C’è una domanda che rimbalza ovunque in queste ore: la terza stagione di Euphoria è stata davvero girata interamente in VistaVision? La tentazione di crederci è forte: negli ultimi mesi il formato analogico orizzontale è tornato sulla bocca di tutti grazie a blockbuster d’autore e a proiezioni-evento, con il nome di Paul Thomas Anderson come punto di riferimento inevitabile. Ma oggi i fatti raccontano un’altra storia, più concreta e meno romanzata.
Prima di tutto, mettiamo in fila ciò che è certo. Jacob Elordi, incontrato nel weekend durante l’Academy Museum Gala a Los Angeles, ha smontato la diceria: non ha mai detto che la stagione 3 sia “girata interamente in VistaVision” e ha spiegato che la produzione ha usato diversi tipi di pellicola. Nessun tecnicismo superfluo, solo un chiarimento secco che sposta l’ago dalla voce alla realtà. In parallelo, Euphoria tornerà in primavera 2026 con un cast ampliato e una manciata di nuovi ingressi di peso.
La smentita: “non è tutta in VistaVision”
Il nodo di partenza sta qui. Sul tappeto rosso del Gala, Elordi ha definito l’esperienza sul set “incredibilmente liberatoria”, lodando la scrittura “ingegnosa e cinematografica” di Sam Levinson; poi ha colto l’occasione per correggere il tiro su VistaVision: “Non l’ho detto e non è vero. La serie è girata su diverse pellicole ed è bellissima”. Parole che chiudono una discussione nata e cresciuta online nel giro di poche ore.
Il resto lo conosciamo: il ritorno è fissato nella finestra primaverile del 2026, con otto episodi e una pioggia di nuovi nomi — da Natasha Lyonne a Eli Roth, da Danielle Deadwyler a Trisha Paytas, passando per Sam Trammell — accanto a Zendaya, Sydney Sweeney, Hunter Schafer, Jacob Elordi, Alexa Demie e compagni. È la base da cui ripartire, senza sovrastrutture.
Che cos’è davvero il VistaVision (e perché ne parlate tutti)
VistaVision è un formato analogico su pellicola 35mm che scorre orizzontale, con un’area del negativo più ampia del normale. Risultato: maggiore definizione percepita, grana viva, profondità. Non è un feticcio da cinefili — è un modo di guardare e catturare il mondo. Nelle ultime settimane è tornato al centro del discorso perché Paul Thomas Anderson ha riportato il formato in sala con One Battle After Another, proiettato proprio in VistaVision in poche, selezionatissime sale, accanto a versioni in 70mm e IMAX.
A rafforzare il fascino dell’“effetto VistaVision” ci sono state proiezioni speciali — dal Vista Theatre di Hollywood ad altri pochissimi schermi nel mondo — e un dibattito acceso su quale sia il formato “giusto” per vedere il film. Insomma: VistaVision è tornato un linguaggio vivo, e questo ha acceso l’immaginazione di tutti anche quando si parla di serie TV.
Perché spunta il nome di Paul Thomas Anderson
Il nome di PTA spunta perché oggi è l’autore che ha messo il VistaVision al centro dell’attenzione, con un’operazione tecnica e culturale che ha fatto notizia. One Battle After Another è stato pensato, girato e mostrato in più formati, VistaVision compreso, trasformando ogni proiezione in un’esperienza diversa. Era inevitabile che, nel ragionare sullo stile della nuova Euphoria, qualcuno immaginasse un ponte ideale. Ma il ponte, allo stato dei fatti, resta solo suggestione.
Torniamo perciò al perimetro del confermato. Elordi parla di un percorso personale sul set, “una storyline molto singolare”, al punto da non conoscere i binari narrativi dei colleghi. Questo lascia intendere un montaggio di archi separati che potrebbero dialogare tra loro come capitoli, ma senza forzare letture: il racconto ufficiale, oggi, è che le scelte formali di Levinson puntino a un’esperienza più cinematografica, senza etichette.
Cosa sappiamo della stagione 3 (al 20 ottobre 2025)
Finestra di uscita: primavera 2026 su HBO/Max. Formato: non interamente in VistaVision; “girato su diverse pellicole”, parole di Elordi. Struttura: otto episodi. Cast: confermati i volti storici e 18 nuovi ingressi, tra cui Lyonne, Deadwyler, Paytas ed Eli Roth, oltre a Sam Trammell. Sono i punti fermi da tenere con voi mentre scorrono trailer e poster dei prossimi mesi.
Tutto il resto è attesa, curiosità e — perché no — voglia di lasciarsi sorprendere. L’attore australiano non ha nascosto l’entusiasmo: “È stato incredibile… liberatorio.” Se cercavate la chiave per interpretare la stagione, forse è questa: un racconto che non ha paura di sporcarsi le mani con la pellicola e che, proprio per questo, promette una vibrazione diversa anche sul piccolo schermo.
VistaVision, streaming e realtà: cosa aspettarsi
Una nota tecnica che vale la pena condividere con voi: il pregio del VistaVision — la superficie del negativo più ampia — si apprezza al massimo in sala e su proiezioni dedicate. Su piattaforme streaming (anche in 4K) una parte di quella ricchezza materica si comprime, ma non si perde l’intenzione: restano inquadrature pensate per il grande schermo, luce, texture, respiro. Per Euphoria conta l’approccio, non l’etichetta del formato.
In definitiva, il punto solido è netto: non esiste oggi alcuna conferma che la stagione 3 di Euphoria sia girata interamente in VistaVision, anzi Elordi lo ha smentito. Esiste, invece, la certezza di una stagione che abbraccia la pellicola in più declinazioni e che prepara un ritorno in grande stile nella primavera 2026, con un ensemble rinnovato e un taglio visivo più vicino al cinema. Il resto lo scopriremo insieme, episodio dopo episodio.
