento con manichini di diverse corporature. L’intenzione dichiarata è valutare come la L8 protegga gli occupanti e come i sistemi di attivazione—dagli airbag all’E-CALL—rispondano in tempi immediati in contesti realistici.
Perché l’attenzione alla sicurezza è così centrale per il gruppo? Perché la sicurezza è il linguaggio che più di ogni altro genera fiducia. Nel 2025, il costruttore ha messo in campo prove estreme anche su altri modelli—dalla collisione frontale totale al ribaltamento a spirale—seguendo protocolli stringenti. Nello stesso periodo, due SUV del gruppo hanno centrato le cinque stelle Euro NCAP, un riferimento indipendente che aggiunge credibilità al percorso intrapreso.
Che ruolo hanno avuto gli utenti e i media in questo processo? Determinante. Il Summit è stato costruito come un laboratorio a cielo aperto, tra sessioni di guida, workshop e dimostrazioni. La “Global Journey of Elegant Driving” ha avvicinato ancora di più pubblico e ingegneri, portando su strada l’esperienza prima delle prove in area test. È un modo per trasformare la curiosità in consapevolezza, e l’osservazione in una relazione più matura con la tecnologia.
Una chiusura che apre prospettive
Ci restano negli occhi le gocce d’acqua che scivolano via dopo il guado, il silenzio dell’attesa prima del ribaltamento, l’aria che cambia quando i sistemi si attivano in un soffio. In quelle immagini c’è la sostanza di un impegno che non vive di slogan: Lepas ha scelto di mostrarsi, e di farsi misurare. È un invito alla fiducia, costruito sulla concretezza di prove pubbliche e sulla responsabilità di chi, ogni giorno, mette le mani su una vettura e pensa alle persone che la abiteranno.
