Nei palazzi di Amazon a Milano è andata in scena una riflessione concreta sul legame tra autonomia economica e libertà personale: un incontro dedicato alla violenza economica e di genere, collegato a Econo.Mia, il programma di alfabetizzazione economico‑finanziaria sviluppato con ActionAid e Fondazione Realizza il Cambiamento, pensato per dipendenti e famiglie.
Un impegno che diventa comunità
Il momento milanese ha intrecciato sensibilizzazione e responsabilità sociale. Al centro, l’annuncio della donazione a SVS Donna Aiuta Donna Onlus a sostegno di Ri‑Nascita, progetto che punta a restituire autonomia abitativa, professionale ed economica a donne che hanno vissuto violenza. La “casa” dell’iniziativa è la Cascina Carpana, nell’area sud‑est della città, ripensata come Cascina Ri‑Nascita: un luogo dove formazione, inserimento lavorativo e percorsi personalizzati diventano strumenti di indipendenza reale. L’impianto territoriale dell’idea è stato riconosciuto e accompagnato anche dall’amministrazione cittadina nelle fasi di riqualificazione e di concessione, con l’obiettivo dichiarato di costruire opportunità stabili nel tempo.
Accanto all’accoglienza, il progetto prevede attività professionali e didattiche capaci di generare reddito e competenze: laboratori artigianali, percorsi di orientamento, iniziative connesse al benessere animale e alla cura della persona, fino a esperienze formative da spendere nel mercato del lavoro. L’alleanza tra SVS DAD e CADMI è la dorsale operativa, con figure professionali, volontarie e reti civiche che accompagnano i passaggi più delicati verso l’autonomia. È un ritorno a una vita possibile, costruita su fiducia e prospettiva. I dettagli progettuali, dai moduli abitativi all’offerta di tirocini e corsi, hanno preso corpo negli ultimi mesi proprio in Cascina Ri‑Nascita.
Econo.Mia, dalla formazione digitale agli incontri dal vivo: come un percorso di consapevolezza può tradursi in libertà quotidiana
Econo.Mia è un e‑training gratuito, accessibile on‑demand, costruito da ActionAid insieme a Fondazione Realizza il Cambiamento per le persone che lavorano in Amazon e per le loro famiglie. Video‑lezioni tematiche, materiali pratici e un linguaggio chiaro guidano nella pianificazione del bilancio familiare, nella definizione di obiettivi, nella protezione dalle truffe, e affrontano in modo esplicito la prevenzione della violenza economica e le disuguaglianze di genere. La conoscenza, qui, è pensata come autonomia in azione, non come teoria. Le caratteristiche del programma e la sua apertura a comunità locali selezionate sono state illustrate con il lancio ufficiale in primavera.
Alla piattaforma si affianca un roadshow pubblico, che ha toccato Palermo, Bitonto e Napoli, per ascoltare territori e istituzioni e offrire accesso diretto al percorso formativo. L’approdo milanese ha rappresentato una tappa di sintesi e rilancio: unire luoghi, esperienze e dati per misurare l’efficacia dell’educazione finanziaria come leva di inclusione. Le cronache delle prime tappe, tra amministrazioni locali e realtà sociali, hanno confermato l’urgenza di strumenti semplici e affidabili per leggere il quotidiano economico di famiglie e lavoratrici.
Il confronto a Milano
L’incontro è stato moderato da Alessandro Galavotti, responsabile della redazione ANSA di Milano, e si è aperto con il saluto istituzionale di Elena Lattuada, delegata del sindaco alle Pari opportunità di genere. A seguire, l’intervento della Ministra per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che ha rimarcato il valore dell’alfabetizzazione economico‑finanziaria per ridurre disparità e rafforzare partecipazione e consapevolezza. L’autonomia non è un traguardo astratto: è pratica quotidiana. Le funzioni ricoperte da Lattuada e Casellati incardinano il dialogo milanese nel quadro ufficiale delle politiche di pari opportunità e semplificazione.
Il dibattito ha includo un videomessaggio di Chiara Monticone, senior policy analyst dell’OCSE, con un quadro comparato delle competenze finanziarie in Italia e in Europa e con un richiamo al ruolo dell’educazione economica nei percorsi di inclusione. Capire come funzionano i numeri della vita di tutti i giorni significa poter scegliere. Il profilo e le attività di ricerca di Monticone nell’ambito dell’educazione finanziaria sono riconosciuti a livello internazionale.
Voci diverse allo stesso tavolo: quando istituzioni, impresa e terzo settore si ascoltano davvero
Al tavolo rotondo si sono incontrate prospettive complementari: Giorgio Busnelli, VP e Country Manager di Amazon Italia; Katia Scannavini, co‑segretaria generale di ActionAid; Elena Lattuada, delegata alle Pari opportunità del Comune; Annalisa Monfreda, co‑fondatrice di Rame; Claudia Di Palma, coordinatrice di SVS Donna Aiuta Donna Onlus. Un parterre capace di attraversare impresa, advocacy, terzo settore e cultura finanziaria femminile, delineando strumenti concreti per prevenire il controllo economico, sostenere l’occupazione e promuovere scelte informate.
Dai contributi è emersa una fotografia coerente con i principali indicatori nazionali: in Italia, il livello di alfabetizzazione finanziaria degli adulti resta basso, pur con un lieve miglioramento nell’ultimo triennio; il divario di genere persiste e incide su autonomia e partecipazione economica. La Banca d’Italia ha registrato un avanzamento dell’indice tra il 2020 e il 2023, restando tuttavia su valori insufficienti, mentre l’indagine OECD/INFE 2023 colloca il Paese nella coda del ranking internazionale. I conti, insomma, non sono un tecnicismo: sono diritti.
Dati e realtà: che cosa ci raccontano le statistiche più aggiornate e perché contano per Milano
Nel quadro europeo, la BCE ha evidenziato come oltre la metà dei cittadini non disponga di alfabetizzazione finanziaria di base e come le donne risultino sovra‑rappresentate in questo gruppo; allo stesso tempo, la probabilità di comprendere concetti come l’inflazione è sensibilmente più bassa tra le donne, con un differenziale a doppia cifra. Non è una questione di qualità individuali: è una questione di accesso, linguaggio e opportunità. Sono elementi che spiegano perché progetti come Econo.Mia puntino su chiarezza e concretezza.
Nel nostro Paese, il cosiddetto credit gender gap resta ampio: secondo le elaborazioni del sindacato bancario FABI, alle donne è destinato circa un quinto del credito alle famiglie, con uno scarto stimato in decine di miliardi rispetto agli uomini; analisi e rilanci della stampa economica hanno confermato la staticità di questo divario nell’ultimo biennio. Accesso diseguale al credito significa meno margine per scelte autonome, dal lavoro all’abitazione.
Strumenti concreti contro la violenza economica
Il cuore del programma formativo insiste su competenze pratiche: budget, obiettivi, protezione dalle frodi, uso consapevole di contratti e strumenti, fino alla lettura dei segnali di controllo economico nella relazione. Gli eventi aperti al pubblico hanno permesso l’iscrizione gratuita al percorso digitale, con l’idea di rendere la formazione una presenza continuativa, dentro e fuori i luoghi di lavoro. In parallelo, a livello nazionale, il Comitato Edufin ha fissato per novembre 2025 l’ottava edizione del Mese dell’educazione finanziaria, occasione in cui cittadini e organizzazioni presentano iniziative dedicate.
La violenza economica è una forma insidiosa di sopraffazione: può significare impedire l’accesso al lavoro, controllare lo stipendio, limitare spese e strumenti di pagamento. Dalle rilevazioni territoriali emerge quanto sia frequente questo volto della violenza, spesso accanto ad abusi fisici e psicologici; le analisi dell’Istat e le ricognizioni dei centri antiviolenza restituiscono numeri che chiedono risposte strutturali e reti stabili di protezione. L’indipendenza economica spezza molti silenzi, ma ha bisogno di competenze, tutele e percorsi di accompagnamento.
Domande vere, risposte immediate: ciò che le persone ci chiedono più spesso
Che cosa si intende per “violenza economica”? È il controllo delle risorse della partner o dell’ex partner: dall’ostacolo all’occupazione alla gestione del reddito, fino al monitoraggio di spese, conti o strumenti di pagamento. Nei centri antiviolenza viene riconosciuta come componente ricorrente dei maltrattamenti, spesso intrecciata con quelli psicologici e fisici; per questo i percorsi di uscita lavorano su reddito, casa e competenze, non solo su assistenza legale e psicologica.
Chi può accedere a Econo.Mia e come si segue il percorso? Il training digitale è pensato per tutte e tutti i dipendenti di Amazon in Italia ed è accessibile in modalità on‑demand; in occasione degli incontri pubblici, l’iscrizione è stata aperta anche alle persone interessate dei territori coinvolti. Le video‑lezioni sono modulari: ognuno può costruire il proprio cammino, dalla gestione del bilancio familiare alla prevenzione delle truffe, con un’attenzione costante all’ottica di genere.
Quali competenze si imparano concretamente? Pianificare il budget, definire obiettivi economici, leggere i concetti base (interessi, inflazione, RAL), riconoscere i rischi digitali, difendersi dalle truffe e, soprattutto, individuare i segnali di controllo economico nelle relazioni. L’idea è trasferire strumenti immediatamente utili nella vita quotidiana, così da scegliere con più consapevolezza e ridurre le dipendenze economiche che alimentano disuguaglianze.
Che cosa offre il progetto Ri‑Nascita a Milano? Uno spazio sicuro e multifunzionale, la Cascina Ri‑Nascita, dove donne con figli possono ricostruire indipendenza abitativa e lavorativa. Ospitalità temporanea, orientamento, laboratori e attività produttive diventano tappe di un percorso che mette al centro dignità e competenze, in stretta collaborazione con la rete cittadina antiviolenza e con il supporto di professioniste e volontarie.
Milano, dove la consapevolezza diventa gesto
A Milano, l’incontro ospitato da Amazon ha fatto da cerniera tra formazione e comunità, portando nella stessa stanza istituzioni, terzo settore e impresa. Quando i numeri incontrano le storie, la finanza smette di essere distante: diventa una lingua che dà voce. Econo.Mia, la donazione a SVS Donna Aiuta Donna e il dialogo sui dati non chiudono un capitolo: aprono una responsabilità condivisa. Sta qui il senso profondo del progetto, nella promessa di continuità più che nell’evento in sé.
